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I Commercialisti irlandesi commentano la revisione del sistema fiscale

Il Direttore delle Imposte presso il “Chartered Accountants Ireland”, Mr. Brian Keegan, ha detto al  Comitato per la revisione del regime fiscale in Irlanda che la cosiddetta “fiscalita’ internazionale” non esiste; le tasse vengono pagate dalle aziende ai Governi sovrani, i quali detengono i diritti di imposizione fiscale.

Brian Keegan ha detto che un’interazione ben definita del sistema fiscale irlandese con i regimi fiscali di altri Paesi è fondamentale per il commercio internazionale.

La tassazione dovrebbe essere considerata un costo d’impresa per le aziende e, sempre secondo Keegan, dovrebbe essere gestita nello stesso modo in cui vengono gestiti altri costi quali servizi, distribuzione e dipendenti, al fine di garantirne la prevedibilita’ e la gestione. Keegan ha poi aggiunto  che, se il regime fiscale in Irlanda fosse troppo chiuso e protezionista, allora le aziende irlandesi non sarebbero in grado di commerciare all’estero. L’Irlanda cesserebbe quindi di essere una destinazione attraente per le aziende che cercano di stabilire ed ubicare le rispettive attivita’.

Nel corso del dibattito, Keegan ha cercato di difendere la reputazione internazionale dell’Irlanda, ma ha riconosciuto la possibilita’ di apportare dei miglioramenti al regime fiscale della nazione.

L’Istituto è l’unica associazione professionale ad aver contribuito ai lavori della sottocommissione parlamentare sulla tassazione globale.

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Repubblica Ceca: gli organismi rappresentativi delle imprese supportano i piani per l’imposta sul reddito

Gli organismi che rappresentano le piccole imprese nella Repubblica Ceca hanno espresso la loro approvazione per i piani del Governo che prevedono di modificare la legge sull’imposta sul reddito (Income Tax Act) come obiettivo del nuovo Programma di Convergenza (Convergence Progam) del Paese per il periodo 2014-17.

Andrej Babis, Vice Primo Ministro e Ministro delle Finanze, ha recentemente discusso le proposte con Bedrich Danda, Presidente dell’Associazione degli Imprenditori e Commercianti, e con Karel Havlicek, membro dell’Associazione delle Piccole e Medie Imprese e Artigianato. Danda e Havlicek hanno entrambi espresso approvazione per i piani del Governo.

Le proposte includono un tetto di 1,2 milioni di Corone Ceche (pari a 59,500 dollari) sulle spese forfettarie che alcuni imprenditori possono attualmente richiedere sul 60% del reddito lordo. Inoltre, i soggetti che richiedono la detrazione a seguito di redditi da locazione non potranno più beneficiare dell’indennità personale di base.

Tuttavia, l’indennità personale rimarrà fissata a 24.840 Corone Ceche. Il Governo sostiene che le modifiche non andrebbero ad aumentare l’onere fiscale a carico delle imprese.

Babis e Danda hanno inoltre convenuto la necessita’ di tenere degli incontri più frequenti ove poter discutere sulle questioni economiche.

I progetti fiscali del Programma di Convergenza si conformano alle raccomandazioni di politica fiscale del Consiglio Europeo. In particolare, il Consiglio ha affermato la necessità di ridurre le disparità di trattamento fiscale esistenti tra dipendenti e lavoratori autonomi.

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Svizzera: Act Asset Recovery internazionale

Il Swiss Federal Council ha presentato un progetto di legge federale al Parlamento che governa il congelamento, il sequestro e la restituzione dei beni acquisiti illegalmente da foreign politically exposed persons (PEP). Il Consiglio federale ha inoltre intensificato gli sforzi per definire un quadro più efficiente per la collaborazione internazionale in materia di recupero dei beni, e sta cercando di partecipare alla stesura di norme future in materia di cooperazione finanziaria.

Il disegno di legge è “da applicare nei casi in cui figure di spicco si arricchiscono attraverso la corruzione o altri mezzi criminali, e depositano beni acquisiti illegalmente nei centri finanziari offshore.” La legge è stata redatta all’inizio del 2011, sulla scia della primavera araba, dopo che il Consiglio federale ha emesso diversi ordini di congelamento contro i PEP. Nel marzo 2011, il parlamento federale della Svizzera ha approvato una mozione che obbliga il Consiglio federale a creare una base legislativa formale per tale azione.

La proposta di legge stabilisce le condizioni secondo le quali tali beni acquisiti illecitamente possono essere confiscati da un giudice nell’ambito di un procedimento amministrativo, nonché i principi secondo cui i beni confiscati possono essere restituiti al paese di origine. Inoltre, esso prevede la possibilità di adottare delle misure mirate a sostenere il paese di origine, per recuperare i beni acquisiti illecitamente.

L’Amministrazione federale svizzera ha affermato che il progetto di legge è stato notevolmente rielaborato a seguito dei commenti derivanti dalla procedura di consultazione, riguardanti in particolare l’obbligo di segnalare i beni congelati attraverso la creazione di un unico punto di contatto con l’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro in Svizzera e lo scambio di informazioni con le autorità straniere.

L’Amministrazione ha spiegato che: “Con la nuova legge federale sul congelamento e la restituzione dei beni illecitamente acquisiti, il Consiglio federale avrà una base giuridico-formale per trattare i casi di beni illecitamente acquisiti dai PEP stranieri. La nuova legge rafforza la legittimità democratica della politica del Consiglio federale, in questo settore. Essa definisce le condizioni che devono essere soddisfatte per ordinare il congelamento dei beni, in modo da soddisfare i requisiti richiesti dal Parlamento e da altri ambienti. Migliora la certezza del diritto e la trasparenza delle azioni dello stato.”

Ha aggiunto: “Dopo la proroga del gennaio 2014 del blocco costituzionale delle attività dei membri della cerchia dei presidenti spodestati Ben Ali (Tunisia) e Mubarak (Egitto), il Consiglio federale è legalmente tenuto a presentare la relativa azione federale sul congelamento e la restituzione dei beni acquisiti illegalmente dai PEP stranieri, al parlamento federale prima della pausa estiva.”

Oltre alla legge federale, il Consiglio federale ha approvato una strategia di recupero dei beni al fine di assistere le unità dell’Amministrazione federale che si occupano di questi casi, e di ottimizzare il coordinamento tra le autorità svizzere.

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Le tasse in Lettonia devono essere aumentate

Il Ministro delle Finanze della Lettonia, Andris Vilks, ha avviato un dibattito sulla necessità di aumentare le aliquote fiscali, esprimendo la preoccupazione che il rapporto tra le tasse ed il prodotto interno lordo è destinato a diventare il più basso dell’Unione europea.

Ha detto, che aliquote più elevate devono essere considerate per compensare una caduta anticipata delle tasse sul lavoro nei prossimi anni.

In un articolo pubblicato in Latvijas Avize, un giornale locale, Vilks ha spiegato che il rapporto tra la pressione fiscale ed il PIL potrebbe scendere al 25 %, a fronte di una media UE del 40 %.

Egli ha osservato che le cifre della Banca Mondiale mostrano che l’aliquota fiscale complessiva della Lettonia (la pressione fiscale media sui profitti aziendali) è del 35,9 %, rispetto alla media UE ed EFTA del 41,1 %, e la media mondiale del 43,1 %, e che il numero di pagamenti richiesti ogni anno – sette anni – è uno dei più bassi in Europa.

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Tagli fiscali netti: questo il piano settennale della Grecia

Il Primo Ministro greco Antonis Samaras ha promesso di tagliare le tasse “ovunque”, spiegando che l’obiettivo del Governo è quello di ridurre l’imposta sulle società al 15%, il tasso massimo dell’imposta sul reddito al 33%, e di tagliare il tasso ridotto di IVA ad un’aliquota massima del 12%.

Samaras ha dato l’annuncio svelando il piano di sviluppo del Governo che, a suo dire, e’ simbolo di una “nuova Grecia” piu’ competitiva. Il piano dovrebbe venire realizzato nel corso dei prossimi sette anni. Samaras ha evidenziato come molte persone abbiano gia’ beneficiato di una riduzione della tassazione sulla proprieta’, e come siano stati approvati dei piani che prevedono ulteriori agevolazioni nei prossimi due anni. Tuttavia, Antonis Samaras ha avvertito che tali misure verranno attuate gradualmente, in modo tale da proteggere l’eccedenza in bilancio.

Il Presidente ha inoltre promesso l’introduzione di un sistema fiscale “più umano”, capace di distinguere tra coloro che effettivamente non sono in grado di pagare e coloro che, invece, stanno da tempo “rubando” allo Stato – ed ai contribuenti – eludendo le tasse. Ha poi aggiunto che le misure adottate contro l’evasione fiscale hanno già portato delle entrate extra, e che la stima che vede la percentuale di dichiarazioni dei redditi presentate in via elettronica pari al 97% e’ “incredibile” se comparata a due anni fa.

Samaras ha poi previsto un aumento degli investimenti nell’economia greca pari ad almeno 54,4 miliardi di Euro (74,2 miliari di dollari) nel corso dei prossimi sette anni, e che il tasso di disoccupazione smettera’ di essere il piu’ alto dell’Unione Europea, diventando invece piu’ basso della media europea.

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Liechtenstein costituisce un gruppo di lavoro BEPS

Il Governo del Liechtenstein prevede di istituire un gruppo di lavoro per monitorare da vicino e dare risposte di politica fiscale nazionale attraverso l’Organisation for Economic Co-operation and Development’s (OECD’s) ed il progetto Development’s Base Erosion and Profit Sharing (BEPS).

Il governo anticipa che il lavoro dell’OECD avrà un impatto significativo sull’economia del territorio, che sta attraversando una sorta di trasformazione dopo l’adozione degli accordi di scambio di informazioni fiscali diretti a creare un ambiente trasparente e favorevole per le imprese. Essa ha evidenziato che il progetto è diretto a rafforzare i diritti fiscali nel paese in cui una società è fisicamente presente – con uffici, immobili e dipendenti – ed il luogo in cui viene realizzato un valore.

Il governo si aspetta, come conseguenza del progetto, che verrà realizzato nel mese di settembre 2014 e completato entro la fine del 2015, che la trasparenza fiscale internazionale sarà intensificata; ci sarà un maggiore uso di strumenti multilaterali e ci saranno cambiamenti significativi nella ripartizione della potestà impositiva.

Il progetto BEPS dell’OCSE si concentra sul rafforzamento dei regimi del transfer pricing nazionale, migliorando la relativa documentazione, il reporting paese per paese, la lotta contro gli abusi del trattato fiscale, affrontando le sfide fiscali dell’economia digitale, ed affrontando gli accordi discordanti.

Il gruppo di lavoro sarà incaricato di raccomandare le modifiche alla legislazione del territorio, per portare lo stesso in linea con le nuove norme o regole che potrebbero emergere a seguito del progetto, al fine di garantire la certezza del diritto per le imprese in materia fiscale.

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Il Gruppo di esperti fiscali sostiene i tagli all’imposta sulle societa’

Un gruppo di esperti fiscali istituito dal Partito Liberal Democratico del Giappone molto probabilmente accettera’ il piano del Primo Ministro Shinzo Abe per ridurre l’aliquota di imposta sulle società del Giappone, partendo dall’attuale tasso al 36%, almeno fino a quando il Governo continuera’ a ridurre il deficit fiscale del Paese.

La Commissione Tributaria del Governo ha recentemente indicato che l’aliquota effettiva di imposta sulle società del Giappone dovrebbe essere ridotta al 25%, con un taglio iniziale del due o tre per cento previsto per il prossimo anno. Si prevede che un tasso di imposta sulle società piu’ competitivo a livello internazionale andrebbe a favorire immediatamente gli investimenti da parte delle società nazionali ed estere, stimolando quindi la crescita dell’economia.

In seguito all’avvertimento di tale gruppo di esperti circa l’impatto di una tale riduzione dell’imposta societaria sulla situazione fiscale del Giappone, il Governo ha risposto indicando l’intenzione di ampliare la base imponibile tramite l’eliminazione delle agevolazioni fiscali esistenti, in modo tale da compensare la conseguente diminuzione del gettito d’imposta ed evitare il peggioramento del  disavanzo di bilancio del Giappone.

Di conseguenza, ci si aspetta la disponibilita’ del gruppo a promuovere i tagli fiscali del Governo in cambio della ri-conferma dell’obiettivo di un equilibrio fiscale (costi di servizio del debito esclusi) per il Giappone nel 2020.

Inoltre, siccome in realta’ solamente il 30% delle imprese giapponesi pagano l’imposta sulle società dovuta a perdite pregresse, si ritiene che il gruppo prendera’ in considerazione la necessita’ di modificare l’imposta sulle società del paese da un sistema basato sul profitto ad un sistema di tipo “dimensionale”. A quel punto, sia le imprese redditizie che quelle in perdita pagherebbero le imposte in base alla portata delle loro operazioni, quali la dimensione della loro forza lavoro e del loro capitale.

Si ritiene che l’imposta basata su un criterio di tipo “dimensionale” possa aiutare ad aumentare le entrate fiscali e a stabilizzare le stesse, mitigando l’effetto delle fluttuazioni economiche sul gettito fiscale proveniente dalle imprese.

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La Germania rinvia l’esame di un’aliquota IVA unica

Il Ministero delle Finanze tedesco ha detto di non avere in programma l’introduzione di un’aliquota uniforme dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) nel corso dell’attuale legislatura.

La Germania applica l’IVA ad un tasso tendenziale del 19% e ad un tasso ridotto del 7%. Il Ministero ha spiegato che la sostituzione delle due tariffe con un’aliquota unica del 16%, come recentemente proposto dal Presidente del Bundestag Finance Committee Ingrid Arndt-Brauer (SPD – partito socialdemocratico), porterebbe ad un deficit di fatturato annuo pari a circa 8,5 miliardi di Euro (11,6 miliardi di dollari USA).

L’unione tributaria tedesca (DSTG – Deutsche Steuer-Gewerkschaft) ha accolto con favore il fatto che l’idea sia stata posta al centro dell’agenda politica, affermando che la riforma andra’ a semplificare il rispetto della disciplina. Il presidente dell’unione fiscale tedesca, Mr. Thomas Eigenthaler, ha sottolineato che il sistema di doppia tariffazione è confuso, e che le aliquote ridotte appaiono arbitrarie ed incoerenti.

Il partito social-democratico (SPD) e l’Unione Cristiano-Democratica tedesca (CDU), nel loro accordo di coalizione, si sono impegnati a mantenere l’aliquota ridotta su libri, riviste, giornali  e organizzazioni di beneficenza, ed eventualmente di aumentare il tasso per la vendita di opere d’arte. Il Governo ha inoltre recentemente promesso di sostenere l’introduzione di un’aliquota ridotta per gli “e-books” e le digital news a livello europeo, che richiederebbero una modifica al diritto dell’Unione Europea.

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L’UE verso l’unione bancaria

Il 13 dicembre i capi di Stato e di governo, riuniti a Bruxelles per la consueta riunione di fine anno, hanno spianato la strada verso l’unione bancaria per i paesi della zona euro. A seguito dell’accordo raggiunto dai ministri delle Finanze nelle prime ore del 13 dicembre, i leader hanno successivamente dato il via libera all’unione bancaria.

La Banca centrale europea (BCE) eserciterà dunque direttamente la vigilanza sulle banche della zona euro, possibilmente a partire dal gennaio 2014. I paesi non appartenenti alla zona euro potranno anch’essi decidere di partecipare al meccanismo di vigilanza unico.

Il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha accolto con soddisfazione l’accordo, che dimostra che l’UE e la zona euro fanno sul serio. “Non tollereremo una vigilanza inefficace per nessuna delle 6 000 banche dell’area dell’euro”, ha dichiarato.

Bisognerà ora giungere ad un accordo anche sui requisiti patrimoniali delle banche e sulla standardizzazione dei meccanismi di risoluzione delle banche e dei sistemi di garanzia dei depositi dei singoli paesi. La Commissione presenterà delle proposte in tal senso nel corso del 2013.

La Commissione europea aveva messo all’ordine del giorno anche il piano per un’Unione economica e monetaria autentica e approfondita, presentato a novembre, nel quale disegna il percorso verso una piena integrazione economica, monetaria e di bilancio e verso l’unione politica. Un coordinamento più stretto contribuirebbe a rendere più efficace la risposta ai problemi economici comuni
a tutti i paesi europei.

Le priorità indicate per i prossimi 18 mesi sono:

  • attuare le riforme già concordate (o in via di approvazione) per una migliore governance economica e di bilancio
  • mettere a punto regole comuni per gli interventi a favore della banche in difficoltà
  • approvare il bilancio UE per il periodo 2014-2020

Rivolgendosi ai capi di Stato e di governo dei paesi membri, il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha insistito sulla necessità di prendere delle decisioni rapidamente ed esortato i governi a perseverare nell’azione di riforma.

Il presidente Barroso ha inoltre invitato i leader a concordare il percorso da seguire verso l’unione economica e monetaria, che secondo la Commissione dovrebbe essere sancito anche dai trattati. Le nuove disposizioni da inserire in questi ultimi dovranno conciliare l’esigenza della disciplina e della responsabilità di bilancio con il principio di solidarietà.

Il piano della Commissione sottolinea che i paesi che aderiranno all’unione economica e monetaria dovranno agire in modo più rapido e deciso che l’UE nel suo complesso, ma senza compromettere il quadro delle politiche definite per l’insieme dei 27 paesi membri.

In risposta, i capi di Stato e di governo hanno chiesto progetti più concreti e una proposta di calendario entro il mese di giugno 2013.

Al vertice del 13 e 14 dicembre si è parlato anche di domande di adesione all’UE, di politica estera e di difesa, settore nel quale la Commissione intende promuovere l’efficienza e la competitività dell’industria europea.

 

Commissione Europea

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Hong Kong sottolinea i vantaggi riservati ai Venture Capitalists

In occasione del suo discorso all’“Asian Business Angel Forum”, tenutosi il 21 maggio 2014 ad Hong Kong, il Segretario alle Finanze John C Tsang ha sottolineato i diversi modi in cui il Governo si sta impegnando a migliorare il clima aziendale per i venture capital ed i finanziatori d’impresa (cosiddetti “business angels” o “angel investors”)  ad Hong Kong.

Oltre al suo regime fiscale, ai bassi costi di gestione aziendale, alla “robusta” disciplina in materia di diritti di proprietà intellettuale (IPR – intellectual property rights), e ad un valido sistema giuridico, il Segretario alle Finanze Mr. John C Tsang  ha evidenziato come, secondo il Global Innovation Index del 2013, Hong Kong occupi il settimo posto tra le 142 economie a livello mondiale ed il primo posto in Asia per l’innovazione.

Ha inoltre detto ai partecipanti che il Governo è in procinto di costituire il nuovo Innovation and Technology Bureau, che “e’ un indice chiaro e preciso di come il Governo abbia intenzione di accordare sempre piu’ alta priorita’ alla promozione dell’innovazione, della scienza, della tecnologia, della ricerca e del design ad Hong Kong.”

“Con un ruolo di leadership nel coordinamento politico, il nuovo ufficio contribuirà a favorire un clima positivo per gli investimenti e l’assunzione di rischi, e a sostenere lo sviluppo del settore IT locale”.

Inoltre, insieme con l’innovazione principale di Hong Kong, l’Hong Kong Science Park, e le oltre 440 aziende di tecnologia già presenti al suo interno, il Governo sta introducendo due nuove misure per fornire sostegno finanziario alla commercializzazione del settore di ricerca e sviluppo (R&S).

La prima è l’impostazione di un nuovo sistema di sostegno alle imprese (Enterprise Support Scheme) che andrebbe ad aumentare il massimale di finanziamento da 6 Milioni di Hong Kong Dollars (pari a 774.000 Dollari USA) a 10 milioni di Hong Kong Dollars per ogni progetto (con ciascuna società beneficiaria in grado di mantenere tutti i diritti di proprieta’ intellettuale del progetto), mentre l’altra iniziativa è quella di estendere il campo di applicazione dei finanziamenti per includere il lavoro di sviluppo e il sistema di integrazione, il design industriale ed i test di conformità, così come gli studi clinici.

Ha confermato che, attraverso queste misure, il Governo spera di incoraggiare numerose imprese di Hong Kong ad aggiornare i loro sistemi e a svolgere più attività di ricerca e sviluppo nella città.

Infine, Tsang ha anche introdotto il suo pubblico al nuovo portale interattivo di Hong Kong, il sito “iStartup”, lanciato dal Governo nel mese di marzo di quest’anno. Tale sito “funziona come uno sportello unico per consentire alle imprese di nuova costituzione di promuovere le loro idee ed attirare l’attenzione di mentori e investitori”.

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