No Picture
Ultime notizie

Canada: previsti tagli all’imposta sul reddito

Joe Oliver ha lasciato intendere che il suo primo bilancio come Ministro delle Finanze canadese potrebbe includere dei tagli ai tassi dell’imposta federale sul reddito.

Oliver ha spiegato ai giornalisti che l’anno prossimo sara’ caratterizzato da un’eccedenza di bilancio. Di conseguenza, il Governo si concentrera’ sulla riduzione delle tasse dei contribuenti, introducendo dei tagli fiscali per i contribuenti stessi e le loro famiglie.

Oliver ha aggiunto che il Governo “non si trova nella posizione in cui risulta necessario adottare misure drastiche. Non siamo alla ricerca di un bilancio di austerità, ma siamo assolutamente determinati a procedere in modo responsabile dal punto di vista fiscale.”

L’ultimo Fiscal Monitor, pubblicato a fine luglio, ha mostrato l’esistenza di un deficit di bilancio pari a 1.1 miliardi di dollari canadesi (corrispondente a 1 miliardo di dollari Usa) nel periodo aprile-maggio del 2014. Ciò a fronte di un deficit pari a 2.7 miliardi di dollari canadesi per lo stesso periodo del 2013.

I ricavi sono aumentati del 3,8% (1.6 miliardi di dollari Canadesi), riflettendo in larga misura gli aumenti dell’imposta sul reddito, delle accise e dei dazi.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Brasile: approvata legge che consente la proroga degli sgravi fiscali per il settore IT

L’11 agosto 2014 e’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale una legge che proroga le agevolazioni fiscali per il settore IT del Brasile.

La riduzione del 80% prevista per l’imposta IPI, di cui attualmente godono le aziende brasiliane che lavorano nel settore IT, resterà in vigore fino al 2024. Tra il 2025 e il 2026 verrà applicata una riduzione del 75%, mentre dal 2027 al 2029 entrera’ in vigore una riduzione del 70%.

La nuova legge richiede alle aziende del settore IT di investire almeno il cinque per cento del fatturato lordo nella ricerca per lo sviluppo del settore IT.

La legge inoltre proroga i benefici fiscali nelle zone di libero scambio del nord del Brasile fino al 31 dicembre del 2050.

I benefici fiscali goduti dalla Manaus Free Trade Zone sono stati prorogati fino al 2073 tramite la proposta di modifica della Costituzione 103/11, emanata precedentemente dal Congresso.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Previsti effetti positivi sul budget grazie alla ripresa dell’economia irlandese

Secondo un report della finanziaria irlandese Davy, il potenziamento della ripresa economica in Irlanda consentirà al Governo di prevedere degli aumenti d’imposta o dei tagli alle spese per un valore di soli 500 milioni di Euro (pari a 668,2 milioni di dollari Usa) per il prossimo bilancio, rispetto alla proiezione originaria che prevedeva come necessario un adeguamento pari a 2 miliardi di Euro.

Nella sua nuova previsione avente ad oggetto l’economia irlandese, la Davy prevede un aumento del prodotto interno lordo (PIL) pari al 3,5% nel corso del 2014, del 3% nel 2015, e del 2,8% nel 2016. Davy stockbrokers ha inoltre evidenziato come il Governo sia sulla buona strada per superare il suo obiettivo di disavanzo del 4,8% del PIL nel corso di quest’anno grazie alle entrate fiscali superiori rispetto le aspettative. I ricavi sono stati pari al 2,8% (quantificabili in 548 milioni di Euro) al di sopra del target per i primi sette mesi di quest’anno, con imposte sul reddito, imposta sul valore aggiunto e accise in crescita di circa il 7% anno dopo anno.

Secondo le previsioni del Davy, il disavanzo scendera’ al 3,9% nel corso del 2014. Un adeguamento di bilancio di circa 500 milioni di Euro dovrebbe essere sufficiente per ridurre il disavanzo al 2,9% nel 2015.

Il Ministro delle Finanze Michael Noonan ha cosi’ specificato: “se questo schema continuera’ a ripetersi anche nella seconda parte dell’anno, il processo di adeguamento del bilancio sarà leggermente inferiore rispetto ai 2 miliardi di Euro originariamente previsti.”

[…]

No Picture
Ultime notizie

Il Fondo Monetario Internazionale chiede alle Filippine di ridurre le esenzioni fiscali

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha consigliato alle Filippine di ampliare la base imponibile riducendo le esenzioni e le agevolazioni e procedendo alla riforma del regime fiscale minerario.

Il Governo filippino ha bisogno di aumentare la spesa pubblica per finanziare progetti di ricostruzione a seguito del tifone Yolanda, di rimodernare le infrastrutture e soprattutto di supportare il miglioramento dei risultati ottenuti sul piano sociale. Il Fondo Monetario Internazionale ha poi spiegato che sarebbe necessario uno “sforzo fiscale considerevole” per fare fronte a tali spese.

Per reperire le entrate necessarie ci si dovrebbe preoccupare principalmente di ampliare la base imponibile tramite la riduzione delle esenzioni applicate all’imposta sul reddito delle società, il restringimento del divario dell’IVA, e l’adozione di una nuova strategia mineraria, sostenuta da ulteriori miglioramenti dell’amministrazione fiscale.

Il Fondo Monetario Internazionale ha spiegato che le misure di politica fiscale sopra individuate, qualora venissero adottate, potrebbero rendere 2-3 punti percentuali del prodotto interno lordo, sufficienti a finanziare il previsto raddoppio della spesa per le infrastrutture.

Le osservazioni del Fondo Monetario Internazionale, che sono state incluse nel suo rapporto di consultazione con le Filippine del 2014 all’articolo IV, seguono un Report della Banca Mondiale, che ha anche invitato il Paese del sud-est asiatico a mobilitare il gettito fiscale supplementare per rafforzare la crescita ed aumentare i redditi delle famiglie nei prossimi anni.

[…]

No Picture
Ultime notizie

La Svizzera respinge i tagli sull’IVA nel settore alberghiero

Dopo anni di lobbismo da parte dell’industria, Eveline Widmer-Schlumpf, capo del Dipartimento Federale delle Finanze svizzero, ha spiegato perché il Governo ha deciso di respingere le richieste per una riduzione dell’imposta sul valore aggiunto per l’industria alberghiera.

Eveline Widmer-Schlumpf ha spiegato che un taglio dell’IVA dall’8% al 2,5% andrebbe a tradursi in un “privilegio ingiustificato per l’industria del settore alberghiero (…) e, di conseguenza, in una notevole perdita di entrate fiscali per le casse federali.”

La proposta mirava a pareggiare il trattamento dei rifornimenti di cibo e bevande analcoliche da parte di ristoranti e hotel ed i rifornimenti da parte dei supermercati.

Widmer-Schlumpf ha sottolineato come il cibo da asporto è già soggetto ad aliquota ridotta, ma ha detto che il cibo e le bevande che vengono forniti da ristoranti e alberghi dovrebbero continuare ad essere soggetti all’aliquota dell’8% in quanto il rifornimento di questi fa parte di un servizio piu’ ampio e costoso.

Ha poi specificato che, per contrastare il calo dei ricavi, l’aliquota ridotta si sarebbe dovuta portare dal 2,5% allo 3,8%.

Il Consiglio Federale ha inoltre espresso dei dubbi con riferimento al fatto che la riduzione fiscale possa ripercuotersi sui consumatori. Tuttavia, ha spiegato Widmer-Schlumpf, il taglio fiscale andrebbe ad amplificare il carattere regressivo dell’IVA, portando ad un aumento della pressione fiscale sulle famiglie a medio e basso reddito e facendo viceversa beneficiare della situazione i contrbuenti piu’ abbienti.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Lettonia: proposte agevolazioni fiscali per le aziende colpite da sanzioni

Il Ministro dell’Economia della Lettonia, Vjaceslavs Dombrovskis, ha proposto 12 mesi di agevolazioni fiscali per le imprese colpite da sanzioni da parte della Russia.

La Russia ha infatti recentemente annunciato un embargo sui prodotti alimentari provenienti dall’Unione europea come ritorsione per le sanzioni ricevute a causa dell’annessione della Crimea e delle ostilità in Ucraina.

Dombrovskis ha spiegato ai giornalisti che c’era bisogno di solidarietà. Ha poi aggiunto che gli sgravi fiscali possono essere applicati più facilmente all’imposta sulle società e al pagamento delle imposte dei datori di lavoro, e che potrebbero essere sottoposte alla condizione che il datore di lavoro non licenzi il personale.

Ha descritto il piano come una “misura a breve termine,” e ha anche espresso l’intenzione del Governo di aiutare le aziende a trovare nuovi mercati. Ha poi suggerito che la Lettonia potrebbe lavorare con i Paesi più colpiti dalle sanzioni per convincere l’Unione Europea a fornire sostegno.

[…]

No Picture
Ultime notizie

La Repubblica Dominicana tassa i prodotti acquistati on-line

La Repubblica Dominicana intende sottoporre i beni di basso valore commerciale acquistati on-line, ed in precedenza esenti da tassazione, all’imposta sul valore aggiunto, alla luxury tax, e alle tasse di importazione, e cio’ con decorrenza dal 15 agosto 2014, in seguito alla decisione dell’Autorità doganale di revocare la regola de minimis.

Quest’ultima, introdotta dal Decreto No. 402-05, prevede un regime di esenzione per quelle spedizioni, verso la Repubblica Dominicana, aventi ad oggetto beni di valore pari o inferiore a 200 dollari. Questo comporta che tali beni possono passare rapidamente attraverso la dogana, ma le aziende postali sono obbligate ad richiedere una licenza dalla Direzione generale delle dogane.

L’Autorità doganale si e’ quindi riunita con tutte le societa’ postali per obbligarle a sottoporre ad imposta quelle merci di valore inferiore ai 200 dollari; tale provvedimento, piuttosto controverso, comporterà il pagamento del 18% dell’imposta sul valore aggiunto e di altre tasse, che, come sostenuto dagli oppositori, verra’ a tradursi in un onere fiscale complessivo pari a circa il 42%.

E’ stata pertanto promossa un’azione legale. Gli oppositori sostengono che tale provvedimento e’ in contrasto con la Costituzione, con le leggi nazionali esistenti, tra cui il decreto n ° 402-05, e con le disposizioni del Dominican Republic – Central America – United States Free Trade Agreement (CAFTA-DR). La questione costituzionale è stata sollevata sulla base del fatto che il mandato dell’Autorità doganale non prevede poteri di definizione delle politiche fiscali, mentre le disposizioni del CAFTA precludono espressamente alle nazioni di introdurre maggiori ostacoli alle spedizioni in essere alla data della conclusione dell’accordo.

Nonostante l’azione legale, la misura dovrebbe venire introdotta, come previsto, a partire dal 15 agosto 2014, anche se le zone franche della Repubblica Dominicana cadranno al di fuori del campo di applicazione del provvedimento in quanto soggette ad una normativa differente.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Singapore inaugura l’International Tax Research Center

Il 5 agosto, in collaborazione con l’Accademia Fiscale del Singapore (TA), col sostegno della Inland Revenue Authority (IRAS), il Singapore Management University (SMU) ha inaugurato il Centro SMU-TA per l’eccellenza in materia fiscale (SMU -TA CET).

La SMU-TA CET rappresenta una nuova importante iniziativa nel campo della ricerca, affronta le questioni fiscali internazionali, regionali e di politica fiscale.

Il Presidente e Professore del SMU, Arnoud De Meyer, ha dichiarato: “Nella relazione finale del 2010, una delle principali raccomandazioni del Comitato per lo Sviluppo del Settore Contabile (CDAS) è che il Singapore sviluppi un centro d’eccellenza in materia di tasse.”

Il CEO del TA, Eng-Tay Geok Lee, ha aggiunto che: “Il TA ha assunto un ruolo guida nel facilitare la crescita nel settore fiscale, oltre a fornire le basi essenziali per la formazione in materia fiscale dei professionisti del settore, ha provveduto alla creazione di un centro di ricerca fiscale col SMU, per la costituzione di una piattaforma di scambio di conoscenze e ricerche di alta qualità per esperti fiscali, accademici e professionisti provenienti da tutto il mondo.”

Il SMU-TA CET sarà costituito da membri del mondo accademico, leader del settore e funzionari governativi, per la produzione di ricerca multidisciplinare sulla fiscalità internazionale e da legali. Riceverà il supporto di un Advisory Panel Tecnico, che verrà presto istituito, comprendente accademici ed esperti chiave, sia locale che internazionale, con una vasta esperienza e conoscenza delle tendenze globali e delle questioni fiscali.

Il centro affronterà in primo luogo progetti sulle questioni fiscali internazionali che sono rilevanti per il Singapore e le economie asiatiche, e guarderà al cambiamento del panorama della tassazione globale sulla competitività economica della regione. La SMU-TA CET ha in progetto lo sviluppo di un programma post-laurea in fiscalità internazionale.

[…]

Vetrina

Descrizione del Fondo di Investimento Specializzato del Lussemburgo (FIS)

lussemburgoCome richiesto, di seguito si fornisce un quadro di sintesi del Fondo di Investimento Specializzato del Lussemburgo (di seguito denominato “FIS”), mezzo flessibile ed efficiente dal punto di vista fiscale.

Per FIS si intende un qualsiasi organismo di investimento collettivo il cui unico obiettivo è l’investimento collettivo dei propri fondi in attività, con lo scopo di ripartire i rischi d’investimento e di far beneficiare gli investitori dei risultati della gestione del proprio patrimonio. Tale mezzo è molto utile in particolare per l’avvio di fondi immobiliari, fondi di “private equity” e fondi di fondi.

Il FIS è soggetto a registrazione e alla vigilanza continua da parte della “Commission de Surveillance du Secteur Financier” (Commissione di vigilanza del settore finanziario, di seguito denominata “CSSF”). Tuttavia, il Fondo di Investimento Specializzato è soggetto ad una regolamentazione non particolarmente restrittiva.

Aspetti societari:

Un FIS può assumere la forma di ente giuridico di tipo aperto (cioè una società di investimento a capitale variabile, di seguito denominata come “SICAV”), di un fondo contrattuale d’investimento, il quale deve avere una società di gestione (FCP) o di un ente giuridico di tipo chiuso (cioè una società di investimento a capitale fisso, di seguito denominata come “SICAF”).

La SICAF e la SICAV possono assumere la forma di società per azioni (SA), di società a responsabilità limitata (SARL), di società in accomandita per azioni (SCA) o di società cooperativa nella forma di società per azioni.

Gli investimenti in un FIS sono riservati solo agli investitori “ben informati”, che dovranno essere:

– un investitore istituzionale; o
– un investitore professionale; o
– un qualsiasi altro investitore che abbia confermato per iscritto di aderire allo status di investitore “ben informato” e che:
– o investe un minimo di Euro 125.000 nel FIS;
– o è in possesso di una valutazione, rilasciata da una banca europea, un’impresa di investimento o una società di gestione, che attesti che egli dispone di adeguate competenze, esperienza e conoscienza per comprendere adeguatamente l’investimento effettuato nel FIS.

L’oggetto è limitato all’investimento collettivo dei fondi raccolti dai suoi investitori mediante l’applicazione del principio della diversificazione del rischio. Un FIS può investire in linea di principio in qualsiasi tipo di attività (ad esempio azioni, obbligazioni, immobili, strumenti del mercato monetario,…) a condizione che rispetti il principio della diversificazione del rischio e, in particolare, a condizione che venga attuata un’adeguata procedura di gestione del rischio.

La capitalizzazione minima di un FIS deve essere pari a 1.250.000 euro. Tale importo deve essere raggiunto entro il termine di 12 mesi dall’autorizzazione al FIS rilasciata dalla Commissione di vigilanza del settore finanziario (CSSF).

Un SIF può essere impostato come un fondo d’investimento a comparti multipli e/o più classi di azioni, in modo da soddisfare le esigenze degli investitori.

Regolamento:

Per poter svolgere le sue attività, un FIS deve essere preventivamente autorizzato dalla CSSF.

Un FIS deve inoltre nominare un custode lussemburghese che deve essere a conoscienza in ogni momento di dove si trovano le azioni e come queste vengono investite. Tale custode lussemburghese deve essere un istituto di credito ai sensi della legge del Lussemburgo del 5 aprile 1993.

Un FIS deve inoltre designare un revisore del Lussemburgo che verifichi annualmente i suoi conti.

I documenti obbligatori prescritti dalla legge sul Fondo d’Investimento Specializzato sono in particolare:
– i bilanci d’esercizio annuali, che devono essere disponibili agli investitori entro sei mesi dalla fine del periodo a cui si riferiscono;
– un prospetto, che deve essere aggiornato quando vengono rilasciati nuovi titoli.

La frequenza minima del calcolo del valore patrimoniale netto (NAV) è annuale.

Aspetti fiscali:

I FIS sono soggetti ad un regime fiscale specifico. Un FIS è infatti esente dall’imposta sul reddito delle società, dall’imposta commerciale e dall’imposta sul patrimonio. La distribuzione dei dividendi fuori dalla FIS non è soggetta a ritenute alla fonte in Lussemburgo. La plusvalenza realizzata sulla vendita della partecipazione in un FIS da un non residente è esente dall’imposta sul reddito in Lussemburgo, a condizione che siano soddisfatte determinate condizioni.

Il SIF è soggetto a una tassa di registrazione ad un tasso annuo del 0,01%, applicata sul valore patrimoniale netto trimestrale.

Un FIS organizzato sotto forma di SICAV / SICAF può beneficiare dell’applicazione di alcune convenzioni fiscali che possono consentire di beneficiare di minori ritenute alla fonte.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Canada: l’Unione Europea completa l’accordo di libero scambio

I funzionari hanno messo a punto il testo dell’accordo economico e commerciale globale (Comprehensive Economic and Trade Agreement – CETA) tra il Canada e l’Unione Europea.

Un primo accordo risale al mese di ottobre del 2013, ma da allora si era rivelato piuttosto complesso risolvere i rimanenti problemi tecnici e redigere un testo finale. A breve iniziera’ un procedimento di traduzione e revisione del testo.

Il Ministro canadese per il Commercio Internazionale, Ed Fast, ha cosi’ dichiarato: “Questo è un altro passo importante verso l’attuazione dell’accordo commerciale storico tra Canada e Unione Europea, che creerà posti di lavoro e opportunità economiche per i canadesi in ogni regione del Paese.”

La maggior parte dei dazi verra’ eliminata non appena l’accordo entrerà in vigore, e le tariffe industriali verranno completamente liberalizzate. Entro la fine del periodo transitorio, il Canada e l’Unione Europea liberalizzeranno, rispettivamente, il 92,8% ed il 93,5% dei commerci nel settore agricolo. Circa il 98% delle 9.000 linee tariffarie dell’Unione Europea saranno alla fine esenti da dazio.

Si prevede che tale accordo andra’ ad incrementare il commercio bilaterale di beni e servizi del 22,9%. Circa la metà degli incrementi del prodotto interno lordo globale dell’UE (PIL) derivera’ da cambiamenti al commercio per quanto riguarda la regolamentazione dei servizi, e potrebbe arrivare ad una cifra pari a 5.8 miliardi di Euro (7.8 miliardi di dollari) all’anno. Si prevede che le esportazioni totali dell’Unione Europea verso il Canada aumenteranno del 24,3%, mentre le esportazioni bilaterali del Canada verso l’UE dovrebbero aumentare del 20,6%.

Sono nel frattempo inziati i lavori per l’organizzazione di un vertice tra l’Unione Europea ed il Canada che si terra’ nel mese di settembre. Fast e il Primo Ministro Stephen Harper si recheranno nel Regno Unito all’inizio del mese prossimo.

[…]