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Cipro: il sabotaggio del regime fiscale nel piano di salvataggio europeo

Molto è cambiato da quando nel Luglio 2012 il Governo Cipriota, nel richiedere un fondo di salvataggio finanziato dall’Unione Europea, aveva negato risolutamente la possibilità di modificare l’attuale aliquota del 10% sui redditi delle società. L’ostinato rifiuto delle autorità cipriote ad accettare un piano di salvataggio prima, quando la posta in gioco era minore, è stata la causa del brusco risveglio dei contribuenti ciprioti lo scorso sabato mattina (16 Marzo), quando è stata divulgata la notizia che, non solo l’aliquota delle imposta sulle società avrebbe subito un aumento raggiungendo il 12.5%, ma che le autorità cipriote intendono applicare un prelievo forzoso sui depositi bancari.

Dopo l’annuncio nelle prime ore del 16 Marzo della conclusione di un accordo con il Fondo Monetario Internazionale, con la Banca Centrale Europea e con l’Unione Europea, il parlamento cipriota avrebbe dovuto subito riunirsi per approvare i termini dell’accordo prima di Martedi’ 19 Marzo 2013, data di riapertura delle banche cipriote dopo tre giorni di festa nazionale. La chiusura delle banche ha permesso alle autorità di evitare quello che sarebbe stato un vero e proprio “assalto” alle banche; nei 3 giorni festivi i prelievi erano infatti limitati a 400 euro.

La controversa tassa, che deve prima essere approvata da un parlamento al momento senza una vera maggioranza e dagli stati membri dell’UE, è stata elaborata nel tentativo di aumentare le entrate fiscali di 5.8 miliardi di euro dal giorno alla notte. Il provvedimento al momento prevede un prelievo con aliquota del 9.9% sui depositi superiori ai 100,000 euro, e con aliquota del 6.75% sui depositi inferiori a tale somma. Gli esperti del settore bancario hanno avvertito che questa tassa costituisce un pericoloso precendente che potrebbe avere un impatto destabilizzante sul settore bancario europeo, scatenando nei contribuenti che risiedono in nazioni dove non sono ancora state implementate ampie misure di austerity – come il Regno Unito – il timore che la misura possa essere replicata.

Da un certo punto di vista, questa tassa è la misura peggiore che Cipro potesse adottare per ricapitalizzare le due piu’ importanti banche del paese; ironicamente, la nuova tassa causerà una significativa fuga di capitali e un danno a livello internazione per la reputazione del settore bancario cipriota, che potrebbe richiedere anni prima di essere ristabilita. Tuttavia, riflettendo sulla questione da un altro punto di vista – quello sostenuto dalle autorità cipriota – la tassa costringe i residenti esteri, la maggior parte dei quali sono cittadini russi al alto reddito, e i cui conti rappresentano quasi la metà dei conti di risparmio ciprioti, a sostene parte del costo della ricapitalizzazione del settore bancario. In aggiunta alla tassa sui depositi bancari, sarà anche introdotta una ritenuta alla fonte sugli interessi bancari la cui aliquota non è ancora stata annunciata.

A differenza dell’Irlanda, che ha ricevuto il secondo piano di salvataggio europeo nel Novembre 2010, Cipro ha accettato di alzare l’aliquota dell’imposta sulle società dal 10% al 12.5%.  Pochi giorni prima dell’annuncio del raggiungimento di un accordo sul piano di salvataggio, il consigliere presidenziale Christopher Pissarides aveva ammesso che l’isola avrebbe accettato la richiesta di alzare l’aliquota dell’imposta sulle società – nonostante ci fossero state accese discussioni sulla questione. Pissadires aveva pero’ sottolineato che le autorità dello stato avrebbero preso questa decisione solo se fosse stato possibile garantire alle imprese ed agli investitori che l’aliquota non avrebbe subito ulteriori aumenti per un periodo di almeno dieci anni.

Rispetto alle entrate che saranno generate dalla dannosa tassa sui depositi bancari, quelle generate dall’aumento dell’aliquota dell’imposta sulle società come parte degli sforzi di risanamento saranno minime. È’ stato stimato che l’aumento dell’imposta sulle società genererà solamente 80 milioni di euro; è pertanto probabile che la misura sia stata forzata nell’accordo al fine di placare i paesi europei con regimi fiscali che prevedono imposte piu’ elevate. In cambio al piano di salvataggio ricevuto nel 2010, l’Irlanda ha dovuto contrastare richieste incessanti – soprattutto da parte di Francia e Germania – di sorpassare l’aliquota cardine del 12.5%, rimproverata in quanto definita “predatoria”.

Anche la decisione delle autorità cipriote di espandere il campo di applicazione dell’imposta sulle plusvalenze capitali ha svolto un ruolo critico nel danneggiamento della competitività di Cipro a livello internazionale. L’assenza di un’imposta sulle plusvalenze capitali, ad esclusione di quelle generate dalla vendita di immobili, è stato uno dei principali incentivi che hanno permesso a Cipro di diventare una delle piu’ importanti giurisdizioni in Europa per la domicializione di società holding. Nonostante la recente decisione delle autorità, è previsto che i non residenti abbiano ancora diritto all’esenzione dalla ritenuta alla fonte applicata al pagamento di dividendi.

In cambio delle misure di austerity, le autorità cipriote hanno ottenuto un fondo di salvataggio pari a 10 miliardi di euro; molto meno di quanto precendentemente auspicato. In precedenza, era previsto che Cipro ricevesse fondi per un totale di 17 miliardi di euro; tuttavia, i negoziatori dell’Unione Europea hanno manifestato preoccupazioni in relazione al fatto che il debito pubblico di Cipro avrebbe raggiunto il 120% del PIL – un livello da essi ritenuto non sostenibile.

Confermando l’accordo, l’Unione Europea ha dichiarato:“L’Eurogroup è fiducioso che queste iniziative…permetteranno al debito pubblico di Cipro, che è previsto raggiunga il 100% del PIL nel 2020, di mantenere una traiettoria sostenibile e di aumentare il potenziale di crescita dell’economia. La problematica dell’attuale fragilità del settore finanziario cipriota, connessa alla sua grande misura rispetto al PIL del paese, sarà affrontata mediante tagli appropriati, con l’obiettivo di raggiungere la media europea nel 2018, assicurandone la sostenibilità nel lungo termine e tutelando i fondi depositati.”

Secondo un documento della Troika trapelato mesi prima della conclusione dell’accordo, il piano di salvataggio di Cipro sarà probabilmente integrato con un ampio ridimensionamento del settore pubblico, che potrebbe comportare piu’ di 2,000 licenziamenti, un taglio del 15% dei salari del settore pubblico e la cessione di imprese pubbliche. Cipro ha già concordato un terzo aumento all’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto, dal 18% – l’ultimo aumento è stato nel Gennaio 2013 – al 19% nel Gennaio 2014,  avvicinandola all’aliquota media europea del 20%.

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Regno Unito: la Corte Suprema delibera in materia di IVA e operatore di schema fedeltà a punti

La Corte Suprema del Regno Unito ha deliberato che l’operatore di uno schema di carte fedeltà a punti ha diritto alla detrazione dell’IVA, in quanto tassa sui beni acquistati versata alle attività che redimono i punti fedeltà; la Corte Suprema si é spaccata nel raggiungere questa decisione, che respinge la sentenza preliminare della Corte di Giustizia Europea.

Il caso in questione riguarda una società, precedentemente nota come Loyalty Management UK Limited (LMUK), che opera lo schema fedeltà a punti Nectar.  Le attività che fanno uso dello schema a punti pagano a LMUK un determinato prezzo per ogni punto che viene aggiunto alla carta fedeltà di un cliente; al costo pagato per ogni punto viene poi aggiunta l’IVA. In cambio, le attività che forniscono prodotti e servizi, e che redimono punti Nectar, fatturano a LMUK un costo di servizio, a sua volta inclusivo di IVA.

LMUK ha argomentato che dovrebbe avere diritto a detrarre l’IVA pagata come tassa sui beni acquistati, in quanto i servizi per cui vengono effettuati i pagamenti sono strumentali alle attività di LMUK. Il Tribunale IVA ha concordato con questa argomentazione; la Corte di Giustizia Europea ha invece accolto la tesi dei Commissari Europei, secondo la quale i pagamenti effettuati in cambio del servizio sarebbero pagamenti a terzi e, di conseguenza, LMUK non avrebbe diritto alla detrazione ai fini IVA.

Tre su cinque dei giudici delle Corte Supreme che hanno assistito all’appello hanno ritenuto che le questioni sottoposte alla Corte di Giustizia Europea dalla House of Lords non tenessero pienamente conto di tutti i fatti. In modo particolare, la Corte Suprema ha sottilineano come LMUK abbia contratti in atto non solo con le aziende che forniscono i punti e con quelle che li redimono, ma anche con i singoli consumatori che li raccolgono. LMUK paga quindi per dei servizi che sono necessari al fine di adempire i propri obblighi nei confronti dei consumatori che raccolgono i punti, e dovrebbe quindi avere il diritto a detrarre l’IVA versata nei pagamenti alle attività che redimono i punti. LMUK dovrebbe versare l’IVA unicamente sul valore aggiunto di cui é responsabile: “Solo in questo modo, l’IVA sarà del tutto neutrale per quanto riguarda la società LMUK”.

É stato inoltre fatto notare che non é ancora stato deliberato se le attività che redimono i punti forniscano un servizio sia a LMUK che ai consumatori che raccolgono i punti; in questo caso, sarebbero offerti due servizi mediante una singola transazione.

La Corte ha invitatato le parti a presentare osservazioni scritte in merito alla forma precisa degli ordini.

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Regno Unito: sgravi fiscali stimolano il clima di fiducia delle imprese che operano nell’ industria petrolifera e del gas

E’ stato recentemente riportato che l’industria pertrolifera e del gas del Regno Unito ha registrato una “novole aumento” nell’ indice del clima di fiducia relativo agli appaltatori che operano in questo settore; il report suggerisce che la ragione dietro a questo miglioramento, potrebbe essere rappresentata dagli sgravi fiscali introdotti nel corso del 2012

Il report, redatto dall’ ente ind.ustriale Oil & Gas UK, utilizza una scala index a 100 punti per misurare il clima di fiducia in questa industria. I risultati mostrano come nel terzo quadrimestre del 2012 la fiducia degli appaltatori di questo settore sia aumentata di tre punti, raggiungendo il valore 60; la tendenza in aumento coincide con l’introduzione di una serie di sgravi fiscali, chiamati Brown Field Allowance. Grazie a questi sgravi, lo sviluppo di molte aree destinate all’estrazione di petrolio e gas e’ diventato commercialmente attuabile; inoltre, le imprese che operano in questo settore sono riuscite a concludere contratti a lungo termine e ad intraprendere nuovi progetti.

E’ stato registrato un aumento anche nel clima di fiducia dimostrato dai principali operatori del settore, da 58 a 64 punti, anche se e’ stato registrato un calo per gli operatori indipendenti, da 57 a 55  punti. Il report suggerisce che questo possa essere causato dal fatto che gli operatori indipendenti al momento riscontrano difficolta’ nel trovare impianti di perforazione disponibili e nell’accedere a finanziamenti.

Oonagh Werngren, direttore operativo della Oil & Gas UK, ha dichiarato: “L’aumento nella fiducia dimostrata dagli appaltatori che operano in questo settore suggerisce che i cambiamenti di natura fiscale introdotti dal Governo lo scorso anno, con lo scopo incentivare gli investimenti nella Gran Bretagna continentale, stanno ora portando risultati. Con investimenti da parte degli operatori del settore pari a 11.4 miliardi di sterline nel 2012, le imprese che svolgono funzioni essenziali di fornitura di componenti, strumenti e servizi specializzati ricevono ora piu’ domanda per i loro servizi.”

Il Cancelliere George Osborne ha annunciato il fondo Brown Field nel Settembre 2012. I progetti che possono beneficiare degli sgravi fiscali, sono esentati dal pagamento dell’imposta supplementare ad aliquota del 32% per lo svolgimento di attivita’ nel Mare del Nord che le imprese petrolifere e del gas sono tenute a versare in aggiunta all’imposta sulle societa’. Possono essere esentati dall’imposta importi fino a 250 milioni di sterline, e importi fino a 500 milioni di sterline per progetti in aree di estrazione soggette alla Petroleum Revenue Tax, un’imposta applicata ai profitti generati dall’estrazione di petrolio.

Al tempo, Osborne ha dichiarato: “L’introduzione di questo sgravio fiscale e’ una nuova buona notizia per il Mare del Nord, una buona notizia per il mercato del lavoro e per l’economia in senso piu’ allargato. Dara’ alle imprese che operano in questo settore un incentivo ad estrarre il piu’ possibile dai vecchi fondi petroliferi, creando posti di lavoro e reddito per i contribuenti.”

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Cipro considera imposta sulle società con aliquota del 12.5%

Il capo del Consiglio per la Politica Economica di Cipro ha dichiarato che il governo cipriota sarebbe pronto ad accettare, nell’ambito di un accordo di salvataggio, un aumento nell’imposta sul reddito delle societa’, da aliquota del 10% ad aliquota del 12.5%, a patto che l’imposta non sia soggetta ad ulteriori aumenti per almeno altri dieci anni.

Christopher Pissarides ha presentato questa proposta alla stampa nazionale mentre le negoziazioni su un fondo di salvataggio da parte dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale sono ancora in corso. Pissarides ha spiegato che l’aumento dell’imposta sulle societa’ non e’ in se’ una questione di massima importanza;  e’ invece importante che le aziende abbiano la certezza che per un lungo periodo di tempo l’imposta non sara’ soggetta ad altri aumenti.

Presentando la richiesta nel Giugno 2012, Cipro e’ diventato il quinto paese europeo ha richiedere un piano di salvataggio; Cipro spera di ricevere all’incirca 17 miliardi di euro che serviranno a ricapitalizzare le banche dello stato. Il paese ha gia’ messo in atto diversi aumenti nelle tasse, per esempio, un’aumento dell’aliquota IVA del 2%, portando l’imposta al 17%.

Il Consiglio per la Politica Economica ha il ruolo di supervisionare e consigliare il presidente su questioni marcroeconomiche. Pissarides, che ha vinto il Premio Nobel per l’Economia nel 2010, e’ stato nominato capo del Consiglio lo scorso mese dal nuovo presidente in carica Nicos Anastasiades.

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Irlanda: il Revenue annuncia i dettagli amministrativi relativi all’imposta sugli immobili

Il fisco irlandese, chiamato Irish Revenue, ha deciso di annunciare i dettagli relativi all’amministrazione della nuova, e controversa, imposta comunale sugli immobili, chiamata in inglese Local Property Tax, o LPT, prima di cominciare a inviare la relativa corrispondenza, i modelli per la dichiarazione e gli opuscoli informativi.

Nel rispetto dei termini previsti per rilascio dei fondi di salvataggio da parte dell’ Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale, l’Irlanda ha l’obbligo di implementare un regime fiscale comprensivo applicabile alle proprieta’ immobili. Nel Gennaio dello scorso anno, il Governo aveva richiesto il vesamento, da parte delle famiglie, di un’ imposta provvisoria di 100 euro. L’introduzione di questa imposta e’ stata contestata mediante marce di protesta e richieste di boicottaggio da parte di parlamentari. Nonostante cio’, il Governo ha deciso di portare avanti il regime d’imposta; nel corso della presentazione del Bilancio 2013, Michael Noonal, Ministro delle Finanze, ha annunciato che la riscossione dell’ imposta comunale sugli immobili avra’ inizio in data 1 Luglio 2013. L’imposta familiare ha smesso di essere applicata a partire dal 1° Gennaio di quest’anno.

L’aliquota della LPT sara’ pari a 0.18% del valore catastale dell’immobile per le proprieta’ fino a 1 milione di euro, e a 0.25% del valore al di sopra del milione di euro. I valori catastali degli immobili sono organizzati per fasce – da 0 a 100,000 euro e, per valori superiori, ad intervalli di 50,000 euro. L’imposta dovuta viene calcolata applicando l’aliquota dello 0.18% al valore intermedio della fasca in cui rientra l’immobile. La valutazione inizare degli immobili, in data 1° Maggio 2013, rimarra’ valida, ai fini della LPT, fino al termine del 2016. L’aliquota dello 0.18% rimarra’ invariata per l’intera durata dell’incarico dell’attuale Governo; tuttavia, a partire dal 2015, le autorita’ locali potranno aumentare l’aliquota di una percentuale fino al 15%. Il Dipartimento delle Finanze prevede che la nuova imposta generera’ entrate pari a 250 milioni nel 2013, e a 500 milioni ove applicata per un anno intero.

I Revenue Commissioners, i commissari delle entrate, saranno incaricati di applicare l’imposta; inizieranno questa settimana inviando lettere individuali, modelli di dichiarazione LPT e opuscoli informativi a 1.66 milioni di immobili. Il processo di consegna di questa corrispondenza richiedera’ 4 settimane. Nel corso di una conferenza stampa, Josephine Feehily, presidente dei Commissioners, ha illustrato alcune delle caratteristiche di questo processo. In modo particolare, ha sottolineato il fatto che la LPT e’ un’imposta che prevede l’auto-valutazione, assumendo la “presunzione di onesta’” da parte dei contribuenti. I proprietari di immobili saranno tenuti a valutare il proprio immobile, seguende le linee guida fornite dal Revenue. Se queste linee guida vengono seguita “in modo onesto”, i Commissioners accetterano la valutazione dell’immobile. I Commissioners hanno redatto materiale informativo utile nel processo di valutazione, e hanno creato un registro delle proprieta’ ad uso abitativo.

Feehily ha reso chiaro che la modalita’ piu’ veloce e semplice di completare e inviare il modello di dichiarazione del valore degli immobili e’ online, e che vi sono varie modalita’ di pagamento. Concludendo, Feehly ha invitato i proprietari di immobili a non ignorare le comunicazioni inviate. Il presidente ha spiegato che “nella fase iniziale, ci concentreremo sull’assicurare che tutti coloro che sono tenuti a versare questa imposta inviino il modello LPT e che, a meno che possano beneficiare di un differimento, versino l’imposta o organizzino le relative modalita’ di pagamento.”  In caso di mancata osservanza di queste norme, i Commissioners faranno uso dei mezzi a loro disposizione, per esempio la detrazione dagli stipendi, per riscuotere le imposte dovute. Ove il proprietario di un immobile sia registrato come lavoratore autonomo, verra’ applicata una soprattassa a quanto dovuto in base alla dichiarazione dei redditi. Queste normative saranno in vigore a partire dal mese di Giugno.

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Spagna: il Ministro delle Finanze esclude ulteriori aumenti nelle tasse

Cristobal Montoro, Ministro delle Finanze spagnolo, ha escluso l’idea di nuovi aumenti nelle imposte, invece promossi dalla Commissione Europea.

Montoro ha sottolineato che il Governo non intende aumentare ulteriormente le imposte, nonostante la Commissione Europea abbia richiesto alla Spagna di limitare il numero di categorie merceologiche e di servizi che possono beneficiare dell’aliquota IVA ridotta. La Commissione Europea ha anche richiesto di aumentare le tasse ambientali, facendo riferimento in modo partocolare all’accisa sulla benzina. Consapevole degli sforzi gia’ fatti dai cittadini spagnoli, il Ministro dell’Economia Luis de Guindos, ha addirittura confermato, alla fine di Febbraio, l’impegno assunto dal Governo a ridurre le tasse a partire dal 2014.

Il Governo Spagnolo avra’ piu’ fiducia della sua decisione di respingere la richiesta proveniente da Brussels, in modo particolare dopo che nel corso di una recente dichiarazione il Primo Ministro Mariano Rajoy ha annunciato una riduzione del deficit pubblico pari a 2% nell’anno 2012. Rajoy ha rimarcato come questa “sia una figura molto positiva” che risultera’  in una diminuzione nella spesa necessaria a servire il debito, quindi rafforzando “la credibilita’ dei conti pubblici e la fiducia nell’economia spagnola”. Nonostante le figure incoraggianti annunciate dal Primo Ministro, il debito pubblico della Spagna rimane superiore al target del 6.3% concordato con la Commissione Europea.

Il Governo prevede di presentare la figura ufficiale del debito pubblico per il 2012 a Brussels alla fine di Marzo. Il Governo intende portare il deficit pubblico al 4.5% del PIL nel 2013, e al 2.8% nel 2014.

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L’Isola di Man aggiorna le linee guida per gli agenti fiduciari

La commissione di vigilanza finanziaria dell’isola di Man ha pubblicato una nuova serie di linee guida, ancora non finalizzate, applicabili alle pratiche adottate dalle agenzie che forniscono servizi fiduciari (chiamate Trust Service Providers). Lo scopo di queste linee guida e’ quello di rafforzare le direttive esistenti, che sono in vigore dall’ Ottobre 2010.

Le nuove linee guida servono a ricordare alle agenzie che forniscono servizi fiduciari dei loro obblighi per quando riguarda la loro condotta nell’agire come agenti fiduciari, amministratori e protettori di strutture trust; illustrano inoltre gli strumenti che possono essere adottati dalla Commissione affinche’ tali obblighi vengano rispettati.

La Commissione intende rafforzare ulteriormente le nuove linee guida, in quanto le scritture fiduciarie spesso assegnano ampi poteri a coloro che svolgono il ruolo di fiduciario, nonche’ ingenti indennita’. Inoltre, i potenziali beneficiari di trust discrezionali hanno diritti limitati per quanto riguarda l’accesso a informazioni relative alla struttura fiduciaria. E’ possibile che l’amministratore fiduciario assuma una linea di condotta che non e’ una violazione dei termini della scrittura del trust e che sia coperta da un indennizzo ma che, allo stesso tempo, non rispetti i requisiti di competenza ed integrita’ previsti dalla General Licencing Policy e dal Rule Book dell’Isola di Man. Questi devono essere rispettati affinche’ possa essere conservata la licenza di agente di servizi finanziari.

La Commissione ha evidenziato come questo sottolinei la necessita’ di: Elevati standard di professionalita’ in questo settore; Rigorosi controlli interni sulle agenzie che forniscono servizi fiduciari; e la presenza di protettori dei trust che siano indipendenti dagli amministratori della struttura fiduciaria, e non soggetti a conflitti di interessi.

Nel dettaglio, le nuove linee guida hanno lo scopo di rafforzare le seguenti direttive:

  • 6.2 Capacita’, attenzione e diligenza: Il requisito di fare uso di capacita’, di prestare attenzione ed agire con diligenza nelle attivita’ connesse alla costituzione, redazione, gestione e amministrazione della struttura fiduciaria.
  • 6.6 Non compiere azioni che possano nuocera alla reputazione dell’ isola: Questo include adottare una linea di condotta che sia volta unicamente al profitto, e non all’interesse dei beneficiari, o che possa danneggiare la reputazione dell’ Isola di Man.
  • 6.7 Integrita’ e correttezza: Questa regola e’ applicabile allo svolgimento di tutte le attivita’ regolate, e include il trattare onestamente e in modo trasparente con i clienti.
  • 6.8 Decisioni consapevoli: Questa direttiva include il requisito di evitare rappresentazioni o pratiche fuorvianti o ingannevoli, ed e’ applicabile alle informazioni fornite ai disponenti, ai protettori o ad altre figure chiave nel contesto del trust, in relazione alla natura dei servizi fornito o ai costi e ai benefici delle decisioni prese dall’amministratore fiduciario.
  • 8.4 Controllo sulle attivita’ di gestione: Questa regola include il requisito di assicurare che vi siano sistemi di controllo volti a garantire che i clienti siano trattati equamente e che i beni e i fondi del trust siano utilizzati in modo appropriato.
  • 8.6 Gestione del rischio: Questa regola prevede il requisito di gestire il richio in cui incorre l’agente fiduciario.
  • 8.19 Funzioni del responsabile compliance: Questa regola include il requisito di disporre di robusti e ben documentati sistemi di compliance, e di monitorare le modalita’ operative – queste dovrebbero includere accordi sulle modalita’ decisionali degli amministratori del trust e sulla registrazione delle decisioni prese, nonche’ sulle modalita’ di distribuzione e di altri pagamenti.

E’ previsto che la proposta venga discussa dal Governo e dai rappresentanti della Society of Trust and Estate Practitioners (STEP) dell’Isola di Man e della Association of Corporate Services Providers (ACSP) nel corso di una seduta alla fine di Marzo.

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Il Liechtenstein adotta strategia comprensiva per il suo centro finanziario

Dopo mesi di consultazioni riguardo alla direzione futura del centro finanziario del paese, il Governo del Liechtenstein, le associazioni e gli operatori di mercato si sono finalmente accordati sulla strategia da seguire.

La strategia, adottata dal Governo del Liechtenstein nel corso di una recente seduta, copre molti aspetti ed ha lo scopo di  creare le condizioni chiave per lo sviluppo in positivo del centro finanziario del principato.

Integrando la dichiarazione del Liechtenstein del 2009, l’esistente cooperazione transfrontaliera e l’impegno alla trasparenza fiscale, nonche’ i vantaggi competitivi esistenti, il Governo si propone di alzare il profilo del principato e di attivamente posizionare il Liechtenstein come centro specialista nella strutturazione e gestione del patrimonio, nonche’ di rendere il centro finanziario del Liechtenstein piu’ competitivo ed attraente al di fuori dell’ Area Economica Europea.

Oltre a continuare a rafforzare lo status del Liechtenstein come centro specialista nelle strutturazione e gestione a lungo termine del patrimonio, sia per clienti privati che istituzionali, il Governo intende consolidare il centro di investimenti finanziari e rafforzare la posizione del principato come sede del settore assicurativo. Stando a quanto dichiarato dal Governo, le soluzioni personalizzate e la vasta gamma di prodotti offerti dal Liechtenstein, assieme alla nota stabilita’ politica ed istituzionale, aumenteranno la domanda da parte di clienti internazionali.

Attualmente, il Liechtenstein trae benefici dalle strette relazioni e dalla compatibilita’ giuridica con la Svizzera, con l’Unione Europea e con i mercati dell’Area Economica Europea. Inoltre, offre il franco svizzero come moneta affidabile e, allo stesso tempo, pieno accesso al Mercato Unico. In futuro, il Governo del Liechtenstein intende rafforzare i legami con altre giurisdizioni orientando in modo strategico le forme legali del Liechtenstein verso strutture patrimoniali internazionali, espandendo la rete di accordi contro la doppia imposizione e aprendosi ai paesi che ricoprorono un ruolo chiave nei mercati internazionali.

Il Governo continuera’ a promuovere il Liechtenstein come partner affidabile e prevedibile, impegnato ad allinearsi ai piu’ recenti standard internazionali. Nel contesto di una piu’ vasta rete di accordi fiscali, il Governo intende trovare una soluzione per regolarizzare i patrimoni non dichiarati detenuti in Liechtenstein da parte di residenti stranieri, quindi garantendo le richieste di versamenti fiscali da parte di altri paesi, tenendo allo stesso tempo in considerazione i bisogni e gli interessi nazionali.

Il Liechtenstein ha concluso accordi fiscali, nel rispetto delle direttive OCSE, con oltre 35 paesi.

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L’isola di Jersey espande la piattaforma per il versamento delle imposte online

Espandendo la piattaforma di pagamento online introdotta nel 2012, il governo dell’isola di Jersey ha cominciato ad offrire ai contribuenti la possibilita’ di versare le imposte online.

L’Agenzia delle Entrate ha annuciato che accettera’ pagamenti online per le seguenti categorie d’imposta:

  • Imposta sul reddito (personale e delle societa’);
  • Contributi ITIS (Income Tax Installment System) per i datori di lavoro;
  • Tassa sulle merci e sui servizi nazionali (GST, Domestic Goods and Services Tax);
  • Imposta di bollo per le entita’ di servizi internazionali (ISE, International Services Entity)

David Le Cuirot, Controllore delle Entrate dell’isola di Jersey ha spiegato: “L’ Agenzia delle Entrate ha introdotto una serie di servizi online, che hanno lo scopo di rendere il pagamento delle imposte piu’ semplice ed efficiente. Questo porta vari benefici, dal facilitare la vita per i contribuenti al ridurre le spese incorse nell’adempire gli obblighi fiscali per le imprese. La nuova piattaforma e’ un modo veloce e conveniente che i contribuenti possono utilizzare per versare le imposte in un contesto online protetto.”

Nel corso dei prossimi due anni, l’Agenzia delle Entrate intende continuare la modernizzazione dei processi di riscossione delle imposte. E’ previsto che entro la fine del 2013 venga introdotto un sistema per completare la dichiarazione dei redditi online (attraverso agenti), e che questo sistema venga esteso a tutti i contribuenti nel 2014.

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La Grecia prevede di concedere esenzioni IVA per favorire il transito di merci attraverso il porto del Pireo

Una disegno di legge presentato in Parlamento in data 28 Febbraio 2013 propone di concedere un’ esenzione IVA ai piu’ importanti distributori che decidono di utlizzare il porto del Pireo in Grecia per il transito di merci.

Questa proposta e’ elaborata per garantire che Hewlett Packard, azienda produttrice di computer, porti avanti i piani di transitare le proprie merci attraverso il porto del Pireo e di utilizzare le nuove infrastrutture ferroviarie, semplificando la distribuzione nel nord della Grecia, e in generale rafforzando la rete di distribuzione in Europa e nelle regioni del Medio Oriente e del Nord Africa.

La legge prevede che le aziende che intendono valersi della concessione siano tenute a ridistribuire dal Pireo merci pari ad un valore minimo di 120 milioni di euro,  ogni anno per i primi cinque anni di investimento, prima che entri in atto l’ obbligo di importare merci per un valore minimo di 300 milioni di euro. La porzione massima di merci importate che possono essere vendute al mercato Greco e’ pari al 10% del valore totale delle importazioni.

Le merci che transitano attraverso il porto del Pireo saranno soggette a maggiori controlli, al fine di evitare che possano essere importate in Grecia merci per cui non sono state pagate le relative imposte.

L’esenzione è notevole, dal momento che in Grecia l’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto e’ del 23%, una delle piu’ alte in Europa.

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