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I vantaggi offerti dall’utilizzo delle società Holding Lettoni.

rigaChe cosa è una holding?

Una holding è un veicolo societario comunemente utilizzato per detenere quote in altre società. I dividenti percepiti dalle proprie partecipazioni vanno a formare i ricavi dell’attività caratteristica della società.

La holding è uno strumento che si interpone tra il beneficiario effettivo e le sussidiarie della stessa.

I vantaggi offerti dall’utilizzo di una società Holding:

  • Razionalizzazione della struttura di controllo;
  • Ottimizzazione dei flussi finanziari;
  •  Razionalizzazione dei costi di amministrazione;
  • Possibilità di riporto delle perdite infragruppo;
  • Protezione dei beni dalle azioni dei creditori;

Vantaggi specifici offerti dalle società Holding Lettoni

  • Spedite procedure di costituzione;
  • Tassa di registrazione contenuta e bassi costi di gestione rispetto ad altre giurisdizioni;
  • La Lettonia è tra i paesi Europei con il più basso livello d’imposizione sui redditi delle società;
  • Possibilità di riporto delle perdite degli anni precedenti senza limiti temporali;
  • Esteso network di trattati contro la doppia imposizione. La Lettonia ha siglato 52 accordi con paesi quali Stati Uniti, Russia, Ucraina Bielorussia, Kazakistan e molti altri;
  • La Lettonia non è considerato un paese a bassa o nulla tassazione;
  • Network di professionisti locali competente e multilingua (russo ed inglese);
  •  Sistema bancario solido e sviluppato con esperienza nei rapporti con clienti internazionali;

Dividendi

Sintesi vantaggi Holding Lettoni:

Dividendi in uscita: nessuna ritenuta alla fonte sui dividendi distribuiti dalla Holding.

Dal 1 ° gennaio 2013, le società residenti in Lettonia che distribuiscono dividendi alle loro società madri (non residenti) sono esentate dall’imposta sui redditi delle società in Lettonia (a prescindere dalla loro percentuale di partecipazione).

Eccezione: trattenuta alla fonte del 15% sui dividendi distribuiti a società off-shore costituite in paradisi fiscali (paesi o territori a tassazione bassa o nulla).

Dividenti in entrata: nessuna tassazione sui dividendi percepiti dalla Holding.

Eccezione: aliquota del 15% sui dividendi ricevuti da società off-shore costituite in paradisi fiscali (paesi o territori a tassazione bassa o nulla) e distribuiti a residenti in Lettonia.

Proventi dalla cessione di quote: nessuna tassazione sulle plusvalenze realizzate dalla cessione di quote;

dividendi-lettonia

Interessi

Dal 1 luglio 2013, gli interessi pagati da una società lettone alle sue controparti, residenti in uno stato membro dell’Unione Europea, sono esenti da ritenute in Lettonia.

Dal 1 gennaio 2014, gli interessi pagati da una società lettone ad una società residente in uno stato estero (ad eccezione delle giurisdizioni off-shore) sono esenti da ritenute in Lettonia.

Gli interessi e royalty ricevuti da una Holding lettone sono soggetti all’imposta sul reddito delle società all’aliquota del 15%. Se gli interessi sono ulteriormente trasferiti, l’imposta è applicata solamente margine trattenuto in Lettonia, a condizione che siano rispettate le condizioni imposte dalla normativa sui prezzi di trasferimento.  (rapporto capitale/finanziamenti 1:4, tasso di interesse medio statistico x 1.2).

interessi-lettonia

Royalty

Dal 1 luglio 2013, le royalty ed altre remunerazioni per l’utilizzo della proprietà intellettuale pagate da una società lettone alle sue controparti, residenti in uno stato membro dell’Unione Europea, sono esenti da ritenute in Lettonia.

Dal 1 gennaio 2014, le royalty ed altre remunerazioni per l’utilizzo della proprietà intellettuale pagate da una società lettone ad una società residente in uno stato estero (ad eccezione delle giurisdizioni off-shore) sono esenti da ritenute in Lettonia.

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Altre esenzioni

Dal 1 luglio 2013, plusvalenze realizzate dalla cessione di azioni o quote in altre società sono esenti da tassazione, ad eccezione delle azioni o quote di società in paesi o territori off-shore.

Nessuna restrizione in materia di:

  • Forme di organizzazione aziendale (forma giuridica in cui la società può essere organizzata e gestita);
  • Percentuale di partecipazione nelle controllate incorporate in altre giurisdizioni;
  • Limiti minimi temporali di detenzione delle quote;
  • Svolgimento di altre attività economiche da parte della società Holding;
  • Offerte al pubblico / collocamento / assegnazione di titoli;
  • Concessione di prestiti a società partecipanti e non;
  • Apertura di una branch;
  • Acquisto e vendita di licenze, brevetti e marchi;
  • Possesso di beni immobili altri beni;

generale-lettonia

Permessi di residenza per non residenti EU

A fronte di un investimento immobiliare o in un’attività commerciale, è possibile richiedere l’assegnazione di un permesso di residenza in Lettonia della durata di 5 anni.

I titolari del permesso di residenza sono autorizzati a soggiornare in Lettonia per tutto il periodo di validità dello stesso ed  inoltre a soggiornare in un paese appartenente all’area Schengen per un massimo di 90 giorni in un periodo di 180 giorni.

Informazioni generali sulle società lettoni

Le società di persone (imprese individuali) e le società di capitali a responsabilità limitata (abbreviate con ‘SIA’ in lettone) o per azioni (abbreviato come ‘AS’ in lettone) sono le forme più popolari di organizzazione aziendale.

Per le società SIA il capitale minimo autorizzato è di LVL 2,000 (~ EUR 2,850). Per le società per azioni è di LVL 25,000 (~ EUR 35,580).

I soci fondatori possono essere sia persone fisiche che giuridiche, residenti e non residenti.

Il consiglio di amministrazione è l’organo esecutivo delle società SIA e AS e deve essere composto da persone fisiche, residenti o non residenti.

Le società si costituiscono in 4-14 giorni lavorati dalla relativa richiesta. Il numero di partita IVA è assegnato in 10 giorni lavorativi.

(Fonte: Baltic International Bank. Tradotto in italiano da Dott. David Fava)

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L’isola di Jersey mantiene il primo posto come centro finanziario offshore

L’Isola di Jersey ha mantenuto il primo posto come giurisdizione offshore nel più recente Indice dei Centri Finanziari Globali, che viene redatto biannualmente. L’Isola di Jersey ha mantenuto il primo posto nonostante le Isole del Canale abbiano registrato un calo complessivo sulla graduatoria, probabilmente a causa della forte concorrenza onshore.

Tra le giurisdizioni offshore, l’Isola di Jersey si è piazzata al primo posto in ventottesima posizione, seguita dall’Isola di Guernsey (trentunesima posizione), dalle Isole Cayman (quarantunesima) e dell’Isola di Man (quarantatrettesima). Londra ha mantenuto la prima posizione come centro finanziario, davanti a New York, Hong Kong e Singapore.

L’Isola di Jersey ha segnalato che, nonostante la sua valutazione complessiva sia migliorata rispetto all’ultimo indice, in cui si era piazzata al ventesimo posto, la performance particolarmente forse di varie città, tra le quali Parigi, Vienna e Kuala Lumpur, ha causato un calo nella sua posizione rispetto a quelle di altri centri finanziari. Sull’indice, l’Isola di Jersey si trova ora appena dopo Melbourne, Parigi e Monaco, e davanti ad Oslo e Qatar.

Geoff Cook, capo esecutivo della Jersey Finance, l’agenzia promozionale dell’industria dei servizi finanziari dell’isola di Jersey, ha commentato: “Negli ultimi otto indici consecutivi, l’isola di Jersey è stata la giurisdizione offshore con il piazzamento più alto. È incoraggiante che l’isola di Jersey continui a mantenere una posizione così elevata, davanti non solo ai principali concorrenti offshore, ma anche davanti a diversi centri finanziari di giurisdizioni che fanno parte dell’UE, come Malta e Dublino.”

“Le recenti condizioni di mercato ed un periodo durante il quale sono state apportate significative modifiche normative hanno rappresentato sfide importanti per i centri offshore e, in modo particolare, per le Dipendenze della Corona. Gli ultimi indici ed il posizionamento di vari centri finanziari di città onshore riflettono questi fattori. Da un lato, questo è un promemoria di quanto questo mercato sia competitivo per i centri finanziari a livello globale, dall’altro, il fatto che il posizinonamento del Jersey sia aumentato ancora è un’indicazione che l’isola continua a mantenere una buona performance ed è ancora percepita in modo positivo dagli altri concorrenti di mercato.

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La legge finanziaria del Regno Unito per il 2013 conferma le iniziative anti-elusione

La scorsa settimana, il cancelliere dello Scacchiere britannico ha presentato quello che ha definito  “uno dei più importanti pacchetti di misure contro l’elusione e l’evasione fiscale presentati come parte della legge finanziaria.” Le misure sono state accolte con grande favore da parte dei rappresentanti d’industria, i quali hanno tuttavia fatto notare che molte delle iniziative presentate da George Osborne erano già state annunciate in precedenza.

Il 20 Marzo, nel corso della presentazione della legge finanziaria per il 2013, Osborne ha dichiarato che agire per contrastare l’elusione e l’evasione fiscale era “la cosa giusta ed equa da fare”.  Il documento sulla legge finanziaria, conosciuto come Red Book, fornisce maggiori dettagli sui cambiamenti a cui Osborne ha accennato nel suo discorso. Il Red Book definisce i quattro ambiti chiave nei quali la finanziaria prevede che siano applicati severi provvedimenti; questi si concentrano sull’ evasione fiscale offshore, sull’elusione delle tasse sul lavoro, sugli schemi di elusione fiscale, e sulle imposte sui redditi delle società. È stato stimato che le nuove misure introdotte da Osborne genereranno entrate fiscali aggiuntive pari ad un totale di 4.6 miliardi di sterline nel corso dei prossimi cinque anni. Il Tesoro ha inoltre calcolato che la chiusura immediata di dieci scappatoie fiscali proteggerà le finanze del Regno Unito da perdite pari a miliardi di sterline.

Per quanto riguarda le misure anti-elusione, il Red Book conferma l’inclusione della prima Regola Generale Anti Abusi (in inglese, General Anti-Abuse Rule; GAAR) nella legge finanziaria per il 2013. È’ scritto nel Red Book che la GAAR rappresenterà “un importante deterrente per gli scemi di elusione e rafforzerà gli strumenti a disposione delle HMRC (l’Agenzia delle Entrate inglese) per contrastarli.” Non sono stati forniti altri dettagli in aggiunta a quelli contenuti nella proposta di legge ed alle linee guida pubblicate lo scorso Dicembre. Il Governo ha reso chiaro che intende sviluppare la GAAR in modo che questa abbia un campo di applicazione relativamente ristretto, focalizzandosi sull’elusione fiscale artificiale ed abusiva. È infatti ritenuto che una GAAR ad ampio campo di applicazione non sarebbe benefica per il Regno Unito. Tuttavia, una relazione redatta da un sub-comitato della House of Lords, convocato appositamente, ha fatto emergere preoccupazioni relative al campo di applicazione della GAAR. Anche se la maggior parte dei presenti al Comitato ha supportato il concetto secondo il quale sia meglio che la Regola abbia campo di applicazione limitato, ed il Comitato è stato “pienamente convinto che la GAAR non sarà applicata a problematiche relative alla tassazione dei gruppi multinazionali”, è stato ritenuto necessario comunicare alla stampa ed al pubblico che non sarà utilizzata per “dare un schiaffo” alle multinazionali “con imponenti cartelle esattoriali.” Dovrebbe invece essere adottato un approccio più internazionale  – una preoccupazione che Osborne sembra aver preso in considerazione. Nel suo discorso, il cancelliere dello Scacchiere ha promesso che la presidenza del Regno Unito al G8 sarà utilizzata per promuove l’aggiornamento delle normative relative alla tassazione delle attività multinazionali; il Red Book descrive inoltre il Governo come “in prima linea nel chiedere un’ azione collettiva.”

Sono anche state confermate nella legge finanziaria le proposte volte a fare sì che vi sia una sforzo focalizzato sul contrastare coloro che promuovono schemi di elusione fiscale. Lo scopo è quello di contrastare sia “la domanda che l’offerta di questi schemi”.  Il Governo si consulterà a breve su questo piano, mentre l’HMRC condurrà una consultazione parallela su un’iniziativa di “identificazione ed aperta accusa” di coloro che prendono parte in questi schemi. Lo scorso mese, l’HMRC ha pubblicato per la prima volta le informazioni relative ad inadempienti fiscali “intenzionali”, in una lista che sarà aggiornata trimestralmente. In modo similare, la legge finanziaria si basa sull’ annuncio fatto in Febbraio che le società e gli individui colpevoli di aver preso parte in schemi di elusione fiscale falliti potrebbero essere squalificati dal ricevere contratti governativi. I potenziali fornitori saranno obbligati a presentare una dichiarazione relativa ad “occasioni di non conformità” occorse negli anni recenti. Il Red Book aggiunge che il Governo valuterà l’efficacia di questa politica entro il prossimo anno, e apporterà modifiche ove necessario.

Il Governo prenderà ora provvedimenti anche in relazione all’avvertimento che Osborne aveva fatto nel corso della presentazione della finanziaria 2012; in tale sede, il cancelliere aveva annunciato che il governo avrebbe potuto decidere di  introdure una legislazione retrospettiva volta a contrastare gli schemi di elusione dall’ imposta di bollo sui terreni, chiamata in inglese stamp duty land tax (SDLT). Un documento separato, pubblicato consigiuntamente al Red Book, spiega che, nonstante l’avvertimento da parte del calcelliere, due specifici schemi di elusione della SDLT stanno diventando sempre più popolari. In modo particolare, questi schemi vengono applicati alle operazioni su proprietà residenziali, e abusano le normative in materia di trasferimento dei diritti. Nelle transazioni di compravendita di immobili che prevedono che l’acquirente venda prima la propria casa, la transazione non viene completetata per diversi anni;  risulta quindi che l’acquirente che invece compra l’immobile immediatamente mantenga anche la proprietà dell’altro . L’acquirente non è quindi soggetto all’imposta di bollo territoriale, ed il trasferimento di diritti è al di sotto del limite dell SDLT. Questi schemi saranno bloccati mediante una legge che sarà applicabile su tutte le operazioni a partire 21 Marzo 2012 – la data della presenzazione della legge finanziaria del 2012. Saranno anche bloccate le scappatoie relative alle imposte di successione ed al sistema di sollievo fiscale per le perdite aziendali.

Per quanto riguarda l’evasione fiscale offshore, la legge finanziaria conferma ancora una volta iniziative precedentemente annunciate, piuttosto che introdurne di nuove. Osborne andrà avanti con l’agenda FACTA, avendo resa pubblica la scorsa settimana la pre-annunciata conclusione di accordi sullo scambio di informazioni con le isole di Man, di Guernsey e di Jersey. Stando a quanto scritto sul Red Book, questi accordi “aumenteranno in modo significativo la  quantità di informazioni su redditi potenzialmente imponibili che vengono scambiate automaticamente, contrastando ulteriormente l’evasione fiscale.” Sono stati messi a disposizione di coloro che detengono fondi presso queste isole strumenti di dichiarazione, ed è stimato che vengano generate entrate fiscali aggiuntive pari a 1 miliardo nel corso dei prossimi cinque anni. Il Governo britannico sta ora considerando di concludere accordi similari con altre giurisdizioni, e sta intrattenendo discussioni con i Territori d’Oltremare. Inoltre, come risultato di una valutazione annunciata nel corso dell’Autumn Statement 2012, il Red Book dichiara che il Governo rafforzera’ gli obblighi per i datori di lavoro, al fine di assicurare che gli intermediari di impiego offshore versino correttamente le imposte sul reddito ed i contributi di previdenza sociale. Sarà lanciata al più presto una consultazione sui dettagli di questa iniziativa.

Commentando sulla legge finanziaria, Kevin Nicholson, partner specializzato in materia fiscale presso lo studio contabile PwC, ha dichiarato: “La legge finanzia include molto in materia di elusione fiscale; tuttavia, le imprese erano gia’ a conoscenza che sarebbero state incluse misure di questo tipo e c’e’ poco che non fosse già stato annunciato.” Mary Monfries, capo del dipartimento di politiche fiscali sempre di PwC, ha concordato, sottolineando il fatto che “molte delle iniziative erano state precedentemente annunciate al fine di avviare un cambiamento comportamentale.” Nel complesso, le reazioni alle misure anti-elusione di Osbourne sono state largamente positive. John Cridland, Amministratore Delegato di CBI, ha in gran parte rimarcato cio’ che era stato dichiarato dagli ufficiali di Governo, sottolineando che “Ognuno dovrebbe pagare le tasse dovute. Il sistema fiscale deve essere aggiornato per l’era digitale, a livello globale.”

Tuttavia, vi sono state note di cautela da parte di alcuni. Per esempio, Nick Farmer, partner specializzato in materia fiscale presso Menzies LLP,  ritiene che il Governo debba fare attenzione a raggiungere “un giusto equilibio” tra la retorica pro-imprese di Osborne e le crescenti pressioni volte ad assicurare che le società multinazionali paghino le imposte dovute nel Regno Unito. Farmer descrive il calo al 20% dell’imposta sul reddito delle società come un “contentino”, ma avverte che “i piani per contrastare l’elusione fiscale da parte delle multinazionali debbano essere per il momento moderati.” In modo similare, Sean Drury, partner specializzato in mobilità internazionale presso PwC, ha avvisato che il Governo dovrà prestare attenzione a limitare le conseguenze non desiderate delle riforme alle normative in materia di impiego per gli intermediari offshore; Gary Ashford del Chartered Institute of Taxation (CIOT) ha invece sottolineato che l’HMRC deve “ riconoscere che avere semplicemente un conto bancario all’estero non significa necessariamente non essere in regola con i propri affari fiscali.” Sono emerse chiare preoccupazioni anche in relazione all’iniziativa che prevede di “identificare ed accusare pubblicamente i promotori di schemi di elusione fiscale. Patrick Stevens, Presidente della CIOT ha sottolineato la necessità di “procedure appropriate in modo da assicurare che solo coloro che promuovono schemi abusivi siano sottoposti a queste iniziative,” e ha dichiarato che “ci debba essere certezza in relazione a quali siano i comportamenti da condannare, e che vi sia un processo d’appello in modo da assicurare che sia applicato  il regolare corso della giustizia”.

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Regno Unito: la finanziaria prende di mira le agenzie di servizi di libro paga

Il Low Incomes Tax Reform Group (LITRG, il gruppo di lavoro che si occupa delle riforme in materia fiscale applicabili alle fasce di reddito piu’ basse) ha benvenuto favorevolmente l’ impegno da parte del Governo del Regno Unito ad intraprendere una consultazione su nuove normative – da includere nelle proposte di legge in materia finanziaria per il 2014 – volte ad assicurare che gli intermediari di impiego offshore paghino le dovute tasse e contributi di previdenza sociale in relazione ai dipendenti ed agli appaltatori impiegati.

Mediante strutture di libro paga localizzate al di fuori del Regno Unito, i datori di lavoro che operano mediante intermediari offshore potrebbero essere in grado di eludere il pagamento delle imposte e dei contributi relativi alla remunerazione di lavoratori del Regno Unito. Il Governo britannico stima che all’incirca 100,000 lavoratori nel Regno Unito siano remunerati mediante strutture di questo tipo; spesso, i lavoratori non sono consapevoli dell’utilizzo di questi sistemi, e potrebbero rischiare di non qualificarsi per l’assegno di maternita’ statale o per l’indennita’ di malattia.

Il Direttore Tecnico del LITRG, Robin Williamson, ha spiegato la campagna del Gruppo: “Non e’ inusuale che i datori di lavoro deleghino le funzioni di libro paga ad intermediari, alcuni dei quali potrebbero trovarsi presso giurisdizioni offshore. Mentre alcuni intermedari tengono propriamento conto di tasse e contributi, altri intraprendono schemi che sono creativi, talvolta anche abusivi, e che risultano nel mancato pagamento di tasse e contributi dovuti.”

“Lo Scacchiere del Regno Unito incorre in perdite generate dall’utilizzo di questi schemi; tuttavia, le vere vittime sono i lavoratori stessi. Spesso non hanno alcuna scelta, se non accettare l’impiego anche se i termini sembrano inaccettabili. I lavoratori che accettano questi termini portrebbero essere soggetti a verifiche da parte dell’ HMRC, l’Agenzia delle Entrate del Regno Unito, anche a distanza di anni, in modo particolare se l’HMRC non e’ in grado di contattare gli intermediari di impiego.”

“Siamo sicuri che la protezione dei lavoratori che rientrano nelle fasce di reddito piu’ basse sara’ uno dei fattori di preoccupazione principali nel corso della consultazione.”

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L’Isola di Jersey approva pacchetto FACTA con il Regno Unito

Il Governo dell’isola di Jersey, assieme a quello dell’Isola di Man, ha annunciato il raggiungimento di un accordo con il Regno Unito, su un pacchetto di misure che prevedono lo scambio automatico d’informazioni in materia fiscale.

L’accordo è stato annunciato il 20 marzo 2013, al terminate delle consultazioni con i rappresentanti dell’industria finanziaria dell’isola. Il Governo di Jersey ha sottolineato che tale accordo riflette gli speciali legami politici con la Gran Bretagna, e ribadisce il proprio impegno a partecipare alla lotta globale all’evasione fiscale. Anche il Governo dell’isola di Guernsey ha assunto l’impegno a partecipare ad accordi similari con il Regno Unito.

Il pacchetto di misure approvato dai governi dell’Isola di Jersey e del Regno Unito si compone di:

  • Un accordo intergovernativo che segue da vicino quanto definito nel FACTA (Foreign Account Tax Compliance Act), al momento in fase di negoziazione tra l’isola e gli Stati Uniti (ad esclusione degli allegati relativi alle specifiche giurisdizioni);
  • Un accordo specifico sulle modalità di dichiarazione dei redditi per i residenti del Regno Unito che rientrano, ai fini fiscali ,nella categoria dei “residenti non domiciliati”. Tale accordo sarà incluso come allegato, e finalizzato secondo la stessa tabella di marcia dell’accordo intergovernativo con gli Stati Uniti;
  • Uno strumento di dichiarazione spontanea i cui dettagli saranno annunciati a breve. Lo strumento permetterà agli investitori che detengono investimenti e beni presso l’isola di Jersey di regolarizzare i propri affari fiscali prima che le informazioni relative ai loro conti vengano scambiate in modo automatico.

In aggiunta a questo pacchetto, il Regno Unito ha manifestato la sua disponibilità  a considerare una possibile rinegoziazione degli accordi contro la doppia imposizione attualmente in vigore tra i due paesi.

Nell’annunciare l’accordo, il Capo Ministro del Jersey, Ian Gorst ha dichiarato:

“Abbiamo speciali relazioni diplomatiche con il Regno Unito da centinaia di anni e questo pacchetto conferma oltre ogni dubbio il nostro impegno duraturo ad assicurare che l’isola non sia utilizzata a fini di evasione fiscale dai contribuenti che risiedono in Gran Bretagna.”

“L’isola di Jersey e’ riconosciuta a livello internazionale come una giurisdizione trasparente e ben regolata; entrambe queste caratteristiche sono un punto di forza del nostro settore dei servizi finanziari, e questi nuovi accordi con il Regno Unito serviranno e rinforzare questo messaggio. E’ anche nell’interesse dell’isola stessa, allinearsi a quello che è il trend globale verso una maggiore trasparenza.”

Jersey Finance, l’agenzia responsabile per la promozione dell’industria di servizi finanziari dell’isola, ha fatto notare che il pacchetto di misure, in linea con quelli approvati dalle isole di Guernsey e di Man, riflette chiaramente l’obiettivo politico dell’Isola di Jersey di rimanere strettamente collegata al Regno Unito e di essere uno dei contribuenti chiave nello sviluppo di standard per le azioni di lotta all’evasione fiscale.

Heather Bestwick, Vice Amministratore Delegato di Jersey Finance, ha dichiarato: “Il pacchetto approvato tra l’Isola di Jersey ed il Regno Unito riflette in gran parte le aspettative, come ha fatto notare il Ministro Gorst, e le strette relazioni politiche tra l’Isola di Jersey ed il Regno Unito, così come la reputazione internazionale dell’isola per gli alti standard normativi. Il lungo processo di consultazione che, su incarico del Governo, abbiamo condotto con le società membri di Jersey Finance ha contribuito a sollevare una serie di punti che saranno importanti nel definire nel dettaglio l’accordo finale; siamo anche incoraggiati a notare che viene fatto riferimento ad allegati specifici per la giurisdizione che saranno parte dell’accordo intergovernativo.”

“Uno dei benefici chiave derivante da questo annuncio è il grado di certezza che è offerto all’industria; a partire da ora la nostra attenzione sarà concentrata sul continuare a lavorare strettamente con il Governo sui dettagli di ogni elemento contenuto nel pacchetto approvato, e sul supportare i nostri membri nel comunicare in modo veloce e chiaro queste misure alla clientela internazionale dell’industria finanziaria del Jersey.”

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Regno Unito: il Cancelliere presenta la nuova legge finanziaria

George Osborne, cancelliere dello Scacchiere britannico, ha presentato la legge finanziaria per il 2013, introducendo una serie di misure fiscali che a suo parere permetteranno al Regno Unito di avere “il più competitivo regime fiscale per le impese, tra tutti quelli delle principali economie al mondo”, potenziando allo stesso tempo il contrasto alle forme di elusione fiscale.

Nel corso della presentazione, tenutasi presso la House of Commons, Osborne ha annunciato che, a partire dall’aprile del 2015, l’aliquota d’imposta sui redditi delle societa’ calera’ al 20%. Il Cancelliere ha spiegato che questa nuova aliquota non sarà solamente la piu’ bassa tra tutte quelle applicate nei maggiori stati e nella storia del Regno Unito, ma semplificherà notevolmente anche il calcolo delle imposte poiché la tassazione sarà la medesima per tutti i livelli di reddito d’impresa. Inoltre, a partire dall’aprile del 2014, le imprese potranno anche beneficiare della nuova Employment Allowance, che in sintesi consiste in una riduzione di 2.000 sterline sui contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. Le aziende, gli enti non a scopo di lucro e le associazioni sportive locali saranno in grado di assumere un dipendente con stipendio annuale di 22,000 sterline, o quattro persone con paga minima, senza dover pagare alcuna “tassa sui posti di lavoro”, come è stata definita dallo stesso Osborne.

Altre misure a favore dell’impresa includono l’estensione della sospensione dell’imposta sui redditi da capitale, cosi come uno sgravio fiscale sulle plusvalenze generate dalla vendita di attività ai dipendenti.

Il limite di credito d’imposta per la Ricerca e lo Sviluppo sarà innalzato al 10%; sempre in questo ambito,  Osborne ha anche ricordato alla House of Commons l’introduzione di una imposta ad aliquota del 10% ai profitti generati da brevetti, che entrera’ in vigore il prossimo mese. Inoltre, l’importo che i datori di lavoro possono prestare ai loro dipendenti esentasse, per esempio per l’acquisto del biglietto di viaggio stagionale, sarà raddoppiato a 10,000 sterline.

Per quanto riguarda i servizi finanziari, Osbourne ha annunciato l’abolizione dell’Imposta di Bollo Schedule 19, applicata ai fondi comuni di investimento che sono domicialiti nel Regno Unito e alle societa’ di investimento a capitale variabile. Sara’ abolita anche l’ Imposta di Bollo sui titoli azionari venduti su mercati in crescita, come l’Alternative Investment Market, in italiano, Mercato d’Investimento Alternativo. Osborne ha scherzato: “In alcune parti d’Europa stanno introducendo una tassa sulle transazioni finanziarie; qui in Gran Bretagna ci stiamo sbarazzando di una.”

Osborne ha inoltre annunciato di avere cancellato i piani previsti per Settembre di applicare aumenti all’accisa sulla benzina e anche quelli relativi al calcolo dell’accisa sulla birra. Anche se e’ stato deciso che le accise sulle bevande alcoliche aumenteranno, e il Governo mantiene l’obiettivo di introdurre un costo minimo per gli alcolici, in contrasto, l’accisa sulla birra calera’ di 0.01 sterline. Nel frattempo, l’industria delle ceramiche potra’ beneficiare di un’esenzione fiscale dall’ Imposta per il Cambiamento Climatico.

Per quando riguarda la tassazione delle persone fisiche, Osborne ha confermato che la soglia del reddito non imponibile sara’ inalzata a 9,440 sterline a partire da Aprile, e raggiungera’ le 10,000 sterline a partire dal prossimo anno. Stando a quando dichiarato dal Cancelliere, questa misura portera tre milioni dei contribuenti sotto il limite di reddito non imponibile, permettendo loro di non pagare piu’ l’imposta.

Il Cancelliere ha anche annunciato quello che ha definito “uno dei piu’ importanti pacchetti di misure contro l’elusione e l’evasione fiscale presentati come parte della legge finanziaria.” Tra le misure vi sono accordi sullo scambio di informazioni con le isole di Man, di Guernsey e di Jersey, nuove normative in materia di partenariato, sulle perdite fiscali delle imprese e sugli intermediari di lavoro offshore, e piani per “name and shame”, letteralmente, identificare ed accusare apertamente, coloro che mettono in atto aggressive strategie di elusione fiscale.

Osborne ha anche fatto riferimento ai piani di introdurre una Regola Generale Anti-Elusione e,  facendo eco alle recenti osservazioni a Davos del Primo Ministro David Cameron, ha promesso che la presidenza del G8 del Regno Unito sara’ anche utilizzata per promuovere l’aggiornamento delle normative sulla tassazione delle imprese multinazionali.

Nel corso della presentazione, Osborne ha anche discusso lo stato dell’economia in senso piu’ ampio,  ed ha avvertito che nonostante l’aumento del commercio con i paesi che non fanno parte dell’Eurozona, il Regno Unito rimane comunque esposto alla fragilita’ dell’area Euro. Il Cancelliere ha anche confermato le previsioni per un ribasso della crescita del PIL, portandole allo 0.6%; anche se si prevedere che il tasso di crescita del PIL raggiunta il 2.8% entro il 2017. Tuttavia, Osborne ha voluto sottolineate che il deficit e’ calato dall’11.2% del PIL registrato per l’anno 2009-10 a una previsione del 7.4% per quest’anno, in traiettoria verso il target del 2.2% per l’anno 2017-18. Il Cancelliere ha continuato annunciando la creazione di nuovi posti di lavoro, in modo particolare nel settore privato.

Osborne ha anche parlato della spesa pubblica, illustrando alla House of Commons come sia previsto che la spesa raggiunga il 40.5%. Sono stati fatti tagli ai budget dipartimentali, ed “e’ stato posto un limite ai tradizionali sprechi dei dipartimenti alla fine dell’anno fiscale, che hanno solamento l’obiettivo di spendere”. Tuttavia, le scuole ed il servizio sanitario non subiranno tagli, e i membri delle forze armate potranno beneficiare di aumenti salariali annuali.

Il Cancelliere ha anche parlato della necessita’ di “nuovi strumenti”. Ha confermato il proseguimento del “Asset Purchase Facility”, creato allo scopo di incrementare la liquidita’ dei mercati del credito, e che vi è l’interesse a considerare un’estensione del “Funding for Lending   Scheme”, strumento che permette alle banche ed altri istituti di aumentare la propria capacità di far credito. E’ anche in fase di sviluppo un piano di prestiti da parte di una nuova Business Bank.

Per quanto riguarda il settore edilizio, chi acquista un immobile potranno beneficiare dello schema Help to Buy, che contribuira’ con un prestito del 20% verso l’acquisto di una casa del valore inferiore a 600,000 sterline, e del Mortgage Guarantee, che permetterà di avere accesso ad un mutuo anche a coloro che non dispongono di un consistente deposito iniziale.

Osborne ha terminato definendo questo bilancio come uno per una “nazione con aspirazioni” e “per una Gran Bretagna che vuole essere prospera, solvente e libera.”

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Cipro: il sabotaggio del regime fiscale nel piano di salvataggio europeo

Molto è cambiato da quando nel Luglio 2012 il Governo Cipriota, nel richiedere un fondo di salvataggio finanziato dall’Unione Europea, aveva negato risolutamente la possibilità di modificare l’attuale aliquota del 10% sui redditi delle società. L’ostinato rifiuto delle autorità cipriote ad accettare un piano di salvataggio prima, quando la posta in gioco era minore, è stata la causa del brusco risveglio dei contribuenti ciprioti lo scorso sabato mattina (16 Marzo), quando è stata divulgata la notizia che, non solo l’aliquota delle imposta sulle società avrebbe subito un aumento raggiungendo il 12.5%, ma che le autorità cipriote intendono applicare un prelievo forzoso sui depositi bancari.

Dopo l’annuncio nelle prime ore del 16 Marzo della conclusione di un accordo con il Fondo Monetario Internazionale, con la Banca Centrale Europea e con l’Unione Europea, il parlamento cipriota avrebbe dovuto subito riunirsi per approvare i termini dell’accordo prima di Martedi’ 19 Marzo 2013, data di riapertura delle banche cipriote dopo tre giorni di festa nazionale. La chiusura delle banche ha permesso alle autorità di evitare quello che sarebbe stato un vero e proprio “assalto” alle banche; nei 3 giorni festivi i prelievi erano infatti limitati a 400 euro.

La controversa tassa, che deve prima essere approvata da un parlamento al momento senza una vera maggioranza e dagli stati membri dell’UE, è stata elaborata nel tentativo di aumentare le entrate fiscali di 5.8 miliardi di euro dal giorno alla notte. Il provvedimento al momento prevede un prelievo con aliquota del 9.9% sui depositi superiori ai 100,000 euro, e con aliquota del 6.75% sui depositi inferiori a tale somma. Gli esperti del settore bancario hanno avvertito che questa tassa costituisce un pericoloso precendente che potrebbe avere un impatto destabilizzante sul settore bancario europeo, scatenando nei contribuenti che risiedono in nazioni dove non sono ancora state implementate ampie misure di austerity – come il Regno Unito – il timore che la misura possa essere replicata.

Da un certo punto di vista, questa tassa è la misura peggiore che Cipro potesse adottare per ricapitalizzare le due piu’ importanti banche del paese; ironicamente, la nuova tassa causerà una significativa fuga di capitali e un danno a livello internazione per la reputazione del settore bancario cipriota, che potrebbe richiedere anni prima di essere ristabilita. Tuttavia, riflettendo sulla questione da un altro punto di vista – quello sostenuto dalle autorità cipriota – la tassa costringe i residenti esteri, la maggior parte dei quali sono cittadini russi al alto reddito, e i cui conti rappresentano quasi la metà dei conti di risparmio ciprioti, a sostene parte del costo della ricapitalizzazione del settore bancario. In aggiunta alla tassa sui depositi bancari, sarà anche introdotta una ritenuta alla fonte sugli interessi bancari la cui aliquota non è ancora stata annunciata.

A differenza dell’Irlanda, che ha ricevuto il secondo piano di salvataggio europeo nel Novembre 2010, Cipro ha accettato di alzare l’aliquota dell’imposta sulle società dal 10% al 12.5%.  Pochi giorni prima dell’annuncio del raggiungimento di un accordo sul piano di salvataggio, il consigliere presidenziale Christopher Pissarides aveva ammesso che l’isola avrebbe accettato la richiesta di alzare l’aliquota dell’imposta sulle società – nonostante ci fossero state accese discussioni sulla questione. Pissadires aveva pero’ sottolineato che le autorità dello stato avrebbero preso questa decisione solo se fosse stato possibile garantire alle imprese ed agli investitori che l’aliquota non avrebbe subito ulteriori aumenti per un periodo di almeno dieci anni.

Rispetto alle entrate che saranno generate dalla dannosa tassa sui depositi bancari, quelle generate dall’aumento dell’aliquota dell’imposta sulle società come parte degli sforzi di risanamento saranno minime. È’ stato stimato che l’aumento dell’imposta sulle società genererà solamente 80 milioni di euro; è pertanto probabile che la misura sia stata forzata nell’accordo al fine di placare i paesi europei con regimi fiscali che prevedono imposte piu’ elevate. In cambio al piano di salvataggio ricevuto nel 2010, l’Irlanda ha dovuto contrastare richieste incessanti – soprattutto da parte di Francia e Germania – di sorpassare l’aliquota cardine del 12.5%, rimproverata in quanto definita “predatoria”.

Anche la decisione delle autorità cipriote di espandere il campo di applicazione dell’imposta sulle plusvalenze capitali ha svolto un ruolo critico nel danneggiamento della competitività di Cipro a livello internazionale. L’assenza di un’imposta sulle plusvalenze capitali, ad esclusione di quelle generate dalla vendita di immobili, è stato uno dei principali incentivi che hanno permesso a Cipro di diventare una delle piu’ importanti giurisdizioni in Europa per la domicializione di società holding. Nonostante la recente decisione delle autorità, è previsto che i non residenti abbiano ancora diritto all’esenzione dalla ritenuta alla fonte applicata al pagamento di dividendi.

In cambio delle misure di austerity, le autorità cipriote hanno ottenuto un fondo di salvataggio pari a 10 miliardi di euro; molto meno di quanto precendentemente auspicato. In precedenza, era previsto che Cipro ricevesse fondi per un totale di 17 miliardi di euro; tuttavia, i negoziatori dell’Unione Europea hanno manifestato preoccupazioni in relazione al fatto che il debito pubblico di Cipro avrebbe raggiunto il 120% del PIL – un livello da essi ritenuto non sostenibile.

Confermando l’accordo, l’Unione Europea ha dichiarato:“L’Eurogroup è fiducioso che queste iniziative…permetteranno al debito pubblico di Cipro, che è previsto raggiunga il 100% del PIL nel 2020, di mantenere una traiettoria sostenibile e di aumentare il potenziale di crescita dell’economia. La problematica dell’attuale fragilità del settore finanziario cipriota, connessa alla sua grande misura rispetto al PIL del paese, sarà affrontata mediante tagli appropriati, con l’obiettivo di raggiungere la media europea nel 2018, assicurandone la sostenibilità nel lungo termine e tutelando i fondi depositati.”

Secondo un documento della Troika trapelato mesi prima della conclusione dell’accordo, il piano di salvataggio di Cipro sarà probabilmente integrato con un ampio ridimensionamento del settore pubblico, che potrebbe comportare piu’ di 2,000 licenziamenti, un taglio del 15% dei salari del settore pubblico e la cessione di imprese pubbliche. Cipro ha già concordato un terzo aumento all’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto, dal 18% – l’ultimo aumento è stato nel Gennaio 2013 – al 19% nel Gennaio 2014,  avvicinandola all’aliquota media europea del 20%.

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Irlanda: Agenzia delle Entrate pubblica le prime informazioni sulla nuova imposta sugli immobili

L’Agenzia delle Entrate irlandese pubblicherà ad intervalli regolari i dati chiave relativi alle attività di amministrazione ed indirizzo della nuova imposta sugli immobili locali (chiamata in Inglese Local Property Tax, LPT).

Nel rispetto dei termini previsti dall’accordo con l’Unione Europea e l’FMI sul fondo di salvataggio, il governo irlandese è tenuto ad implementare un articolato sistema d’imposta sugli immobili. È’ previsto che il Revenue Commissioners regoli l’applicazione dell’imposta, la cui riscossione avverrà a partire dal 1° Luglio. In risposta a molteplici richieste, il Revenue ha stabilito i dati più significativi relativi a queste attività verranno pubblicati ad intervalli regolari.

Per le proprietà fino ad un milione di euro, l’aliquota della LPT sarà dello 0.18% sul valore castale dell’immobile; le proprietà di valore superiore saranno invece tassate allo 0.25% del valore dell’immobile. I valori catastali degli immobili sono ordinati per fasce – da 0 a 100,000 euro e, per i valori superiori, ad intervalli di 50,000 euro. L’imposta dovuta si calcola applicando l’aliquota dello 0.18% al valore intermedio della fascia in cui rientra l’immobile. La valutazione iniziale degli immobili, come rilevata in data 1° maggio 2013, rimarrà valida, ai fini fiscali, fino al termine del 2016. L’aliquota dello 0.18% rimarrà invariata per l’intera durata dell’incarico dell’attuale Governo; tuttavia, già a partire dal 2015, le autorità locali potranno aumentare l’aliquota di una percentuale fino al 15%.

All’inizio di questo mese, il Commissioners ha avviato una campagna di informazione con lo scopo di illustrare ai contribuenti il funzionamento dell’imposta, così come previsto dalla legge e regolamenti. Al momento è in corso l’invio di materiale informativo e modulistica per 1.66 milioni di proprietà immobili; sono ora stati pubblicati i dettagli relativi alle operazioni svolte fino a questo momento. Tra il 7 ed il 14 Marzo sono state inviate quasi 179,000 lettere, il sito internet del Revenue ha registrato più di 600,000 visite alle pagine delle guide, e sono state ricevute quasi 2,000 telefonate dal servizio di assistenza telefonica. In totale sono stati ricevute 579 dichiarazioni, in maggior parte in formato elettronico.

Il Revenue rammenta ai contribuenti che la LPT è un’imposta calcolata su auto-dichiarazioni da parte dei contribuenti. I proprietari di immobili sono tenuti a valutare le loro proprietà, seguendo le linee guida fornite. Il Revenue invita i proprietari di immobili ad “eseguire il processo di valutazione in modo onesto e ragionevole” ed a non ignorare la corrispondenza inviata. Ove necessario, il Revenue provvederà a riscuotere un’ imposta con aliquota calcolata in base a un valore di stima. La data termine per la presentazione della dichiarazione in forma cartacea è il 7 maggio; quella per le dichiarazione fatte online è invece il 28 maggio.

Il Dipartimento delle Finanze prevede che la nuova imposta genererà entrate pari a 250 milioni per il 2013, e pari a 500 milioni quando applicata per un anno intero.

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Regno Unito: la Corte Suprema delibera in materia di IVA e operatore di schema fedeltà a punti

La Corte Suprema del Regno Unito ha deliberato che l’operatore di uno schema di carte fedeltà a punti ha diritto alla detrazione dell’IVA, in quanto tassa sui beni acquistati versata alle attività che redimono i punti fedeltà; la Corte Suprema si é spaccata nel raggiungere questa decisione, che respinge la sentenza preliminare della Corte di Giustizia Europea.

Il caso in questione riguarda una società, precedentemente nota come Loyalty Management UK Limited (LMUK), che opera lo schema fedeltà a punti Nectar.  Le attività che fanno uso dello schema a punti pagano a LMUK un determinato prezzo per ogni punto che viene aggiunto alla carta fedeltà di un cliente; al costo pagato per ogni punto viene poi aggiunta l’IVA. In cambio, le attività che forniscono prodotti e servizi, e che redimono punti Nectar, fatturano a LMUK un costo di servizio, a sua volta inclusivo di IVA.

LMUK ha argomentato che dovrebbe avere diritto a detrarre l’IVA pagata come tassa sui beni acquistati, in quanto i servizi per cui vengono effettuati i pagamenti sono strumentali alle attività di LMUK. Il Tribunale IVA ha concordato con questa argomentazione; la Corte di Giustizia Europea ha invece accolto la tesi dei Commissari Europei, secondo la quale i pagamenti effettuati in cambio del servizio sarebbero pagamenti a terzi e, di conseguenza, LMUK non avrebbe diritto alla detrazione ai fini IVA.

Tre su cinque dei giudici delle Corte Supreme che hanno assistito all’appello hanno ritenuto che le questioni sottoposte alla Corte di Giustizia Europea dalla House of Lords non tenessero pienamente conto di tutti i fatti. In modo particolare, la Corte Suprema ha sottilineano come LMUK abbia contratti in atto non solo con le aziende che forniscono i punti e con quelle che li redimono, ma anche con i singoli consumatori che li raccolgono. LMUK paga quindi per dei servizi che sono necessari al fine di adempire i propri obblighi nei confronti dei consumatori che raccolgono i punti, e dovrebbe quindi avere il diritto a detrarre l’IVA versata nei pagamenti alle attività che redimono i punti. LMUK dovrebbe versare l’IVA unicamente sul valore aggiunto di cui é responsabile: “Solo in questo modo, l’IVA sarà del tutto neutrale per quanto riguarda la società LMUK”.

É stato inoltre fatto notare che non é ancora stato deliberato se le attività che redimono i punti forniscano un servizio sia a LMUK che ai consumatori che raccolgono i punti; in questo caso, sarebbero offerti due servizi mediante una singola transazione.

La Corte ha invitatato le parti a presentare osservazioni scritte in merito alla forma precisa degli ordini.

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