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Il Fondo Monetario Internazionale consiglia al Regno Unito una riforma dell’imposta sugli immobili

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha raccomandato al Regno Unito una serie di riforme fiscali, tra cui la revisione delle imposte sugli immobili.

Una riforma della tassazione sugli immobili andrebbe ad incoraggiare l’offerta di alloggi, a migliorare il sistema di distribuzione degli stessi e ad aumentare i ricavi: questa la precisazione del Fondo Monetario Internazionale nelle raccomandazioni allegate all’articolo IV del rapporto sulla consultazione con il Regno Unito.

Altre misure in materia di entrate proposte dal Fondo Monetario Internazionale comprendono la riduzione delle spese fiscali (quali l’applicazione delle aliquote zero all’imposta sul valore aggiunto, che ammontano a circa il 2,5% del prodotto interno lordo ogni anno) ed un maggiore ricorso alle “Pigouvian taxes“, quali ad esempio le imposte ambientali.

Il Fondo Monetario Internazionale ha sostenuto gli sforzi di risanamento del bilancio del Regno Unito, sottolineando l’importanza di rafforzare le finanze pubbliche senza compromettere la crescita economica. Ha detto inoltre che le Autorità devono proseguire gli sforzi in ambito fiscale per ridurre il deficit. […]

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Svizzera: l’Italia sta lavorando per porre rimedio al contenzioso fiscale

Il presidente svizzero Didier Burkhalter ha chiesto un approccio costruttivo, coerente ed equilibrato per la risoluzione di una serie di questioni fiscali in corso con l’Italia.

Burkhalter ha formulato le osservazioni durante un incontro con Matteo Renzi, il primo ministro italiano, dopo aver discusso la presidenza in Italia dell’Unione europea.

Passando a questioni bilaterali, hanno deciso di tenere discussioni tecniche per negoziare un pacchetto di tre punti di misure su casi fiscali in corso, per lo scambio di informazioni e liste nere, e sulla questione della tassazione frontaliera. Nel mese di maggio, il ministro delle finanze svizzero Eveline Widmer-Schlumph ha annunciato che i negoziati sono in corso per migliorare l’accordo fiscale transfrontaliero delle nazioni. Secondo i termini attuali del Trattato del 1974, i redditi dei lavoratori italiani transfrontalieri occupati in Svizzera sono esenti da tassazione in Italia, ma la Svizzera è tenuta a trasferire all’Italia il 38,8 % delle entrate fiscali raccolte da questi lavoratori.

La Svizzera vuole aumentare le tasse sui lavoratori transfrontalieri italiani in quanto le aliquote più basse della Svizzera stanno attirando un numero significativo di lavoratori dall’Italia. Coloro che vivono non più di 20 chilometri dal confine  con la Svizzera sarebbero soggetti all’imposta italiana. I negoziati sono stati avviati dopo che il Canton Ticino ha chiesto che venga abolito l’accordo, affermando che si stanno abbassando i salari dei lavoratori svizzeri. Widmer-Sclumph ha rifiutato l’abrogazione dell’accordo a favore della sua rinegoziazione.

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Previsioni economiche dell’UE – Si consolida la ripresa

Si rafforzano le prospettive economiche dell’UE. I principali indicatori segnalano un’accelerazione della crescita del PIL e migliorano le condizioni per una ripresa sostenuta nel medio termine.

Tutti i principali indicatori confermano la ripresa in corso  

Rispetto alle previsioni della Commissione dello scorso inverno, le prospettive per l’UE e l’area dell’euro confermano una ripresa moderata ma costante. Dopo una crescita del PIL reale dell’1,6% nell’UE e dell’1,2% nell’area dell’euro nel 2014, l’attività economica dovrebbe accelerare nel 2015, raggiungendo rispettivamente quota 2% e 1,7%. Sebbene le differenze nei tassi di crescita siano destinate a persistere, si ridurrà il divario tra i paesi più virtuosi e quelli ancora in difficoltà. Nel 2015 tutte le economie dell’UE saranno tornate a crescere.

Siim Kallas, vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: “Ora la ripresa si sta consolidando: assistiamo a una riduzione dei disavanzi, al rilancio degli investimenti e, soprattutto, al miglioramento della situazione occupazionale. Le riforme attuate dagli Stati membri e dalla stessa UE stanno dando i loro frutti. Il cambiamento strutturale in atto mi ricorda il processo di profonda correzione intrapreso dalle economie dell’Europa centrale e orientale a partire dagli anni ’90, in vista della loro adesione all’UE, avvenuta esattamente 10 anni fa. La loro esperienza dimostra quanto sia importante adottare riforme strutturali in fase precoce e mantenere la rotta, indipendentemente dalle sfide che si possono incontrare durante il percorso. In quest’ottica, non dobbiamo ridurre l’impegno a creare più posti di lavoro per i cittadini europei e a rafforzare le potenzialità di crescita.”

Disoccupazione 

Le condizioni del mercato del lavoro hanno iniziato a migliorare nel 2013. Tuttavia, considerando i modesti tassi di crescita economica e il tipico sfasamento temporale tra ripresa e aumento dell’occupazione, si prevede che nel breve termine la creazione netta di posti di lavoro continuerà a rimanere esigua.

Quest’anno si prevede un leggero calo del tasso di disoccupazione nell’area dell’euro e nell’UE. Nel 2015 dovrebbe attestarsi intorno al 10,1% nell’UE e all’11,4 % nell’area dell’euro. Nel periodo di riferimento permangono differenze significative tra i paesi dell’UE (4,8% in Austria e 26% in Grecia quest’anno).

Inflazione

L’inflazione dovrebbe rimanere a livelli contenuti per un certo periodo di tempo a causa dei seguenti fattori: diminuzione dei prezzi delle materie prime, costante apprezzamento dell’euro, persistente debolezza della domanda e aumento della competitività nei paesi vulnerabili dell’UE.

Il tasso d’inflazione passerà dall’attuale 0,8% nell’area dell’euro e 1% nell’UE rispettivamente a una media dell’1,2% e 1,5%.

Finanze pubbliche 

Tra il 2011 e il 2013, molti paesi dell’UE hanno ridotto drasticamente la spesa pubblica. Grazie a questi sforzi e al miglioramento delle condizioni, la politica di bilancio è diventata più neutrale.

Nel 2014 i deficit di bilancio nell’UE e nell’area dell’euro dovrebbero corrispondere al 2,5% del PIL. Nell’UE il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe raggiungere un picco pari a circa il 90% (96% nell’area dell’euro) quest’anno per poi iniziare a diminuire a partire dal 2015.

Commissione Europea

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Informativa fiscale francese per finanziare i tagli alle imposte

Il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, ha detto che circa 30.000 persone si sono messe in pari con i propri obblighi fiscali dichiarando i conti bancari posseduti all’estero.

In un’intervista al Le Journal du Dimanche, Sapin ha spiegato che i conti dichiarati hanno giacenze medie del valore di 1 milione di euro (USD 1.3m). Ha aggiunto che EUR 1.3 bn sono stati raccolti attraverso tasse e sanzioni, e per quanto riguarda l’analisi di quest’anno sui dati relativi a queste dichiarazioni, l’obiettivo del 2014 di assicurare EUR 1.8 bn sarà quasi certamente raggiunto.

Il ministro ha detto che le informazioni potranno ampliare la base imponibile, e rendere il regime fiscale più equo attraverso l’applicazione di sgravi fiscali ai redditi delle fasce più deboli, il prossimo anno.

L’informativa viene trattata dal Service du traitement des déclarations rectificatives (STDR), un’unità speciale all’interno dell’amministrazione fiscale francese istituita lo scorso anno.

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Il Brasile sollecita un accordo di libero scambio tra il Mercosur e l’Alleanza del Pacifico

Il Brasile ha sollecitato la conclusione di un accordo di libero scambio (FTA – Free Trade Agreement) tra i Paesi latinoamericani facenti parte del Mercosur e quelli dell’Alleanza del Pacifico (PA) entro la fine di quest’anno.

La Pacific Alliance, formata da Colombia, Cile, Messico e Perù, ed il Mercosur, che comprende Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela, sono stati istituiti per rimuovere gli ostacoli di natura fiscale e non fiscale agli scambi di beni e servizi tra gli Stati membri dei due blocchi. Tuttavia, le tariffe tra i due blocchi permangono e variano frequentemente.

Un accordo tra i due blocchi commerciali è stato originariamente previsto per il 2019, ma il Brasile sta ora cercando di concluderlo entro quest’anno.

Alla vigilia del vertice del Mercosur del 29 luglio 2014, Antonio Jose Ferreira Simoes, sottosegretario generale per il Sud America presso il Ministero degli Esteri brasiliano, ha spiegato che gli Stati membri della Pacific Alliance “hanno già espresso la loro volontà di collaborare per la liberalizzazione del commercio e la riduzione delle tariffe. “

Il 19 giugno 2014 i rappresentanti del Brasile hanno tenuto una riunione con la Colombia per cercare un accordo al fine di accelerare i negoziati di libero scambio.

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L’HMRC ricorda l’imminente scadenza per il rinnovo del credito d’imposta

Siccome la scadenza del 31 luglio 2014 si sta avvicinando, l’HM Revenue and Customs (HMRC) ha evidenziato che i contribuenti che hanno diritto al rimborso del credito d’imposta possono ora, per la prima volta, rinnovare le rispettive richieste online.

L’autorita’ fiscale ha evidenziato che più di 865.000 ricorrenti non hanno ancora rinnovato la loro richiesta e rischiano quindi di perdere denaro. Coloro che desiderano presentare richiesta online possono visitare il sito “gov.uk”, ma possono anche presentare richiesta via telefono o tramite posta.

I richiedenti sono invitati a controllare l’esattezza delle informazioni nelle loro richieste di rinnovo, e a comunicare al Dipartimento eventuali modifiche relative all’orario di lavoro, ai costi per la cura dei figli o allo stipendio.

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Costruire la crescita: raccomandazioni specifiche per paese

Oggi la Commissione europea ha adottato una serie di raccomandazioni di politica economica rivolte ai singoli Stati membri per consolidare la ripresa iniziata l’anno scorso.

Dopo aver affrontato i problemi urgenti causati dalla crisi, quest’anno è stato posto l’accento sulla creazione di un contesto più favorevole alla crescita sostenibile e all’occupazione in un’economia post-crisi. Come parte del pacchetto odierno, che segna il culmine del quarto semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, la Commissione ha adottato anche, nell’ambito del patto di stabilità e crescita, numerose decisioni relative alle finanze pubbliche degli Stati membri, che rappresentano complessivamente un’ambiziosa serie di riforme dell’economia dell’UE.

Il Presidente José Manuel Barroso ha dichiarato: “Le raccomandazioni specifiche per paese indicano agli Stati membri la direzione da seguire per uscire definitivamente dalla crisi e rilanciare la crescita. Gli sforzi e i sacrifici compiuti in tutta Europa iniziano a dare i loro frutti. La crescita sta ripartendo e l’occupazione, il cui livello è ancora troppo basso, aumenterà a partire da quest’anno. Ora la sfida principale per l’UE è di natura politica: come fare per continuare a sostenere le riforme a mano a mano che la pressione della crisi si attenua? Se i politici assumeranno un ruolo guida e mobiliteranno la volontà politica necessaria per attuare le riforme, comprese quelle impopolari, sarà possibile consolidare la crescita e garantire a tutti un miglior tenore di vita.”

Secondo l’analisi della Commissione, il notevole impegno in termini di politiche profuso a tutti i livelli da qualche anno a questa parte ha notevolmente consolidato le basi dell’economia dell’Unione. Nel 2014-2015, tuttavia, la crescita rimarrà fragile e disomogenea, per cui bisogna mantenere lo slancio delle riforme. Il potenziale di crescita a lungo termine dell’UE è ancora relativamente modesto: gli elevati livelli di disoccupazione e la difficile situazione sociale miglioreranno lentamente e ci vorrà tempo per colmare l’enorme fabbisogno di investimenti.

Commissione Europea

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Sud Africa: l’EPA prevede una tassa sull’esportazione dei minerali

Secondo il Ministro sudafricano dell’Industria e del Commercio Rob Davies, uno dei principali vantaggi che il suo Paese ha ottenuto dall’adesione all’Economic Partnership Agreement (EPA – Accordo di paternariato economico) con l’Unione Europea consiste nel fatto che il nuovo trattato lascia un po’ di spazio  all’introduzione di un’imposta sull’esportazione dei minerali.

Una volta attuato, l’Economic Partnership Agreement consentirà un accesso al mercato europeo in regime di esenzione da dazi e contingenti per quei prodotti – in particolare prodotti agricoli – provenienti dai sei Stati membri della Southern African Development Community (SADC) – Botswana, Lesotho, Mozambico, Namibia, Sudafrica e Swaziland. L’accordo sugli Scambi, lo Sviluppo e la Cooperazione tra la Comunita’ Europea e la Repubblica del Sudafrica (TDCA) verra’ definitivamente aggiornato.

Davies ha detto che il Sud Africa aveva cercato di migliorare l’accesso al mercato europeo al di la’ di quanto attualmente ottenuto ai sensi del TDCA bilaterale, in particolare l’accesso per i prodotti agricoli del Sud Africa.

Il Sud Africa ha ottenuto un migliore accesso al mercato per 32 tipi di prodotti agricoli, con un significativo miglioramento dell’accesso al mercato comunitario per il vino (110 milioni di litri in regime duty-free), lo zucchero (150.000 tonnellate in regime duty-free) e l’etanolo (80.000 tonnellate in regime duty free). E’ stato inoltre migliorato l’accesso per le esportazioni di fiori, latticini, e frutta.

Il Ministro Davies ha inoltre attribuito grande importanza all’allentamento delle restrizioni fiscali imposte dall’EPA all’esportazione di prodotti minerali, che sono stati effettivamente ristrette dal TDCA al prelievo sull’esportazione dei diamanti. Anche se la rimozione di tali restrizioni è stata arrestata dall’Unione Europea, Davies ha sottolineato che le tasse sull’esportazione sono stati autorizzate in base alle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio (World Trade Organisation).

Anche se il Governo attualmente non ha in programma di introdurre ulteriori tasse di esportazione, ha pero’ aggiunto che una tale mossa sarebbe di grande aiuto per gli Stati membri della Southern African Development Community (SADC) per sostenere i rispettivi programmi di futura industrializzazione, programmi che guardano a ridurre le esportazioni di minerali grezzi, aumentando la lavorazione dei minerali nazionali.

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