La Commissione europea ha chiesto alla Romania di interrompere il trattamento fiscale discriminatorio applicato alle persone non residenti che percepiscono redditi in Romania.
Attualmente, le persone non residenti in uno Stato dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo che non hanno una stabile organizzazione in Romania non possono dedurre le spese aziendali dal loro debito d’imposta. Tuttavia, i residenti in Romania che ricevono reddito comparabile possono dedurre le spese, e sono quindi tassati solo sul valore netto.
La Commissione ha affermato che, l’onere maggiore sulle persone non residenti che non hanno una stabile organizzazione in Romania costituisce una restrizione ingiustificata alla libera prestazione dei servizi e alla libera circolazione dei capitali, come nei casi precedenti trattati dalla Corte di giustizia europea, in Gerritse (C- 234/01), FKP Scorpio (C-290/04) e Centro Equestre (C-345/04).
Nel parere motivato, la CE ha quindi chiesto che la Romania modifichi le sue regole, al fine di conformarsi al diritto comunitario. La questione potrebbe essere deferita alla Corte di giustizia europea, a meno che una risposta soddisfacente non sia ricevuta entro due mesi.
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