Il Parlamento Inglese: Il Piano d’azione dell’OCSE è solo “un palliativo”

foto parlamento londra

Secondo una relazione pubblicata dalla Commissione Parlamentare (APPG) competente in materia fiscale, le nuove norme internazionali per contrastare l’evasione fiscale globale non funzioneranno correttamente fino a quando il segreto fiscale non sarà smantellato.

Secondo l’APPG competente in materia fiscale, il piano d’azione dell’OCSE per contrastare l’evasione fiscale internazionale e lo spostamento dei profitti verso Paesi a bassa Fiscalità (BEPS) non è stato all’altezza di creare un sistema globale equo in grado di arginare l’evasione fiscale globale a causa di una mancanza di trasparenza.

Nella relazione si evidenziano preoccupazioni in quanto le raccomandazioni dell’OCSE semplicemente si limitano a “rattoppare” norme già esistenti e non sono sostenibili per un sistema fiscale che lotta per tenere il passo sia con la digitalizzazione che con la globalizzazione. La relazione richiede una revisione fondamentale sul modo in cui avviene la tassazione delle imprese a livello globale.

L’APPG responsabile in materia fiscale ha detto che le raccomandazioni dell’OCSE potrebbero comportare nuove e maggiori complessità al sistema fiscale internazionale e ciò potrebbe portare al ricorso di nuove scappatoie.

Margaret Hodge, presidente dell’APPG, ha detto: “L’OCSE ha fatto bene ad esprimere il proprio consenso, ma tali proposte rischiano di fallire nel combattere l’evasione fiscale globale. Dobbiamo regolamentare gli affari delle aziende globali se vogliamo ripulire l’abuso diffuso che pervade così tante aziende internazionali. Solo quando sappiamo chi possiede cosa, dove i beni sono posseduti, la provenienza dei guadagni e quale tassa è stata pagata, possiamo avere fiducia in un sistema fiscale equo e integro.”

“Le nuove norme si aggiungono ad un sistema fiscale già complicato. Le società, coadiuvate da un esercito di consulenti, banche e avvocati, possono sfruttare queste norme per evitare di pagare le imposte. Questo potrebbe minare ulteriormente la fiducia del pubblico nel sistema fiscale “.

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