La Commissione europea ha annunciato che la sua inchiesta in corso sui pareri fiscali preventivi verrà estesa a tutti gli Stati membri dell’Unione europea.
Inoltre, ha affermato che il 17 dicembre chiederà agli Stati membri di confermare se essi offrono pareri fiscali. Se lo fanno, saranno invitati ad elencare tutte le società che hanno ricevuto un parere fiscale nel periodo 2010-2013 e sarà chiesto di fornire informazioni sulle pratiche fiscali adottate.
L’annuncio segue le recenti richieste di maggiore trasparenza sulle decisioni fiscali nell’Unione europea. E’ stato proposto che gli Stati dell’Unione europea debbano scambiarsi automaticamente le informazioni sulle decisioni fiscali nel caso in cui queste abbiano un impatto sulla base imponibile di un altro Stato.
Margrethe Vestager, il commissario europeo per la concorrenza, ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di un quadro completo delle pratiche sulle decisioni fiscali nell’UE, per individuare se e dove la concorrenza nel mercato unico è stata falsata attraverso agevolazioni fiscali selettive. Useremo le informazioni ricevute fino ad oggi, così come la conoscenza acquisita dalle nostre indagini in corso per combattere l’evasione fiscale e la lotta alla concorrenza fiscale sleale.”
La CE ha confermato che, da giugno 2013, ha indagato, in base alle norme sugli aiuti di Stato, le pratiche fiscali dominanti di sette Stati membri. Ad oggi, la Commissione ha chiesto un quadro di decisioni fiscali previste da Cipro, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Belgio e Regno Unito. L’UE sta inoltre rivedendo il regime delle decisioni adottato in Gibilterra.
La Commissione ha anche chiesto informazioni sul regime del Patent Box offerto in dieci Stati membri (Belgio, Cipro, Francia, Ungheria, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Regno Unito).
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