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L’Austria vuole aumentare la soglia di esenzione per l’imposta sul consumo di elettricita’

Il Governo di coalizione austriaco intende aumentare la soglia per le persone e le imprese che producono energia per mezzo di una fonte di energia rinnovabile primaria, ad esempio tramite l’installazione di pannelli solari.

L’imposta di 1,5 centesimi per kilowattora (kWh) diviene esigibile per ogni kWh che viene generato al di sopra dei 25.000 kWh ogni anno, dai 5000 attuali.

L’addebito verra’ caricato annualmente, anziché mensilmente, se l’importo dell’imposta dovuta è inferiore a 600 Euro (pari a 818 Dollari USA). I pagamenti annuali inferiori a 20 euro saranno sospesi.

Il Ministero delle Finanze prevede che la maggior parte delle famiglie, delle imprese, e delle attivita’ agricole a partire da ora non rientreranno nel campo di applicazione dell’imposta.

Il Presidente dell’Austrian Federal Economic Chamber (WKÖ), Mr. Christoph Leitl, ha accolto con favore la decisione, affermando che le imprese dovrebbero essere incoraggiate a soddisfare autonomamente i propri bisogni energetici. Ha detto inoltre che tale decisione rappresenta un importante contributo per sostenere il passaggio dall’uso dei combustibili fossili all’uso di fonti energetiche rinnovabili.

Un disegno di legge per modificare l’Electricity Tax Act della nazione ( Elektrizitätsabgabegesetz ) e il Photovoltaic Decree (Photovoltaikerlass) sarà presentato all’esame del parlamento nel mese di luglio.

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La Svizzera si prepara al nuovo disegno fiscale sul clima

Il Consiglio federale svizzero ha chiesto al Dipartimento federale delle finanze (FDF) ed al Dipartimento federale dell’ambiente (DETEC) di preparare un progetto di regolamento per la riforma delle imposte ambientali ed energetiche della nazione.

La Svizzera ha deciso di passare da un sistema basato su sovvenzioni ad un sistema incentivante, dal 2021. Esso mira a ridurre il costo del conseguimento dei suoi obiettivi di riforma energetica e il cambiamento climatico attraverso un maggior ricorso alla fiscalità e la rimozione dei sussidi. Le proposte sono state ricevute positivamente nel corso di una consultazione preliminare.

Il Consiglio federale intende mantenere la tassa sul biossido di carbonio dai combustibili fossili e sta valutando l’introduzione di una tassa sul biossido di carbonio sul carburante. Prevede di introdurre una tassa sull’elettricità, che possa includere tariffe più basse per l’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili. Nel frattempo, agevolazioni fiscali possono essere estese alle imprese ad alta intensità energetica che affrontano la dura concorrenza internazionale.

Il progetto di regolamento sarà sottoposto al Consiglio federale all’inizio del 2015.

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Il Senato delle Filippine cerca di abbassare l’aliquota di imposta sulle societa’

Il “Ways and Means Committee” del Senato delle Filippine ha avviato l’esame di un disegno di legge proposto dal suo Presidente, Juan Edgardo “Sonny” Angara, che propone di tagliare l’aliquota del 30% prevista per l’imposta sul reddito delle societa’ del Paese.

E’ stato evidenziato che le Filippine, la cui imposta sul reddito delle società è la piu’ alta tra quelle previste dai Paesi che fanno parte dell’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN), “potrebbe rimanere svantaggiata nella corsa agli investimenti per creare posti di lavoro se non si impegna a ridurre l’imposta sul reddito d’impresa”.

“La Thailandia ha progressivamente ridotto il proprio tasso dal 30% nel 2011, al 23% nel 2012, fino ad arrivare all’attuale 20%. Anche il Vietnam ha abbassato il tasso di imposta sul reddito delle società dal 25% al 22% di quest’anno, impegnandosi a ridurlo ulteriormente al 20% nel 2016”, ha aggiunto Angara. “Allo stato attuale,  l’aliquota media della regione e’ circa del 23,1 %, con Singapore che prevede l’aliquota piu’ bassa (al 17%) e le Filippine con il tasso più alto (al 30%)”.

La proposta di Angara e’ quella di ridurre il tasso di imposta sul reddito delle società al 24% nel corso di un periodo di tre anni, per mezzo di una riduzione del due per cento ogni anno, “tramite un procedimento graduale, in modo tale da ridurre al minimo l’impatto di tale provvedimento sulle entrate”.

Angara ha previsto una perdita di gettito fiscale pari a 7 miliardi di Philippine Peso (corrispondenti a 160 milioni di Dollari USA) nel corso del primo anno, anche se poi gli incassi dovrebbero aumentare nuovamente nel corso degli anni successivi. Questi ha poi sottolineato che “la compensazione verra’ effettuata in modo tale da rendere le Filippine un luogo interessante per le attivita’ di investimento, e che a sua volta il Paese si occupera’ di ampliare la base imponibile, aumentare le attività economiche e creare nuovi posti di lavoro e quindi nuovi contribuenti”.

Tuttavia, in un recente documento emesso dal Senate Tax Study and Research Office (STSRO), e’ stato posto l’interrogativo se il Paese possa attualmente permettersi di perdere gettito fiscale per mezzo di una riduzione dell’aliquota d’imposta sulle societa’, visto anche il deficit di bilancio che nel 2013 è rimasto invariato a 238 miliardi di Philippine Pesos, e ci si e’ chiesti se le finanze pubbliche possano essere ulteriormente indebolite, considerato che il programma di aiuti predisposto dopo il tifone “Yolanda” richiede una spesa di almeno 361 miliardi di PHP. Tale importo, infatti, supera quasi i 363 miliardi di Philippine Peso che il Bureau of Internal Revenue ha raccolto dall’imposta sul reddito delle società nel corso del 2012.

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La Scottish Law Society si interroga sulle proposte per l’introduzione di una GAAR

La Law Society of Scotland ha avvertito che le proposte per l’introduzione di una General Anti-Avoidance Rule (GAAR) sulle imposte erogate richiederanno al Governo di emanare una vasta guida per garantirne la chiarezza. Essa ha anche interpellato un gruppo consultivo indipendente, per fornire assistenza qualificata su ciò che costituirebbe evasione fiscale secondo le suddette regole, e per intervenire come arbitro.

Il Revenue Scotland and Tax Powers Bill è attualmente all’esame del Parlamento scozzese. Esso prevede l’istituzione della Revenue Scotland (RS) come autorità fiscale responsabile della riscossione della Scotland’s Land and Buildings Transaction Tax and the Scottish Landfill, così come di tutte le altre imposte che possono essere erogate o introdotte in futuro. Questo dovrebbe includere l’imposta sul reddito delle persone fisiche.

In tutto il Regno Unito la GAAR, amministrata da HM Revenue and Customs (HMRC), è stata introdotta lo scorso anno. Ciò ha incluso un comitato consultivo per esaminare e approvare la guida di HMRC, e dare pareri sui singoli casi riferiti ad esso da HMRC.

Si prospetta che la Scottish GAAR dovrebbe essere più rigorosa rispetto al suo parente del Regno Unito. La Law Society of Scotland ha però avvertito che la Scottish GAAR rischia di essere eccessivamente ampia, e ha detto che non dovrebbe essere consentito all’RS di essere “giudice e giuria” delle proprie decisioni.

Isobel d’Inverno, che ha convocato un Comitato di Diritto Tributario della Law Society, ha affermato che quest’ultima sostiene l’intenzione della Tax Powers Bill di prevenire l’evasione fiscale, ma ha detto anche che la GAAR potrebbe causare incertezza nel contribuente. Inoltre, ha aggiunto che la Law Society è lieta che la Scottish Parliament’s Finance Committee raccomandi che l’RS debba consultare ampiamente il progetto di orientamento, prima della pubblicazione e prima che eventuali revisioni sostanziali vengano apportate.

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L’Europa approva le agevolazioni fiscali per l’industria cinematografica spagnola

La Commissione Europea ha concluso che le modifiche al piano previsto dalla Spagna per concedere detrazioni fiscali per il cinema e le produzioni audiovisive sono in linea con la normativa dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato.

Le modifiche riguardano la riduzione delle detrazioni fiscali per i produttori dal 20 al 18%, un ampliamento del campo di applicazione della detrazione per i costi di post-produzione ad un massimo del 40% di detti costi, e l’approvazione del regime per un periodo di sei anni fino al 1° gennaio 2020. Il regime originario è stato adottato nel 1985 e le modifiche sono state apportate nel mese di ottobre 2013. Tali modifiche sono entrate in vigore per gli esercizi fiscali a partire dal 1 gennaio 2014.

La Commissione ha constatato che il beneficio di tale sistema non è subordinato alla condizione di spendere una certa percentuale dei costi di produzione in Spagna, ed e’ quindi conforme con le norme in materia di sostegno alla produzione cinematografica. Gli Stati membri dell’Unione Europea sono autorizzati a imporre condizioni di spesa territoriali ai beneficiari delle misure di supporto audiovisivo, entro determinati limiti.

La Commissione ha inoltre concluso che il regime è in linea con la sua Comunicazione sul Cinema per quanto riguarda la trasparenza, la copertura dei costi di produzione fino a un massimo del 50%, e l’assenza di aiuti alle attività di produzione specifiche. In Spagna e’ attualmente in corso una valutazione sulle modifiche da apportare ad un altro schema di aiuti per i film, cosi’ come e’ stato notificato quest’anno.

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Olanda – semplificazione fiscale all’ordine del giorno

Il sistema fiscale olandese deve essere semplificato, come anche le procedure interne, per consentire all’Amministrazione di far rispettare gli adempimenti tributari e combattere le frodi fiscali, cosi’ ha affermato il Segretario di Stato finanziario olandese Eric Wiebes.

Continui cambiamenti alla legislazione fiscale, combinata con un numero crescente di nuovi regolamenti, stanno ponendo un onere eccessivo per l’Amministrazione, che sta portando ad errori e ritardi nei calcoli fiscali, ha spiegato Wiebes. Nel frattempo, il sistema fiscale deve diventare più personalizzato per soddisfare le esigenze dei singoli contribuenti, e deve diventare completamente trasparente, con l’introduzione di norme di riferimento per le prestazioni, ha aggiunto.

Wiebes ha detto anche che il sistema deve essere rivisto gradualmente, per consentire all’amministrazione fiscale di continuare con la riscossione delle entrate e con l’attività di controllo. Wiebes ha fissato i suoi piani per adattare il sistema fiscale per il futuro nella sua “Ampia Agenda per l’Amministrazione fiscale”, che è stata recentemente presentata ad entrambe le Camere del Parlamento.

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La Scozia stende la propria normativa antielusione

Nella prima fase del report relativo alla nuova agenzia tributaria “Revenue Scotland” (RS) e alle “Tax Powers Bill” pubblicato il 2 maggio 2014, il Comitato delle Finanze scozzese ha accolto con favore le proposte per una nuova normativa generale antielusione.

Il disegno di legge prevede una norma generale anti-abuso (general anti-abuse rule, GAAR) tramite la quale consentire all’agenzia tributariaRevenue Scotland di contrastare l’evasione fiscale.

Tale normativa scozzese andrebbe a coprire meno tasse rispetto a quella prevista dal Regno Unito, applicandosi solo a quelle imposte che sono state devolute dal Regno Unito. Tuttavia, e’ stato proposto di rendere la normativa antielusione scozzese più severa rispetto al sistema in vigore nel Regno Unito, che si occupa solamente dei meccanismi di elusione fiscale altamente abusivi ed artificiosi.

Il Comitato ha sostenuto le disposizioni previste nel disegno di legge per un’applicazione piu’ estensiva di tale norma antielusione. Si crede che un campo di applicazione piu’ ampio dovrebbe garantire una maggiore certezza per le imprese, eliminando nel contempo la necessità di ulteriori norme anti-evasione piu’ mirate (targeted anti-avoidance provisions, TAAR).

Il disegno di legge è il terzo di tre disegni di legge correlati presentato in seguito alle misure adottate nello Scotland Act del 2012 per dare alla Scozia maggiore autonomia fiscale dal Regno Unito, in particolare per quanto riguarda la politica fiscale sul reddito delle persone fisiche. La prima fase avra’ ad oggetto la devoluzione dell’imposta di registro (stamp duty land tax) e la tassa sullo smaltimento dei rifiuti a partire  da aprile 2015. Durante la stesura della norma generale anti-elusione scozzese, il Governo scozzese ha seguito i principi base della normativa generale antielusione esistente nel Regno Unito e nell’Unione europea.

Il presidente del Comitato per le Finanze, Mr. Kenneth Gibson, ha cosi’ dichiarato: “Questo progetto di legge è probabilmente la parte di legislazione piu’ importante di cui ci occuperemo in questa sessione parlamentare, perché fornisce la soluzione per garantire che le imposte devolute vengano raccolte in modo efficiente ed efficace”.

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Singapore modifica la Tax Guide sulle Mergers & Acquisitions

L’Inland Revenue Authority di Singapore (IRAS) ha pubblicato una e-Tax Guide rivedendo i dettagli sulle fusioni ed acquisizioni in Singapore (M&A), sulle indennità e sul piano di sgravio d’imposta di bollo, che è stato introdotto nel bilancio 2010 e potenziato nel bilancio 2012.

Il regime M&A, per una società costituita e residente fiscalmente in Singapore che acquisisce una partecipazione di controllo in un’altra società, concede alla società incorporante un’indennità sulla M&A, pari al cinque per cento del valore dell’acquisizione, nel periodo tra il 1 aprile 2010 ed il 31 marzo 2015 (entrambe le date incluse).

L’importo massimo d’indennità di M&A concesso ad una società incorporante è SGD 5m (USD 4m) per ogni anno di valutazione per tutte le acquisizioni di quote qualificanti eseguite in quell’anno (cioè cinque per cento del corrispettivo di acquisto delle quote qualificanti fino ad un totale di SGD100m).

L’importo dello sgravio d’imposta di bollo, che viene concesso unicamente alla società incorporante, si riduce a SGD 200,000 per ciascun esercizio finanziario.

La riveduta e-Tax Guide dall’IRAS comprende l’introduzione nel bilancio 2012 di un regime di doppia deduzione fiscale per i costi di transazione sostenuti per l’acquisizione di azioni qualificanti effettuate nel periodo tra il 17 febbraio 2012 e il 31 marzo 2015. Lo sgravio d’imposta del 200 % è applicabile ai costi della transazione, soggetti a un tetto di spesa di SGD 100,000 nell’anno di accertamento.

I costi della transazione includono le spese legali, contabili o tasse per consulenza fiscale, commissioni di valutazione, e altre prestazioni professionali che sono necessariamente sostenute per l’acquisizione dell’azione qualificante, ma non coprono onorari professionali ed accessori in relazione a qualsiasi accordo di prestito. I costi di transazione sostenuti in relazione alle acquisizioni azionarie avvenute prima del 17 febbraio 2012, restano fiscalmente non deducibili.

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I legislatori francesi cercano un piano di regolarizzazione fiscale piu’ semplice

I deputati francesi hanno recentemente suggerito che imporre una tassa forfettaria del 10% su tutti i beni rimpatriati ai sensi del sistema volontario di regolarizzazione fiscale andrebbe a generare nuove entrate per un ammontare pari a 10 miliardi di Euro (pari a 13.7 miliardi di dollari USA), il 50% delle quali potrebbe venire destinato alle piccole imprese (SMEs – Small and Medium Enterprise) per creare nuovi posti di lavoro.

Un gruppo di legislatori ha presentato una proposta legislativa con l’obiettivo di introdurre un nuovo articolo nel general tax code del Paese (CGI), con il fine di semplificare la procedura di comunicazione esistente ed incrementare il numero di rimpatri. L’articolo 1755 bis andrebbe ad imporre tasse, interessi, sanzioni e multe sulla somma media annua non dichiarata ad un tasso forfettario del 10%, aumentato al 15% per i beni ereditati e ricevuti in donazione, a condizione che almeno la metà dell’importo venga investito nel capitale di un’azienda di medie o piccole dimensioni con meno di 250 dipendenti. Le azioni dovrebbero essere detenute per un periodo minimo di otto anni.

Il regime di legalizzazione fiscale della Francia è attualmente disciplinato da una circolare del 21 giugno 2013. Il gruppo di legislatori ha affermato che, mentre le disposizioni sono indulgenti per i cosiddetti truffatori “passivi”, tra cui possono venire ricompresi, ad esempio, eredi con beni non dichiarati situati all’estero, in tutti gli altri casi le sanzioni sono piu’ severe. Una procedura piu’ semplice, capace di offrire maggiore certezza giuridica, incoraggerebbe più contribuenti a regolarizzare la loro situazione fiscale con le autorita’, andrebbe ad aumentare la riscossione delle entrate e contribuirebbe a sostenere le imprese.

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Grecia – nessuna tassa retroattiva sulle obbligazioni CGT

Il Ministero delle Finanze della Grecia ha rilasciato una dichiarazione che chiarisce che non esiste un piano per imporre una tassa retroattiva sugli investitori stranieri che hanno acquistato titoli di Stato dal 1 gennaio 2014.
Voci di tale piano hanno messo pressione sul mercato obbligazionario della Grecia, ma i funzionari hanno detto che un recente documento sul regime fiscale precedente per gli investitori stranieri era stato frainteso.
Sotto il regime fiscale in vigore dal 29 febbraio 2012 al 31 dicembre 2013, l’aliquota d’imposta sulle plusvalenze applicata era del 33 % per le persone giuridiche e del 20 % per gli individui, ma queste aliquote potrebbero essere abbassate attraverso accordi di doppia imposizione.
La dichiarazione del ministero afferma che l’eliminazione della tassa dall’inizio di quest’anno dimostra l’impegno del governo di ridurre le tasse.

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