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Anagrafe dei conti bancari : ennesima buffala dell’Agenzia delle Entrate

Il SID ( Sistema di interscambio dati) che nulla ha a vedere con i Servizi Segreti italiani che, dopo lo scandalo delle schedature del SIFAR e del Piano Solo, dettero i natali al primo SID (Servizio Informazioni Difesa)

Ieri si schedavano i cittadini per sesso, religione, razza, colore della pelle, orientamento politico e sessuale.

Oggi non si schedano piu’ i cittadini ma i conti correnti bancari.

Le similitudini sono assolutamente casuali e non volute.

Oggi i diritti della persona sono inviolabili, la tutela è ferrea ed inossidabile.

Attraverso l’Anagrafe dei conti correnti l’Amministrazione finanziaria disporrà di tutte le informazioni relative ai conti correnti ed analizzando questi dati stabilirà se il reddito dichiarato da ciascun contribuente è in linea con le spese ch’egli ha sostenuto.

Udite, udite!

Le banche i gli intermediari finanziari comunicheranno dati aggregati come il saldo iniziale, il saldo finale, il totale degli addebiti ed il totale degli accrediti per consentire all’Amministrazione Fiscale una visione d’insieme.

Queste notizie e questi dati sono necessari per individuare gli evasori.

Bumh: “aggettivo” che ci crede.

Che trovata! Peccato che non faccia ridere.

I dati immagazzinati via l’Anagrafe dei conti bancari confluiranno nel sistema Serpico.

Quel fenomenale sistema che utilizzando uno o piu’ super o iper computer raccoglie i dati relativi ai contribuenti: dichiarazione dei redditi, case, terreni, auto, barche e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.

Si dice che da questa immensa mole di informazioni e dati l’Agenzia delle Entrate sarà in grado di debellare l’evasione.

Verificare o ricostruire il reddito di ciascun contribuente sarà un gioco da ragazzi. Il margine di errore imputabile al sistema è meno che scarso, il tenore di vita di ogni cittadino sarà codificato e dovrà essere compatibile con le spese e gli incassi emersi dalle comunicazioni che arriveranno dalle banche.

I dati arrivano per masse di aggregazione ma, con un miracolo il cui merito è tutto delle nuove tecnologie, verranno disaggregati ed attribuiti ai contribuenti.

Ad ognuno il suo tenore di vita.

Bumh: ancora “aggettivo” che ci crede.

In tutta sincerità credo che l’Agenzia delle Entrate migliorerebbe la sua produttività se dedicasse energie e risorse alla clonazione della lampada di Aladino.

Da ragazzino ero costretto a fare i compiti delle vacanze, il libro si intitolava “Repetita juvant”.
Qui si ha l’impressione di essere in ipotesi di copia ed incolla.
Nel 1971 l’allora Ministro delle Finanze Preti inauguro’ il Progetto Athéna che si basava sulle straordinarie potenzialità di un calcolatore Ibm.
Anche a quei tempi le tasse le pagavano in pochi, talmente pochi che il Ministro parlava al singolare.
Ma il Ministro Preti assicurò: «Basterà spingere un bottone per scovare l’evasore».
Visti i risultati della lotta all’evasione vien da pensare che qualche monello abbia nascosto il bottone.

Guido Ascheri

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L’Unione Europea corre ai ripari…

Sia la riscossione delle imposte sia la lotta alle frodi e all’evasione fiscale sono responsabilità delle autorità nazionali dei paesi dell’UE. Ciononostante, una grande percentuale dei casi di frode avviene a livello transfrontaliero e un paese che agisca da solo non riuscirà a ottenere grandi risultati. L’UE fornisce da tempo strumenti per assistere gli Stati membri a contrastare le frodi in modo più efficace. Ora vuole cambiare marcia e migliorare ulteriormente. Da qui il piano d’azione

…all’interno…

Grazie agli strumenti informatici e ad altri mezzi, l’UE consente la cooperazione e lo scambio d’informazioni tra i suoi Stati membri su tutti i tipi d’imposta, in particolare sulla tassazione del risparmio e sull’IVA. Ad esempio, un sistema UE di assistenza reciproca permette alle autorità fiscali nazionali di recuperare imposte non versate con l’aiuto e la cooperazione delle autorità fiscale di un altro paese UE.

…e a livello mondiale

Molte imprese sono attive a livello mondiale, e lo stesso vale per l’evasione fiscale.  L’UE ha stipulato accordi con una serie di paesi vicini e partecipa a tutte le iniziative internazionali tese a prevenire le pratiche abusive nel settore fiscale. Inoltre, i paradisi fiscali sono sempre più presi di mira.

Questo il comunicato ufficiale.
Nellà realtà di lotta all’evasione fiscale si parla da sempre.
Risultati: nessuna traccia.

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Cayman: cerca l’inclusione nella Convenzione OCSE

Il governo delle Isole Cayman ha annunciato che ha formalmente chiesto al Regno Unito di estendere alle Isole Cayman la condizione di membro dell’OCSE / Consiglio d’ Europa Convenzione sulla mutua assistenza amministrativa in materia.

” La nostra richiesta formale di adesione arriva dopo molti mesi di discussioni sostanziali tra Cayman e Regno Unito , e sottolinea il nostro continuo impegno per la partecipazione attiva in materia di cooperazione fiscale internazionale “, ha detto il ministro per i servizi finanziari , Wayne Panton .

La convenzione prevede tutte le possibili forme di cooperazione amministrativa tra Stati membri nella valutazione e la riscossione delle imposte , in particolare al fine di combattere l’elusione e l’evasione fiscale . Questa cooperazione varia da scambio di informazioni , compresi gli scambi automatici, al recupero dei crediti fiscali estere .

Il comunicato stampa diramato da “Isle Cayman Financial Services ( CIFS )” precisa  che Cayman non gestirà le questioni relative alle richieste per il recupero dei crediti fiscali estere , o di scambio di informazioni per quanto riguarda le imposte locali , e dei contributi previdenziali .

Ministro Panton ha detto che attende dai funzionari Cayman e del Regno Unito che lavorano insieme il completamento delle misure necessarie per l’estensione .

CIFS ha dichiarato che supporta pienamente il Ministro e il Governo nella decisione di aderire alla convenzione .

“Il settore dei servizi finanziari è stata consultata , attraverso Cayman Finanza , nel corso di queste discussioni e siamo fiduciosi che l’attuazione degli accordi bilaterali che scaturiranno dalla convenzione prenderà in considerazione le esigenze della nostra giurisdizione “, ha detto il CEO Gonzalo Jalles .

Ha aggiunto che la convenzione è uno standard rispettato da più di 50 paesi, e ha detto che era fondamentale per i servizi finanziari di Cayman restare allineato con i movimenti globali in direzione di scambio automatico di informazioni .

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Italia: Irpef sulle seconde case sfitte

La bozza del D.L. n. 102/2013 sulla cancellazione della prima rata dell’IMU 2013 conteneva, inizialmente, una disposizione che prevedeva il ritorno dell’Irpef, nella misura del 50%, sugli immobili a disposizione sfitti (seconde o terze case per le vacanze, case date in uso ad un familiare). Con una nota ufficiale diffusa dal Governo, viene confermato che la disposizione, sebbene contenuta nella bozza del decreto legge, non è stata mantenuta nella versione finale del decreto, quella pubblicata in Gazzetta Ufficiale e, quindi, l’Irpef sugli immobili tenuti a disposizione sfitti è saltata.

Da tenere sotto controllo.

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Lotta alle frodi ed all’evasione fiscale: l’UE corre ai ripari

Sia la riscossione delle imposte sia la lotta alle frodi e all’evasione fiscale sono responsabilità delle autorità nazionali dei paesi dell’UE. Ciononostante, una grande percentuale dei casi di frode avviene a livello transfrontaliero e un paese che agisca da solo non riuscirà a ottenere grandi risultati. L’UE fornisce da tempo strumenti per assistere gli Stati membri a contrastare le frodi in modo più efficace. Ora vuole cambiare marcia e migliorare ulteriormente. Da qui il piano d’azione.

Grazie agli strumenti informatici e ad altri mezzi, l’UE consente la cooperazione e lo scambio d’informazioni tra i suoi Stati membri su tutti i tipi d’imposta, in particolare sulla tassazione del risparmio e sull’IVA. Ad esempio, un sistema UE di assistenza reciproca permette alle autorità fiscali nazionali di recuperare imposte non versate con l’aiuto e la cooperazione delle autorità fiscale di un altro paese UE.

Molte imprese sono attive a livello mondiale, e lo stesso vale per l’evasione fiscale.  L’UE ha stipulato accordi con una serie di paesi vicini e partecipa a tutte le iniziative internazionali tese a prevenire le pratiche abusive nel settore fiscale. Inoltre, i paradisi fiscali sono sempre più presi di mira.

Molto bene, anzi benissimo. Sia consentita una domanda.  Tutti questi comunicati, tutte queste iniziative tutti questi controllori di cui sentiamo parlare da decenni non riescono ad aver ragione dei frodatori e degli evasori.
Da quale delle due parti sta il problema? Da scoprire!

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Monitoraggio: finito l’obbligo di indicare i movimenti da e verso l’Italia e/o i trasferimenti estero su estero

Con il recepimento della normativa europea, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 20 agosto scorso, sono state apportate significative modifiche alle che disciplinano gli obblighi in materia di dichiarazione annuale per gli investimenti e le attività estere e le relative sanzioni.

 Per quanto riguarda gli obblighi dichiarativi (articolo 4), è da segnalare l’abrogazione dell’obbligo, a carico dei contribuenti, di compilazione delle sezioni I e III del quadro RW e il permanere in vita del solo obbligo di compilazione della sezione II, relativa al saldo dei capitali detenuti all’estero al 31 dicembre di ciascuna annualità.

L’adempimento relativo alla sezione I, è del tutto marginale e residuale, la sua abrogazione è quasi ininfluente. Per contro è rilevante l’abrogazione dell’obbligo riguardante la sezione III, destinata a fornire indicazioni sui flussi in entrata e in uscita dall’Italia e sui trasferimenti di disponibilità estero su estero.

 Di grande interesse l’eliminazione del limite dei 10mila euro come soglia di riferimento superata la quale il contribuente era tenuto a compilare la sezione II.

Gli obblighi dichiarativi sono estesi al  “titolare effettivo”, vale a dire “la persona o le persone fisiche che, in ultima istanza, possiedono o controllano il cliente nonché’ la persona fisica per conto della quale è realizzata un’operazione o un’attività, individuate nel decreto sull’antiriciclaggio.

La sanzione per omessa trasmissione delle comunicazioni è graduata dal 10 al 25% mentre, per le violazioni commesse dai contribuenti, la mancata compilazione della Sezione II del quadro RW, le sanzioni variano dal 3 al 15%, mentre prima erano comprese tra il 10 e il 50 per cento.

In contro tendenza nelle ipotesi di investimenti o attività estere detenute negli Stati o territori a regime fiscale privilegiato, le sanzioni sono raddoppiate: oscilleranno tra il 6 e il 30 per cento.

In ultimo, il contribuente può sanare la mancata compilazione del quadro RW entro 90 giorni dallo scadere del termine per la presentazione della dichiarazione annuale, la sanzione è pari a 258 euro.

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Svizzera: progetto per un mandato negoziale sull’accordo istituzionale

A giugno il Consiglio federale ha affidato al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) l’incarico di elaborare un progetto per un mandato negoziale con l’Unione europea in ambito istituzionale. Oggi il Consiglio federale ha adottato il progetto di mandato e lo sottopone a consultazione presso le Commissioni della politica estera e i Cantoni. Le parti sociali ne vengono informate.

La via bilaterale resta al momento lo strumento più efficace in materia di politica europea per difendere gli interessi della Svizzera nei confronti dell’UE, che rimane di gran lunga il suo principale partner commerciale. Poggiando su una ventina di accordi bilaterali principali e un centinaio di altri accordi settoriali, questa via garantisce agli operatori economici svizzeri accesso al mercato interno dell’UE. Il Consiglio federale ha confermato a più riprese questo strumento, attestando che resta il più adatto a difendere gli interessi della Svizzera. La via bilaterale è stata, inoltre, regolarmente sostenuta dal popolo svizzero e dai Cantoni, ottenendo più volte la maggioranza quando sottoposta a votazione.

Per preservare l’acquis della Svizzera, la via bilaterale deve essere rinnovata senza compromettere l’indipendenza e la prosperità del Paese né la salvaguardia dell’accesso al mercato. Discussioni a livello svizzero ed europeo hanno permesso di tracciare diverse bozze di soluzione di natura tecnica e giuridica. Basandosi su una di queste opzioni, il Consiglio federale ha incaricato, lo scorso giugno, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) di elaborare un progetto per un mandato di negoziazione. Oggi il Consiglio federale ha confermato la decisione presa a giugno e sottopone il progetto di mandato a consultazione presso le Commissioni della politica estera e i Cantoni. Le parti sociali ne vengono informate.

Questioni istituzionali La soluzione scelta dal Consiglio federale non implica alcuna nuova istituzione di carattere sovranazionale e consente, da un lato, di garantire l’omogeneità del diritto applicabile e, dall’altro, di tutelare l’autonomia della Svizzera in quanto Stato non membro dell’UE. Ogni parte garantirà il monitoraggio sull’applicazione dell’accordo all’interno del proprio territorio mediante le sue autorità, mentre la supervisione generale sull’applicazione sarà assicurata dal comitato misto. Sia la Svizzera sia l’UE possono, all’occorrenza, sottoporre alla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) le questioni interpretative relative al diritto dell’UE recepito in un accordo bilaterale. Sulla  base dell’interpretazione della CGUE il comitato misto dovrà cercare una soluzione accettabile per entrambe le parti. In suo difetto potrebbero essere adottate misure compensative proporzionate che possono arrivare fino alla sospensione parziale o totale dell’accordo interessato.

La soluzione scelta non implica nemmeno il recepimento automatico dell’acquis comunitario. Qualsiasi integrazione di una nuova disposizione del diritto dell’UE in un accordo bilaterale deve essere oggetto di una decisione da parte della Svizzera, nel pieno rispetto delle sue procedure interne. In sostanza, un futuro accordo istituzionale non può produrre, come effetto, la modifica della natura e del campo di applicazione degli accordi tra la Svizzera e l’UE. Così, per esempio, per quanto concerne l’accordo sulla libera circolazione delle persone, non sarà recepita la direttiva europea relativa alla cittadinanza. Sarà garantito che la Svizzera possa mantenere le misure complementari in materia di libera circolazione delle persone.

Prossime tappe Il progetto di mandato – che contiene gli obiettivi e le direttive negoziali cui sarà soggetta la delegazione svizzera – viene oggi sottoposto a consultazione presso le Commissioni della politica estera e i Cantoni. Le parti sociali ne vengono informate. I risultati della consultazione saranno presentati al Consiglio federale in vista dell’adozione definitiva di un mandato. Se vengono aperti i negoziati e hanno buon esito, il Parlamento e il popolo avranno la possibilità di esprimersi in materia.

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Bahrain: dimezzate le imposte a carico dei lavoratori stranieri

Il Gabinetto del Bahrain,  per stimolare le piccole e medie imprese straniere,  il 18 agosto ha approvato la proposta di ridurre le tasse a carico dei lavoratori stranieri.

I canoni mensili saranno ridotti da BHD10 (USD26.36) a BHD 5 per le imprese che occupano meno di cinque lavoratori.

Le piccole imprese,  attualmente costituiscono il 78 per cento del numero totale di imprese che operano in Bahrain,  che impiegano meno di cinque dipendenti potranno beneficiare di questa riduzione.

Il prelievo ridotto entrerà in vigore il 1 settembre 2013.

Il governo ha sospeso le tasse per i lavoratori stranieri ad aprile 2011 per alleviare l’impatto dei disordini finanziari nel settore privato. In un primo momento l’imposta è stata cancellata per sei mesi, ma in seguito il governo ha deciso di prorogare la misura per un massimo di un anno.

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Cipro: il Governo progetta di modificare la Property Tax

Il governo di Cipro ha annunciato l’intenzione di modificare il sistema di tassazione delle proprietà immobiliare, esentando le proprietà di valore più basso, ed eliminando il pagamento di imposte inferiori a 75 euro.

La tassa di proprietà a Cipro è attualmente basata su valutazioni effettuate nel 1980, l’importo dovuto dal contribuente è calcolato sul valore complessivo delle proprietà possedute. Se il progetto  del governo diventa legge, i contribuenti la cui proprietà totale è stimata meno di 5. 000 euro non pagherà nulla. Per i possessori di immobili il cui valore complessivo  è compreso fra 5. 000 e 40.000 euro l’imposta sarà dello 0,6 per cento.

Un portavoce del governo ha spiegato che la riforma  mira a correggere le distorsioni del sistema fiscale e a rimuovere un costo amministrativo.

Dal prossimo anno, la valutazione 1980 sarà aggiornata a valori 2013.

La  tassa di proprietà a Cipro si deve versare entro il 15 novembre. E ‘stato inoltre recentemente annunciato che coloro che pagano entro il 16 ottobre riceveranno uno sconto del 10 per cento, ma coloro che pagano in ritardo saranno soggetti a un supplemento del 10 per cento.

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Singapore: il numero delle nuove società cresce rapidamente

A Singapore sono state rese note le statistiche sull’ incorporazione di nuove imprese;  vi è stato un aumento del  13,2 nel secondo trimestre di quest’anno rispetto al primo trimestre, e un aumento di quasi il 10,7 per cento rispetto al secondo trimestre del 2012.

Si è constatato che vi erano 16.027 le imprese con sede a Singapore, nel secondo trimestre del 2013, registrando un significativo incremento rispetto alle 14.156 imprese costituite nel primo trimestre dell’anno, ed alle 14.481 registrate nel secondo trimestre dello scorso anno.

Come nei trimestri precedenti, la società a responsabilità limitata ha continuato ad essere il tipo di entità più comune a Singapore con 9.145 incorporazioni nei tre mesi da aprile a giugno di quest’anno. Seguono le imprese individuali con 5.433 nuove iscrizioni.

Poco più del 85 per cento delle società a responsabilità limitata, e quasi la metà di tutte le nuove imprese costituite nel secondo trimestre del 2013, sono stati inseriti come Exempt Private Limited Company , ognuna di esse ha 20 o meno azionisti persone fisiche ed uno di loro possiede almeno il 10 per cento delle sue azioni.

Inoltre, mentre l’aliquota di imposta sulle società a Singapore è del 17 per cento, le esenzioni fiscali concorrono a ridurre l’aliquota fiscale effettiva per le piccole e medie imprese in modo significativo. Una Exempt Private Limited Company , registrata e residente fiscale a Singapore, è esente da imposta sulle società sino a SGD100, 000 (USD78, 700) del  reddito imponibile per i primi tre anni dalla costituzione, mentre tutte le società residenti di Singapore possono beneficiare di esenzioni fiscali che riducono la loro aliquota fiscale effettiva a circa il 8,5 per cento sui redditi imponibili fino ad un massimo di  SGD 300, 000 all’anno.

A Singapore i tre settori con il maggior numero di registrazione di business sono stati il commercio all’ingrosso, i servizi finanziari e le attività di consulenza per la gestione
I paesi che hanno maggiormente investito a Singapore sono le Isole Vergini, gli Stati Uniti, l Cina, il Giappone e l’ India.

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