No Picture
Ultime notizie

Banca austriaca – entrate fiscali per sostenere Ailing Bank

Il Cancelliere austriaco Werner Faymann intende deviare la quota delle entrate fiscali degli stati federati del paese (Länder) per sostenere il fallimento della Banca Hypo Alpe Adria.

Il Governo ha adottato l’imposta bancaria nel 2009 per garantire che gli istituti finanziari contribuiscano al costo della crisi bancaria. La Coalizione ha modificato e prorogato il prelievo a tempo indeterminato attraverso il suo Tax Amendment Act 2014.

Il prelievo ha finora fruttato circa EUR 1.7bn (USD2.4bn) per lo Stato, e si prevedono ulteriori EUR 5.2bn nei prossimi dieci anni. Un quarto delle entrate fluisce attualmente ai Länder. Il Governo ha bisogno di questi soldi per risolvere il disastro della Hypo Bank, possibilmente attraverso una “bad bank ” gestita dallo Stato. Il Cancelliere Faymann prevede di iniziare i colloqui con i Länder ed i Comuni a breve.

Il gruppo di esperti del Governo, denominato “Hypo Bank Task Force“, ha recentemente raccomandato che una “bad bank” venga istituita, avvertendo circa il rischio di insolvenza. Consentire alla banca di fallire sarebbe enormemente dannoso per la reputazione dell’Austria sui mercati finanziari, ha detto. Il Governo prenderà una decisione sul futuro della Hypo Bank entro la fine di marzo.

[…]

No Picture
Ultime notizie

L’Austria dà il suo sostegno alla nuova Direttiva UE sulla tassazione del risparmio

Il vice Cancelliere austriaco Michael Spindelegger ha confermato il sostegno dell’Austria alla riveduta Directive European Union Saving Tax, indicando che probabilmente sarà adottata entro la fine di marzo.

L’obiettivo della nuova direttiva è quello di colmare le lacune ed impedire ai soggetti di eludere la tassazione sugli interessi attivi, migliorando il sistema di scambio automatico di informazioni esistenti per le autorità fiscali europee.

L’Austria ha dato attuazione al testo condizionale. Il Governo ha detto fin dall’inizio che non vorrebbe cedere il segreto bancario per i cittadini austriaci, ma accetterà di scambiare automaticamente le informazioni riguardanti i residenti dell’Unione europea con conti aperti in Austria. E’ stato detto, inoltre, che anche gli stati terzi come la Svizzera e il Liechtenstein devono partecipare alla direttiva, ed ha messo in guardia lo standard europeo e globale che opera in parallelo.

Il Consiglio dei Ministri dell’Economia e delle Finanze dell’UE ha, in una recente riunione a Bruxelles, deciso che il segreto bancario possa rimanere in vigore per i cittadini austriaci. Inoltre, il Consiglio ha rilevato che un accordo su uno standard globale AEI è previsto per l’estate, garantendo parità di condizioni ed applicazione di un solo sistema.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Il Parlamento Europeo sostiene la nuova legge sul riciclaggio di denaro

Il Parlamento Europeo ha votato a favore del progetto di legge antiriciclaggio che imporrebbe ai titolari delle imprese e ai trust di essere inseriti negli elenchi dei pubblici registri nei Paesi dell’Unione Europea.

Una risoluzione legislativa sulla modifica della vigente direttiva anti-riciclaggio (AMLD) è stata approvata con 643 voti favorevoli, 30 contrari e 12 astensioni.

Se le modifiche verranno approvate dal nuovo Parlamento, che sarà eletto a maggio, verra’ istituito un registro centrale pubblico in ciascuno Stato dell’Unione Europea. Tali singoli registri sarebbero interconnessi in tutta l’Unione e resi accessibili al pubblico, previa l’identificazione della persona che chiedere di accedere alle informazioni tramite una registrazione online. Le disposizioni sulla privacy andrebbero a garantire che vengano inserite nei registri solo le informazioni strettamente necessarie.

Le proposte mirano a costringere le banche, le istituzioni finanziarie, i revisori dei conti, gli avvocati, i commercialisti, i consulenti fiscali e gli agenti immobiliari ad essere più vigili su quelle transazioni “sospette” fatte dai loro clienti. L’Anti Money Laundering Directive (direttiva contro il riciclaggio del denaro – AMLD) prevede un approccio basato sul rischio, al fine di consentire agli Stati membri dell’UE di meglio identificare, comprendere e ridurre i rischi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.

Per quanto riguarda i casinò, questi sono inclusi nel campo di applicazione della proposta di regolamento, ma gli altri servizi di gioco d’azzardo considerati a basso rischio potrebbero venire esclusi dagli Stati membri.

Commentando il voto, la Remote Gambling Association (Associazione del gioco d’azzardo on line -RGA) si e’ detta d’accordo con quelli che sono gli obiettivi della direttiva, ma si e’ detta altrettando delusa dal fatto che al gioco d’azzardo online sia stato richiesto di applicare misure di adeguata  verifica su tutta la clientela non appena viene instaurato un rapporto di affari. Tutto cio’ e’ in contrasto con il cosiddetto approccio basato sul rischio, che è sempre stata una caratteristica fondamentale dell’AMLD, e potrebbe comportare l’obbligo per l’industria del gioco d’azzardo online di condurre delle verifiche su tutta la sua clientela.

L’amministratore delegato della Remote Gambling Association, Mr. Clive Hawkswod, ha cosi’ dichiarato: “Il settore del gioco d’azzardo online possiede degli strumenti altamente sviluppati per identificare le possibili minacce, ed ha ottenuto un eccellente risultato nel prevenire il riciclaggio di denaro. Come industria non intendiamo compiacerci dei nostri risultati, ma semplicemente non vi è alcuna giustificazione per sottoporre il nostro settore ad un simile trattamento.”

“Abbiamo sempre sostenuto un approccio basato sul rischio, che riteniamo essere il modo più idoneo per affrontare qualsiasi problema e, naturalmente, i singoli Stati membri possono introdurre misure aggiuntive se ci sono dei problemi o difficolta’ specifiche all’interno delle loro giurisdizioni. Speriamo ora che il Consiglio dell’Unione Europea respinga la posizione del Parlamento su questo tema e che la Commissione Europea voglia difendere la sua posizione originaria.”

Votando a favore delle modifiche, l’attuale Parlamento spera di garantire che il suo successore non debba ricominciare da zero, ma possa proseguire con il lavoro fatto durante l’attuale legislatura.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Indonesia sulla via degli investimenti per le agevolazioni fiscali

Il Vice Ministro delle Finanze indonesiano Bambang Brodjonegoro ha detto che il governo rivedrà presto le norme in materia di esenzioni fiscali ed indennità per gli investitori, forse già dal prossimo mese.

Si ritiene che le modifiche alle esenzioni fiscali includano, tra le altre cose, una maggiore flessibilità sul periodo degli incentivi, una diminuzione del limite base per beneficiare di un incentivo, che è attualmente fissato a IDR1 trilioni (USD87.8m), ed una revisione dell’elenco delle industrie ” pioniere”.

 Esenzioni fiscali, fino a 10 anni, sono concesse per progetti manifatturieri in settori cosiddetti pionieri che forniscono un valore aggiunto ed un’alta tecnologia. E ‘stato suggerito in precedenza, per esempio, che mentre gli investimenti tra IDR1 e IDR20 trilioni attualmente ricevono la stessa esenzione fiscale, una futura revisione potrebbe significare che maggiori investimenti potrebbero ricevere un incentivo migliore.

 Il Ministro ha detto che il Governo dovrebbe anche introdurre delle linee guida più severe su quali attività potranno beneficiare delle agevolazioni fiscali. Il Governo favorirà i progetti che aumentano il prodotto interno e danno un valore aggiunto, come ad esempio la costruzione di fonderie e raffinerie di petrolio, oltre che esportano risorse.

 Inoltre, ha suggerito che gli sgravi fiscali sul reddito potrebbero anche essere rivisti per incoraggiare gli investitori stranieri a non rimpatriare i loro profitti.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Il nuovo Ministro delle Finanze della Romania parla dei tagli fiscali

Il nuovo Ministro delle Finanze della Romania Ioana Petrescu ha proposto l’introduzione di un’esenzione fiscale sugli utili reinvestiti, ed ha espresso il suo consenso ai piani per tagliare i contributi previdenziali di cinque punti percentuali a partire dal 1 ° luglio 2014.

Parlando dinnanzi al Comitato del Bilancio prima di assumere il nuovo ruolo di Ministro delle Finanze, Ioana Petrescu ha evidenziato come l’imposta sul lavoro sia attualmente troppo elevata, rilevando che la misura di  previdenza sociale aiuterebbe a ridurre l’evasione fiscale. Ha inoltre aggiunto che l’esenzione degli utili reinvestiti andrebbe a stimolare gli investimenti esteri diretti e ad incoraggiare la crescita del prodotto interno lordo dello 0,5 %.

Il Nuovo Ministro delle Finanze ha anche evidenziato come il recente taglio dell’IVA sul pane abbia portato dei “risultati incoraggianti”. Pochi giorni dopo le sue dichiarazioni, il primo Ministro Victor Ponta aveva annunciato l’intenzione del Governo di ritornare ad un’aliquota IVA del 19 % nel caso in cui la Romania dovesse raggiungere un tasso di crescita del prodotto interno lordo del 3,5 %, così come un tasso più basso per gli altri prodotti alimentari di base. Nel 2010 l’aliquota IVA è stata infatti aumentata dal 19 % al 24 %.

Il nuovo Ministro delle Finanze ha inoltre promesso di migliorare la riscossione delle entrate e di lavorare sullo sviluppo della Fraud Division (divisione antifrode) dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione Fiscale.

Ioana Petrescu, prima di assumere il nuovo ruolo di Ministro, ha lavorato per diversi mesi come consulente economico speciale di Victor Ponta. Ioana Petrescu vanta anche un dottorato in Economia presso la Harvard University, un incarico come ricercatrice presso l’American Enterprise Institute e come docente presso l’Università del Maryland. Le sue pubblicazioni includono vari articoli sulla tassazione nei Paesi emergenti ed in via di sviluppo e sul mercato nero.

[…]

No Picture
Ultime notizie

L’Australia, spinge affinché le multinazionali paghino “equi” contributi fiscali

L’Assistente Tesoriere australiano ha rammentato alle società soggette ad imposta che hanno la responsabilità di pagare una quota equa di tassazione.

Discutendo l’atteggiamento del Governo verso lo spostamento dei profitto dalle multinazionali, Arthur Sinodinos ha affermato, in un’intervista a Sky News, che le imprese “hanno un contratto sociale, e come parte del contratto sociale devono essere contribuenti leali “.

Discutendo i piani del Governo durante la sua presidenza al G20, Sinodinos ha detto: “Per noi, affrontare le questioni che in realtà si riferiscono a quello che si chiama erosione della base “profit shifting” deve essere fatta in un contesto multilaterale, piuttosto che unilateralmente, perché altrimenti invita le società solo ad uscire da una particolare giurisdizione fiscale, vale a dire l’Australia. Quindi, quello che stiamo facendo è lavorare metodicamente attraverso il G20 su circa 15 – 16 punti del piano d’azione, che è stato discusso al G20 riunitosi qui a Sydney sotto la presidenza di Joe Hockey. La prima parte in questione tratta dei prezzi di trasferimento, per esempio.”

Sinodinos ha detto che i progressi tra i membri del G20 saranno raggiunti al momento del vertice di Brisbane, che si terrà nel mese di novembre, momento in cui il G20 avrà definito cosa fare.

Come presidente del G20, l’Australia sta guidando lo sviluppo di un piano d’azione per affrontare le questioni dei prezzi di trasferimento, lo scambio automatico di informazioni e la creazione di un sistema comune di notifica ai fini fiscali.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Aumento dell’IVA in Belgio per finanziare i tagli fiscali post elettorali

I principali partiti politici del Belgio hanno convenuto che dopo le elezioni di maggio e’ necessario attuare una riforma della tassazione, al fine di modernizzare e semplificare la normativa fiscale del Paese: cosi’ ha esordito il Ministro delle Finanze Koen Geens.

In un’intervista per Het Belang van Limburg, Mr. Geens ha sottolineato l’estrema complessita’ del sistema fiscale belga. Egli ha inoltre evidenziato la necessità di ridurre il numero di detrazioni fiscali, che attualmente ammontano intorno ai 60 miliardi di Euro (83 miliardi di dollari), ed ha aggiunto che qualsiasi riforma dovrà “tenere d’occhio la pressione fiscale”, e rispettare l’autonomia fiscale delle regioni belghe.

E’ fondamentale spostare il carico fiscale dal lavoro, per rafforzare la posizione competitiva del Belgio, ha poi aggiunto Mr Geens. Il partito Cristiano Democratico e Fiammingo (CD & V) di Koen Geens si e’ pertanto impegnato ad aumentare l’esenzione fiscale, al fine di incrementare il potere d’acquisto per una somma pari a 3 miliardi di Euro. Questa misura verrebbe finanziata da un aumento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), e un aumento delle accise gravanti sul tabacco e diesel, ha poi aggiunto Geens.

Inoltre, Mr. Geens ha anche aggiunto che, nel caso di una sua rielezione, si occupera’ di estendere il regime fiscale favorevole che beneficia di interessi sui conti di risparmio, per poi includere in futuro altri tipi di redditi da capitale e prodotti di investimento, quali azioni e obbligazioni. E’ esente l’interesse dei conti di risparmio fino a 1.880 Euro.

I principali partiti politici del Belgio concordano sul fatto che l’onere fiscale sul lavoro deve essere ridotto e trasferito ad altre imposte, al fine di sostenere il mercato del lavoro. Tali partiti prediligono inoltre un taglio del tasso nominale dell’imposta sulle società per portare la tariffa dei titoli in linea con la media europea.

Il Ministro delle Finanze Geens ha fatto riferimento ad un aumento dell’IVA lo scorso anno, quando ha rivelato che la quota dell’IVA nelle entrate nazionali in Belgio è del 48 per cento, rispetto ad una media del 56% tra i Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.

[…]

No Picture
Ultime notizie

HMRC – Piani antielusione troppo zelanti, avverte il CIOT

Il Chartered Institute of Taxation del Regno Unito (CIOT) ha espresso preoccupazione riguardo ai metodi per contrastare i meccanismi di elusione fiscale del mercato, praticati dall’HM Revenue and Customs (HMRC), definendoli “poteri senza precedenti”.

Nella sua risposta alla consultazione della HMRC sulle iniziative anti-evasione, il CIOT ha evidenziato la necessità di cancellare l’arretrato giudiziale. Le riforme del Governo dovrebbero collegare casi che si ritengono simili; il che significherebbe che una sentenza giudiziaria contro un contribuente garantirebbe che per tutti i “casi successivi” si paghi l’imposta in questione immediatamente.

Secondo il presidente del CIOT, Stephen Coleclough, questo non è qualcosa che il Governo dovrebbe fare alla leggera. Invece, il cambiamento “deve essere considerato una misura di emergenza per affrontare un insieme ben definito di casi e dovrebbe essere limitato nel tempo.” Inoltre, l’HMRC dovrebbe emanare delle linee guida complete che chiariscano quali situazioni saranno affrontate in questo modo, ha detto.

Coleclough ha sostenuto che le regole “dovrebbero applicarsi solo ai soggetti accomunati dallo stesso regime o con varianti molto vicine ad esso. Inoltre, la legislazione dovrebbe includere una clausola di temporaneità che abroga la normativa dopo, diciamo, tre anni che le circostanze eccezionali, attualmente in atto, siano state affrontate in quel periodo.”

Il CIOT si oppone anche all’applicazione dell’obbligo di pagare le tasse in anticipo per tutti i contribuenti soggetti al regime previsto dall’HMRC secondo la Disclosure of Tax Avoidance Schemes (DOTAS) o la legislazione General Anti-Abuse Rule (GAAR). Per Coleclough, ciò equivarrebbe all’introduzione di una legislazione retroattiva.

Egli ha dichiarato: “Il fatto che ci sia stata comunicazione dimostra l’intenzione di apertura e trasparenza verso l’HMRC. In un numero di casi è stata fatta la divulgazione, “per essere al sicuro”, anche se il promotore o il contribuente non credevano che fosse strettamente necessario”.

Per ora, introdurre un cambiamento retroattivo del diritto che porta a un pagamento accelerato delle imposte, è irragionevole. Estendere i poteri dell’HMRC senza garanzie per i contribuenti, che sono stati trasparenti con l’autorità, è ingiustificabile. Se queste disposizioni entrano in vigore, allora dovrebbero applicarsi solo ai contratti sottoscritti dopo che il disegno di legge sulla finanziaria del 2014 sia stato approvato.”

Coleclough ha aggiunto che i membri del CIOT “hanno espresso la loro profonda preoccupazione per la mancanza di garanzie fornite dalle misure proposte, e ciò che vedono è l’erosione dei principi di una giustizia equa. La stragrande maggioranza dei consulenti fiscali condivide in parte, o in tutto, l’approccio del Governo per contrastare l’aggressivo piano contro l’evasione fiscale; procedendo senza adeguate misure di garanzia e diritti di appello, si corre il rischio di ridurre tale sostegno“.

[…]

No Picture
Ultime notizie

La Francia affina il sistema fiscale

L’Ispettorato Generale delle Finanze francese (IGF) ha rivelato che in Francia 192 imposte producono meno di 150 milioni di Euro (208 milioni di dollari), e per tale motivo ha sostenuto l’eliminazione di due terzi di queste tasse.

In un rapporto pubblicato da Le Figaro, l’Ispettorato Generale delle Finanze ha detto che queste piccole imposte rappresentano solamente 3.5 miliardi di Euro delle entrate totali (pari a 284.3 miliari di Euro) previste per il 2014.

L’IGF ha pertanto esortato il Governo a promuovere il taglio di almeno 120 imposte, e ad emettere una circolare che vieti l’introduzione di tasse inefficienti e di non evidente utilita’ in futuro.

L’attuazione di queste misure porterà la Francia in linea con il resto d’Europa, ha sostenuto l’IGF. Il Regno Unito e Paesi Bassi non prevedono imposte che non apportino meno di 100 milioni di euro, mentre la Germania ne ha tre, e l’Italia 24.

Tale report è stato redatto dall’Ispettorato Generale delle Finanze francese per conto del Ministro del Bilancio francese Bernard Cazeneuve nel quadro dei piani del Governo per la riforma fiscale. All’IGF è stato chiesto di redigere un inventario di tutte le piccole imposte presenti in Francia, al fine di semplificare il sistema fiscale nel Paese.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Svizzera sotto pressione per approvare il patto fiscale francese

Il Ministro delle Finanze francese, Mr. Pierre Moscovici ha annunciato al suo omologo svizzero, Eveline Widmer-Schlumpf, che Parigi non intende rinegoziare l’accordo sulla modifica della tassa di successione (inheritance tax – IHT) redatta dai due Paesi, anche se questa viene respinta dai legislatori svizzeri.

L’accordo franco-svizzero sulla tassa di successione è stato firmato, cosi’ come modificato, nel luglio del 2013, per sostituire il testo esistente dal 1953. Anche se controverso, l’accordo consente alla Francia di tassare, a determinate condizioni, gli eredi e i beneficiari dei cittadini svizzeri residenti in Francia. Sussistono tuttavia seri dubbi sul fatto che il Consiglio degli Stati della Confederazione Elvetica siglera’ l’accordo il 18 marzo. Il testo, infatti, è stato fermamente respinto dal Consiglio Nazionale nel dicembre dello scorso anno.

Se il Consiglio degli Stati blocchera’ il trattato, la Francia non avrà altra scelta che denunciare l’accordo siglato nel 1953, ha avvertito Moscovici. La Francia non intende rinegoziare l’accordo, che si tradurrebbe in un trattato vuoto, ha aggiunto.

Moscovici ha evidenziato come tale accordo riveduto sia equo per la Svizzera in quanto va a migliorare la situazione esistente e le relazioni bilaterali e, allo stesso tempo, favorisce lo scambio di informazioni su richiesta.

La Francia ha cercato di rivedere l’accordo del 1953 con la Confederazione per due anni. La Nazione ha posto la risoluzione di altri contenziosi pendenti in materia fiscale subordinata all’adozione del trattato. Tali questioni includono la tassazione dei pendolari transfrontalieri, la tassazione forfettaria, la questione dei valori patrimoniali non dichiarati dei residenti francesi detenuti nelle banche svizzere, e le questioni fiscali pendenti relative all’aeroporto binazionale di Basilea – Mulhouse.

Nonostante la dura presa di posizione di Moscovici, questi ha rilasciato una dichiarazione congiunta con Widmer -Schlumpf accogliendo con favore la prosecuzione del dialogo tra i due territori. Entrambi hanno ribadito come il loro impegno per il nuovo accordo sulle tasse di successione sia “preferibile ad una situazione non regolamentata.” Hanno inoltre affermato che i progressi compiuti a livello internazionale sullo sviluppo di uno standard globale per lo scambio automatico di informazioni in materia fiscale potrebbe sostenere un nuovo rapporto tra i Paesi, ribadendo il loro impegno a cooperare per “adottare accordi per regolarizzare qualsiasi patrimonio precedentemente non dichiarato.”

[…]