L’organizzazione promuove la strategia di interventi del governo ed esorta a fare di più su banche e spesa pubblica
L’OCSE esprime un giudizio positivo sulla strategia di consolidamento fiscale dell’Austria.
Il Paese riesce a conciliare l’esigenza della crescita economica con quella della sostenibilità del debito.<
Il Governo di Vienna è riuscito a garantire alti livelli di occupazione e di qualità della vita nonostante la crisi economica internazionale.
L’OCSE suggerisce all’Austria di migliorare la protezione del proprio sistema bancario e contenere la spesa pubblica.
Le novità sotto il profilo fiscale
Sul fronte fiscale, i principali cambiamenti riguardano la tassazione dei capital gain sulle proprietà immobiliari, l’eliminazione delle cosiddette scappatoie fiscali in materia di Iva, l’aumento delle tasse sui redditi più alti e la firma di un accordo con la Svizzera sul rimpatrio dei capitali. Le stime delle entrate tributarie, però sono molto incerte. Il bilancio statale prevede dal 2014 entrate erariali per 500 milioni di euro all’anno derivanti dall’introduzione della tassa sulle transazioni finanziare, che, però, non è ancora operativa. Incertezza sulle entrate derivanti dall’accordo con la Svizzera sul rimpatrio dei capitali.
Pil, distribuzione reddito, ambiente e livello di vita
La crescita del Pil pro capite è sempre più elevata, equa la distribuzione del reddito, alti livelli di sostenibilità ambientale e di aspettative di vita. Queste le caratteristiche positive del modello austriaco.
Nel 2006 il governo di Vienna ha adottato un programma di consolidamento fiscale con l’obiettivo di ottenere l’equilibrio di bilancio. Nel 2012 è stato attuato un progetto di tagli alla spesa pubblica.
Banche, ambiente, innovazione tecnologica delle Pmi
Il Governo austriaco è stato invitato ad intervenire in alcuni settori, e precisamente: sistema bancario, sostenibilità ambientale, l’istruzione e il sostegno all’innovazione tecnologica delle Pmi.
E’ noto che il tessuto imprenditoriale austriaco è costituito da migliaia di piccole e medie imprese a conduzione familiare, chiamate ad afrontare le sfide derivanti dall’internazionalizzazione dei mercati.
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