Regno Unito: la Corte Suprema delibera in materia di IVA e operatore di schema fedeltà a punti

La Corte Suprema del Regno Unito ha deliberato che l’operatore di uno schema di carte fedeltà a punti ha diritto alla detrazione dell’IVA, in quanto tassa sui beni acquistati versata alle attività che redimono i punti fedeltà; la Corte Suprema si é spaccata nel raggiungere questa decisione, che respinge la sentenza preliminare della Corte di Giustizia Europea.

Il caso in questione riguarda una società, precedentemente nota come Loyalty Management UK Limited (LMUK), che opera lo schema fedeltà a punti Nectar.  Le attività che fanno uso dello schema a punti pagano a LMUK un determinato prezzo per ogni punto che viene aggiunto alla carta fedeltà di un cliente; al costo pagato per ogni punto viene poi aggiunta l’IVA. In cambio, le attività che forniscono prodotti e servizi, e che redimono punti Nectar, fatturano a LMUK un costo di servizio, a sua volta inclusivo di IVA.

LMUK ha argomentato che dovrebbe avere diritto a detrarre l’IVA pagata come tassa sui beni acquistati, in quanto i servizi per cui vengono effettuati i pagamenti sono strumentali alle attività di LMUK. Il Tribunale IVA ha concordato con questa argomentazione; la Corte di Giustizia Europea ha invece accolto la tesi dei Commissari Europei, secondo la quale i pagamenti effettuati in cambio del servizio sarebbero pagamenti a terzi e, di conseguenza, LMUK non avrebbe diritto alla detrazione ai fini IVA.

Tre su cinque dei giudici delle Corte Supreme che hanno assistito all’appello hanno ritenuto che le questioni sottoposte alla Corte di Giustizia Europea dalla House of Lords non tenessero pienamente conto di tutti i fatti. In modo particolare, la Corte Suprema ha sottilineano come LMUK abbia contratti in atto non solo con le aziende che forniscono i punti e con quelle che li redimono, ma anche con i singoli consumatori che li raccolgono. LMUK paga quindi per dei servizi che sono necessari al fine di adempire i propri obblighi nei confronti dei consumatori che raccolgono i punti, e dovrebbe quindi avere il diritto a detrarre l’IVA versata nei pagamenti alle attività che redimono i punti. LMUK dovrebbe versare l’IVA unicamente sul valore aggiunto di cui é responsabile: “Solo in questo modo, l’IVA sarà del tutto neutrale per quanto riguarda la società LMUK”.

É stato inoltre fatto notare che non é ancora stato deliberato se le attività che redimono i punti forniscano un servizio sia a LMUK che ai consumatori che raccolgono i punti; in questo caso, sarebbero offerti due servizi mediante una singola transazione.

La Corte ha invitatato le parti a presentare osservazioni scritte in merito alla forma precisa degli ordini.

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