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Indonesia sulla via degli investimenti per le agevolazioni fiscali

Il Vice Ministro delle Finanze indonesiano Bambang Brodjonegoro ha detto che il governo rivedrà presto le norme in materia di esenzioni fiscali ed indennità per gli investitori, forse già dal prossimo mese.

Si ritiene che le modifiche alle esenzioni fiscali includano, tra le altre cose, una maggiore flessibilità sul periodo degli incentivi, una diminuzione del limite base per beneficiare di un incentivo, che è attualmente fissato a IDR1 trilioni (USD87.8m), ed una revisione dell’elenco delle industrie ” pioniere”.

 Esenzioni fiscali, fino a 10 anni, sono concesse per progetti manifatturieri in settori cosiddetti pionieri che forniscono un valore aggiunto ed un’alta tecnologia. E ‘stato suggerito in precedenza, per esempio, che mentre gli investimenti tra IDR1 e IDR20 trilioni attualmente ricevono la stessa esenzione fiscale, una futura revisione potrebbe significare che maggiori investimenti potrebbero ricevere un incentivo migliore.

 Il Ministro ha detto che il Governo dovrebbe anche introdurre delle linee guida più severe su quali attività potranno beneficiare delle agevolazioni fiscali. Il Governo favorirà i progetti che aumentano il prodotto interno e danno un valore aggiunto, come ad esempio la costruzione di fonderie e raffinerie di petrolio, oltre che esportano risorse.

 Inoltre, ha suggerito che gli sgravi fiscali sul reddito potrebbero anche essere rivisti per incoraggiare gli investitori stranieri a non rimpatriare i loro profitti.

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Aumento dell’IVA in Belgio per finanziare i tagli fiscali post elettorali

I principali partiti politici del Belgio hanno convenuto che dopo le elezioni di maggio e’ necessario attuare una riforma della tassazione, al fine di modernizzare e semplificare la normativa fiscale del Paese: cosi’ ha esordito il Ministro delle Finanze Koen Geens.

In un’intervista per Het Belang van Limburg, Mr. Geens ha sottolineato l’estrema complessita’ del sistema fiscale belga. Egli ha inoltre evidenziato la necessità di ridurre il numero di detrazioni fiscali, che attualmente ammontano intorno ai 60 miliardi di Euro (83 miliardi di dollari), ed ha aggiunto che qualsiasi riforma dovrà “tenere d’occhio la pressione fiscale”, e rispettare l’autonomia fiscale delle regioni belghe.

E’ fondamentale spostare il carico fiscale dal lavoro, per rafforzare la posizione competitiva del Belgio, ha poi aggiunto Mr Geens. Il partito Cristiano Democratico e Fiammingo (CD & V) di Koen Geens si e’ pertanto impegnato ad aumentare l’esenzione fiscale, al fine di incrementare il potere d’acquisto per una somma pari a 3 miliardi di Euro. Questa misura verrebbe finanziata da un aumento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), e un aumento delle accise gravanti sul tabacco e diesel, ha poi aggiunto Geens.

Inoltre, Mr. Geens ha anche aggiunto che, nel caso di una sua rielezione, si occupera’ di estendere il regime fiscale favorevole che beneficia di interessi sui conti di risparmio, per poi includere in futuro altri tipi di redditi da capitale e prodotti di investimento, quali azioni e obbligazioni. E’ esente l’interesse dei conti di risparmio fino a 1.880 Euro.

I principali partiti politici del Belgio concordano sul fatto che l’onere fiscale sul lavoro deve essere ridotto e trasferito ad altre imposte, al fine di sostenere il mercato del lavoro. Tali partiti prediligono inoltre un taglio del tasso nominale dell’imposta sulle società per portare la tariffa dei titoli in linea con la media europea.

Il Ministro delle Finanze Geens ha fatto riferimento ad un aumento dell’IVA lo scorso anno, quando ha rivelato che la quota dell’IVA nelle entrate nazionali in Belgio è del 48 per cento, rispetto ad una media del 56% tra i Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.

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L’Australia, spinge affinché le multinazionali paghino “equi” contributi fiscali

L’Assistente Tesoriere australiano ha rammentato alle società soggette ad imposta che hanno la responsabilità di pagare una quota equa di tassazione.

Discutendo l’atteggiamento del Governo verso lo spostamento dei profitto dalle multinazionali, Arthur Sinodinos ha affermato, in un’intervista a Sky News, che le imprese “hanno un contratto sociale, e come parte del contratto sociale devono essere contribuenti leali “.

Discutendo i piani del Governo durante la sua presidenza al G20, Sinodinos ha detto: “Per noi, affrontare le questioni che in realtà si riferiscono a quello che si chiama erosione della base “profit shifting” deve essere fatta in un contesto multilaterale, piuttosto che unilateralmente, perché altrimenti invita le società solo ad uscire da una particolare giurisdizione fiscale, vale a dire l’Australia. Quindi, quello che stiamo facendo è lavorare metodicamente attraverso il G20 su circa 15 – 16 punti del piano d’azione, che è stato discusso al G20 riunitosi qui a Sydney sotto la presidenza di Joe Hockey. La prima parte in questione tratta dei prezzi di trasferimento, per esempio.”

Sinodinos ha detto che i progressi tra i membri del G20 saranno raggiunti al momento del vertice di Brisbane, che si terrà nel mese di novembre, momento in cui il G20 avrà definito cosa fare.

Come presidente del G20, l’Australia sta guidando lo sviluppo di un piano d’azione per affrontare le questioni dei prezzi di trasferimento, lo scambio automatico di informazioni e la creazione di un sistema comune di notifica ai fini fiscali.

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La Francia affina il sistema fiscale

L’Ispettorato Generale delle Finanze francese (IGF) ha rivelato che in Francia 192 imposte producono meno di 150 milioni di Euro (208 milioni di dollari), e per tale motivo ha sostenuto l’eliminazione di due terzi di queste tasse.

In un rapporto pubblicato da Le Figaro, l’Ispettorato Generale delle Finanze ha detto che queste piccole imposte rappresentano solamente 3.5 miliardi di Euro delle entrate totali (pari a 284.3 miliari di Euro) previste per il 2014.

L’IGF ha pertanto esortato il Governo a promuovere il taglio di almeno 120 imposte, e ad emettere una circolare che vieti l’introduzione di tasse inefficienti e di non evidente utilita’ in futuro.

L’attuazione di queste misure porterà la Francia in linea con il resto d’Europa, ha sostenuto l’IGF. Il Regno Unito e Paesi Bassi non prevedono imposte che non apportino meno di 100 milioni di euro, mentre la Germania ne ha tre, e l’Italia 24.

Tale report è stato redatto dall’Ispettorato Generale delle Finanze francese per conto del Ministro del Bilancio francese Bernard Cazeneuve nel quadro dei piani del Governo per la riforma fiscale. All’IGF è stato chiesto di redigere un inventario di tutte le piccole imposte presenti in Francia, al fine di semplificare il sistema fiscale nel Paese.

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HMRC – Piani antielusione troppo zelanti, avverte il CIOT

Il Chartered Institute of Taxation del Regno Unito (CIOT) ha espresso preoccupazione riguardo ai metodi per contrastare i meccanismi di elusione fiscale del mercato, praticati dall’HM Revenue and Customs (HMRC), definendoli “poteri senza precedenti”.

Nella sua risposta alla consultazione della HMRC sulle iniziative anti-evasione, il CIOT ha evidenziato la necessità di cancellare l’arretrato giudiziale. Le riforme del Governo dovrebbero collegare casi che si ritengono simili; il che significherebbe che una sentenza giudiziaria contro un contribuente garantirebbe che per tutti i “casi successivi” si paghi l’imposta in questione immediatamente.

Secondo il presidente del CIOT, Stephen Coleclough, questo non è qualcosa che il Governo dovrebbe fare alla leggera. Invece, il cambiamento “deve essere considerato una misura di emergenza per affrontare un insieme ben definito di casi e dovrebbe essere limitato nel tempo.” Inoltre, l’HMRC dovrebbe emanare delle linee guida complete che chiariscano quali situazioni saranno affrontate in questo modo, ha detto.

Coleclough ha sostenuto che le regole “dovrebbero applicarsi solo ai soggetti accomunati dallo stesso regime o con varianti molto vicine ad esso. Inoltre, la legislazione dovrebbe includere una clausola di temporaneità che abroga la normativa dopo, diciamo, tre anni che le circostanze eccezionali, attualmente in atto, siano state affrontate in quel periodo.”

Il CIOT si oppone anche all’applicazione dell’obbligo di pagare le tasse in anticipo per tutti i contribuenti soggetti al regime previsto dall’HMRC secondo la Disclosure of Tax Avoidance Schemes (DOTAS) o la legislazione General Anti-Abuse Rule (GAAR). Per Coleclough, ciò equivarrebbe all’introduzione di una legislazione retroattiva.

Egli ha dichiarato: “Il fatto che ci sia stata comunicazione dimostra l’intenzione di apertura e trasparenza verso l’HMRC. In un numero di casi è stata fatta la divulgazione, “per essere al sicuro”, anche se il promotore o il contribuente non credevano che fosse strettamente necessario”.

Per ora, introdurre un cambiamento retroattivo del diritto che porta a un pagamento accelerato delle imposte, è irragionevole. Estendere i poteri dell’HMRC senza garanzie per i contribuenti, che sono stati trasparenti con l’autorità, è ingiustificabile. Se queste disposizioni entrano in vigore, allora dovrebbero applicarsi solo ai contratti sottoscritti dopo che il disegno di legge sulla finanziaria del 2014 sia stato approvato.”

Coleclough ha aggiunto che i membri del CIOT “hanno espresso la loro profonda preoccupazione per la mancanza di garanzie fornite dalle misure proposte, e ciò che vedono è l’erosione dei principi di una giustizia equa. La stragrande maggioranza dei consulenti fiscali condivide in parte, o in tutto, l’approccio del Governo per contrastare l’aggressivo piano contro l’evasione fiscale; procedendo senza adeguate misure di garanzia e diritti di appello, si corre il rischio di ridurre tale sostegno“.

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Nessuno spazio per tagli fiscali, dice il Ministro delle Finanze olandese

Il Ministro delle finanze Jeroen Dijsselbloem ha fermamente escluso l’idea di abbassare le tasse nei Paesi Bassi, insistendo sul fatto che attualmente non vi è margine fiscale per farlo – una visione condivisa dal primo Ministro Mark Rutte.

Pur accogliendo con favore gli ultimi dati dell’Ufficio Centrale di Pianificazione, che prevedono una maggiore crescita e un deficit pubblico sotto il 3 % del prodotto interno lordo (PIL) nel corso dei prossimi anni, il Ministro delle Finanze Dijsselbloem ha avvertito che il prossimo anno il paese spenderà EUR 12bn (USD16.6bn), più di quanto raccoglie dalle entrate.

Il Ministro degli Affari Sociali olandese Asscher, adotta una posizione più neutrale, senza respingere ne’ sostenere l’idea di tagliare le tasse. La questione, tuttavia, è all’ordine del giorno dell’assemblea in cui il governo si riunisce per discutere il bilancio 2015 in estate, ha confermato.
Al contrario, Alexander Pechtold dei Democratici 66 (D66), uno dei quattro partiti di governo nei Paesi Bassi, ha fermamente dichiarato di essere in disaccordo con la posizione di Dijsselbloem. Abbassando la pressione fiscale aumenterebbe il potere d’acquisto e si creerebbero posti di lavoro, ha detto, descrivendo questa come la soluzione durante i periodi di alta disoccupazione.

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Svizzera sotto pressione per approvare il patto fiscale francese

Il Ministro delle Finanze francese, Mr. Pierre Moscovici ha annunciato al suo omologo svizzero, Eveline Widmer-Schlumpf, che Parigi non intende rinegoziare l’accordo sulla modifica della tassa di successione (inheritance tax – IHT) redatta dai due Paesi, anche se questa viene respinta dai legislatori svizzeri.

L’accordo franco-svizzero sulla tassa di successione è stato firmato, cosi’ come modificato, nel luglio del 2013, per sostituire il testo esistente dal 1953. Anche se controverso, l’accordo consente alla Francia di tassare, a determinate condizioni, gli eredi e i beneficiari dei cittadini svizzeri residenti in Francia. Sussistono tuttavia seri dubbi sul fatto che il Consiglio degli Stati della Confederazione Elvetica siglera’ l’accordo il 18 marzo. Il testo, infatti, è stato fermamente respinto dal Consiglio Nazionale nel dicembre dello scorso anno.

Se il Consiglio degli Stati blocchera’ il trattato, la Francia non avrà altra scelta che denunciare l’accordo siglato nel 1953, ha avvertito Moscovici. La Francia non intende rinegoziare l’accordo, che si tradurrebbe in un trattato vuoto, ha aggiunto.

Moscovici ha evidenziato come tale accordo riveduto sia equo per la Svizzera in quanto va a migliorare la situazione esistente e le relazioni bilaterali e, allo stesso tempo, favorisce lo scambio di informazioni su richiesta.

La Francia ha cercato di rivedere l’accordo del 1953 con la Confederazione per due anni. La Nazione ha posto la risoluzione di altri contenziosi pendenti in materia fiscale subordinata all’adozione del trattato. Tali questioni includono la tassazione dei pendolari transfrontalieri, la tassazione forfettaria, la questione dei valori patrimoniali non dichiarati dei residenti francesi detenuti nelle banche svizzere, e le questioni fiscali pendenti relative all’aeroporto binazionale di Basilea – Mulhouse.

Nonostante la dura presa di posizione di Moscovici, questi ha rilasciato una dichiarazione congiunta con Widmer -Schlumpf accogliendo con favore la prosecuzione del dialogo tra i due territori. Entrambi hanno ribadito come il loro impegno per il nuovo accordo sulle tasse di successione sia “preferibile ad una situazione non regolamentata.” Hanno inoltre affermato che i progressi compiuti a livello internazionale sullo sviluppo di uno standard globale per lo scambio automatico di informazioni in materia fiscale potrebbe sostenere un nuovo rapporto tra i Paesi, ribadendo il loro impegno a cooperare per “adottare accordi per regolarizzare qualsiasi patrimonio precedentemente non dichiarato.”

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Il Ministro delle finanze irlandese parla della politica fiscale

Il Ministro per le Finanze irlandese, Mr. Michael Noonan, ha detto che l’obiettivo principale della Medium Term Economic Strategy (MTES, ovvero strategia economica a medio termine) è quello di raggiungere la piena occupazione entro il 2020, impegnandosi nel “continuare a privilegiare delle misure fiscali che garantiscano una ripresa economica che sia fonte di occupazione.”

Discutendo sulle politiche da adottare per il prossimo anno, Mr. Noonan ha  sottolineato che negli ultimi tre bilanci il Governo ha tentato di rendere piu’ competitivo  il sistema fiscale ed ha cercato di sostenere la crescita economica – ad esempio attraverso il pacchetto fiscale di 500 milioni di Euro (687 milioni di dollari) previsto per le imprese nel bilancio del 2014, ed il supporto al turismo attraverso la tassa sui viaggi aerei allo 0% e la riduzione al 9% dell’imposta sul valore aggiunto.

Questi ha inoltre menzionato le politiche fiscali volte a favorire il trasferimento dei terreni alle giovani generazioni nel settore agro-alimentare; gli sforzi compiuti per sostenere il settore edile attraverso l’introduzione di una normativa sul Real Estate Investment Trust (fondo di investimento immobiliare), l’incentivo per la ristrutturazione delle abitazioni e un’esenzione d’imposta sulle plusvalenze.

Mr. Noonan ha anche aggiunto che attraverso questa strategia economica a medio termine (MTES), il Governo “continuerà ad esaminare le opportunità di utilizzare le imposte come uno strumento economico per guidare la creazione di nuovi posti di lavoro e per costruire settori forti in tutta l’economia.” Mr. Noonan ha anche citato come esempio la revisione dello sgravio delle imposte nel settore agricolo annunciata nel bilancio del 2014. Scopo di tale revisione sarà quello di valutare i costi ed i benefici delle diverse spese fiscali nel settore agricolo al fine di garantire il massimo beneficio per il settore e per l’intera economia.

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Lussemburgo: Incrementi IVA assenti dal bilancio del 2014

Il ministro delle Finanze del Lussemburgo, Pierre Gramegna ha presentato il bilancio del 2014 alla Camera dei Deputati, che prevede EUR 230m (USD316m) di risparmio, anche escludendo il proposito di aumentare l’imposta sul valore aggiunto (IVA) nel 2014, come inizialmente temuto.

I ricavi totali sono previsti in crescita del 5,1% nel 2014, rispetto al 2013. Si prevede che le entrate provenienti dalle imposte dirette sul reddito, vale a dire l’imposta sul reddito delle persone fisiche e quella sulle società, aumentino, da un anno all’altro, del 6,7% nel 2014, rispetto allo scorso anno. Il reddito cumulativo derivante dalle imposte sulla produzione e sulle importazioni – principalmente IVA – si prevede raggiunga EUR 6.3bn nel 2014, in crescita del 10,4% rispetto al bilancio 2013.

Riflettendo il successo nel settore dei fondi lussemburghesi, le entrate provenienti dalla tassa di sottoscrizione di fondi di investimento sono debitamente aumentate da EUR 630m nel 2013 ad EUR 730m nel 2014. Al contrario, si prevede che il reddito da accise e dazi doganali dovrebbe rimanere stabile nel 2014 per il terzo anno consecutivo.

Mentre il bilancio del 2014 può essere caratterizzato da una mancanza di austerità, il Ministro delle Finanze Gramegna ha indicato che il bilancio del 2015 sarà una storia diversa, che rifletterà una realtà molto dura. Il Governo prevede un deficit di entrate IVA l’anno prossimo tra EUR 600m e EUR 1.1bn, pari ad una percentuale tra il 4,9% e il 9,1% dei ricavi complessivi, a causa delle modifiche apportate dall’Unione Europea alle norme sulle prestazioni di servizi per via elettronica a partire dal 2015.

All’inizio di quest’anno, il Ministro delle Finanze Gramegna ha annunciato piani per aumentare i titoli lussemburghesi e ridurre le aliquote IVA per contrastare questa diminuzione – una misura che sarà ora prevista nel bilancio del prossimo anno.

Al momento, Gramegna ha affermato che il tasso dei titoli salirebbe dal 15% al 17%, e le sue tariffe ridotte aumenterebbero dal 12% al 14%, e dal 6% all’8%. Il tasso super-ridotta, sui prodotti di base, è di rimanere invariato al 3 per cento. Il bilancio del Lussemburgo del 2014 deve essere approvato dal legislatore entro la fine di aprile.

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La nuova Financial Services Authority delle Seychelles per regolare il settore finanziario Offshore

Il 1 ° marzo 2014, ai sensi del Financial Services Authority Act del 2013, la International Business Authority di Seychelles (SIBA) ha modificato il suo nome in Financial Services Authority (Autorita’ per i Servizi Finanziari), diventando il regolatore per i servizi finanziari offshore non bancari nelle Seychelles.

Mentre la SIBA (International Business Authority di Seychelles) in passato era anche un fornitore di servizi, e il suo compito era quello di facilitare il business internazionale, la Financial Services Authority rappresenta una vera e propria evoluzione nel settore dei servizi finanziari internazionali nelle Seychelles in quanto compito di questa nuova Autorita’ sara’ quello di concentrarsi esclusivamente su questioni normative. Il nuovo Istituto sarà responsabile della concessione di licenze, della supervisione e dello sviluppo del settore relativo ai servizi finanziari non bancari, tra cui la registrazione e la regolamentazione delle società finanziarie internazionali, delle fondazioni, delle limited partnership (società in accomandita semplice) e dei trust nelle Seychelles.

L’amministratore delegato della FSA, Wendy Pierre, ha confermato che la FSA ha tutte le competenze e tutta la volonta’ necessarie per  portare a termine la sua missione, che è quella di fornire un sistema di regolamentazione che sia conforme alle leggi e alle pratiche internazionali.

Wendy Pierre ha inoltre sottolineato che il settore dei servizi finanziari non bancari non solo ha incrementato la conoscenza e l’esperienza delle Seychelles in materia di servizi professionali, come ad esempio nel settore legale, quello bancario e contabile, ma ora sembra anche tendere allo sviluppo del settore finanziario delle Seychelles in nuove aree, tra cui la finanza islamica.

La FSA ha inoltre presentato il suo nuovo sito web, ed ha firmato un protocollo d’intesa con quelli che sono stati definiti tre dei suoi più importanti stakeholders, ovvero la Banca Centrale delle Seychelles, la  Fair Trading Commission (la Commissione per il commercio equo) e il Seychelles Investment Board (il Comitato di investimento delle Seychelles).

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