No Picture
Ultime notizie

Il Commissario europeo Potocnik pone obiettivi in materia di tassazione ambientale

Il Commissario europeo per l’Ambiente ha richiesto a tutti gli stati membri di adottare le misure necessarie ad aumentare le entrate fiscali generate dalle tasse ambientali.

Nel corso di un discorso tenutosi ad un evento delle Nazioni Unite il 4 aprile scorso, Janez Potocnik ha detto di voler “sfidare” in materia di tassazione sia i suoi colleghi che fanno parte della Commissione sia gli individuali stati membri dell’UE. Il contributo medio delle tasse ambientali alle entrate fiscali totali di ogni paese è  pari al 6%. Questa figura è significativamente inferiore al 10% registrato in alcuni paesi.

Potonick ha calcolato che “se tutti i paesi ottenessero gli stessi risultati di quelli che registrano le entrate da tasse ambientali più alte, ci sarebbe un gettito fiscale aggiuntivo all’incirca pari all’1.4% del PIL europeo.” Le entrate generate potrebbero a loro volta essere utilizzate per ridurre i debiti pubblici o le imposte sul lavoro.

Concentrandosi in modo particolare sulle tasse sul lavoro, Potocnik ha spiegato che, per ogni euro generato dalla tassazione di attività dannose per l’ambiente, vengono riscossi 8 euro in tasse sul lavoro.

L’enfasi posta sulle tasse ambientali piuttosto che su quelle sul lavoro riflette i commenti fatti da Potocnick nel corso di un altro discorso tenutosi la sera precedente. Allora, il Commissario aveva dichiarato che la trasformazione dell’economia dell’UE dipenderà in parte sulla transazione dalle tasse sul lavoro a quelle sull’inquinamento e sull’utilizzo delle risorse ambientali.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Regno Unito: le imprese britanniche sostengono le riforme al regime fiscale

La CBI (Confederation of british Industry, la principale organizzazione rappresentativa delle imprese britanniche) ha accolto favorevolmente una serie di miglioramenti apportati al regime fiscale del Regno Unito che sono entrati in vigore in data 1˚ aprile 2013. Tra le modifiche apportate al regime d’imposta vi e’ la riduzione al 23% dell’aliquota d’imposta sui redditi delle societa’, volta ad aumentare l’attrattiva del Regno Unito come centro d’affari.

Katja Hall, direttrice capo presso il dipartimento politiche della CBI, ha benvenuto favorevolmente il taglio all’aliquota d’imposta, dichiarando: “Per poter aumentare la fiducia delle imprese, il nostro regime fiscale deve essere competitivo a livello internazionale. Questo e’ un altro passo del Regno Unito verso il raggiungimento, previsto per il 2015, dell’aliquota d’imposta sui redditi delle societa’ piu’ bassa. La misura e’ inoltre un chiaro messaggio dell’apertura del Regno Unito verso le imprese.” Hall ha pero’ esortato il Governo del Regno Unito ad adottare misure ulteriori in modo da rendere il “regime fiscale competitivo su tutta la linea”.

Hall ha tuttavia sottolineato che “Per molte imprese le condizioni restano difficili, in modo particolare per i commercianti,”. “Il taglio dei contributi che devono essere versati dai   datori di lavoro per i dipendenti, annunciato a sorpresa nella finanziaria, e’ un primo passo nella giusta direzione; i ministri devono pero’ valutare urgentemente come alleviare gli oneri imposti dalle business rate sulle imprese che operano nei principali settori di consumo.”

La legislazione introdotta nella legge finanziaria per il 2013 apportera’ tagli ulteriori all’aliquota d’imposta sui redditi delle societa’, che calera’ al 21% in data 1˚ aprile 2014, ed al 20% il 1˚ aprile 2015 – diventando la piu’ bassa tra quelle applicate nelle nazioni che fanno parte del G20.

Tra le misure che sono entrate in vigore il 1˚ aprile 2013 vi sono la nuova “Patent Box”, che prevede sgravi fiscali per i profitti generati da invenzioni brevettate e da alcune innovazioni, e l’estensione degli esistenti crediti fiscali di cui possono beneficiare le attivita’ di ricerca e sviluppo. Il credito fiscale concesso agli investimenti nella ricerca e nello sviluppo, introdotto anch’esso il 1˚ aprile 2013, prevede un tasso di sgravio fiscale del 9.1% che sara’ inizialmente opzionale, ma che diventera’ obbligatorio a partire dal 1˚ aprile 2016.

Hall ha proseguito: “Per anni il Regno Unito e’ rimasto indietro rispetto ai nostri concorrenti per quanto concerne la capacita’ di attrarre nuovi investimenti in iniziative di innovazione e di ricerca e sviluppo. La Patent Box ha un vero potenziale di promozione dell’innovazione – vitale per proteggere i posti di lavoro ad alto valore nel settore produttivo e per trattenere nel Regno Unito il reddito generato da nuovi brevetti.” Nel frattempo, “l’estensione del credito fiscale esistente stimolera’ nuovi investimenti nella ricerca e nello sviluppo in tutte le fasi del ciclo economico e dei processi produttivi,” Hall ha dichiarato.

“E’ incoraggiante che il Governo stia ora prendendo decisioni importanti in relazione ad investimenti di lungo termine nel campo della ricerca e dello sviluppo dei settori ad alto potenziale che sono in una fase di grande crescita, come quelli aerospaziale, automobilistico, delle tecnologie agricole e dell’energia. Le fallite politiche industriali degli anni ’70 hanno reso per decenni i politici restii a prendere iniziative in questo campo; tuttavia, considerato il difficile clima economico, siamo ora tenuti ad intraprendere tutte le aree di crescita in modo aggressivo.”

[…]

No Picture
Ultime notizie

La Banca di Cipro conferma la conversione dei depositi in azioni

La Banca Centrale di Cipro ha confermato che il 37.5% dei depositi presso la Banca di Cipro, che alla data del 26 marzo superavano i 100,000 Euro, saranno convertiti in azioni della banca, e che un ulteriore 22% potrebbe essere soggetto alla stessa misura entro 90 giorni a seguito di una valutazione di professionisti indipendenti incaricati dalla banca stessa. Comunque, Mario Skandalis, un alto funzionario della banca, ritiene che arrivare ad una conversione del 60% sia una “possibilità remota”.

E’ stato inoltre confermato che per determinare il raggiungimento del limite di 100,000 Euro saranno tenuti anche in considerazione eventuali prestiti e altre linee di credito, e che nel caso di conti congiunti le regole saranno applicate per la parte riconducibile ad ogni singolo beneficiario. L’ulteriore 22.5% che potrebbe o meno essere convertito in azioni sarà per il momento congelato e non maturerà interessi, ma verranno corrisposti interessi in via retrospettiva per la quota di esso che non sarà oggetto di conversione. I fondi depositati dopo il 26 marzo non sono soggetti ad alcune di queste misure.

Questa operazione fa parte del pacchetto di misure studiate per raccogliere 5.8 miliardi di Euro dall’economia domestica, condizione imposta dall’UE  e FMI per accedere all’ulteriore fondo di salvataggio del valore di 10 miliardi di euro. La proposta del Ministro delle Finanze Michalis Sarris di applicare una tassa forfettaria su tutti di depositi è stata respinta dal Parlamento in seguito alle proteste della popolazione. Rimangono in vigore stretti limiti sugli importi massimi dei prelievi in contanti.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Gibilterra finalizza le trattative con l’UE in materia di tassazione delle società

Faban Picardo, Capo Ministro di Gibilterra, ha dichiarato che sara’ necessario apportare modifiche minori alla legislazione in materia di tassazione sui redditi di Gibilterra in modo da allinearla ai piú elevati standard internazionali, come valutato dal Gruppo del Codice di Condotta europeo in materia di Tassazione sulle Aziende.

Il Gibraltar Chronicle ha riportato che Picardo, nel corso di una conferenza stampa a Brussels, ha dichiarato: “Ritengo che ci troviamo, nel vero senso della parola, nella fase di messa a punto finale delle parole contenute in un emendamento che potrebbe interessare una o due sezioni dell’ Atto sulla Tassazione sui Redditi.”

“Prevedo, quindi, che presenteremo a breve una proposta finale agli ufficiali del Code Group per una lettura informale. Dalle informazioni che abbiamo a disposizione, riteniamo che sara’ favorevole.”

La valutazione del Codice del Gruppo di Condotta segue l’esame condotto sui regimi fiscali zero-dieci delle isole di Jersey, Guernsey e di Man, il quale si e’ concluso con separate, ma allo stesso tempo identiche, sentenze secondo le quali le normative in materia di distribuzione sono state ritenute “dannose”. Le normative in questione sono volte ad assicurare che, con l’aumentare del prezzo delle quote di societa’ che registrano profitti,  vengano pagate le imposte sulle quote detenute da individui. Nel rispetto di questo regime d’imposta, il Governo presume la “distribuzione ritenuta” ed applica un’imposta sui redditi individuali, senza tenere in considerazione se sia effettivamente occorsa una distribuzione nei confronti dell’azionista.

E’ stato anticipato che dopo che saranno apportate al regime fiscale le modifiche ritenute necessarie, il quadro fiscale di Gibilterra applicabile alle societa’ – come nel caso delle isole di Guernsey, Jersey e di Man – sara’ formalmente sostenuto dal Gruppo del Codice di Condotta e, in seguito, dai Ministri delle Finanze europei, ma non prima, Picardo ha anticipato di una sfida “motivata da ragioni di natura politica” da parte della Spagna.

[…]

Non categorizzato|Vetrina

I vantaggi offerti dall’utilizzo delle società Holding Lettoni.

rigaChe cosa è una holding?

Una holding è un veicolo societario comunemente utilizzato per detenere quote in altre società. I dividenti percepiti dalle proprie partecipazioni vanno a formare i ricavi dell’attività caratteristica della società.

La holding è uno strumento che si interpone tra il beneficiario effettivo e le sussidiarie della stessa.

I vantaggi offerti dall’utilizzo di una società Holding:

  • Razionalizzazione della struttura di controllo;
  • Ottimizzazione dei flussi finanziari;
  •  Razionalizzazione dei costi di amministrazione;
  • Possibilità di riporto delle perdite infragruppo;
  • Protezione dei beni dalle azioni dei creditori;

Vantaggi specifici offerti dalle società Holding Lettoni

  • Spedite procedure di costituzione;
  • Tassa di registrazione contenuta e bassi costi di gestione rispetto ad altre giurisdizioni;
  • La Lettonia è tra i paesi Europei con il più basso livello d’imposizione sui redditi delle società;
  • Possibilità di riporto delle perdite degli anni precedenti senza limiti temporali;
  • Esteso network di trattati contro la doppia imposizione. La Lettonia ha siglato 52 accordi con paesi quali Stati Uniti, Russia, Ucraina Bielorussia, Kazakistan e molti altri;
  • La Lettonia non è considerato un paese a bassa o nulla tassazione;
  • Network di professionisti locali competente e multilingua (russo ed inglese);
  •  Sistema bancario solido e sviluppato con esperienza nei rapporti con clienti internazionali;

Dividendi

Sintesi vantaggi Holding Lettoni:

Dividendi in uscita: nessuna ritenuta alla fonte sui dividendi distribuiti dalla Holding.

Dal 1 ° gennaio 2013, le società residenti in Lettonia che distribuiscono dividendi alle loro società madri (non residenti) sono esentate dall’imposta sui redditi delle società in Lettonia (a prescindere dalla loro percentuale di partecipazione).

Eccezione: trattenuta alla fonte del 15% sui dividendi distribuiti a società off-shore costituite in paradisi fiscali (paesi o territori a tassazione bassa o nulla).

Dividenti in entrata: nessuna tassazione sui dividendi percepiti dalla Holding.

Eccezione: aliquota del 15% sui dividendi ricevuti da società off-shore costituite in paradisi fiscali (paesi o territori a tassazione bassa o nulla) e distribuiti a residenti in Lettonia.

Proventi dalla cessione di quote: nessuna tassazione sulle plusvalenze realizzate dalla cessione di quote;

dividendi-lettonia

Interessi

Dal 1 luglio 2013, gli interessi pagati da una società lettone alle sue controparti, residenti in uno stato membro dell’Unione Europea, sono esenti da ritenute in Lettonia.

Dal 1 gennaio 2014, gli interessi pagati da una società lettone ad una società residente in uno stato estero (ad eccezione delle giurisdizioni off-shore) sono esenti da ritenute in Lettonia.

Gli interessi e royalty ricevuti da una Holding lettone sono soggetti all’imposta sul reddito delle società all’aliquota del 15%. Se gli interessi sono ulteriormente trasferiti, l’imposta è applicata solamente margine trattenuto in Lettonia, a condizione che siano rispettate le condizioni imposte dalla normativa sui prezzi di trasferimento.  (rapporto capitale/finanziamenti 1:4, tasso di interesse medio statistico x 1.2).

interessi-lettonia

Royalty

Dal 1 luglio 2013, le royalty ed altre remunerazioni per l’utilizzo della proprietà intellettuale pagate da una società lettone alle sue controparti, residenti in uno stato membro dell’Unione Europea, sono esenti da ritenute in Lettonia.

Dal 1 gennaio 2014, le royalty ed altre remunerazioni per l’utilizzo della proprietà intellettuale pagate da una società lettone ad una società residente in uno stato estero (ad eccezione delle giurisdizioni off-shore) sono esenti da ritenute in Lettonia.

royalty-lettonia

Altre esenzioni

Dal 1 luglio 2013, plusvalenze realizzate dalla cessione di azioni o quote in altre società sono esenti da tassazione, ad eccezione delle azioni o quote di società in paesi o territori off-shore.

Nessuna restrizione in materia di:

  • Forme di organizzazione aziendale (forma giuridica in cui la società può essere organizzata e gestita);
  • Percentuale di partecipazione nelle controllate incorporate in altre giurisdizioni;
  • Limiti minimi temporali di detenzione delle quote;
  • Svolgimento di altre attività economiche da parte della società Holding;
  • Offerte al pubblico / collocamento / assegnazione di titoli;
  • Concessione di prestiti a società partecipanti e non;
  • Apertura di una branch;
  • Acquisto e vendita di licenze, brevetti e marchi;
  • Possesso di beni immobili altri beni;

generale-lettonia

Permessi di residenza per non residenti EU

A fronte di un investimento immobiliare o in un’attività commerciale, è possibile richiedere l’assegnazione di un permesso di residenza in Lettonia della durata di 5 anni.

I titolari del permesso di residenza sono autorizzati a soggiornare in Lettonia per tutto il periodo di validità dello stesso ed  inoltre a soggiornare in un paese appartenente all’area Schengen per un massimo di 90 giorni in un periodo di 180 giorni.

Informazioni generali sulle società lettoni

Le società di persone (imprese individuali) e le società di capitali a responsabilità limitata (abbreviate con ‘SIA’ in lettone) o per azioni (abbreviato come ‘AS’ in lettone) sono le forme più popolari di organizzazione aziendale.

Per le società SIA il capitale minimo autorizzato è di LVL 2,000 (~ EUR 2,850). Per le società per azioni è di LVL 25,000 (~ EUR 35,580).

I soci fondatori possono essere sia persone fisiche che giuridiche, residenti e non residenti.

Il consiglio di amministrazione è l’organo esecutivo delle società SIA e AS e deve essere composto da persone fisiche, residenti o non residenti.

Le società si costituiscono in 4-14 giorni lavorati dalla relativa richiesta. Il numero di partita IVA è assegnato in 10 giorni lavorativi.

(Fonte: Baltic International Bank. Tradotto in italiano da Dott. David Fava)

[…]

No Picture
Ultime notizie

L’isola di Jersey mantiene il primo posto come centro finanziario offshore

L’Isola di Jersey ha mantenuto il primo posto come giurisdizione offshore nel più recente Indice dei Centri Finanziari Globali, che viene redatto biannualmente. L’Isola di Jersey ha mantenuto il primo posto nonostante le Isole del Canale abbiano registrato un calo complessivo sulla graduatoria, probabilmente a causa della forte concorrenza onshore.

Tra le giurisdizioni offshore, l’Isola di Jersey si è piazzata al primo posto in ventottesima posizione, seguita dall’Isola di Guernsey (trentunesima posizione), dalle Isole Cayman (quarantunesima) e dell’Isola di Man (quarantatrettesima). Londra ha mantenuto la prima posizione come centro finanziario, davanti a New York, Hong Kong e Singapore.

L’Isola di Jersey ha segnalato che, nonostante la sua valutazione complessiva sia migliorata rispetto all’ultimo indice, in cui si era piazzata al ventesimo posto, la performance particolarmente forse di varie città, tra le quali Parigi, Vienna e Kuala Lumpur, ha causato un calo nella sua posizione rispetto a quelle di altri centri finanziari. Sull’indice, l’Isola di Jersey si trova ora appena dopo Melbourne, Parigi e Monaco, e davanti ad Oslo e Qatar.

Geoff Cook, capo esecutivo della Jersey Finance, l’agenzia promozionale dell’industria dei servizi finanziari dell’isola di Jersey, ha commentato: “Negli ultimi otto indici consecutivi, l’isola di Jersey è stata la giurisdizione offshore con il piazzamento più alto. È incoraggiante che l’isola di Jersey continui a mantenere una posizione così elevata, davanti non solo ai principali concorrenti offshore, ma anche davanti a diversi centri finanziari di giurisdizioni che fanno parte dell’UE, come Malta e Dublino.”

“Le recenti condizioni di mercato ed un periodo durante il quale sono state apportate significative modifiche normative hanno rappresentato sfide importanti per i centri offshore e, in modo particolare, per le Dipendenze della Corona. Gli ultimi indici ed il posizionamento di vari centri finanziari di città onshore riflettono questi fattori. Da un lato, questo è un promemoria di quanto questo mercato sia competitivo per i centri finanziari a livello globale, dall’altro, il fatto che il posizinonamento del Jersey sia aumentato ancora è un’indicazione che l’isola continua a mantenere una buona performance ed è ancora percepita in modo positivo dagli altri concorrenti di mercato.

[…]

No Picture
Ultime notizie

La legge finanziaria del Regno Unito per il 2013 conferma le iniziative anti-elusione

La scorsa settimana, il cancelliere dello Scacchiere britannico ha presentato quello che ha definito  “uno dei più importanti pacchetti di misure contro l’elusione e l’evasione fiscale presentati come parte della legge finanziaria.” Le misure sono state accolte con grande favore da parte dei rappresentanti d’industria, i quali hanno tuttavia fatto notare che molte delle iniziative presentate da George Osborne erano già state annunciate in precedenza.

Il 20 Marzo, nel corso della presentazione della legge finanziaria per il 2013, Osborne ha dichiarato che agire per contrastare l’elusione e l’evasione fiscale era “la cosa giusta ed equa da fare”.  Il documento sulla legge finanziaria, conosciuto come Red Book, fornisce maggiori dettagli sui cambiamenti a cui Osborne ha accennato nel suo discorso. Il Red Book definisce i quattro ambiti chiave nei quali la finanziaria prevede che siano applicati severi provvedimenti; questi si concentrano sull’ evasione fiscale offshore, sull’elusione delle tasse sul lavoro, sugli schemi di elusione fiscale, e sulle imposte sui redditi delle società. È stato stimato che le nuove misure introdotte da Osborne genereranno entrate fiscali aggiuntive pari ad un totale di 4.6 miliardi di sterline nel corso dei prossimi cinque anni. Il Tesoro ha inoltre calcolato che la chiusura immediata di dieci scappatoie fiscali proteggerà le finanze del Regno Unito da perdite pari a miliardi di sterline.

Per quanto riguarda le misure anti-elusione, il Red Book conferma l’inclusione della prima Regola Generale Anti Abusi (in inglese, General Anti-Abuse Rule; GAAR) nella legge finanziaria per il 2013. È’ scritto nel Red Book che la GAAR rappresenterà “un importante deterrente per gli scemi di elusione e rafforzerà gli strumenti a disposione delle HMRC (l’Agenzia delle Entrate inglese) per contrastarli.” Non sono stati forniti altri dettagli in aggiunta a quelli contenuti nella proposta di legge ed alle linee guida pubblicate lo scorso Dicembre. Il Governo ha reso chiaro che intende sviluppare la GAAR in modo che questa abbia un campo di applicazione relativamente ristretto, focalizzandosi sull’elusione fiscale artificiale ed abusiva. È infatti ritenuto che una GAAR ad ampio campo di applicazione non sarebbe benefica per il Regno Unito. Tuttavia, una relazione redatta da un sub-comitato della House of Lords, convocato appositamente, ha fatto emergere preoccupazioni relative al campo di applicazione della GAAR. Anche se la maggior parte dei presenti al Comitato ha supportato il concetto secondo il quale sia meglio che la Regola abbia campo di applicazione limitato, ed il Comitato è stato “pienamente convinto che la GAAR non sarà applicata a problematiche relative alla tassazione dei gruppi multinazionali”, è stato ritenuto necessario comunicare alla stampa ed al pubblico che non sarà utilizzata per “dare un schiaffo” alle multinazionali “con imponenti cartelle esattoriali.” Dovrebbe invece essere adottato un approccio più internazionale  – una preoccupazione che Osborne sembra aver preso in considerazione. Nel suo discorso, il cancelliere dello Scacchiere ha promesso che la presidenza del Regno Unito al G8 sarà utilizzata per promuove l’aggiornamento delle normative relative alla tassazione delle attività multinazionali; il Red Book descrive inoltre il Governo come “in prima linea nel chiedere un’ azione collettiva.”

Sono anche state confermate nella legge finanziaria le proposte volte a fare sì che vi sia una sforzo focalizzato sul contrastare coloro che promuovono schemi di elusione fiscale. Lo scopo è quello di contrastare sia “la domanda che l’offerta di questi schemi”.  Il Governo si consulterà a breve su questo piano, mentre l’HMRC condurrà una consultazione parallela su un’iniziativa di “identificazione ed aperta accusa” di coloro che prendono parte in questi schemi. Lo scorso mese, l’HMRC ha pubblicato per la prima volta le informazioni relative ad inadempienti fiscali “intenzionali”, in una lista che sarà aggiornata trimestralmente. In modo similare, la legge finanziaria si basa sull’ annuncio fatto in Febbraio che le società e gli individui colpevoli di aver preso parte in schemi di elusione fiscale falliti potrebbero essere squalificati dal ricevere contratti governativi. I potenziali fornitori saranno obbligati a presentare una dichiarazione relativa ad “occasioni di non conformità” occorse negli anni recenti. Il Red Book aggiunge che il Governo valuterà l’efficacia di questa politica entro il prossimo anno, e apporterà modifiche ove necessario.

Il Governo prenderà ora provvedimenti anche in relazione all’avvertimento che Osborne aveva fatto nel corso della presentazione della finanziaria 2012; in tale sede, il cancelliere aveva annunciato che il governo avrebbe potuto decidere di  introdure una legislazione retrospettiva volta a contrastare gli schemi di elusione dall’ imposta di bollo sui terreni, chiamata in inglese stamp duty land tax (SDLT). Un documento separato, pubblicato consigiuntamente al Red Book, spiega che, nonstante l’avvertimento da parte del calcelliere, due specifici schemi di elusione della SDLT stanno diventando sempre più popolari. In modo particolare, questi schemi vengono applicati alle operazioni su proprietà residenziali, e abusano le normative in materia di trasferimento dei diritti. Nelle transazioni di compravendita di immobili che prevedono che l’acquirente venda prima la propria casa, la transazione non viene completetata per diversi anni;  risulta quindi che l’acquirente che invece compra l’immobile immediatamente mantenga anche la proprietà dell’altro . L’acquirente non è quindi soggetto all’imposta di bollo territoriale, ed il trasferimento di diritti è al di sotto del limite dell SDLT. Questi schemi saranno bloccati mediante una legge che sarà applicabile su tutte le operazioni a partire 21 Marzo 2012 – la data della presenzazione della legge finanziaria del 2012. Saranno anche bloccate le scappatoie relative alle imposte di successione ed al sistema di sollievo fiscale per le perdite aziendali.

Per quanto riguarda l’evasione fiscale offshore, la legge finanziaria conferma ancora una volta iniziative precedentemente annunciate, piuttosto che introdurne di nuove. Osborne andrà avanti con l’agenda FACTA, avendo resa pubblica la scorsa settimana la pre-annunciata conclusione di accordi sullo scambio di informazioni con le isole di Man, di Guernsey e di Jersey. Stando a quanto scritto sul Red Book, questi accordi “aumenteranno in modo significativo la  quantità di informazioni su redditi potenzialmente imponibili che vengono scambiate automaticamente, contrastando ulteriormente l’evasione fiscale.” Sono stati messi a disposizione di coloro che detengono fondi presso queste isole strumenti di dichiarazione, ed è stimato che vengano generate entrate fiscali aggiuntive pari a 1 miliardo nel corso dei prossimi cinque anni. Il Governo britannico sta ora considerando di concludere accordi similari con altre giurisdizioni, e sta intrattenendo discussioni con i Territori d’Oltremare. Inoltre, come risultato di una valutazione annunciata nel corso dell’Autumn Statement 2012, il Red Book dichiara che il Governo rafforzera’ gli obblighi per i datori di lavoro, al fine di assicurare che gli intermediari di impiego offshore versino correttamente le imposte sul reddito ed i contributi di previdenza sociale. Sarà lanciata al più presto una consultazione sui dettagli di questa iniziativa.

Commentando sulla legge finanziaria, Kevin Nicholson, partner specializzato in materia fiscale presso lo studio contabile PwC, ha dichiarato: “La legge finanzia include molto in materia di elusione fiscale; tuttavia, le imprese erano gia’ a conoscenza che sarebbero state incluse misure di questo tipo e c’e’ poco che non fosse già stato annunciato.” Mary Monfries, capo del dipartimento di politiche fiscali sempre di PwC, ha concordato, sottolineando il fatto che “molte delle iniziative erano state precedentemente annunciate al fine di avviare un cambiamento comportamentale.” Nel complesso, le reazioni alle misure anti-elusione di Osbourne sono state largamente positive. John Cridland, Amministratore Delegato di CBI, ha in gran parte rimarcato cio’ che era stato dichiarato dagli ufficiali di Governo, sottolineando che “Ognuno dovrebbe pagare le tasse dovute. Il sistema fiscale deve essere aggiornato per l’era digitale, a livello globale.”

Tuttavia, vi sono state note di cautela da parte di alcuni. Per esempio, Nick Farmer, partner specializzato in materia fiscale presso Menzies LLP,  ritiene che il Governo debba fare attenzione a raggiungere “un giusto equilibio” tra la retorica pro-imprese di Osborne e le crescenti pressioni volte ad assicurare che le società multinazionali paghino le imposte dovute nel Regno Unito. Farmer descrive il calo al 20% dell’imposta sul reddito delle società come un “contentino”, ma avverte che “i piani per contrastare l’elusione fiscale da parte delle multinazionali debbano essere per il momento moderati.” In modo similare, Sean Drury, partner specializzato in mobilità internazionale presso PwC, ha avvisato che il Governo dovrà prestare attenzione a limitare le conseguenze non desiderate delle riforme alle normative in materia di impiego per gli intermediari offshore; Gary Ashford del Chartered Institute of Taxation (CIOT) ha invece sottolineato che l’HMRC deve “ riconoscere che avere semplicemente un conto bancario all’estero non significa necessariamente non essere in regola con i propri affari fiscali.” Sono emerse chiare preoccupazioni anche in relazione all’iniziativa che prevede di “identificare ed accusare pubblicamente i promotori di schemi di elusione fiscale. Patrick Stevens, Presidente della CIOT ha sottolineato la necessità di “procedure appropriate in modo da assicurare che solo coloro che promuovono schemi abusivi siano sottoposti a queste iniziative,” e ha dichiarato che “ci debba essere certezza in relazione a quali siano i comportamenti da condannare, e che vi sia un processo d’appello in modo da assicurare che sia applicato  il regolare corso della giustizia”.

[…]

No Picture
Ultime notizie

Regno Unito: la finanziaria prende di mira le agenzie di servizi di libro paga

Il Low Incomes Tax Reform Group (LITRG, il gruppo di lavoro che si occupa delle riforme in materia fiscale applicabili alle fasce di reddito piu’ basse) ha benvenuto favorevolmente l’ impegno da parte del Governo del Regno Unito ad intraprendere una consultazione su nuove normative – da includere nelle proposte di legge in materia finanziaria per il 2014 – volte ad assicurare che gli intermediari di impiego offshore paghino le dovute tasse e contributi di previdenza sociale in relazione ai dipendenti ed agli appaltatori impiegati.

Mediante strutture di libro paga localizzate al di fuori del Regno Unito, i datori di lavoro che operano mediante intermediari offshore potrebbero essere in grado di eludere il pagamento delle imposte e dei contributi relativi alla remunerazione di lavoratori del Regno Unito. Il Governo britannico stima che all’incirca 100,000 lavoratori nel Regno Unito siano remunerati mediante strutture di questo tipo; spesso, i lavoratori non sono consapevoli dell’utilizzo di questi sistemi, e potrebbero rischiare di non qualificarsi per l’assegno di maternita’ statale o per l’indennita’ di malattia.

Il Direttore Tecnico del LITRG, Robin Williamson, ha spiegato la campagna del Gruppo: “Non e’ inusuale che i datori di lavoro deleghino le funzioni di libro paga ad intermediari, alcuni dei quali potrebbero trovarsi presso giurisdizioni offshore. Mentre alcuni intermedari tengono propriamento conto di tasse e contributi, altri intraprendono schemi che sono creativi, talvolta anche abusivi, e che risultano nel mancato pagamento di tasse e contributi dovuti.”

“Lo Scacchiere del Regno Unito incorre in perdite generate dall’utilizzo di questi schemi; tuttavia, le vere vittime sono i lavoratori stessi. Spesso non hanno alcuna scelta, se non accettare l’impiego anche se i termini sembrano inaccettabili. I lavoratori che accettano questi termini portrebbero essere soggetti a verifiche da parte dell’ HMRC, l’Agenzia delle Entrate del Regno Unito, anche a distanza di anni, in modo particolare se l’HMRC non e’ in grado di contattare gli intermediari di impiego.”

“Siamo sicuri che la protezione dei lavoratori che rientrano nelle fasce di reddito piu’ basse sara’ uno dei fattori di preoccupazione principali nel corso della consultazione.”

[…]

No Picture
Ultime notizie

L’Isola di Jersey approva pacchetto FACTA con il Regno Unito

Il Governo dell’isola di Jersey, assieme a quello dell’Isola di Man, ha annunciato il raggiungimento di un accordo con il Regno Unito, su un pacchetto di misure che prevedono lo scambio automatico d’informazioni in materia fiscale.

L’accordo è stato annunciato il 20 marzo 2013, al terminate delle consultazioni con i rappresentanti dell’industria finanziaria dell’isola. Il Governo di Jersey ha sottolineato che tale accordo riflette gli speciali legami politici con la Gran Bretagna, e ribadisce il proprio impegno a partecipare alla lotta globale all’evasione fiscale. Anche il Governo dell’isola di Guernsey ha assunto l’impegno a partecipare ad accordi similari con il Regno Unito.

Il pacchetto di misure approvato dai governi dell’Isola di Jersey e del Regno Unito si compone di:

  • Un accordo intergovernativo che segue da vicino quanto definito nel FACTA (Foreign Account Tax Compliance Act), al momento in fase di negoziazione tra l’isola e gli Stati Uniti (ad esclusione degli allegati relativi alle specifiche giurisdizioni);
  • Un accordo specifico sulle modalità di dichiarazione dei redditi per i residenti del Regno Unito che rientrano, ai fini fiscali ,nella categoria dei “residenti non domiciliati”. Tale accordo sarà incluso come allegato, e finalizzato secondo la stessa tabella di marcia dell’accordo intergovernativo con gli Stati Uniti;
  • Uno strumento di dichiarazione spontanea i cui dettagli saranno annunciati a breve. Lo strumento permetterà agli investitori che detengono investimenti e beni presso l’isola di Jersey di regolarizzare i propri affari fiscali prima che le informazioni relative ai loro conti vengano scambiate in modo automatico.

In aggiunta a questo pacchetto, il Regno Unito ha manifestato la sua disponibilità  a considerare una possibile rinegoziazione degli accordi contro la doppia imposizione attualmente in vigore tra i due paesi.

Nell’annunciare l’accordo, il Capo Ministro del Jersey, Ian Gorst ha dichiarato:

“Abbiamo speciali relazioni diplomatiche con il Regno Unito da centinaia di anni e questo pacchetto conferma oltre ogni dubbio il nostro impegno duraturo ad assicurare che l’isola non sia utilizzata a fini di evasione fiscale dai contribuenti che risiedono in Gran Bretagna.”

“L’isola di Jersey e’ riconosciuta a livello internazionale come una giurisdizione trasparente e ben regolata; entrambe queste caratteristiche sono un punto di forza del nostro settore dei servizi finanziari, e questi nuovi accordi con il Regno Unito serviranno e rinforzare questo messaggio. E’ anche nell’interesse dell’isola stessa, allinearsi a quello che è il trend globale verso una maggiore trasparenza.”

Jersey Finance, l’agenzia responsabile per la promozione dell’industria di servizi finanziari dell’isola, ha fatto notare che il pacchetto di misure, in linea con quelli approvati dalle isole di Guernsey e di Man, riflette chiaramente l’obiettivo politico dell’Isola di Jersey di rimanere strettamente collegata al Regno Unito e di essere uno dei contribuenti chiave nello sviluppo di standard per le azioni di lotta all’evasione fiscale.

Heather Bestwick, Vice Amministratore Delegato di Jersey Finance, ha dichiarato: “Il pacchetto approvato tra l’Isola di Jersey ed il Regno Unito riflette in gran parte le aspettative, come ha fatto notare il Ministro Gorst, e le strette relazioni politiche tra l’Isola di Jersey ed il Regno Unito, così come la reputazione internazionale dell’isola per gli alti standard normativi. Il lungo processo di consultazione che, su incarico del Governo, abbiamo condotto con le società membri di Jersey Finance ha contribuito a sollevare una serie di punti che saranno importanti nel definire nel dettaglio l’accordo finale; siamo anche incoraggiati a notare che viene fatto riferimento ad allegati specifici per la giurisdizione che saranno parte dell’accordo intergovernativo.”

“Uno dei benefici chiave derivante da questo annuncio è il grado di certezza che è offerto all’industria; a partire da ora la nostra attenzione sarà concentrata sul continuare a lavorare strettamente con il Governo sui dettagli di ogni elemento contenuto nel pacchetto approvato, e sul supportare i nostri membri nel comunicare in modo veloce e chiaro queste misure alla clientela internazionale dell’industria finanziaria del Jersey.”

[…]