Russia: nuovo approccio ai beneficiari effettivi dei redditi

Nell’aprile 2018 il Federal Tax Service ha pubblicato una lettera che fornisce una spiegazione più dettagliata sull’applicazione da parte delle autorità fiscali del concetto di beneficiario effettivo del reddito (BOI). Questo concetto era precedentemente menzionato soltanto nei trattati fiscali internazionali tra la Russia e altri Stati, ma è stato implementato attivamente negli ultimi anni nell’ambito della Legislazione fiscale russa. A tal proposito, la lettera del FTS è di grande interesse, in quanto riassume l’approccio dei Tribunali e delle Autorità Fiscali in merito alla risoluzione delle questioni relative ai Beneficiari effettivi del reddito.

Interpretazione del concetto di BOI

La lettera afferma che il concetto di Beneficiario effettivo del reddito non sarà interpretato in senso stretto e tecnico; piuttosto, sarà interpretato in base a:

  • Gli obiettivi dei trattati internazionali per evitare la doppia tassazione della Russia; e
  • i principi fondamentali applicati nella risoluzione delle controversie fiscali, come la prevenzione dell’abuso delle disposizioni dell’accordo e la prevalenza della sostanza sulla forma.

In particolare, gli obiettivi dei Trattati Fiscali Internazionali della Russia sono incompatibili con l’esenzione della ritenuta d’acconto quando un residente di un altro Stato che percepisce un reddito agisce come frontperson per il beneficiario effettivo del reddito. Inoltre, i trattati fiscali internazionali non si applicano nel caso in cui:

  • le operazioni sottostanti i finanziamenti e le entrate non mirano ad attrarre capitali stranieri; e
  • le azioni delle parti che intraprendono le operazioni sono finalizzate esclusivamente all’acquisizione di un trattamento fiscale preferenziale.

Controversie

La lettera riesamina anche il procedimento del Tribunale per quanto riguarda le controversie tra i contribuenti e le autorità fiscali e valuta brevemente le questioni più comuni che i tribunali sono chiamati a risolvere. La questione principale esaminata nelle controversie riguardanti l’applicazione dei Trattati Fiscali Internazionali della Russia è la valutazione degli affari e la corretta qualificazione della delle operazioni concluse dai contribuenti. L’applicazione delle preferenze tariffarie è riconosciuta come illegale laddove si può concludere che l’obiettivo principale di una serie di operazioni é:

  • evitare che le entrate ricevute in Russia siano soggette ad una valutazione fiscale; o
  • beneficiare di un Trattato internazionale sulla doppia imposizione.

Esempi di quanto sopra includono:

  • la riqualificazione di un pagamento di responsabilità come capitale sociale, modificando in tal modo il trattamento fiscale; e
  • qualificare una serie di operazioni come schemi ibridi e applicare la Legislazione nazionale al reddito che non è stato valutato ai fini fiscali.

La lettera indica anche che i contribuenti devono:

  • fornire le ragioni per intraprendere transazioni in un determinato modo o coinvolgere società straniere nella loro struttura aziendale e nelle transazioni; e
  • produrre prove in base alle quali le loro decisioni ed eventuali rischi imprenditoriali sono stati ragionevoli.

La lettera conferma che l’approccio delle autorità fiscali sostenuto dai Tribunali, è che l’onere della prova per dimostrare il beneficiario effettivo del reddito spetta all’agente fiscale che sottopone i pagamenti ad una ritenuta ad una persona straniera. Secondo la lettera, le attività svolte solo per quanto riguarda l’investimento ed il finanziamento di società di gruppo (holding) o di persone correlate non possono essere considerate attività imprenditoriali. Inoltre, Il FTS ritiene che la partecipazione esclusiva degli interessi del proprio gruppo e delle sue affiliate non possa beneficiare dei trattati fiscali internazionali della Russia se la loro incertezza non è commercialmente fattibile. Pertanto, in sede di ispezione, un’autorità fiscale russa può rifiutarsi di riconoscere come BOI una holding straniera che ha solo funzioni di gestione e consulenza nei confronti delle sue entità giuridiche controllate russe. Questa conclusione può essere discutibile, in quanto le holding che non hanno attività operative sono spesso formate per ragioni diverse dalle preferenze fiscali e l’ubicazione di tali società è spesso influenzata da altri fattori. Tuttavia, un approccio simile a quello discusso nella lettera del FTS significherebbe che il ruolo di una società di gestione nell’intera struttura aziendale di una holding internazionale dovrebbe essere considerato unicamente in termini di benefici fiscali.

Commento

Sulla base della lettera del Federal Tax Service, gli accordi relativi alla detenzione di attività russe da parte di un’impresa internazionale che non ha sollevato dubbi in precedenza richiedono ora una rivalutazione dal punto di vista del rischio fiscale.

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