Il 13 novembre, il Consiglio Europeo ha approvato un mandato per avviare i colloqui diretti ad aggiornare l’attuale accordo di libero scambio con il Cile.
Le relazioni politiche ed economiche tra l’Unione Europa ed il Cile sono regolate dall’accordo di associazione firmato nel 2002 che comprende un accordo globale di libero scambio entrato in vigore nel febbraio 2003.
Le tariffe dell’Unione Europea sulle importazioni cilene erano ridotte quando l’accordo fu negoziato per la prima volta – 2,4% nel 1997 – e dal 1998 l’aliquota media su tutte le importazioni del Cile è diminuito dall’8,4% allo 0,9% nel 2015.
Tuttavia, secondo il Consiglio europeo, l’accordo esistente non affronta alcune importanti questioni commerciali e di investimento, come le disposizioni specifiche sugli investimenti, i diritti di proprietà intellettuale e alcune indicazioni geografiche e contributi allo sviluppo sostenibile.
Mentre gli scambi di beni previsti dall’accordo non sono solitamente soggetti a nessun dazio, uno studio di fattibilità dell’Unione Europea su una potenziale revisione dell’accordo ha rilevato che circa un quinto delle importazioni del settore agricolo cileno non è previsto dalle concessioni tariffarie previste dal patto. Ciò è particolarmente significativo per il Cile, poiché l’agricoltura rappresenta il 29,2% delle esportazioni cilene verso l’Unione Europea.
L’approvazione del Consiglio dell’Unione consente di iniziare un primo ciclo di colloqui il 16 novembre 2017.
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