Il Ministero delle Finanze cinese ha annunciato un pacchetto di misure fiscali di sostegno per i film-makers nazionali ed i distributori.
Secondo i piani, i redditi derivanti dalla diffusione dei film cinesi alle zone rurali sarebbero esenti, compresi i proventi derivanti dalla cessione dei diritti di proprietà intellettuale e spese di distribuzione.
Agevolazioni fiscali simili per la distribuzione di film sono proposti per le città della Cina, e in particolare nella parte occidentale della nazione, dove il mercato è già maturo.
Il ministero ha detto che le misure farebbero aumentare la forza complessiva e la competitività degli studi cinematografici cinesi.
Nell’ambito di un accordo WTO concluso nel 2012, la Cina ha accettato di aprire il proprio mercato audiovisivo ai cineasti americani. L’accordo prevedeva che la Cina avrebbe trasmesso più film prodotti dagli Stati Uniti nei cinema della nazione, ed aumentato la percentuale di ricavi del botteghino condiviso con gli studi cinematografici statunitensi per le loro produzioni. Un memorandum d’intesa che accompagna l’accordo ha assicurato gli studi cinematografici statunitensi che avrebbero visto i loro ricavi netti dai box office aumentare del 25 %.
Con il rapido aumento dei salari ed una classe media in espansione, la Cina dovrebbe superare gli Stati Uniti come più grande mercato del mondo per le produzioni audiovisive entro 4-5 anni.
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