La Bulgaria ha formalmente aderito al Foreign Account Tax Compliance Act degli Stati Uniti (FATCA), poco più di sei mesi dopo la conclusione di un accordo di transizione tra i due Paesi.
Il Foreign Account Tax Compliance Act, che è stato adottato dal Congresso degli Stati Uniti nel 2010 ed e’ entrato in vigore il 1° luglio 2014, ha lo scopo di garantire che l’Internal Revenue Service degli Stati Uniti (IRS) riesca ad ottenere informazioni sui conti finanziari detenuti presso le istituzioni finanziarie estere e riconducibili a soggetti residenti negli Stati Uniti. La mancata divulgazione, da parte di un istituto finanziario estero (“foreign financial institutions” – FFIs), delle informazioni inerenti i clienti americani, si tradurrà in una ritenuta alla fonte del 30% su tutti i proventi finanziari di fonte americana.
Gli Stati Uniti e la Bulgaria avevano raggiunto un accordo di tipo “sostanziale” nel mese di aprile, in base al quale gli Stati Uniti consideravano la Bulgaria temporaneamente conforme alle disposizioni FATCA; tutto cio’ in attesa della conclusione degli ultimi preparativi in Bulgaria.
I paesi che hanno concluso accordi di questo tipo con gli Stati Uniti prima del 1 luglio 2014, hanno tempo fino alla fine di dicembre per firmare un accordo intergovernativo formale (IGA – formal intergovernmental agreement). Tuttavia, tale termine è stato recentemente prorogato per le giurisdizioni che dimostrino l’intenzione di firmare il prima possibile un accordo di questo tipo.
Il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha messo a punto due modelli alternativi di intergovernmental agreement, e l’accordo con la Bulgaria segue il Modello 1, in base al quale le istituzioni bulgare riporteranno informazioni sui contribuenti statunitensi ad un’autorità centrale, che poi dovra’ a sua volta trasmettere tali informazioni all’Internal Revenue Service.
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