Giordania sollecitata ad incrementare il numero dei contribuenti

Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha accolto con favore i progressi raggiunti dalla Giordania sul consolidamento fiscale, ma ha anche detto che sono necessarie ulteriori riforme, tra cui l’eliminazione delle esenzioni fiscali.

Stando alle conclusioni contenute nella quinta revisione del Fondo Monetario Internazionale sulla prestazione della Giordania nel corso del programma economico triennale sostenuto da un accordo di stand-by (SBA), Naoyuki Shinohara, vice direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, ha detto che le misure fiscali previste per il prossimo anno “garantiscono che il debito pubblico, a partire dal 2016, iniziera’ a scendere”.

Questi ha inoltre accolto con favore la legge relativa all’imposta sul reddito attualmente in fase di discussione al Parlamento. Questa ha l’obiettivo di invertire il calo delle entrate fiscali, che il Fondo ha ritenuto conseguenza delle decisioni politiche, e si colloca in linea con l’offerta di un condono fiscale. La modifica ha lo scopo di aumentare il numero dei contribuenti, in particolare abbassando la soglia del reddito esente da imposta. Grazie alla nuova legge, e’ previsto un aumento pari allo 0,7% del prodotto interno lordo (PIL), ma il Fondo Monetario Internazionale ha aggiunto che vi sono margini per migliorare ulteriormente, siccome la soglia dell’imposta sul reddito è di gran lunga la più alta della regione, con solo circa il 3% di popolazione che attualmente paga le imposte sul reddito.

Shinohara ha detto che “ulteriori riforme fiscali sono di primaria importanza e dovrebbero concentrarsi nel rendere il sistema fiscale più avanzato e favorire la rimozione delle esenzioni fiscali”; secondo le stime del Fondo, infatti, tali riforme potrebbero generare fino al 2,5% del Pil.

Le osservazioni di Shinohara sono in linea con quanto previsto all’Articolo IV della relazione di consultazione del Fondo Monetario Internazionale, che ha incoraggiato le autorità giordane a snellire gli incentivi fiscali ed, in particolare, “ad eliminare le esenzioni in materia di servizi e frenare gli incentivi previsti per le zone economiche”, che a quanto pare complicano il sistema di amministrazione fiscale.

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