Cina: firmato l’accordo di libero scambio con l’Australia

Il 17 giugno il Ministro del Commercio cinese Gao Hucheng e il Ministro per il Commercio e gli Investimenti australiano Andrew Robb hanno firmato un accordo bilaterale di libero scambio (free trade agreement – FTA), i cui negoziati si sono conclusi nel novembre dello scorso anno.

Al momento dell’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio, oltre l’85% delle merci australiane esportate verso la Cina saranno esenti da dazio, raggiungendo quasi il 95% dopo la piena attuazione. Per quanto riguarda il settore agricolo, i dazi verranno progressivamente eliminati anche per i prodotti dell’industria casearia australiana.

I dazi verranno inoltre eliminati su quasi tutti i prodotti australiani connessi al settore energetico. Verranno altresi’ rimossi da subito i dazi sulle esportazioni di ossido di alluminio e carbone da coke, nonche’ su una vasta gamma di prodotti manufatturieri australiani, compresi i prodotti farmaceutici e i motori delle automobili.

L’accordo di libero scambio e’ volto a consentire un’ulteriore liberalizzazione e l’espansione dell’accesso al mercato nel corso del tempo.

Il valore complessivo degli scambi di beni e servizi tra i due paesi ha raggiunto i 160 milioni di dollari australiani nel periodo 2013-2014, rendendo la Cina il maggiore partner commerciale dell’Australia. La Cina è inoltre la maggiore destinazione delle esportazioni australiane e la sua principale fonte di importazione.

Durante la cerimonia per la firma dell’accordo di libero scambio, il Primo Ministro Australiano ha evidenziato che l’Australia sta cercando di “cogliere l’opportunità di aumentare gli scambi commerciali con la Cina” affiancando degli accordi di libero scambio con il Giappone e la Corea del Sud – mercato che rappresenta oltre il 60 % delle esportazioni dell’Australia.

L’accordo di libero scambio entrerà in vigore dopo il completamento dei processi legali e parlamentari in Cina e Australia. Entrambi i paesi sono al lavoro per completare tali procedure in modo tale che l’accordo possa entrare in vigore il prima possibile.

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