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I banchieri svizzeri si uniscono alla Francia per incoraggiare il ricorso all’amnistia

Il Presidente dell’Associazione Svizzera dei Banchieri (SBA – Swiss Bankers Association), Mr. Patrick Odier, ha chiesto alla Francia di estendere e potenziare il suo sistema di regolarizzazione fiscale in modo tale da consentire ai  contribuenti di fare una dichiarazione volontaria per normalizzare i propri affari.

Mr. Patrick Odier ha detto al quotidiano L’Agefi che tale procedura rappresenta la soluzione migliore sia per la Svizzera che per la Francia, in quanto impedisce il trasferimento di beni non dichiarati dalle banche svizzere verso giurisdizioni deregolamentate. È quindi nell’interesse di entrambi i Paesi cercare di rendere il programma più interessante, ha aggiunto Patrick Odier.

Al momento, il programma è poco attraente per molti clienti in quanto troppo costoso, complicato, e privo di certezze dal punto di vista giuridico, ha spiegato Odier. Questi ha poi spiegato che la Swiss Bankers Association cercherà di avviare un dibattito con le autorità fiscali francesi per migliorare ciò che è in programma. Le modifiche, tuttavia, dovranno venire attuate rapidamente, dato che la Svizzera ha accettato di applicare lo scambio automatico di informazioni (AEI – Automatic Exchange of Information) entro due o tre anni, ha evidenziato Odier. I clienti delle banche svizzere dovranno presto decidere se regolarizzare o trasferire i propri patrimoni non dichiarati, ha aggiunto.

La Francia ha fissato le condizioni per il suo programma di regolarizzazione fiscale in una circolare di giugno 2013. I tassi delle penali vengono abbassati nel caso di dichiarazione spontanea di mancato rispetto degli obblighi fiscali, dal 40% (applicato nel caso di mancata dichiarazione) al 30% per i cosiddetti “truffatori attivi”, e al 15% per i “contravventori passivi”, tra cui ad esempio gli eredi con un patrimonio non dichiarato situato all’estero. Nel contempo, la multa annuale riscossa in caso di mancata dichiarazione è limitata al 3% del valore dei beni nei casi di evasione fiscale “attiva” e all’1,5% per i casi di evasione fiscale definiti “passivi”. Queste penali a tasso agevolato sono condizionate al pieno adempimento degli oneri fiscali arretrati da parte del contribuente.

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OCSE: I Paesi membri aderiscono al nuovo standard sullo scambio automatico di informazioni

La Dichiarazione sullo scambio automatico di informazioni in materia fiscale è stata approvata da tutti e 34 i Paesi membri dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), assieme ad Argentina, Brasile, Cina, Colombia, Costa Rica, India, Indonesia, Lettonia, Lituania, Malaysia, Arabia Saudita, Singapore e Sud Africa.

La Dichiarazione costituisce un impegno ad applicare e a rendere effettivo un nuovo standard globale unico sullo scambio automatico di informazioni. Tale nuovo standard, che è stato sviluppato dall’OCSE e approvato dai ministri delle finanze del G20 lo scorso febbraio, obbliga i Paesi e le varie giurisdizioni a raccogliere le informazioni in materia fiscale tramite le rispettive istituzioni finanziarie, e a scambiare automaticamente tali informazioni con le altre giurisdizioni ogni anno.

Nel corso di una riunione dei ministri delle finanze del G20, prevista per settembre 2014, l’OCSE consegnerà un commentario dettagliato sul nuovo standard, nonché una serie di soluzioni tecniche per dare attuazione al nuovo sistema di scambio di informazioni.

I governi del G20 hanno dato mandato al Global Forum dell’OCSE sulla trasparenza e lo scambio di informazioni a scopi fiscali per monitorare e valutare l’attuazione della norma.

Più di 60 paesi e giurisdizioni si sono gia’ impegnati ad adottare tale standard in tempi brevi, e l’OCSE prevede che anche altri membri del Forum Globale aderiranno a questo gruppo nel corso dei prossimi mesi.

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EU 11 – rimproverati per operazione finanziaria e trattative fiscali ‘non trasparenti’

Il Consiglio degli affari economici e finanziari dell’Unione europea riunitosi sullo stato di avanzamento dei negoziati per la tassazione delle transazioni finanziarie nell’Unione Europea, il 6 maggio 2014, si è concluso con una dichiarazione congiunta firmata solo dai dieci degli undici Stati membri che si sono impegnati a introdurre il prelievo.

La Slovenia è stata l’unica giurisdizione a non aver firmato la dichiarazione. Almeno nove Stati membri dovranno essere disposti ad essere coinvolti in ‘una procedura di cooperazione rafforzata’ perché il processo possa andare avanti.

La dichiarazione rende chiaro l’intento dei paesi partecipanti di lavorare per la progressiva attuazione di una FTT (Financial transaction tax), concentrandosi inizialmente sulla tassazione di azioni e di alcuni derivati. Se un accordo verrà raggiunto, queste misure entreranno in vigore al più tardi dal 1 Gennaio 2016.

Secondo il ministro delle Finanze austriaco Michael Spindelegger, i partecipanti “hanno concordato una dichiarazione politica congiunta di intenti e … raggiunto un accordo comune sui punti chiave“. Ha detto che altri punti saranno confermati entro la fine dell’anno.

Un comunicato ECOFIN, rilasciato dopo la riunione, spiega che gli obiettivi iniziali della Commissione per una FTT sono stati mantenuti. Vale a dire, le caratteristiche della FTT verrebbero armonizzate all’interno delle giurisdizioni partecipanti, il settore finanziario darebbe un contributo fiscale equo e sostanziale, e misure di regolamentazione e di vigilanza verrebbero integrate da disposizioni volte a scoraggiare le transazioni che non migliorano l’efficienza nei mercati finanziaria.

Oltre a questo, tuttavia, poche informazioni supplementari sono state rilasciate. Il comunicato ECOFIN fa riferimento ai tassi prima teorizzati dalla Commissione nel 2011, ma non indica se verranno mantenuti. La Commissione ha presentato una versione riveduta del suo regime nel febbraio 2013, per l’attuazione e la cooperazione rafforzata, ma non sono stati resi pubblici ulteriori cambiamenti.

Parlando dopo la riunione, il commissario Algirdas Šemeta ha detto che era contento di vedere la FTT di nuovo sotto i riflettori. Ha accolto con favore il continuo impegno degli Stati partecipanti, ed ha sottolineato che devono “investire tutte le loro energie su questo disegno e renderlo legge all’interno del calendario previsto.”

Šemeta ha ammesso che “il piano e il ritmo sono meno ambiziosi di quanto la Commissione aveva proposto“, ma ha aggiunto che i ministri non devono perdere di vista il loro obiettivo finale di introdurre la prima FTT regionale nel mondo. Ha chiesto a loro di agire in fretta, ed ha esortato la Presidenza Greca a “valutare tutte le posizioni degli Stati membri e di presentare una proposta di compromesso per la discussione durante le riunioni del Gruppo di lavoro.”

Nonostante l’ottimismo professato da Šemeta, sembra sempre più probabile che il Regno Unito lancerà una nuova sfida legale contro le proposte. La Corte di Giustizia Europea la scorsa settimana ha respinto il caso portato prima dal Regno Unito, concludendo che l’argomentazione del Regno Unito era basata più sulla forma di una futura e potenziale FTT, piuttosto che sulla procedura di cooperazione rafforzata che sarà istituita in subordine.

Il Cancelliere George Osborne della Gran Bretagna ha detto ai suoi colleghi ministri che il Regno Unito ha continuato a vedere l’FTT come una tassa sul lavoro, investimenti e pensioni, e quindi non voleva essere partecipe in essa. Egli ha sottolineato che “spetta agli Stati membri decidere se vogliono danneggiare i posti di lavoro e gli investimenti nei loro paesi, ma se cercano di danneggiare i posti di lavoro e gli investimenti in tutto il resto d’Europa, allora abbiamo diritto di contestarlo.”

Osborne ha anche criticato la continua mancanza di chiarezza sulla questione. Ha detto: “Ci troviamo in una situazione in cui undici Stati membri stanno lavorando sulle loro proposte, in gran parte in segreto, e riceviamo un pezzo di carta consegnato a tutti noi dicendo ‘Oh, questo, tra l’altro è quello che abbiamo concordato. ‘ Non c’è assolutamente nulla su questioni cruciali, o che i derivati saranno inclusi. Non c’è assolutamente niente qui sul potenziale impatto extraterritoriale. Mi piacerebbe sentire quali sono le regole di emissione. La tassa sarà applicata alle azioni ed ai derivati emessi in tutti gli Stati membri?

C’erano segni che la Svezia potesse sostenere il Regno Unito nel suo contenzioso, dopo che il suo ministro delle Finanze Anders Borg ha descritto la FTT come “una tassa molto inefficiente e costosa, che avrà un impatto negativo sugli investimenti.” Anche lui ha attaccato la mancanza di informazioni come “un problema reale”. L’Irlanda si è tuttavia sottratta da qualsiasi azione del genre. Michael Noonan delle Finanze ha detto ai giornalisti che l’FFT non sembra porre il settore dei servizi finanziari del paese in pericolo.

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Il Bahrain applica il sistema dei Carnets ATA

Il Bahrain ha dato attuazione al sistema dei Carnets ATA, consentendo, per un periodo massimo di un anno, la possibilita’ di esportare e importare beni senza pagare tasse o dazi.

Il Bahrain è il settantaquattresimo Paese al mondo, ed il secondo Stato membro del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) dopo gli Emirati Arabi Uniti, ad adottare tale sistema. Il sistema di Carnets ATA entrera’ in vigore in Bahrain il 1° giugno del 2014. Il Carnet elimina la necessità di acquistare titoli di importazione temporanei; pertanto, fino a quando le merci vergono riesportate entro il termine stabilito, non sono dovuti ne’ dazi ne’ tasse.

“Con l’attuazione del sistema di Carnets ATA in Bahrain, l’economia nazionale potrà beneficiare di procedure doganali semplificate”, ha spiegato Nabeel A Rahman Al – Mahmood, amministratore delegato della Camera di Commercio e dell’Industria di Bahrain.

“Agevolare la circolazione delle merci attraverso le frontiere è essenziale per mantenere l’economia globale sulla strada della ripresa. Prevediamo che la scelta di Bahrain di applicare questo regime dara’ il buon esempio ad altri Paesi della regione, come  l’Arabia Saudita e il Qatar”, ha aggiunto il Presidente  del Consiglio Mondiale dei Carnets ATA, istituito presso la Camera di Commercio Internazionale (ICC WCF ATA Carnet).

Il sistema dei carnets ATA è amministrato dalla Camera di Commercio Internazionale (ICC) della World Chambers Federation (WCF) e dall’Organizzazione mondiale delle dogane (WCO – World Customs Organisation) con sede a Brussel.

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Singapore – accordo FATCA con gli Stati Uniti

E’ stato annunciato che gli Stati Uniti e il Singapore hanno concluso sostanziali discussioni su, ed hanno siglato il testo, di un accordo intergovernativo (IGA) per attuare il Foreign Account Tax Act (FATCA).

Il FATCA, emanato dal Congresso degli Stati Uniti nel 2010 e, con effetto dal 1 luglio 2014, è inteso a garantire che gli Internal Revenue Service (IRS) degli Stati Uniti ottengano le informazioni sui conti finanziari detenuti presso istituzioni finanziarie estere (FFI) da soggetti statunitensi. La mancata divulgazione dagli FFI delle informazioni sui loro clienti statunitensi comporterà l’obbligo di trattenere l’imposta del 30 % sui pagamenti di fonte statunitense.

Per far fronte a situazioni in cui la legge straniera impedirebbe il rispetto dei termini adottati dagli FFI, il Tesoro statunitense ha sviluppato il modello IGA. Secondo i termini del Modello 1 IGA tra Singapore e gli Stati Uniti, gli istituti finanziari con sede in Singapore riferiranno informazioni sui conti finanziari detenuti da soggetti statunitensi alla Inland Revenue Authority di Singapore (IRAS), che poi scambiera’ tali informazioni con l’IRS.

La trasmissione di tali informazioni secondo i termini IGA contribuirà ad alleviare l’onere per le istituzioni finanziarie e come i loro obblighi di comunicazione saranno considerati una volta che le informazioni verranno trasmesse all’IRAS.

Dopo la sigla dell’IGA, le parti firmeranno l’accordo nella seconda metà del 2014. Le Istituzioni finanziarie del Singapore avranno ora fino al 31 dicembre 2014 per registrarsi come FFI all’interno di una giurisdizione IGA ed ottenere un Global International Identification Number attraverso il portale IRS online di registrazione al FATCA. Questo farà sì che nessuna ritenuta alla fonte verrà trattenuta sui pagamenti di fonte statunitense.

È stato inoltre sottolineato che gli istituti finanziari con sede in Singapore dovranno sviluppare applicazioni di sistema di raccolta dati richiesti secondo il formato definito dall’IRS degli Stati Uniti, e che lo schema intergovernativo finalizzato al FATCA XML e la Guida per l’utente, che forniscono informazioni su specifici dati e loro caratteristiche, sono disponibili sul sito web dell’IRS.

Ulteriori indicazioni saranno fornite nella seconda metà del 2014 da parte dell’IRAS, dal Monetary Authority of Singapore e dal Ministero delle Finanze alle istituzioni finanziarie su come adempiere ai loro obblighi FATCA. Il Ministero delle Finanze terrà una consultazione pubblica sulla bozza delle linee guida prima che sia ultimata.

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L’Olanda fa marcia indietro sull’aumento dell’imposta di successione per le imprese familiari

Il Segretario di Stato per le Finanze olandese Eric Wiebes ha abbandonato i piani che prevedevano un aumento del tasso favorevole del 3,4% previsto per l’imposta di successione (inheritance tax – IHT) applicata sui trasferimenti delle aziende familiari. L’inversione di marcia e’ stata la conseguenza della pressione proveniente dalle fila del suo stesso Partito (il Partito Liberale – VVD), e dalle principali organizzazioni imprenditoriali del Paese.

La Confederazione dell’Industria e dei datori di lavoro dei Paesi Bassi (VNO – NCW), la Royal Association MKB-Nederland, e la Federazione olandese per l’agricoltura e l’orticoltura (LTO Nederland) avevano avvertito che l’aumento dell’imposta applicata sui trasferimenti d’azienda alla prossima generazione avrebbe comportato conseguenze dannose per quelle imprese a conduzione familiare, che costituiscono la colonna portante dell’economia del Paese. L’aumento dell’imposta andrebbe infatti a ridurre il capitale delle imprese a conduzione familiare, riducendo così il loro potenziale di crescita, limitandone l’innovazione, ed impedendo la creazione di posti di lavoro. La pressione fiscale che va a pesare su chi eredita un’azienda di famiglia è già una delle più alte in Europa, nonostante l’agevolazione fiscale prevista per l’imposta di successione.

Helma Nepperus, membro del partito di coalizione, aveva gia’ evidenziato come la proposta del Segretario di Stato Eric Wiebes non fosse in linea con la politica del partito. Helma Nepperus aveva aggiunto che il Governo dovrebbe impegnarsi per diminuire le tasse che pesano sulle imprese e sulle persone fisiche attraverso la prevista riforma complessiva della tassazione, e non aumentare le tasse per singoli gruppi di soggetti.

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La riforma fiscale ha aumentato l’attrazione verso il Regno Unito

Il Segretario del Tesoro della Gran Bretagna, David Gauke ha descritto le riforme fiscali come un “elemento centrale” della strategia economica del governo, e ha detto che ora c’è grande fiducia delle imprese nel sistema fiscale del Regno Unito.

Gauke ha formulato osservazioni affrontando il Forum sulla Fiscalità proposto dal sindaco della City di Londra. Ha detto che le società si trasferiscono nel Regno Unito ogni settimana, e che “costantemente incontra un pubblico ricettivo” nel promuovere il Regno Unito all’estero. Ha aggiunto che il Regno Unito è stato classificato ad un livello alto sulla competitività fiscale internazionale da KPMG per gli ultimi due anni, e che un sondaggio di HMRC aveva indicato che nove su dieci società hanno sostenuto la decisione del Regno Unito di tagliare l’aliquota dell’imposta sulle società.

Più in generale, ha spiegato che l’IMF prevede che il Regno Unito crescerà più velocemente di qualsiasi altra economia del G7 quest’anno, si prevede che gli investimenti delle imprese cresceranno rapidamente, e che l’occupazione è attualmente a “livelli record “.

Rivedendo le recenti modifiche, Gauke ha sottolineato che l’imposta sulle società era scesa dal 28 % nel 2010 al 21 %, e che scenderà ulteriormente al 20 % l’anno prossimo. Ha anche citato gli incentivi fiscali per la ricerca e lo sviluppo, la ricerca di petrolio e gas, e il settore creativo, così come un nuovo processo di policy-making fiscale al fine di garantire un’adeguata consultazione.

Il ministro ha parlato anche di “un rapporto costruttivo basato sulla fiducia tra il contribuente e l’esattore”, che ha detto, ricava un reddito supplementare, mentre aggiunge attrattiva nel Regno Unito.

Gauke ha anche discusso i tentativi di riforma fiscale a livello internazionale. Ha affermato che il Regno Unito ha assunto un ruolo guida sul Base Erosion e Profit Shifting project, e che il governo avrebbe lavorato con il G20 e l’OCSE “sull’economia digitale, sulla coerenza, sul merito e sulla trasparenza.”

Ha dichiarato che molti nella comunità imprenditoriale riconoscono che alcune regole fiscali internazionali non sono riuscite a tenere il passo con la globalizzazione, e che le regole dovevano essere sviluppate a livello multilaterale per sostenere gli scambi transfrontalieri sostenibili e gli investimenti.

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La Corte di giustizia dell’Unione europea respinge il ricorso presentato dal Regno Unito contro la tassa sulle transazioni finanziarie prevista dall’Unione Europea

Il sindaco di Londra ha espresso disappunto per la decisione della Corte di giustizia europea di respingere il ricorso del Regno Unito contro la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie nell’Unione Europea (FTT).

Reagendo alla decisione, emessa il 30 aprile, Boris Johnson ha dichiarato: “Con l’economia di Londra nuovamente in crescita ed intenta a guidare la ripresa economica del Paese, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è una tassa che produca l’effetto di spingere le imprese verso i centri finanziari al di fuori dell’Unione europea. La finanza puo’ essere definita un gioco globale ed i nostri rivali negli Stati Uniti e in Asia non aspettano altro”.

Il Regno Unito ha lanciato la sua sfida nel mese di aprile 2013, quando ha chiesto alla Corte di annullare la decisione del Consiglio Europeo che autorizzava l’uso da parte di 11 Stati membri della procedura di cooperazione rafforzata per applicare una tassa sulle transazioni finanziarie, definita “Tobin Tax”. La polemica sollevata dal Regno Unito verteva principalmente sul fatto che tale imposta avrebbe avuto effetti extraterritoriali ed avrebbe imposto dei costi agli Stati membri non partecipanti.

In una dichiarazione che spiega la decisione presa nel causa “Regno Unito/Consiglio” (causa C-209/13 ), la Corte ha affermato che: “La decisione impugnata non fa altro che autorizzare la costituzione di una cooperazione rafforzata, ma non contiene alcun elemento sostanziale che faccia riferimento alla tassa sulle transazioni finanziarie. Gli elementi di una futura Financial Transaction Tax contestata dal Regno Unito non sono in alcun modo elementi costitutivi della decisione impugnata”.

Nella dichiarazione si legge anche che: “la decisione impugnata non contiene alcuna disposizione sulla questione delle spese legate all’attuazione di una cooperazione rafforzata. Tale questione non può pertanto essere esaminata prima dell’introduzione della Financial Transaction Tax“.

La Corte ha concluso che le argomentazioni addotte dal Governo del Regno Unito fanno riferimento ad una potenziale Financial Transaction Tax piuttosto che all’autorizzazione di una cooperazione rafforzata. Il ricorso del Regno Unito è stato pertanto respinto.

“TheCityUK”, con i suoi esperti nel settore finanziario, ha detto che, nonostante la sconfitta, il Regno Unito aveva fatto bene a porre l’accento sul problema in una fase iniziale, in quanto e’ stata fornita l’occasione per evidenziare le implicazioni sull’economia europea, cosi’ come la necessità di mantenere una parità di condizioni per tutti gli stati membri dell’Unione Europea.

Mr. Chris Cummings, amministratore delegato di TheCityUK, ha commentato: “Il giudizio della Corte di giustizia dell’Unione Europea si concentra sulla procedura di cooperazione rafforzata. Ma ciò che è veramente in gioco, è il diritto degli Stati membri non partecipanti di promuovere la crescita economica nei rispettivi mercati. La valutazione della Commissione ha dimostrato che la Financial Transaction Tax  è un male per i risparmiatori e male per il business”.

“E’ esattamente il tipo intervento opposto rispetto a quello che sarebbe necessario al momento per far crescere l’economia europea e per dimostrare ai mercati internazionali che l’Europa è aperta al commercio e all’attivita’ d’impresa. Rischia di avere un effetto particolarmente negativo su Londra, intesa come centro finanziario dell’Europa”.

Mr. Simon Leach, socio della PwC e, come tale, esperto nel settore finanziario, ha detto che: “L’opportunità per il Regno Unito o per altri Stati membri dell’Unione Europea rimane quella di contestare la versione definitiva della direttiva una volta adottata. Salvo significativi cambiamenti strutturali alla tassa proposta, appaiono molto probabili nuove azioni giudiziarie”.

Per la prossima settimana e’ previsto un comunicato relativo alla situazione dei negoziati sulla Financial Transaction Tax. Mr Leach è convinto che “ci siano notevoli differenze di opinione tra gli 11 Stati membri sul campo di applicazione e sui dettagli della tassa da attuare”. Sarà necessario ulteriore lavoro prima di raggiungere un possibile accordo, e probabilmente un’applicazione graduale della tassa sarà l’unico modo di procedere.

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Guernsey – prudente sulla divulgazione delle informazioni sulla proprietà effettiva

Il Primo Ministro e capo della di Finanza di Guernsey ha risposto alla recente lettera del Primo Ministro britannico David Cameron il quale chiede la creazione di un registro pubblico sul beneficial ownership (BO) delle società in Guernsey.

Nella sua lettera, che è stata inviata alla Crown Dependenciese ed hai territori d’oltremare, Cameron ha riconosciuto i progressi raggiunti dalle Isole del Canale, già in possesso di un registro centrale sulla proprietà effettiva, ma ha sottolineato che dovrebbe essere reso accessibile al pubblico, affermando: “Credo che creare un registro centrale sulla proprietà effettiva accessibile a tutti sia la chiave per migliorare la trasparenza sulla proprietà delle società, oltre ad essere vitale per affrontare le sfide urgenti della finanza illecita e dell’evasione fiscale“.

Nella sua risposta, il Primo Ministro di Guernsey, Jonathan Le Tocq, ha dichiarato: “La lettera del primo ministro del Regno Unito del 22 aprile 2014, accompagna la risposta del governo britannico alla consultazione che ha lanciato lo scorso autunno sulla proprietà effettiva. Per quanto riguarda la lettera, io sono contento che riconosca ancora una volta l’impegno di Guernsey alla promozione e l’applicazione di elevati standard internazionali“. “Stiamo esaminando i dettagli della carta del governo del Regno Unito, per vedere come si potrebbe definire la posizione sul quadro normativo esistente per i fornitori di servizi alle società, e come si sviluppa il nostro piano d’azione sulla proprietà effettiva, pubblicato nel mese di giugno 2013.” “Guernsey continua ad essere di supporto in tutte le fasi per creare condizioni di parità a livello globale su questioni di trasparenza. Risponderò alla lettera del primo ministro a tempo debito.”

Fiona Le Poidevin, Chief Executive della Finanza di Guernsey, ha risposto dicendo: “Accogliamo con favore il riconoscimento del primo ministro sul nostro continuo impegno a lavorare con il Regno Unito per promuovere l’applicazione di elevati standard internazionali “. “Infatti, va notato che nel 1989, Guernsey è diventata una delle prime giurisdizioni che regola il tema sulla fiducia e la fornitura di servizi alle società, e questo è qualcosa che oggi ancora non succede in molti territori del mondo, compreso il Regno Unito. Inoltre, Guernsey adotta una normativa in vigore dal 2000, che obbliga tutti i proprietari effettivi delle società del Guernsey, come anche altre persone giuridiche, di essere adeguatamente identificati e registrati da fornitori di servizi societari regolamentati, e soltanto una manciata di giurisdizioni hanno tali misure in vigore. Tuttavia, Guernsey ha sempre mantenuto la riservatezza sui clienti, non condividendo pubblicamente queste informazioni.” “Guernsey è all’avanguardia e non vediamo l’ora che altre giurisdizioni raggiungano i medesimi obiettivi in modo che sia possibile contribuire nella creazione di condizioni di parità in materia di proprietà effettiva. Se, ciò preveda l’introduzione di un registro pubblico, resta da vedere viste le implicazioni significative, per esempio in materia di riservatezza dei dati e dei diritti umani nonché per il potenziale impatto negativo sugli investimenti verso l’interno per tutte le giurisdizioni che adottano misure che non hanno portata globale“, ha concluso.

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L’Irlanda aumenta l’aliquota della Carbon tax

A partire dal 1° maggio, la carbon tax applicata in Irlanda sul combustibile solido aumentera’ per un importo pari a 20 Euro (28 dollari USA) per ogni tonnellata di biossido di carbonio emessa nell’atmosfera. Questa e’ la tariffa attualmente applicata per tutti gli altri combustibili fossili.

L’aumento di tale imposta ha scatenato la reazione di Age Action, la quale ha avvertito che tale rialzo creerà disagi aggiuntivi per le persone piu’ anziane. Tale modifica, secondo le stime di Age Action, aumentera’ di 1 Euro e 20 centesimi il costo di un sacco di carbone di 40kg e di 0,25 centesimi di Euro ogni balla di bricchette combustibili. Cio’ andra’ a pesare soprattutto su coloro che non hanno un impianto di riscaldamento centralizzato, ed utilizzano il combustibile solido per riscaldarsi.

Eamon Timmins, responsabile della difesa e dell’informazione presso un’organizzazione di beneficenza, ha detto: “Il Governo ha la responsabilità di proteggere gli anziani piu’ vulnerabili, e se interviene aumentando il costo del carburante attraverso l’imposizione di una carbon tax, dovrebbe come minimo assicurarsi di tutelare quelle persone che hanno difficolta’ nel risaldare le proprie abitazioni in condizioni di sicurezza”.

Eamon Timmins ha pertanto invitato il Governo ad attivarsi  immediatamente e ad utilizzare le entrate generate dall’imposta per finanziare l’indennita’ per il carburante invernale il prossimo  autunno.

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