Brexit: proposte per il nuovo sistema di immigrazione

Il 19 dicembre del 2018, il governo inglese ha finalmente pubblicato il tanto atteso White Paper avente ad oggetto il nuovo sistema di immigrazione che verra’ introdotto dopo la Brexit dal titolo: “The UK’s future skillsbased immigration system”.

Il giorno successivo alla pubblicazione di tale documento è stato pubblicato anche il disegno di legge sull’immigrazione e la coordinazione della sicurezza sociale (The immigration and social security coordination (EU withdrawal) Bill).

Una volta entrata in vigore, tale legge porrà fine ai diritti di libera circolazione per i cittadini europei, mentre lo status speciale dei cittadini irlandesi verra’ mantenuto e gli stessi potranno continuare ad entrare liberamente nel Regno Unito e rimanervi.

Il White Paper in questione contiene le proposte del governo per l’introduzione del nuovo regime che si applicherà ai cittadini europei che arriveranno nel Regno Unito dopo la Brexit.

Per fine del diritto di libera circolazione si intende che tali persone saranno soggette a nuove restrizioni.

Tuttavia, invece di applicare l’attuale sistema di visti nella sua versione attuale, il governo ha indicato l’intenzione di apportare alcune modifiche per addolcire l’impatto della nuova normativa sui cittadini europei.

Tali modifiche riguarderanno anche i cittadini non europei i quali, secondo quanto suggerito dal Governo, potrebbero vedere facilitata la procedura per entrare a lavorare nel Regno Unito.

Tuttavia, va notato che al momento si tratta solamente di semplici proposte e, di fatto, non vi e’ ancora nulla di deciso in merito alla nuova normativa, la quale potrebbe essere oggetto di ulteriori modifiche.

Il governo ha anche anticipato l’intenzione di valutare i propri piani e avviare delle consultazioni prima di introdurre nuove norme in tema di immigrazione e tale fase di consultazione dovrebbe durare circa un anno.

Pertanto, tutte le proposte di seguito elencate non sono ancora in vigore e potrebbero essere soggette a modifiche ulteriori.

Il governo inglese ha già anticipato in piu’ occasioni che il nuovo sistema di immigrazione non entrerà in vigore prima del 1° gennaio 2021.

I cittadini europei potranno entrare nel Regno Unito per un periodo di tempo fino a sei mesi senza la necessità di richiedere un visto, previo rilascio di un’autorizzazione elettronica per turismo.

In quanto turisti, tuttavia, tali soggetti non potranno lavorare nel Regno Unito. Sono state però avanzate delle proposte per consentire ai soggetti che arrivano nel Regno Unito come turisti di cercare lavoro nel Regno Unito.

Lavoro temporaneo

Sono state avanzate proposte per creare un nuovo sistema di ingressi temporaneo per chi vuole venire a lavorare per brevi periodi nel Regno Unito.

Coloro che vogliono entrare nel Regno Unito potranno svolgere una qualsiasi attività lavorativa (non e’ prevista infatti una qualifica minima o uno sponsor) per un periodo di 12 mesi, dopo il quale e’ previsto un cosiddetto “cooling off period”.

Tale proposta e’ stata introdotta per andare incontro alle preoccupazioni dei datori di lavoro in vari settori in quali fanno affidamento sui cittadini provenienti dall’Unione Europei per ricoprire i posti vacanti in vari settori meno qualificati.

E’ tuttavia importante esaminare tale proposta di legge nel suo complesso. L’intenzione e’ infatti quella di introdurre una misura transitoria per dare all’economia il tempo di adattarsi alla situazione post-Brexit.

Tale norma dovrebbe infatti essere riesaminata nel 2025 e potrebbe inoltre venire sospesa prima in base alla situazione economica.

Potrebbero inoltre venire introdotte delle restrizioni sul numero di visti rilasciati e i costi per richiederli aumenteranno di anno in anno.

Inoltre, tali visti potranno essere rilasciati solamente a cittadini provenienti da paesi a basso rischio.

Pertanto, nonostante il Primo Ministro inglese abbia sottolineato che tale sistema si baserà sulle competenze del soggetto e non sul paese di origine di quest’ultimo, le cose di fatto non saranno proprio così.

Tali soggetti, una volta ottenuto il visto, potranno cambiare lavoro nell’arco dell’anno coperto dal visto.

Tuttavia, tale visto non garantirà il diritto di portare nel Regno Unito i familiari dipendenti, di stabilirsi nel Paese e di accedere ai fondi pubblici.

Tale nuovo sistema può essere interpretato come un modo per ridurre drasticamente l’immigrazione netta e ridurre gli oneri sui servizi locali.

Modifiche ai visti di categoria Tier 2

Gli sponsor dei visti Tier 2 probabilmente accoglieranno con favore le proposte del governo finalizzate a semplificare tale sistema di rilascio dei visti.

Nel corso del 2018 molti datori di lavoro hanno avuto delle difficoltà nel ricoprire i posti vacanti con soggetti provenienti dall’estero, visto il tetto massimo imposto ai visti di categoria Tier 2.

La situazione si e’ sbloccata in parte quando figure professionali come medici e infermieri sono state rimosse da tale numero massimo, liberando quindi alcuni posti per altri ruoli professionali.

La buona notizia e’ che il governo ha proposto di rimuovere del tutto tale tetto massimo.

Molti sponsor sono inoltre frustrati dal sistema del resident labour market test, che impone loro di dimostrare che la scelta di assumere un cittadino non europeo è dettata dal fatto che non e’ stato possibile ricoprire detto posto di lavoro con una persona già residente nel Regno Unito.

Nonostante tale test ha lo scopo di assicurare che i soggetti già stabiliti nel Regno Unito abbiano la priorità in caso di posti vacanti, la realta’ e’ che se un datore di lavoro e’ intenzionato ad assumere un cittadino extra comunitario con particolari qualifiche solitamente trova il modo per farlo ugualmente.

Pertanto, è stata avanzata una proposta volta a rimuovere tale onere per i datori di lavoro che richiedono la licenza per fare da sponsor.

In alternativa, l’intenzione del governo e’ quella di aumentare i costi per disincentivare i datori di lavoro che vogliono assumere cittadini extracomunitari.

Attualmente gli sponsor possono solamente sponsorizzare la categoria di visti Tier 2 per ruoli qualificati, mentre la proposta e’ quella di abbassare il livello di qualifica minima richiesta.

Come conseguenza, le tipologie di ruoli e il numero di ruoli che potranno essere sponsorizzati aumenteranno.

In ogni caso il governo ha comunque confermato l’intenzione di mantenere un livello di salario minimo per la sponsorizzazione che potrebbe essere mantenuto a 30.000 sterline lorde l’anno, cifra che di fatto esclude addirittura molti lavori piu’ qualificati, soprattutto fuori Londra e nel settore pubblico.

In goni caso, la questione relativa al salario minimo per tale tipologia di visti deve ancora essere oggetto di consultazioni.

Tier 5 – Youth Mobility Scheme

Il governo ha manifestato l’intenzione di mantenere l’attuale Youth Mobility Scheme, che consente ai migranti provenienti da determinati paesi che non superano i 30 anni di età di venire a lavorare nel Regno Unito per un periodo massimo di due anni.

Sono state avanzate delle proposte per aumentare il numero di paesi che possono essere inclusi in tale schema, come ad esempio i paesi europei.

Anche questo sistema di visti potrebbe aiutare i datori di lavoro a colmare temporaneamente l’assenza di manodopera per i lavori meno qualificati.

 Tier 5 – Agricultural workers scheme

Una versione prova di questo sistema e’ già stata avviata ed e’ attualmente oggetto di studio.

Il governo intende aumentare i diritti dei migranti che ottengono la laurea nel Regno Unito dopo la fine del periodo di studi. Tali soggetti potranno rimanere nel paese a lavorare per un periodo di sei mesi dopo il Bachelor o il Master e per 12 mesi dopo il PhD.

L’intenzione e’ anche quella di aumentare le concessioni volte a facilitare la conversione dei visti  nella categoria Tier 2, in  modo tale che i soggetti che hanno completato un periodo di studio e ottenuto un diploma nel Regno Unito potranno godere di una normativa piu’ favorevole anche se presentano richiesta di un visto di categoria Tier 2 quando si trovano fuori dal Regno Unito per un periodo massimo di due anni dopo la laurea.

Non vi sono invece delle previsioni specificamente finalizzate a facilitare i lavoratori autonomi.

Questo potrebbe rappresentare un problema per i cittadini europei che vogliono trasferirsi nel Regno Unito per lavoro.

Come gli altri immigrati, questi soggetti potranno solamente utilizzare il sistema di visti Tier 1 Exceptional Talent o Tier 1 per imprenditori.

Il governo ha comunque anticipato l’intenzione di continuare a consentire a soggetti non provvisti di visto di entrare nel Regno Unito per brevi periodi di studio che non superano i sei mesi.

I cittadini europei che vorranno venire nel Regno Unito per brevi periodi per frequentare dei corsi di inglese molto probabilmente rientreranno in detta categoria.

Tuttavia, i cittadini europei che vorranno entrare nel paese per frequentare corsi di durata maggiore, dovranno presentare richiesta per un visto di categoria Tier 4.

Cio’ aumenterà gli oneri per le università, le scuole e i college inglesi.

Familiari di cittadini inglesi

Il governo non ha proposto l’introduzione di modifiche alla normativa prevista per i cittadini inglesi che vogliono portare i propri familiari nel Regno Unito.

Pertanto, l’attuale requisito di reddito minimo pari a 18,600 sterline per il coniuge o il partner continuerà ad applicarsi.

Nel frattempo, la fine della libertà di circolazione comporterà che numerose coppie avranno la necessità di richiedere un visto per stabilire la propria vita familiare nel Regno Unito.

Il governo intende avviare una fase di consultazione di almeno un anno prima di introdurre la nuova normativa in materia di immigrazione.

È essenziale che i datori di lavoro presenti nel Regno Unito partecipino attivamente in questa fase di consultazioni. Il rischio maggiore e’ che le promesse di semplificare tali regole abbiano un impatto molto lieve in pratica.

 

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