Brexit: conseguenze per il settore High – Tech

Secondo le stime della Commissione del Regno Unito per l’Occupazione e le Competenze entro il 2022 all’incirca 1,2 milioni di nuove persone con competenze tecniche e digitali ricopriranno ruoli nell’industria del Regno Unito.

Dal momento che, secondo quanto detto dal Governo, non ci sarà un trattamento o accesso preferenziale per i lavoratori europei dopo la Brexit, e vista l’offerta insufficiente nel mercato del lavoro interno, in che modo l’industria tecnologica colmerà il divario esistente?

Nel caso in cui il Regno Unito dovesse concludere un accordo con l’Unione Europea, vi sarà un periodo di transizione durante il quale i cittadini dello Spazio Economico Europeo già residenti nel Regno Unito potranno rimanere nel Paese.

Il periodo di transizione avrà inizio il 29 marzo 2019 e terminerà il 31 dicembre 2020. Tutti quei soggetti che hanno risieduto nel Regno Unito per un periodo superiore ai 5 anni entro il 31 dicembre 2020, potranno richiedere il settled status, quindi potranno continuare a risiedere e lavorare nel Regno Unito indefinitamente.

Coloro che, invece, hanno risieduto nel Regno Unito per un periodo inferiore ai 5 anni, potranno richiedere il pre-settled status che consentirà loro di restare nel Regno Unito finché non raggiungeranno i 5 anni per poter richiedere il settled status.

Cosa ne sarà della futura crescita dell’industria High-Tech?

Vi sono molte iniziative allo stato attuale per aumentare il talento nazionale del Regno Unito, ma i risultati sono ancora scarsi. Nel frattempo, le aziende tecnologiche saranno costrette a continuare a reclutare al di fuori del Regno Unito per avere talenti qualificati.

Il Governo ha convenuto che il nuovo sistema sull’immigrazione britannico non dovrebbe dare alcun accesso preferenziale ai cittadini dell’Unione Europea e dovrebbe, invece, essere modellato sull’attuale sistema del Tier 2. Questo sistema riguarda i datori di lavoro che si registrano come sponsor prima di assumere migranti ed impone obblighi di segnalazione onerosi e livelli minimi di abilità e salario. Il MAC propone, inoltre, che l’impopolare tassa sull’immigrazione, una tassa sulle imprese che colpisce i migranti al di fuori del SEE, dovrebbe essere estesa ai lavoratori europei, aumentando i costi per i datori di lavoro.

Vi sono, tuttavia, buone notizie per le imprese nell’ambito delle raccomandazioni del MAC. Si propone la rimozione del test Resident Labour Market e l’abolizione del tetto massimo per i visti, il che ha comportato il rifiuto di migliaia di specialisti IT altamente qualificati nel Regno Unito, nonostante le offerte di lavoro. Ciò potrebbe rendere più semplice portare lavoratori qualificati al di fuori del Regno Unito, ma l’attuale sistema sull’immigrazione verrà radicalmente modificato.

Si prevede che ulteriori dettagli sulla futura politica dell’immigrazione del Regno Unito emergeranno dopo la conferenza dei conservatori delle prossime settimane ed un White Paper che sarà pubblicato a novembre.

Cosa accadrà se il Governo non riuscirà a raggiungere un accordo con l’Unione Europea?

Tutto quanto finora indicato è subordinato al raggiungimento di un accordo con l’Unione Europea. Nel caso in cui non venga raggiunto un accordo, non ci sarà un periodo di transizione ed è altamente improbabile che un nuovo sistema di immigrazione entri in vigore entro marzo 2019.

Che cosa può fare ora l’industria High Tech?

È opportuno per le aziende del settore analizzare la forza lavoro ed identificare dove potrebbero verificarsi carenze nel reclutamento in futuro e disporre di un piano di emergenza.

Inoltre, le imprese dovrebbero anche seguire i seguenti accorgimenti:

  • Prendersi cura del personale esistente e assicurarsi il loro benessere all’interno dell’azienda
  • Assistere tutti i lavoratori nella presentazione delle domande per l’ottenimento del settled status e pre-settled status
  • Prendere in considerazione di registrarsi come sponsor se non si è già registrati.
  • Valutare le disponibilità di budget per costi addizionali di reclutamento.
  • Tenersi aggiornati sulle costanti evoluzioni politiche in materia di immigrazione.
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