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Tagli fiscali netti: questo il piano settennale della Grecia

Il Primo Ministro greco Antonis Samaras ha promesso di tagliare le tasse “ovunque”, spiegando che l’obiettivo del Governo è quello di ridurre l’imposta sulle società al 15%, il tasso massimo dell’imposta sul reddito al 33%, e di tagliare il tasso ridotto di IVA ad un’aliquota massima del 12%.

Samaras ha dato l’annuncio svelando il piano di sviluppo del Governo che, a suo dire, e’ simbolo di una “nuova Grecia” piu’ competitiva. Il piano dovrebbe venire realizzato nel corso dei prossimi sette anni. Samaras ha evidenziato come molte persone abbiano gia’ beneficiato di una riduzione della tassazione sulla proprieta’, e come siano stati approvati dei piani che prevedono ulteriori agevolazioni nei prossimi due anni. Tuttavia, Antonis Samaras ha avvertito che tali misure verranno attuate gradualmente, in modo tale da proteggere l’eccedenza in bilancio.

Il Presidente ha inoltre promesso l’introduzione di un sistema fiscale “più umano”, capace di distinguere tra coloro che effettivamente non sono in grado di pagare e coloro che, invece, stanno da tempo “rubando” allo Stato – ed ai contribuenti – eludendo le tasse. Ha poi aggiunto che le misure adottate contro l’evasione fiscale hanno già portato delle entrate extra, e che la stima che vede la percentuale di dichiarazioni dei redditi presentate in via elettronica pari al 97% e’ “incredibile” se comparata a due anni fa.

Samaras ha poi previsto un aumento degli investimenti nell’economia greca pari ad almeno 54,4 miliardi di Euro (74,2 miliari di dollari) nel corso dei prossimi sette anni, e che il tasso di disoccupazione smettera’ di essere il piu’ alto dell’Unione Europea, diventando invece piu’ basso della media europea.

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Liechtenstein costituisce un gruppo di lavoro BEPS

Il Governo del Liechtenstein prevede di istituire un gruppo di lavoro per monitorare da vicino e dare risposte di politica fiscale nazionale attraverso l’Organisation for Economic Co-operation and Development’s (OECD’s) ed il progetto Development’s Base Erosion and Profit Sharing (BEPS).

Il governo anticipa che il lavoro dell’OECD avrà un impatto significativo sull’economia del territorio, che sta attraversando una sorta di trasformazione dopo l’adozione degli accordi di scambio di informazioni fiscali diretti a creare un ambiente trasparente e favorevole per le imprese. Essa ha evidenziato che il progetto è diretto a rafforzare i diritti fiscali nel paese in cui una società è fisicamente presente – con uffici, immobili e dipendenti – ed il luogo in cui viene realizzato un valore.

Il governo si aspetta, come conseguenza del progetto, che verrà realizzato nel mese di settembre 2014 e completato entro la fine del 2015, che la trasparenza fiscale internazionale sarà intensificata; ci sarà un maggiore uso di strumenti multilaterali e ci saranno cambiamenti significativi nella ripartizione della potestà impositiva.

Il progetto BEPS dell’OCSE si concentra sul rafforzamento dei regimi del transfer pricing nazionale, migliorando la relativa documentazione, il reporting paese per paese, la lotta contro gli abusi del trattato fiscale, affrontando le sfide fiscali dell’economia digitale, ed affrontando gli accordi discordanti.

Il gruppo di lavoro sarà incaricato di raccomandare le modifiche alla legislazione del territorio, per portare lo stesso in linea con le nuove norme o regole che potrebbero emergere a seguito del progetto, al fine di garantire la certezza del diritto per le imprese in materia fiscale.

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Il Gruppo di esperti fiscali sostiene i tagli all’imposta sulle societa’

Un gruppo di esperti fiscali istituito dal Partito Liberal Democratico del Giappone molto probabilmente accettera’ il piano del Primo Ministro Shinzo Abe per ridurre l’aliquota di imposta sulle società del Giappone, partendo dall’attuale tasso al 36%, almeno fino a quando il Governo continuera’ a ridurre il deficit fiscale del Paese.

La Commissione Tributaria del Governo ha recentemente indicato che l’aliquota effettiva di imposta sulle società del Giappone dovrebbe essere ridotta al 25%, con un taglio iniziale del due o tre per cento previsto per il prossimo anno. Si prevede che un tasso di imposta sulle società piu’ competitivo a livello internazionale andrebbe a favorire immediatamente gli investimenti da parte delle società nazionali ed estere, stimolando quindi la crescita dell’economia.

In seguito all’avvertimento di tale gruppo di esperti circa l’impatto di una tale riduzione dell’imposta societaria sulla situazione fiscale del Giappone, il Governo ha risposto indicando l’intenzione di ampliare la base imponibile tramite l’eliminazione delle agevolazioni fiscali esistenti, in modo tale da compensare la conseguente diminuzione del gettito d’imposta ed evitare il peggioramento del  disavanzo di bilancio del Giappone.

Di conseguenza, ci si aspetta la disponibilita’ del gruppo a promuovere i tagli fiscali del Governo in cambio della ri-conferma dell’obiettivo di un equilibrio fiscale (costi di servizio del debito esclusi) per il Giappone nel 2020.

Inoltre, siccome in realta’ solamente il 30% delle imprese giapponesi pagano l’imposta sulle società dovuta a perdite pregresse, si ritiene che il gruppo prendera’ in considerazione la necessita’ di modificare l’imposta sulle società del paese da un sistema basato sul profitto ad un sistema di tipo “dimensionale”. A quel punto, sia le imprese redditizie che quelle in perdita pagherebbero le imposte in base alla portata delle loro operazioni, quali la dimensione della loro forza lavoro e del loro capitale.

Si ritiene che l’imposta basata su un criterio di tipo “dimensionale” possa aiutare ad aumentare le entrate fiscali e a stabilizzare le stesse, mitigando l’effetto delle fluttuazioni economiche sul gettito fiscale proveniente dalle imprese.

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La Germania rinvia l’esame di un’aliquota IVA unica

Il Ministero delle Finanze tedesco ha detto di non avere in programma l’introduzione di un’aliquota uniforme dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) nel corso dell’attuale legislatura.

La Germania applica l’IVA ad un tasso tendenziale del 19% e ad un tasso ridotto del 7%. Il Ministero ha spiegato che la sostituzione delle due tariffe con un’aliquota unica del 16%, come recentemente proposto dal Presidente del Bundestag Finance Committee Ingrid Arndt-Brauer (SPD – partito socialdemocratico), porterebbe ad un deficit di fatturato annuo pari a circa 8,5 miliardi di Euro (11,6 miliardi di dollari USA).

L’unione tributaria tedesca (DSTG – Deutsche Steuer-Gewerkschaft) ha accolto con favore il fatto che l’idea sia stata posta al centro dell’agenda politica, affermando che la riforma andra’ a semplificare il rispetto della disciplina. Il presidente dell’unione fiscale tedesca, Mr. Thomas Eigenthaler, ha sottolineato che il sistema di doppia tariffazione è confuso, e che le aliquote ridotte appaiono arbitrarie ed incoerenti.

Il partito social-democratico (SPD) e l’Unione Cristiano-Democratica tedesca (CDU), nel loro accordo di coalizione, si sono impegnati a mantenere l’aliquota ridotta su libri, riviste, giornali  e organizzazioni di beneficenza, ed eventualmente di aumentare il tasso per la vendita di opere d’arte. Il Governo ha inoltre recentemente promesso di sostenere l’introduzione di un’aliquota ridotta per gli “e-books” e le digital news a livello europeo, che richiederebbero una modifica al diritto dell’Unione Europea.

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L’UE verso l’unione bancaria

Il 13 dicembre i capi di Stato e di governo, riuniti a Bruxelles per la consueta riunione di fine anno, hanno spianato la strada verso l’unione bancaria per i paesi della zona euro. A seguito dell’accordo raggiunto dai ministri delle Finanze nelle prime ore del 13 dicembre, i leader hanno successivamente dato il via libera all’unione bancaria.

La Banca centrale europea (BCE) eserciterà dunque direttamente la vigilanza sulle banche della zona euro, possibilmente a partire dal gennaio 2014. I paesi non appartenenti alla zona euro potranno anch’essi decidere di partecipare al meccanismo di vigilanza unico.

Il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha accolto con soddisfazione l’accordo, che dimostra che l’UE e la zona euro fanno sul serio. “Non tollereremo una vigilanza inefficace per nessuna delle 6 000 banche dell’area dell’euro”, ha dichiarato.

Bisognerà ora giungere ad un accordo anche sui requisiti patrimoniali delle banche e sulla standardizzazione dei meccanismi di risoluzione delle banche e dei sistemi di garanzia dei depositi dei singoli paesi. La Commissione presenterà delle proposte in tal senso nel corso del 2013.

La Commissione europea aveva messo all’ordine del giorno anche il piano per un’Unione economica e monetaria autentica e approfondita, presentato a novembre, nel quale disegna il percorso verso una piena integrazione economica, monetaria e di bilancio e verso l’unione politica. Un coordinamento più stretto contribuirebbe a rendere più efficace la risposta ai problemi economici comuni
a tutti i paesi europei.

Le priorità indicate per i prossimi 18 mesi sono:

  • attuare le riforme già concordate (o in via di approvazione) per una migliore governance economica e di bilancio
  • mettere a punto regole comuni per gli interventi a favore della banche in difficoltà
  • approvare il bilancio UE per il periodo 2014-2020

Rivolgendosi ai capi di Stato e di governo dei paesi membri, il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha insistito sulla necessità di prendere delle decisioni rapidamente ed esortato i governi a perseverare nell’azione di riforma.

Il presidente Barroso ha inoltre invitato i leader a concordare il percorso da seguire verso l’unione economica e monetaria, che secondo la Commissione dovrebbe essere sancito anche dai trattati. Le nuove disposizioni da inserire in questi ultimi dovranno conciliare l’esigenza della disciplina e della responsabilità di bilancio con il principio di solidarietà.

Il piano della Commissione sottolinea che i paesi che aderiranno all’unione economica e monetaria dovranno agire in modo più rapido e deciso che l’UE nel suo complesso, ma senza compromettere il quadro delle politiche definite per l’insieme dei 27 paesi membri.

In risposta, i capi di Stato e di governo hanno chiesto progetti più concreti e una proposta di calendario entro il mese di giugno 2013.

Al vertice del 13 e 14 dicembre si è parlato anche di domande di adesione all’UE, di politica estera e di difesa, settore nel quale la Commissione intende promuovere l’efficienza e la competitività dell’industria europea.

 

Commissione Europea

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Hong Kong sottolinea i vantaggi riservati ai Venture Capitalists

In occasione del suo discorso all’“Asian Business Angel Forum”, tenutosi il 21 maggio 2014 ad Hong Kong, il Segretario alle Finanze John C Tsang ha sottolineato i diversi modi in cui il Governo si sta impegnando a migliorare il clima aziendale per i venture capital ed i finanziatori d’impresa (cosiddetti “business angels” o “angel investors”)  ad Hong Kong.

Oltre al suo regime fiscale, ai bassi costi di gestione aziendale, alla “robusta” disciplina in materia di diritti di proprietà intellettuale (IPR – intellectual property rights), e ad un valido sistema giuridico, il Segretario alle Finanze Mr. John C Tsang  ha evidenziato come, secondo il Global Innovation Index del 2013, Hong Kong occupi il settimo posto tra le 142 economie a livello mondiale ed il primo posto in Asia per l’innovazione.

Ha inoltre detto ai partecipanti che il Governo è in procinto di costituire il nuovo Innovation and Technology Bureau, che “e’ un indice chiaro e preciso di come il Governo abbia intenzione di accordare sempre piu’ alta priorita’ alla promozione dell’innovazione, della scienza, della tecnologia, della ricerca e del design ad Hong Kong.”

“Con un ruolo di leadership nel coordinamento politico, il nuovo ufficio contribuirà a favorire un clima positivo per gli investimenti e l’assunzione di rischi, e a sostenere lo sviluppo del settore IT locale”.

Inoltre, insieme con l’innovazione principale di Hong Kong, l’Hong Kong Science Park, e le oltre 440 aziende di tecnologia già presenti al suo interno, il Governo sta introducendo due nuove misure per fornire sostegno finanziario alla commercializzazione del settore di ricerca e sviluppo (R&S).

La prima è l’impostazione di un nuovo sistema di sostegno alle imprese (Enterprise Support Scheme) che andrebbe ad aumentare il massimale di finanziamento da 6 Milioni di Hong Kong Dollars (pari a 774.000 Dollari USA) a 10 milioni di Hong Kong Dollars per ogni progetto (con ciascuna società beneficiaria in grado di mantenere tutti i diritti di proprieta’ intellettuale del progetto), mentre l’altra iniziativa è quella di estendere il campo di applicazione dei finanziamenti per includere il lavoro di sviluppo e il sistema di integrazione, il design industriale ed i test di conformità, così come gli studi clinici.

Ha confermato che, attraverso queste misure, il Governo spera di incoraggiare numerose imprese di Hong Kong ad aggiornare i loro sistemi e a svolgere più attività di ricerca e sviluppo nella città.

Infine, Tsang ha anche introdotto il suo pubblico al nuovo portale interattivo di Hong Kong, il sito “iStartup”, lanciato dal Governo nel mese di marzo di quest’anno. Tale sito “funziona come uno sportello unico per consentire alle imprese di nuova costituzione di promuovere le loro idee ed attirare l’attenzione di mentori e investitori”.

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L’Austria vuole aumentare la soglia di esenzione per l’imposta sul consumo di elettricita’

Il Governo di coalizione austriaco intende aumentare la soglia per le persone e le imprese che producono energia per mezzo di una fonte di energia rinnovabile primaria, ad esempio tramite l’installazione di pannelli solari.

L’imposta di 1,5 centesimi per kilowattora (kWh) diviene esigibile per ogni kWh che viene generato al di sopra dei 25.000 kWh ogni anno, dai 5000 attuali.

L’addebito verra’ caricato annualmente, anziché mensilmente, se l’importo dell’imposta dovuta è inferiore a 600 Euro (pari a 818 Dollari USA). I pagamenti annuali inferiori a 20 euro saranno sospesi.

Il Ministero delle Finanze prevede che la maggior parte delle famiglie, delle imprese, e delle attivita’ agricole a partire da ora non rientreranno nel campo di applicazione dell’imposta.

Il Presidente dell’Austrian Federal Economic Chamber (WKÖ), Mr. Christoph Leitl, ha accolto con favore la decisione, affermando che le imprese dovrebbero essere incoraggiate a soddisfare autonomamente i propri bisogni energetici. Ha detto inoltre che tale decisione rappresenta un importante contributo per sostenere il passaggio dall’uso dei combustibili fossili all’uso di fonti energetiche rinnovabili.

Un disegno di legge per modificare l’Electricity Tax Act della nazione ( Elektrizitätsabgabegesetz ) e il Photovoltaic Decree (Photovoltaikerlass) sarà presentato all’esame del parlamento nel mese di luglio.

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La Svizzera si prepara al nuovo disegno fiscale sul clima

Il Consiglio federale svizzero ha chiesto al Dipartimento federale delle finanze (FDF) ed al Dipartimento federale dell’ambiente (DETEC) di preparare un progetto di regolamento per la riforma delle imposte ambientali ed energetiche della nazione.

La Svizzera ha deciso di passare da un sistema basato su sovvenzioni ad un sistema incentivante, dal 2021. Esso mira a ridurre il costo del conseguimento dei suoi obiettivi di riforma energetica e il cambiamento climatico attraverso un maggior ricorso alla fiscalità e la rimozione dei sussidi. Le proposte sono state ricevute positivamente nel corso di una consultazione preliminare.

Il Consiglio federale intende mantenere la tassa sul biossido di carbonio dai combustibili fossili e sta valutando l’introduzione di una tassa sul biossido di carbonio sul carburante. Prevede di introdurre una tassa sull’elettricità, che possa includere tariffe più basse per l’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili. Nel frattempo, agevolazioni fiscali possono essere estese alle imprese ad alta intensità energetica che affrontano la dura concorrenza internazionale.

Il progetto di regolamento sarà sottoposto al Consiglio federale all’inizio del 2015.

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Il Senato delle Filippine cerca di abbassare l’aliquota di imposta sulle societa’

Il “Ways and Means Committee” del Senato delle Filippine ha avviato l’esame di un disegno di legge proposto dal suo Presidente, Juan Edgardo “Sonny” Angara, che propone di tagliare l’aliquota del 30% prevista per l’imposta sul reddito delle societa’ del Paese.

E’ stato evidenziato che le Filippine, la cui imposta sul reddito delle società è la piu’ alta tra quelle previste dai Paesi che fanno parte dell’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN), “potrebbe rimanere svantaggiata nella corsa agli investimenti per creare posti di lavoro se non si impegna a ridurre l’imposta sul reddito d’impresa”.

“La Thailandia ha progressivamente ridotto il proprio tasso dal 30% nel 2011, al 23% nel 2012, fino ad arrivare all’attuale 20%. Anche il Vietnam ha abbassato il tasso di imposta sul reddito delle società dal 25% al 22% di quest’anno, impegnandosi a ridurlo ulteriormente al 20% nel 2016”, ha aggiunto Angara. “Allo stato attuale,  l’aliquota media della regione e’ circa del 23,1 %, con Singapore che prevede l’aliquota piu’ bassa (al 17%) e le Filippine con il tasso più alto (al 30%)”.

La proposta di Angara e’ quella di ridurre il tasso di imposta sul reddito delle società al 24% nel corso di un periodo di tre anni, per mezzo di una riduzione del due per cento ogni anno, “tramite un procedimento graduale, in modo tale da ridurre al minimo l’impatto di tale provvedimento sulle entrate”.

Angara ha previsto una perdita di gettito fiscale pari a 7 miliardi di Philippine Peso (corrispondenti a 160 milioni di Dollari USA) nel corso del primo anno, anche se poi gli incassi dovrebbero aumentare nuovamente nel corso degli anni successivi. Questi ha poi sottolineato che “la compensazione verra’ effettuata in modo tale da rendere le Filippine un luogo interessante per le attivita’ di investimento, e che a sua volta il Paese si occupera’ di ampliare la base imponibile, aumentare le attività economiche e creare nuovi posti di lavoro e quindi nuovi contribuenti”.

Tuttavia, in un recente documento emesso dal Senate Tax Study and Research Office (STSRO), e’ stato posto l’interrogativo se il Paese possa attualmente permettersi di perdere gettito fiscale per mezzo di una riduzione dell’aliquota d’imposta sulle societa’, visto anche il deficit di bilancio che nel 2013 è rimasto invariato a 238 miliardi di Philippine Pesos, e ci si e’ chiesti se le finanze pubbliche possano essere ulteriormente indebolite, considerato che il programma di aiuti predisposto dopo il tifone “Yolanda” richiede una spesa di almeno 361 miliardi di PHP. Tale importo, infatti, supera quasi i 363 miliardi di Philippine Peso che il Bureau of Internal Revenue ha raccolto dall’imposta sul reddito delle società nel corso del 2012.

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La Scottish Law Society si interroga sulle proposte per l’introduzione di una GAAR

La Law Society of Scotland ha avvertito che le proposte per l’introduzione di una General Anti-Avoidance Rule (GAAR) sulle imposte erogate richiederanno al Governo di emanare una vasta guida per garantirne la chiarezza. Essa ha anche interpellato un gruppo consultivo indipendente, per fornire assistenza qualificata su ciò che costituirebbe evasione fiscale secondo le suddette regole, e per intervenire come arbitro.

Il Revenue Scotland and Tax Powers Bill è attualmente all’esame del Parlamento scozzese. Esso prevede l’istituzione della Revenue Scotland (RS) come autorità fiscale responsabile della riscossione della Scotland’s Land and Buildings Transaction Tax and the Scottish Landfill, così come di tutte le altre imposte che possono essere erogate o introdotte in futuro. Questo dovrebbe includere l’imposta sul reddito delle persone fisiche.

In tutto il Regno Unito la GAAR, amministrata da HM Revenue and Customs (HMRC), è stata introdotta lo scorso anno. Ciò ha incluso un comitato consultivo per esaminare e approvare la guida di HMRC, e dare pareri sui singoli casi riferiti ad esso da HMRC.

Si prospetta che la Scottish GAAR dovrebbe essere più rigorosa rispetto al suo parente del Regno Unito. La Law Society of Scotland ha però avvertito che la Scottish GAAR rischia di essere eccessivamente ampia, e ha detto che non dovrebbe essere consentito all’RS di essere “giudice e giuria” delle proprie decisioni.

Isobel d’Inverno, che ha convocato un Comitato di Diritto Tributario della Law Society, ha affermato che quest’ultima sostiene l’intenzione della Tax Powers Bill di prevenire l’evasione fiscale, ma ha detto anche che la GAAR potrebbe causare incertezza nel contribuente. Inoltre, ha aggiunto che la Law Society è lieta che la Scottish Parliament’s Finance Committee raccomandi che l’RS debba consultare ampiamente il progetto di orientamento, prima della pubblicazione e prima che eventuali revisioni sostanziali vengano apportate.

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