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HMRC – Piani antielusione troppo zelanti, avverte il CIOT

Il Chartered Institute of Taxation del Regno Unito (CIOT) ha espresso preoccupazione riguardo ai metodi per contrastare i meccanismi di elusione fiscale del mercato, praticati dall’HM Revenue and Customs (HMRC), definendoli “poteri senza precedenti”.

Nella sua risposta alla consultazione della HMRC sulle iniziative anti-evasione, il CIOT ha evidenziato la necessità di cancellare l’arretrato giudiziale. Le riforme del Governo dovrebbero collegare casi che si ritengono simili; il che significherebbe che una sentenza giudiziaria contro un contribuente garantirebbe che per tutti i “casi successivi” si paghi l’imposta in questione immediatamente.

Secondo il presidente del CIOT, Stephen Coleclough, questo non è qualcosa che il Governo dovrebbe fare alla leggera. Invece, il cambiamento “deve essere considerato una misura di emergenza per affrontare un insieme ben definito di casi e dovrebbe essere limitato nel tempo.” Inoltre, l’HMRC dovrebbe emanare delle linee guida complete che chiariscano quali situazioni saranno affrontate in questo modo, ha detto.

Coleclough ha sostenuto che le regole “dovrebbero applicarsi solo ai soggetti accomunati dallo stesso regime o con varianti molto vicine ad esso. Inoltre, la legislazione dovrebbe includere una clausola di temporaneità che abroga la normativa dopo, diciamo, tre anni che le circostanze eccezionali, attualmente in atto, siano state affrontate in quel periodo.”

Il CIOT si oppone anche all’applicazione dell’obbligo di pagare le tasse in anticipo per tutti i contribuenti soggetti al regime previsto dall’HMRC secondo la Disclosure of Tax Avoidance Schemes (DOTAS) o la legislazione General Anti-Abuse Rule (GAAR). Per Coleclough, ciò equivarrebbe all’introduzione di una legislazione retroattiva.

Egli ha dichiarato: “Il fatto che ci sia stata comunicazione dimostra l’intenzione di apertura e trasparenza verso l’HMRC. In un numero di casi è stata fatta la divulgazione, “per essere al sicuro”, anche se il promotore o il contribuente non credevano che fosse strettamente necessario”.

Per ora, introdurre un cambiamento retroattivo del diritto che porta a un pagamento accelerato delle imposte, è irragionevole. Estendere i poteri dell’HMRC senza garanzie per i contribuenti, che sono stati trasparenti con l’autorità, è ingiustificabile. Se queste disposizioni entrano in vigore, allora dovrebbero applicarsi solo ai contratti sottoscritti dopo che il disegno di legge sulla finanziaria del 2014 sia stato approvato.”

Coleclough ha aggiunto che i membri del CIOT “hanno espresso la loro profonda preoccupazione per la mancanza di garanzie fornite dalle misure proposte, e ciò che vedono è l’erosione dei principi di una giustizia equa. La stragrande maggioranza dei consulenti fiscali condivide in parte, o in tutto, l’approccio del Governo per contrastare l’aggressivo piano contro l’evasione fiscale; procedendo senza adeguate misure di garanzia e diritti di appello, si corre il rischio di ridurre tale sostegno“.

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La Francia affina il sistema fiscale

L’Ispettorato Generale delle Finanze francese (IGF) ha rivelato che in Francia 192 imposte producono meno di 150 milioni di Euro (208 milioni di dollari), e per tale motivo ha sostenuto l’eliminazione di due terzi di queste tasse.

In un rapporto pubblicato da Le Figaro, l’Ispettorato Generale delle Finanze ha detto che queste piccole imposte rappresentano solamente 3.5 miliardi di Euro delle entrate totali (pari a 284.3 miliari di Euro) previste per il 2014.

L’IGF ha pertanto esortato il Governo a promuovere il taglio di almeno 120 imposte, e ad emettere una circolare che vieti l’introduzione di tasse inefficienti e di non evidente utilita’ in futuro.

L’attuazione di queste misure porterà la Francia in linea con il resto d’Europa, ha sostenuto l’IGF. Il Regno Unito e Paesi Bassi non prevedono imposte che non apportino meno di 100 milioni di euro, mentre la Germania ne ha tre, e l’Italia 24.

Tale report è stato redatto dall’Ispettorato Generale delle Finanze francese per conto del Ministro del Bilancio francese Bernard Cazeneuve nel quadro dei piani del Governo per la riforma fiscale. All’IGF è stato chiesto di redigere un inventario di tutte le piccole imposte presenti in Francia, al fine di semplificare il sistema fiscale nel Paese.

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Svizzera sotto pressione per approvare il patto fiscale francese

Il Ministro delle Finanze francese, Mr. Pierre Moscovici ha annunciato al suo omologo svizzero, Eveline Widmer-Schlumpf, che Parigi non intende rinegoziare l’accordo sulla modifica della tassa di successione (inheritance tax – IHT) redatta dai due Paesi, anche se questa viene respinta dai legislatori svizzeri.

L’accordo franco-svizzero sulla tassa di successione è stato firmato, cosi’ come modificato, nel luglio del 2013, per sostituire il testo esistente dal 1953. Anche se controverso, l’accordo consente alla Francia di tassare, a determinate condizioni, gli eredi e i beneficiari dei cittadini svizzeri residenti in Francia. Sussistono tuttavia seri dubbi sul fatto che il Consiglio degli Stati della Confederazione Elvetica siglera’ l’accordo il 18 marzo. Il testo, infatti, è stato fermamente respinto dal Consiglio Nazionale nel dicembre dello scorso anno.

Se il Consiglio degli Stati blocchera’ il trattato, la Francia non avrà altra scelta che denunciare l’accordo siglato nel 1953, ha avvertito Moscovici. La Francia non intende rinegoziare l’accordo, che si tradurrebbe in un trattato vuoto, ha aggiunto.

Moscovici ha evidenziato come tale accordo riveduto sia equo per la Svizzera in quanto va a migliorare la situazione esistente e le relazioni bilaterali e, allo stesso tempo, favorisce lo scambio di informazioni su richiesta.

La Francia ha cercato di rivedere l’accordo del 1953 con la Confederazione per due anni. La Nazione ha posto la risoluzione di altri contenziosi pendenti in materia fiscale subordinata all’adozione del trattato. Tali questioni includono la tassazione dei pendolari transfrontalieri, la tassazione forfettaria, la questione dei valori patrimoniali non dichiarati dei residenti francesi detenuti nelle banche svizzere, e le questioni fiscali pendenti relative all’aeroporto binazionale di Basilea – Mulhouse.

Nonostante la dura presa di posizione di Moscovici, questi ha rilasciato una dichiarazione congiunta con Widmer -Schlumpf accogliendo con favore la prosecuzione del dialogo tra i due territori. Entrambi hanno ribadito come il loro impegno per il nuovo accordo sulle tasse di successione sia “preferibile ad una situazione non regolamentata.” Hanno inoltre affermato che i progressi compiuti a livello internazionale sullo sviluppo di uno standard globale per lo scambio automatico di informazioni in materia fiscale potrebbe sostenere un nuovo rapporto tra i Paesi, ribadendo il loro impegno a cooperare per “adottare accordi per regolarizzare qualsiasi patrimonio precedentemente non dichiarato.”

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Nessuno spazio per tagli fiscali, dice il Ministro delle Finanze olandese

Il Ministro delle finanze Jeroen Dijsselbloem ha fermamente escluso l’idea di abbassare le tasse nei Paesi Bassi, insistendo sul fatto che attualmente non vi è margine fiscale per farlo – una visione condivisa dal primo Ministro Mark Rutte.

Pur accogliendo con favore gli ultimi dati dell’Ufficio Centrale di Pianificazione, che prevedono una maggiore crescita e un deficit pubblico sotto il 3 % del prodotto interno lordo (PIL) nel corso dei prossimi anni, il Ministro delle Finanze Dijsselbloem ha avvertito che il prossimo anno il paese spenderà EUR 12bn (USD16.6bn), più di quanto raccoglie dalle entrate.

Il Ministro degli Affari Sociali olandese Asscher, adotta una posizione più neutrale, senza respingere ne’ sostenere l’idea di tagliare le tasse. La questione, tuttavia, è all’ordine del giorno dell’assemblea in cui il governo si riunisce per discutere il bilancio 2015 in estate, ha confermato.
Al contrario, Alexander Pechtold dei Democratici 66 (D66), uno dei quattro partiti di governo nei Paesi Bassi, ha fermamente dichiarato di essere in disaccordo con la posizione di Dijsselbloem. Abbassando la pressione fiscale aumenterebbe il potere d’acquisto e si creerebbero posti di lavoro, ha detto, descrivendo questa come la soluzione durante i periodi di alta disoccupazione.

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Lussemburgo: Incrementi IVA assenti dal bilancio del 2014

Il ministro delle Finanze del Lussemburgo, Pierre Gramegna ha presentato il bilancio del 2014 alla Camera dei Deputati, che prevede EUR 230m (USD316m) di risparmio, anche escludendo il proposito di aumentare l’imposta sul valore aggiunto (IVA) nel 2014, come inizialmente temuto.

I ricavi totali sono previsti in crescita del 5,1% nel 2014, rispetto al 2013. Si prevede che le entrate provenienti dalle imposte dirette sul reddito, vale a dire l’imposta sul reddito delle persone fisiche e quella sulle società, aumentino, da un anno all’altro, del 6,7% nel 2014, rispetto allo scorso anno. Il reddito cumulativo derivante dalle imposte sulla produzione e sulle importazioni – principalmente IVA – si prevede raggiunga EUR 6.3bn nel 2014, in crescita del 10,4% rispetto al bilancio 2013.

Riflettendo il successo nel settore dei fondi lussemburghesi, le entrate provenienti dalla tassa di sottoscrizione di fondi di investimento sono debitamente aumentate da EUR 630m nel 2013 ad EUR 730m nel 2014. Al contrario, si prevede che il reddito da accise e dazi doganali dovrebbe rimanere stabile nel 2014 per il terzo anno consecutivo.

Mentre il bilancio del 2014 può essere caratterizzato da una mancanza di austerità, il Ministro delle Finanze Gramegna ha indicato che il bilancio del 2015 sarà una storia diversa, che rifletterà una realtà molto dura. Il Governo prevede un deficit di entrate IVA l’anno prossimo tra EUR 600m e EUR 1.1bn, pari ad una percentuale tra il 4,9% e il 9,1% dei ricavi complessivi, a causa delle modifiche apportate dall’Unione Europea alle norme sulle prestazioni di servizi per via elettronica a partire dal 2015.

All’inizio di quest’anno, il Ministro delle Finanze Gramegna ha annunciato piani per aumentare i titoli lussemburghesi e ridurre le aliquote IVA per contrastare questa diminuzione – una misura che sarà ora prevista nel bilancio del prossimo anno.

Al momento, Gramegna ha affermato che il tasso dei titoli salirebbe dal 15% al 17%, e le sue tariffe ridotte aumenterebbero dal 12% al 14%, e dal 6% all’8%. Il tasso super-ridotta, sui prodotti di base, è di rimanere invariato al 3 per cento. Il bilancio del Lussemburgo del 2014 deve essere approvato dal legislatore entro la fine di aprile.

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Il Ministro delle finanze irlandese parla della politica fiscale

Il Ministro per le Finanze irlandese, Mr. Michael Noonan, ha detto che l’obiettivo principale della Medium Term Economic Strategy (MTES, ovvero strategia economica a medio termine) è quello di raggiungere la piena occupazione entro il 2020, impegnandosi nel “continuare a privilegiare delle misure fiscali che garantiscano una ripresa economica che sia fonte di occupazione.”

Discutendo sulle politiche da adottare per il prossimo anno, Mr. Noonan ha  sottolineato che negli ultimi tre bilanci il Governo ha tentato di rendere piu’ competitivo  il sistema fiscale ed ha cercato di sostenere la crescita economica – ad esempio attraverso il pacchetto fiscale di 500 milioni di Euro (687 milioni di dollari) previsto per le imprese nel bilancio del 2014, ed il supporto al turismo attraverso la tassa sui viaggi aerei allo 0% e la riduzione al 9% dell’imposta sul valore aggiunto.

Questi ha inoltre menzionato le politiche fiscali volte a favorire il trasferimento dei terreni alle giovani generazioni nel settore agro-alimentare; gli sforzi compiuti per sostenere il settore edile attraverso l’introduzione di una normativa sul Real Estate Investment Trust (fondo di investimento immobiliare), l’incentivo per la ristrutturazione delle abitazioni e un’esenzione d’imposta sulle plusvalenze.

Mr. Noonan ha anche aggiunto che attraverso questa strategia economica a medio termine (MTES), il Governo “continuerà ad esaminare le opportunità di utilizzare le imposte come uno strumento economico per guidare la creazione di nuovi posti di lavoro e per costruire settori forti in tutta l’economia.” Mr. Noonan ha anche citato come esempio la revisione dello sgravio delle imposte nel settore agricolo annunciata nel bilancio del 2014. Scopo di tale revisione sarà quello di valutare i costi ed i benefici delle diverse spese fiscali nel settore agricolo al fine di garantire il massimo beneficio per il settore e per l’intera economia.

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Liechtenstein: la Conferenza fiscale si concentra sull’AEI

La marcia verso l’inevitabile scambio automatico di informazioni (AEI), come trattato dall’Organizzazione per la Cooperazione Economica (OECD – International Co-operation and Tax Administration Division) sullo standard globale, è stato solo uno dei temi discussi in una recente conferenza internazionale fiscale tenutasi nel Liechtenstein.

Durante il suo discorso, il capo dell’OECD, della Cooperazione Internazionale e della Divisione sull’Amministrazione Fiscale, Achim Pross, ha confermato che le nuove norme sull’AEI saranno elaborate rapidamente, ed ha dato agli Stati del G20 il suo sostegno per la loro attuazione.

Il treno ha lasciato la stazione e sta rapidamente prendendo velocità“, ha detto Pross, riferendosi allo stato attuale dei negoziati in seno al gruppo del G20. I paesi che hanno aderito alla convenzione multilaterale dell’OECD sulla reciproca assistenza saranno invitati ad attuare la futura norma sull’AEI il più rapidamente possibile, ha aggiunto.

Michael Sell del Ministero delle Finanze tedesco ha concordato che non c’è modo ora di arrestare l’AEI come standard globale, né di ritirarsi da esso, nonostante le sfide che pone in termini di attuazione.

Sell, tuttavia, ha spiegato che risolvere i problemi del passato rimane in cima all’agenda politica della Germania, al fine di garantire che i residenti tedeschi con conti esteri non dichiarati siano in grado di regolarizzare la loro situazione fiscale con le autorità tedesche. Mentre gli accordi bilaterali offrono una soluzione al problema della legalizzazione dei beni non tassati, disposizioni che prevedono l’anonimato del cliente o le esenzioni fiscali parziali sono inaccettabili sia politicamente che socialmente, Sell ha dichiarato.

Sell ha sottolineato il suo continuo sostegno verso la procedura di volontaria dichiarazione d’imposta di non conformità, disponibile in Germania, che consente ai residenti tedeschi di regolarizzare la loro situazione fiscale con le autorità, offrendo una situazione c.d. “win -win” che porta vantaggi sia al fisco che ai contribuenti.

Anche se la dichiarazione volontaria rimane un’opzione “attraente”, c’è ancora una mancanza di consapevolezza del procedimento tra i contribuenti in Germania, Sell ha osservato. Molti contribuenti evitano ancora di presentare la dichiarazione di non conformità per paura di incorrere in elevati pagamenti per gli arretrati, ha continuato. Vi è inoltre il rischio reale che il reato fiscale sia scoperto e che l’individuo venga successivamente sottoposto a procedimento penale, Sell ha detto, sottolineando che i contribuenti possono essere sottoposti a procedimento per la presentazione delle dichiarazioni incomplete.

Al termine della conferenza, il Direttore del Liechtenstein’s Office of International Financial Affairs, Katje Gey ha confermato che il Liechtenstein è stato attivamente coinvolto nel processo di elaborazione dello standard dell’OECD.

Allo stesso tempo, il Principato propone di proseguire la sua politica di concludere accordi fiscali bilaterali, volti a prevenire sia la doppia imposizione che la discriminazione, ha detto.

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La nuova Financial Services Authority delle Seychelles per regolare il settore finanziario Offshore

Il 1 ° marzo 2014, ai sensi del Financial Services Authority Act del 2013, la International Business Authority di Seychelles (SIBA) ha modificato il suo nome in Financial Services Authority (Autorita’ per i Servizi Finanziari), diventando il regolatore per i servizi finanziari offshore non bancari nelle Seychelles.

Mentre la SIBA (International Business Authority di Seychelles) in passato era anche un fornitore di servizi, e il suo compito era quello di facilitare il business internazionale, la Financial Services Authority rappresenta una vera e propria evoluzione nel settore dei servizi finanziari internazionali nelle Seychelles in quanto compito di questa nuova Autorita’ sara’ quello di concentrarsi esclusivamente su questioni normative. Il nuovo Istituto sarà responsabile della concessione di licenze, della supervisione e dello sviluppo del settore relativo ai servizi finanziari non bancari, tra cui la registrazione e la regolamentazione delle società finanziarie internazionali, delle fondazioni, delle limited partnership (società in accomandita semplice) e dei trust nelle Seychelles.

L’amministratore delegato della FSA, Wendy Pierre, ha confermato che la FSA ha tutte le competenze e tutta la volonta’ necessarie per  portare a termine la sua missione, che è quella di fornire un sistema di regolamentazione che sia conforme alle leggi e alle pratiche internazionali.

Wendy Pierre ha inoltre sottolineato che il settore dei servizi finanziari non bancari non solo ha incrementato la conoscenza e l’esperienza delle Seychelles in materia di servizi professionali, come ad esempio nel settore legale, quello bancario e contabile, ma ora sembra anche tendere allo sviluppo del settore finanziario delle Seychelles in nuove aree, tra cui la finanza islamica.

La FSA ha inoltre presentato il suo nuovo sito web, ed ha firmato un protocollo d’intesa con quelli che sono stati definiti tre dei suoi più importanti stakeholders, ovvero la Banca Centrale delle Seychelles, la  Fair Trading Commission (la Commissione per il commercio equo) e il Seychelles Investment Board (il Comitato di investimento delle Seychelles).

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L’OCSE elogia le Dipendenze della Corona in materia di imposte

Il Segretario Generale dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), Mr. Angel Gurria, ha recentemente elogiato l’Isola di Man, Jersey e Guernsey per i progressi da queste raggiunti verso una maggiore trasparenza fiscale.

Nel corso di un dibattito tenutosi durante il Forum Europeo sulla concorrenza a Bruxelles, Mr. Gurria ha annunciato di aver ricevuto “una serie di impegni direttamente dalle Dipendenze della Corona” dopo il vertice del G8 a Loch Erne nel 2013. Mr. Gurria ha poi aggiunto: “questo è sicuramente un buon inizio, nonostante ci sia ancora molto da fare. Alcuni dei problemi non riguardano le isole, bensi’ quelle che possono definirsi le “grandi isole” – lo stesso Regno Unito e gli Stati Uniti”.

Il primo ministro dell’Isola di Man, Mr. Allan Bell, ha accolto con favore l’approvazione di Angel Gurria, evidenziando come il Forum Globale dell’OCSE sulla trasparenza e lo scambio di informazioni a fini fiscali l’anno scorso ha assegnato all’isola il migliore ”compliant rating”.

“Questo livello di riconoscimento, assieme alle osservazioni fatte da Angel Gurria, riflette la forte leadership dell’isola in materia di trasparenza fiscale e di scambio di informazioni. Come ha detto il Ministro del Tesoro nel suo discorso sul bilancio, il 2013 è stato un anno davvero importante ed innovativo per l’Isola di Man e continueremo a fare la nostra parte negli sviluppi futuri”, ha aggiunto Mr. Allan Bell.

“L’evasione fiscale è un problema globale e l’Isola di Man ha dimostrato la sua volontà di partecipare ad una soluzione globale. Sosteniamo la creazione di un unico standard internazionale e l’ulteriore promozione di condizioni di parità in termini di imposta di scambio di informazioni”, ha cosi’ concluso Allan Bell.

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Secondo il Gruppo di Lavoro le politiche fiscali di Hong Kong non sono sostenibili

Il Gruppo di Lavoro sulla Pianificazione Fiscale a lungo termine, che è stato istituito nel giugno del 2013 per esaminare lo stato delle finanze pubbliche di Hong Kong, ha preannunciato che una futura lacuna fiscale obblighera’ il Governo a trovare delle entrate supplementari.

Secondo un’attenta analisi effettuata dal Gruppo di Lavoro, la situazione generale di bilancio di Hong Kong rimarra’ in buone condizioni, almeno per quanto riguarda il breve-medio termine. Nel lungo termine, tuttavia, il Governo dovra’ tentare di allineare i tassi di crescita delle proprie entrate e quelli delle proprie spese.

Si prevede che l’economia avrà un tasso di crescita nominale annuo del 4,4 per cento fino al 2041, e che le entrate del governo cresceranno a circa lo stesso tasso annuo (4,5 per cento), raggiungendo il 19,8 per cento del prodotto interno lordo (PIL) nel 2041-42. Se i servizi di istruzione, assistenza sociale e assistenza sanitaria rimarranno inalterati, il Gruppo di Lavoro prevede una crescita annua del 5,3 per quanto riguarda la spesa pubblica, con un conseguente disavanzo strutturale pubblico a partire dal 2029-30.

Tuttavia, se il finanziamento per questi tre servizi dovesse aumentare del 3 per cento annuo, in linea con quello che e’ l’andamento storico, la spesa pubblica aumenterebbe in media di un 7,5 per cento all’anno, ed in sette anni dovrebbe emergere un deficit fiscale strutturale.

Il Gruppo di Lavoro raccomanda di tenere la spesa pubblica allo stesso livello delle entrate, e cioe’ attorno al 20 per cento del PIL, dando la priorità “ad una   maggiore considerazione della sostenibilita’ finanziaria a lungo termine e la disponibilità ad accettare dei risparmi compensativi” nei settori politici.

Il Gruppo di Lavoro “sostiene con forza che le proiezioni di questa relazione dovrebbero essere considerate un campanello d’allarme per il Governo e per la comunità, e dovrebbero indurre il Governo a considerare la portata del problema del deficit strutturale che potrebbe affliggere la comunità di Hong Kong, dato anche l’invecchiamento della popolazione e gli altri impegni finanziari noti o solo potenziali.”

Per quanto riguarda la tassazione, il Gruppo di Lavoro raccomanda al Governo di “preservare, stabilizzare e ampliare la base delle entrate, rafforzando l’esazione fiscale e rinvigorendo principi generali quali, per esempio, il  recupero dei costi, il cosiddetto “user pays” (chi usa paga) e “polluter pays” (chi inquina paga)”. Infine, si dovrebbe prendere in considerazione l’introduzione di nuove voci di ricavo quando vengono implementate nuove politiche o servizi – si pensi, ad esempio, alla tariffa sulla raccolta dei rifiuti, detta anche “la tassa verde”.

In particolare, tale Gruppo di Lavoro sostiene che il Governo dovrebbe evitare di fare eccessivo affidamento sulla fiscalità diretta, e non escludere nuove fonti di reddito. Il Gruppo osserva che, “in mancanza di un’imposta sui beni e servizi (GST), e con oltre il 40 per cento di entrate non fiscali provenienti dal ”land premium”, i flussi di entrate per Hong Kong sono maggiormente soggetti alle crisi economiche rispetto ad altri Paesi. Il governo dovrebbe accordare maggiore priorità alle imposte indirette e quelle imposte indirette che non sono state corrette per anni andrebbero riviste.”

Tuttavia, è anche vero che “i passi per ampliare la base imponibile sono destinati ad essere controversi, come dimostra la mancanza di sostegno pubblico seguita alla proposta di una tassa sui beni e servizi (GST) nel corso della Consultazione pubblica del Governo sulla riforma fiscale tenutasi nel 2006 “.

Il Segretario delle Finanze, Mr John Tsang, ha detto che il rapporto “rappresenta un chiaro avvertimento a cui dev’essere prestata attenzione”. Mr. Tsang ha inoltre manifestato la sua intenzione di invitare il Gruppo di Lavoro a fornire un’analisi più completa della situazione, delle previsioni future e dei consigli affinche’ possano venire discussi dal Governo e dalla comunità.

Tuttavia, durante il suo recente discorso sul bilancio, Mr. Tsang ha concluso che, vista la competitività di Hong Kong e l’impatto sulla comunità, c’è poco spazio per grossi aumenti fiscali, e che “sara’ piuttosto controverso proporre eventuali nuove tasse, che necessiterebbero in ogni caso un’attenta valutazione e una discussione pubblica”.

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