Il 10 novembre 2014 il Primo Ministro australiano Tony Abbott si e’ detto fiducioso che l’accordo di libero scambio con la Cina, da tempo posticipato, verrà firmato la prossima settimana in occasione della visita del Presidente Xi Jinping a Canberra.
Rispondendo alle domande dei giornalisti a Pechino, Abbott ha spiegato che “grazie all’attenzione prestata da Australia e Cina nel corso degli ultimi 12 mesi” l’accordo “e’ quasi pronto per essere firmato nei prossimi giorni.” Egli ha aggiunto poi che ci sono comunque “ancora un paio di cose da portare a termine.”
Soffermandosi su questo punto, il Primo Ministro ha aggiunto: “Ci sono solo un paio di questioni che vanno ancora affrontate, ma non intendo soffermarmi sull’argomento. Voglio solo aggiungere che e’ nell’interesse di entrambi i Paesi riuscire ad ottenere questo risultato, anche perché commercio significa piu’ posti di lavoro, prodotti di migliore qualità per i consumatori cinesi, e maggiori opportunità per gli esportatori australiani”.
Abbott non ha né confermato né respinto le osservazioni circa il fatto che l’accordo di libero scambio (FTA) andrebbe ad escludere le principali esenzioni. Ha invece detto di non considerare l’accordo “in termini di concessioni”, ma piuttosto “in termini di risultati vantaggiosi”.
Il mese scorso, il Tesoriere australiano, Joe Hockey, ha indicato che, ai sensi dell’accordo di libero scambio, l’Australia sarà esentata dalle nuove tariffe sull’importazione del carbone previste dalla Cina.
I negoziati in vista di un accordo di libero scambio sono iniziati nel 2005. La Cina è già il più grande mercato dell’Australia, con il commercio bilaterale che ha raggiunto una cifra superiore ai 135 miliardi di dollari lo scorso anno. L’Australia è anche la più importante destinazione estera per gli investimenti delle aziende cinesi.
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