Le Entrate derivanti dalle imposte ambientali nel Regno Unito hanno raggiunto un livello record nel 2014, i nuovi dati mostrano che le entrate fiscali ambientali sono rimaste sostanzialmente stabili negli ultimi due decenni.
I dati dell’Office for National Statistics (ONS), pubblicato il 1° giugno, hanno rivelato che le tasse ambientali sono aumentate fino a GBP 44.6bn (USD68bn) dallo scorso anno. Tuttavia, nonostante l’aumento ad un aliquota media di circa il cinque per cento l’anno dal 1993, il gettito fiscale ambientale è rimasto a circa il 2,5 per cento del prodotto interno lordo nello stesso periodo.
L’Ufficio statistico europeo (Eurostat) definisce la tassa ambientale come una imposizione su una unità fisica (come un litro di benzina o un volo aereo passeggeri), che ha un impatto negativo provato sull’ambiente. Queste tasse sono destinate a promuovere un comportamento positivo per l’ambiente, ridurre gli effetti dannosi sull’ambiente e generare entrate che possono potenzialmente essere utilizzate per promuovere ulteriormente la tutela dell’ambiente.
I dati ONS mostrano che le tasse ambientali costituiscono il 7,5 per cento di tutte le entrate derivanti da tasse e contributi sociali nel Regno Unito nel 2014. L’imposta sugli idrocarburi (compresi carburanti per i trasporti) hanno rappresentato il 60,8 per cento di tutte le tasse ambientali nel 2014. Il contributo delle imposte ambientali su quelle complessive e’ oscillato dal 6,6 per cento sul prelievo fiscale complessivo nel 2006, all’8,6 per cento nel 1998.
La ricerca conclusiva della ONS ha rilevato che le famiglie del Regno Unito pagavano, in media, GBP 765 in tasse ambientali nel 2012.
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