La Svizzera ha firmato a Parigi la convenzione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sulla reciproca assistenza amministrativa in materia fiscale, che prevede uno scambio spontaneo di informazioni. Essa deve ancora essere ratificata dal parlamento e sarà sottoposta a referendum facoltativo. Mercoledì scorso, la ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf aveva già riferito che il Consiglio federale aveva approvato l’accordo e intendeva firmarlo.
A siglare il documento è stato l’ambasciatore permanente all’OCSE, Stefan Flückiger, il quale in una nota ha ricordato che “dal marzo del 2009 la Svizzera si sforza di rispettare le norme internazionali in materia fiscale”. “La firma della Convenzione – ha aggiunto – conferma l’impegno della Svizzera di partecipare alla lotta mondiale contro l’evasione e la frode fiscali, con l’obiettivo di preservare l’integrità e la reputazione della piazza finanziaria del paese”.
La convenzione dell’OCSE, già in vigore in 28 Paesi, prevede numerose forme di collaborazione in ambito fiscale, tra cui lo scambio di informazioni su richiesta e lo scambio spontaneo di informazioni. I paesi contraenti devono accordare assistenza amministrativa con un effetto retroattivo fino a tre anni dall’entrata in vigore. La Svizzera è stata la 58.esima nazione a sottoscriverla. Venerdì lo ha fatto anche la Croazia.
Secondo il segretario generale dell’OCSE Angel Gurria, l’adesione elvetica alla convenzione “invia un segnale forte e chiaro che la Svizzera fa parte della comunità di Stati per i quali la cooperazione fiscale internazionale è una necessità”.
Pascal Saint-Amans, direttore del centro di politica e di amministrazione fiscale dell’OCSE, ha detto all’agenzia stampa francese Afp che la convenzione “prepara il passaggio allo scambio automatico di dati fiscali”, che dovrebbe diventare norma internazionale dal 2015. La firma di Berna – ha aggiunto – è “una tappa molto significativa” nella lotta all’evasione fiscale e costituisce “la fine del segreto bancario” elvetico.
Mercoledì Widmer-Schlumpf aveva sottolineato che lo scambio automatico di informazioni è fra le misure applicabili, ma che non è obbligatorio e necessita di un accordo supplementare tra gli Stati contraenti.
Be the first to comment