Secondo le statistiche del Dipartimento del Tesoro pubblicate nel Registro Federale, altri 1.158 contribuenti degli Stati Uniti hanno rinunciato ai loro passaporti o alle loro Green Cards nel primo trimestre del 2016, in linea con i 1.058 espatri nel trimestre dello scorso anno.
Come sottolineato dall’ Avvocato tributarista internazionale Andrew Mitchel, “solo pochi anni fa, saremmo stati sorpresi da un numero così elevato in un solo trimestre. Ora, avendo oltre i 1.000 espatriati per trimestre sembra essere diventata la normalità”.
Il numero di individui che rinunciano alla loro cittadinanza è stato notevolmente maggiore negli ultimi tre anni. Nel 2015, un record di 4.279 contribuenti degli Stati Uniti ha rinunciato al passaporto o alla Green Card – oltre il 25 per cento in più rispetto al precedente record di 3.415 avvenuto nel 2014. Il numero era di 2.999 nel 2013 e il livello più alto negli anni precedenti è stato 1.781 nel 2011.
L’aumento del numero di individui che rinunciano alla cittadinanza ha coinciso con un aumento dei controlli da parte del Tesoro e dell’Internal Revenue Service per tracciare i patrimoni non dichiarati dei cittadini americani e i redditi detenuti all’estero, in particolare in base al Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA) e prevedendo l’obbligo di depositare il Report of Foreign Bank e Financial Accounts.
Secondo gli Organi di Rappresentanza, gli Americani che vivono all’estero stanno diventando sempre più consapevoli dei loro obblighi di dichiarazione fiscale negli Stati Uniti. In particolare, in seguito all’introduzione del FATCA, i cittadini statunitensi trovano sempre più difficile aprire conti correnti in altri Paesi.
Il Ministero del Tesoro è tenuto per legge a pubblicare un elenco trimestrale che indichi il nome di ogni individuo che ha perso o rinunciato alla cittadinanza degli Stati Uniti. Per la redazione di tale elenco, i residenti a lungo termine o titolari di Green Cards vengono considerati come se fossero cittadini degli Stati Uniti che hanno perso la cittadinanza.
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