Nel 2011, il rapporto entrate fiscali/PIL medio di tutte le 27 nazioni dell’Unione Europa era parti al 38.8%, in crescita rispetto al 38.3% registrato nel 2010. Questi dati sono stati pubblicati nell’edizione 2013 del report sugli andamenti fiscali dell’Unione Europea.
Il report, pubblicato da Eurostat e dalla Direzione Generale della Commissione Europea per la Fiscalità e l’Unione Doganale, ha rivelato significative variazioni tra gli Stati Membri per quanto riguarda gli oneri fiscali per l’anno 2011, che variano dal 26% della Lituania al 47% della Danimarca.
Nel 2011, il Portogallo ha registrato il più grande aumento nel rapporto entrate fiscali/PIL con una figura del 33.2%, in crescita rispetto a quella del 31.5% registrata nel 2010; seguono al Portogallo Romania e Francia. Il calo più importante è invece stato registrato in Estonia, con un rapporto pari al 32.8% nel 2011, in calo rispetto al 34.1% registrato nel 2010. L’Estonia è seguita da Svezia e Lituania.
Le imposte sulle attivista lavorative risultano essere la più importante fonte di entrate fiscali dell’UE, costituendo quasi metà delle entrate fiscali totali. A queste seguono le imposte sui consumi, all’incirca pari a un terzo delle entrate totali e le imposte sui capitali, all’incirca pari a un quinto del totale.
Il rapporto tra aliquota media d’imposta sul lavoro e PIL dell’UE registrato per il 2011, pari a 35.8%, è in crescita rispetto al 35.8% del 2010; il rapporto tra aliquota d’imposta sui consumi e PIL è invece cresciuto dal 19.7% registrato nel 2010 al 20.1% del 2011.
Il report ha anche pubblicato dati relativi all’ aliquota media d’imposta sui redditi personali più alta d’Europa; fino all’11 Marzo 2013, questa era pari al 38.3%, in aumento rispetto al 38.1% registrato nel 2012. Questa figura è tuttavia al di sotto del 44.8% registrato nel 2000.
Nel 2013, l’aliquota d’imposta media sui redditi delle società è stata del 23.5, in crescita rispetto al 23.4% del 2012. L’aliquota media IVA registrata per il 2013 è invece del 21%, anche questa in crescita rispetto al 21% del 2012.
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