La sconfitta del partito Kuomintang di Taiwan da parte del Partito Democratico Progressista (DPP) nelle elezioni presidenziali e legislative del gennaio 16 ha portato alla sospensione dei negoziati per un accordo “cross-strait” avente ad oggetto il commercio di beni con la Cina.
Considerata l’opposizione da parte del DPP per ulteriori collegamenti con la Cina, il ministro degli Affari economici uscente, John Deng, ha confermato che il suo ministero ha deciso di bloccare qualsiasi negoziato sul commercio o i sugli investimenti con la Cina. Egli ha sottolineato che qualsiasi decisione finale sui negoziati futuri dovra’ essere presa dal nuovo governo, quando quest’ultimo si insedierà, a maggio di quest’anno.
Un ulteriore round di negoziati sul trattato commerciale era già stato rinviato il mese scorso, siccome le due parti non avevano raggiunto un accordo sull’entità e la portata delle riduzioni tariffarie, e in particolare sulle importazioni agricole dalla Cina a Taiwan.
L’accordo sul commercio della merce e’ stato progettato sulla base dell’accordo quadro di cooperazione economica firmato nel 2010, ed entrato in vigore nel 2011.
Il settore manifatturiero di Taiwan aveva sperato che le ulteriori riduzioni tariffarie inserite all’interno del nuovo trattato gli potessero consentire di mantenere la competitività nei mercati cinesi, a fronte delle tariffe agevolate introdotte a favore dei produttori sudcoreani dal nuovo accordo di libero scambio tra la Corea del Sud e Cina.
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