Il Ministro delle Finanze francese, Mr. Pierre Moscovici ha annunciato al suo omologo svizzero, Eveline Widmer-Schlumpf, che Parigi non intende rinegoziare l’accordo sulla modifica della tassa di successione (inheritance tax – IHT) redatta dai due Paesi, anche se questa viene respinta dai legislatori svizzeri.
L’accordo franco-svizzero sulla tassa di successione è stato firmato, cosi’ come modificato, nel luglio del 2013, per sostituire il testo esistente dal 1953. Anche se controverso, l’accordo consente alla Francia di tassare, a determinate condizioni, gli eredi e i beneficiari dei cittadini svizzeri residenti in Francia. Sussistono tuttavia seri dubbi sul fatto che il Consiglio degli Stati della Confederazione Elvetica siglera’ l’accordo il 18 marzo. Il testo, infatti, è stato fermamente respinto dal Consiglio Nazionale nel dicembre dello scorso anno.
Se il Consiglio degli Stati blocchera’ il trattato, la Francia non avrà altra scelta che denunciare l’accordo siglato nel 1953, ha avvertito Moscovici. La Francia non intende rinegoziare l’accordo, che si tradurrebbe in un trattato vuoto, ha aggiunto.
Moscovici ha evidenziato come tale accordo riveduto sia equo per la Svizzera in quanto va a migliorare la situazione esistente e le relazioni bilaterali e, allo stesso tempo, favorisce lo scambio di informazioni su richiesta.
La Francia ha cercato di rivedere l’accordo del 1953 con la Confederazione per due anni. La Nazione ha posto la risoluzione di altri contenziosi pendenti in materia fiscale subordinata all’adozione del trattato. Tali questioni includono la tassazione dei pendolari transfrontalieri, la tassazione forfettaria, la questione dei valori patrimoniali non dichiarati dei residenti francesi detenuti nelle banche svizzere, e le questioni fiscali pendenti relative all’aeroporto binazionale di Basilea – Mulhouse.
Nonostante la dura presa di posizione di Moscovici, questi ha rilasciato una dichiarazione congiunta con Widmer -Schlumpf accogliendo con favore la prosecuzione del dialogo tra i due territori. Entrambi hanno ribadito come il loro impegno per il nuovo accordo sulle tasse di successione sia “preferibile ad una situazione non regolamentata.” Hanno inoltre affermato che i progressi compiuti a livello internazionale sullo sviluppo di uno standard globale per lo scambio automatico di informazioni in materia fiscale potrebbe sostenere un nuovo rapporto tra i Paesi, ribadendo il loro impegno a cooperare per “adottare accordi per regolarizzare qualsiasi patrimonio precedentemente non dichiarato.”
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