Il 30 ottobre 2014, il Congresso Spagnolo ha approvato la riforma sul diritto di Proprietà Intellettuale, incluso il controverso prelievo sugli aggregatori di notizie.
Soprannominato “Google Tax”, il prelievo consentirebbe agli editori di notizie di far pagare ai “sistemi di aggregazione di notizie in formato elettronico”, come i servizi di Google News, tutte le volte che “un link o una descrizione significativa” di uno dei loro articoli viene pubblicato. La tassazione colpirebbe tali ricavi, riconoscendo di fatto agli editori un diritto inalienabile a ricevere una compensazione equivalente nel momento in cui si mette a disposizione del pubblico, attraverso servizi elettronici, un contenuto o frammenti di esso.
La proposta di riforma ha ricevuto 172 voti favorevoli e 144 contrari, con 3 astenuti. Entrerà in vigore il primo gennaio 2015.
Google ha affermato, in una dichiarazione a seguito dell’approvazione: “Siamo scontenti della nuova legge perché pensiamo che servizi come Google News aiutino gli editori ad attirare utenti verso i lori siti”. Guardando avanti, vogliamo continuare a lavorare con gli editori spagnoli per aiutarli ad incrementare le loro entrate, mentre considereremo le nostre scelte alla luce di questo nuovo regolamento”.
Il governo non ha precisato a quanto ammonterebbe l’addebito, ma è stato sostenuto che la legge non si applicherebbe agli utenti di internet che condividono news attraverso i social media.
Si prevede che la legge, ufficialmente dal nome Canon AEDE, farebbe incasserebbe annualmente all’incirca EUR 80m (USD 106.7m) all’erario.
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