Il 26 aprile del 2018 il governo inglese ha ratificato l’accordo finalizzato all’istituzione in Europa della Unified Patent Court (UPC), tribunale comune ai vari stati contraenti con competenza esclusiva in materia di brevetti. Il destino dell’UPC è ora nelle mani della Germania, ultimo paese che deve ancora ratificare l’accordo prima che lo stesso entri in vigore. Rimane in ogni caso un po’ di incertezza per quanto riguarda quello che accadrà nel prossimo futuro. Tuttavia, la ratifica dell’accordo da parte del Regno Unito rappresenta un significativo passo avanti verso l’applicazione di un sistema di applicazione dei brevetti del tutto differente e innovativo.
I brevetti europei attualmente vengono convalidati e le relative cause vengono avviate nei singoli paesi europei. L’accordo in questione offre la possibilità di creare un diritto brevettuale unitario per i diversi paesi europei. Le cause in materia di brevetti verranno pertanto avviate presso il tribunale di nuova istituzione. Uno dei vantaggi principali derivanti dall’utilizzo di questo nuovo sistema è l’abbassamento dei costi rispetto al sistema attualmente in vigore, soprattutto grazie alla diminuzione dei requisiti di traduzione, formalità di concessione e tasse di rinnovo.
I requisiti a livello costituzionale dei singoli stati hanno causato rallentamenti e ritardi nella ratifica dell’accordo per l’istituzione dell’UPC. Ad esempio, la Francia ha potuto ratificare l’accordo solo dopo aver modificato la sua legislazione interna, mentre Regno Unito e Germania hanno dovuto aspettare l’adozione di una nuova normativa interna. Nonostante la normativa in questione sia stata adottata nel Regno Unito già nel 2014, ci sono stati infatti notevoli ritardi per la ratifica dell’accordo in questione, dovuti in buona parte anche all’incertezza generata dalla Brexit.
Per quanto riguarda la Brexit, nonostante il Regno Unito abbia ratificato l’accordo UPC, rimane aperta la questione circa la possibilità per il paese di partecipare al nuovo sistema che verrà introdotto nel prossimo futuro anche dopo l’uscita dall’Unione Europea nel marzo del 2019. L’accordo è stato firmato dal Regno Unito nella speranza che il nuovo sistema possa essere implementato prima di tale data, e che il paese possa comunque continuare a fare parte del nuovo sistema anche dopo la Brexit.
Tuttavia, siccome tutti gli stati contraenti saranno soggetti alla giurisdizione comune della Corte di Giustizia Europea come autorità suprema, la possibilità per il Regno Unito di continuare a partecipare al nuovo sistema anche dopo la Brexit dipenderà in gran parte dall’autorizzazione della Corte di Giustizia Europea. Nonostante gli interrogativi in questione, ancora non è chiaro cosa accadrà quando il Regno Unito uscirà dall’Unione Europea.
Per quanto riguarda la Germania, la ratifica dell’accordo è ostacolato da un’azione legale promossa dinnanzi alla Corte Costituzionale. L’azione legale in questione è stata promossa in quanto, alla data in cui il Parlamento tedesco ha approvato all’unanimità la Unified Patent Court, erano presenti solo 35 su 360 parlamentari, nonostante fosse necessaria una maggioranza dei due terzi. È stato inoltre contestato che i giudici della Unified Patent Court saranno privi di indipendenza a causa della procedura che verrà adottata per la loro nomina e la loro carica sarà troppo breve (6 anni). L’udienza dinnanzi alla Corte è prevista entro la fine del 2018; si spera pertanto che la questione venga risolta entro la fine dell’anno in corso.
Nonostante rimanga ancora poco chiara la tempistica per l’adozione del nuovo sistema, il fatto stesso che il Regno Unito, fra gli altri paesi, abbia proceduto alla ratifica dell’accordo è un chiaro segno dell’intenzione di procedere a questo cambio radicale nell’ambito dei brevetti in Europa.
Tuttavia, in generale, il nuovo sistema potrebbe entrare in vigore entro i prossimi 12 – 18 mesi, ma forse anche prima.
Per quanto riguarda le società australiane e della Nuova Zelanda, è pertanto opportuno che le stesse facciano il punto della situazione sul loro portafoglio di brevetti europei sin da ora, in modo tale da prepararsi per le imminenti modifiche. Non solo: anche i marchi commerciali e i diritti sul design dovranno essere presi in considerazione.
L’introduzione del nuovo sistema comporterà anche notevoli risparmi ai soggetti titolari di brevetto che vogliono convalidare i brevetti in Europa a seguito della loro concessione. A tal fine, potrebbe pertanto risultare vantaggioso posticipare tali richieste di convalida al fine di aumentare le possibilità di poter beneficiare del nuovo sistema.
Sarà inoltre consigliabile valutare attentamente se optare per un brevetto unitario (Unitary Patent) o per un tradizionale brevetto europeo, e decidere se far ricadere i brevetti europei di cui si è già ottenuta la concessione sotto la giurisdizione della nuova Unified Patent Court. Coloro che sono già titolari di un brevetto europeo potranno infatti scegliere di non aderire al nuovo sistema, una volta che lo stesso entrerà in vigore.
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