Regno Unito: MAC, necessario fare marcia indietro in tema di immigrazione

Il Comitato consultivo sull’immigrazione (Migration Advisory Committee – MAC) ha presentato un report sugli effetti dell’immigrazione dai paesi dello Spazio Economico Europeo nel Regno Unito, contenente raccomandazioni per l’immigrazione post-Brexit.

Il MAC ha comunicato che non sarà possibile dare attuazione alle sue raccomandazioni prima che il Regno Unito esca dall’Unione Europea il 29 marzo del 2019. Di conseguenza, il Comitato ha condiviso l’attuale posizione del governo inglese, il quale ha evidenziato che il periodo di transizione, nel corso del quale i cittadini europei continueranno a godere del diritto di libera circolazione, dovrebbe essere previsto anche nel caso di una “no-deal Brexit”. Qualsiasi eventuale nuovo sistema, pertanto, dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2021, data in cui dovrebbe concludersi il periodo di transizione.

Le conclusioni principali della relazione sono le seguenti:

  • Gli immigrati provenienti dai paesi dello Spazio Economico Europeo hanno inciso in modo trascurabile sulle opportunità di lavoro, i servizi locali, le paghe, l’inflazione e la criminalità, ma hanno invece determinato un aumento nella domanda di abitazioni, determinando un aumento dei prezzi degli immobili. Gli immigrati provenienti dallo Spazio Economico Europeo, inoltre, versano più soldi in tasse di quanti ne ricevono in benefits;
  • Gli immigrati provenienti dai paesi dello Spazio Economico Europeo non dovrebbero ricevere un trattamento preferenziale nel futuro sistema di immigrazione e non dovrebbero essere previste delle variazioni regionali per le paghe.

Per quanto riguarda invece la categoria di visti Trier 2, e cioè la categoria di visti che consente ai cittadini non provenienti dallo Spazio Economico Europeo altamente qualificati, e che hanno ricevuto un’offerta di lavoro nel Regno Unito, di lavorare nel Regno Unito, il MAC ha affermato che questa categoria di visti continuerà ad applicarsi ai cittadini extracomunitari anche dopo la Brexit.

Viste le raccomandazioni del MAC di non prevedere un trattamento preferenziale per i cittadini europei nel nuovo sistema di immigrazione, a meno che ciò non venga previsto come parte di un accordo globale di libero scambio, si presume che tale tipologia di visti verrà estesa dopo la Brexit anche ai cittadini europei. Secondo l’opinione di molti, ciò comporterebbe notevoli oneri a carico del Governo inglese e dei datori di lavoro del Regno Unito. Per fare fronte a tali svantaggi, il MAC ha raccomandato una serie di modifiche:

  • Abolire la previsione di un limite annuo massimo;
  • Il Resident Labour Market Test, che attualmente richiede ai datori di lavoro inglesi di dimostrare, in determinate circostanze, che non ci sono soggetti inglesi in grado di ricoprire il posto vacante che vorrebbero assegnare ad soggetto extracomunitario, dovrebbe essere abolito o dovrebbe essere aumentato il numero di esenzioni previste;
  • I ruoli mediamente qualificati dovrebbero essere ammessi alla sponsorizzazione;
  • L’attuale soglia di stipendio prevista per la categoria di visti Tier 2 dovrebbe essere mantenuta a 30,000 sterline per i lavoratori con esperienza e 28,000 per i laureati;
  • L’Immigration Skills Charge di 1,000 sterline annue dovrebbe essere applicata ai migranti europei;
  • Non dovrebbero essere apportate modifiche al sistema di visti Tier 2 (trasferimenti intra-aziendali), che consente alle società internazionali di trasferire un soggetto dalle imprese operative estere del gruppo nel Regno Unito;
  • Non dovrebbe essere prevista una categoria di immigrazione per i lavoratori poco qualificati, con la possibilità di prevedere uno schema per i lavoratori agricoli stagionali con un salario minimo più elevato. Il governo inglese ha già annunciato di avere pianificato l’introduzione di questo schema per i cittadini extracomunitari per far fronte alla carenza di manodopera per la raccolta di frutta e ortaggi nel Regno Unito;
  • La categoria di visti Tier 5 (“Youth Mobility scheme”), che consente agli individui nella fascia di età tra 18 e 30 anni, provenienti da determinati paesi, di entrare nel Regno Unito per lavoro fino ad un massimo di due anni, dovrebbe essere aperta anche alle categorie di immigrati provenienti dai paesi dello Spazio Economico Europeo. Secondo quanto previsto dal MAC, ciò potrebbe far fronte all’attuale crisi di manodopera poco qualificata;
  • Devono essere apportate modifiche significative alla categoria Tier 1, che consente agli investitori e agli imprenditori di entrare nel Regno Unito.

La relazione del MAC non spiega come il sistema di immigrazione del Regno Unito dovrebbe gestire gli studenti internazionali dopo la Brexit, o se sarebbe meglio creare una categoria post-studio per consentire agli studenti internazionali che si sono laureati nel Regno Unito di rimanere nel paese per lavoro per brevi periodi di tempo.

Recentemente, ci sono state proposte dalle università volte a ristabilire la tipologia di visti Tier 1 (“Post study work Visa”), abolita nell’aprile del 2012, che aveva consentito ai laureati di lavorare senza restrizioni fino ad un massimo di due anni.

Il MAC, inoltre, non ha formulato alcuna proposta su come considerare al fine del nuovo sistema l’ampia categoria di cittadini europei che entrano nel Regno Unito come lavoratori autonomi o per stabilire piccole imprese. L’unica categoria che consente lo stabilimento di un’attività autonoma è la categoria Tier 1, ma la maggior parte di tali categorie richiedono che il soggetto che presenta domanda investa nel Regno Unito, mentre i cittadini europei possono attualmente stabilire un’impresa o lavorare come lavoratori autonomi senza investire nel loro business. Il MAC si è semplicemente limitato a dire che la tipologia di visti Tier 1 è poco chiara e, pertanto, non è possibile dare delle linee guida.

Se tutte le raccomandazioni del MAC dovessero essere implementate, l’effetto che ne deriverebbe sarebbe quello di annullare tutta una serie di modifiche apportate alla categoria Tier 2 dall’attuale governo nel corso degli ultimi 10 anni, tra cui l’aumento del livello di qualifiche minimo per la categoria Tier 2 e l’introduzione di un limite massimo annuale per Tier 2 (general).

Il governo ha comunicato che prenderà in esame tutte le proposte sopra elencate.

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