Olanda: cambiamenti al regime di unità fiscale

Il regime di unità fiscale esistente consente a due o più societa’ di essere trattate come un unico contribuente ai fini dell’imposta sul reddito delle società (CIT) per quasi tutti gli aspetti, a condizione che queste soddisfino determinati requisiti. Questo significa che se le societa’ A e B entrano a far parte di una unità fiscale, possono presentare un’unica dichiarazione fiscale e le perdite di A possono essere detratte dagli utili di B e viceversa. Inoltre, qualsiasi transazione tra A e B come ad esempio i contributi, i prestiti e i pagamenti di interessi, in linea di principio non vengono considerati ai fini dell’imposta sul reddito.

La Corte di Giustizia dell’UE ha deliberato che il regime di unità fiscale olandese nella sua forma attuale viola le norme UE sulla libertà di stabilimento. Questo perché la legge olandese in materia permette di stabilire un’unità fiscale a due o più societa’ di un gruppo che o sono residenti nei Paesi Bassi o hanno uno stabilimento in Olanda (PE). Non pu` essere stabilita una unità fiscale tra una o più societa’ olandesi e tra una o più societa’ di gruppo estero non aventi una stabile organizzazione in Olanda.

La Corte di Giustizia dell’UE in una precedente decisione (2010) ha deliberato che questo era svantaggioso per le societa’ estere rispetto alle societa’ olandesi e che, di conseguenza, ciò costituiva una limitazione nella libertà di stabilimento. Tuttavia, nella stessa decisione, la Corte di Giustizia dell’UE ha deliberato che tale restrizione era giustificata dal fatto che le unità fiscali transfrontaliere potevano comportare dei problemi relativi alla tassazione all’interno degli Stati Membri, in particolare perché le spese potevano diventare deducibili in due stati anziché in uno soltanto. Di conseguenza, il regime di unità fiscale esistente è rimasto invariato.

Il caso del 2010 verteva principalmente sul fatto che le spese di una societa’ possono essere detratte dagli utili dell’altra societa’ e viceversa. La decisione della Corte di Giustizia dell’UE pubblicata recentemente riguarda le altre conseguenze del regime di unità fiscale, come ad esempio il fatto che le transazioni tra le societa’ all’interno dell’unità fiscale vengono ignorate ai fini dell’imposta sui redditi. Questo puo’ interessare numerose e specifiche regole e disposizioni all’interno della Legge olandese relativa alle Imposte sul Reddito delle Società (CITA), come le norme sulla limitazione della deduzione degli interessi, poiché queste regole e disposizioni dipendono dalle transazioni infragruppo. Di conseguenza, queste non possono essere innescate da transazioni infragruppo che non vengono prese in considerazione perché hanno avuto luogo tra società che formano un’unità fiscale. A tal proposito, la Corte di Giustizia dell’UE ha deliberato che la restrizione alla libertà di stabilimento non puo’ trovare giustificazione nelle ragioni addotte nel 2010.

La decisione della Corte di Giustizia dell’UE comporta che tutte le situazioni in cui una societa’ (olandese) facente parte di un’unità fiscale potrebbe godere di un trattamento vantaggioso relativo alla CIT rispetto ad una societa’ estera che non puo’ entrare a far parte di un’unità fiscale devono essere valutate separatamente al fine di determinare se ciò sia giustificabile ai sensi della legge dell’UE.

Tale approccio è stato definito “approccio per elemento”. Se la situazione non è giustificabile ai sensi della legge dell’UE, la societa’ dovrà in quel caso ricevere lo stesso trattamento vantaggioso.

La decisione della Corte di Giustizia EU è in linea con il parere espresso dall’avvocato generale in materia. Seguendo il parere dell’avvocato generale, il Segretario alle Finanze dello Stato olandese ha già pubblicato dei piani finalizzati ad introdurre misure di emergenza caso in cui la Corte di Giustiza EU dovesse decidere contro lo Stato. Al fine di prevenire danni strutturali al bilancio dello stato, il regime di unità fiscale sarà limitato nella sua applicazione in modo tale che determinate transazioni tra societa’ all’interno di un’unità fiscale non vengano più ignorate.

Se adottata dal Parlamento olandese, la legislazione correttiva entrerà in vigore retroattivamente a partire dal 25 ottobre 2017. Ciò significa che le società potrebbero essere interessate per quanto riguarda gli anni fiscali che terminano in quella data o dopo tale data. E’ prevista la pubblicazione dello stesso progetto di legge nel secondo trimestre del 2018.

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