Il Ministro delle Entrate della Nuova Zelanda, Mr. Todd McClay, ha pubblicato due relazioni sulle proposte aventi ad oggetto future riforme fiscali che interessano le imprese multinazionali.
I report forniscono un aggiornamento sulle misure di politica intraprese in Nuova Zelanda per anticipare gli esiti del Piano d’azione denominato “base erosion and profit shifting” (BEPS) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
Il Ministro McClay ha aggiunto: “le modifiche di politica fiscale in Nuova Zelanda generalmente vengono effettuate solo previa consultazione pubblica; a tale proposito il rapporto preannuncia alcune consultazioni pubbliche previste per il 2015”.
I primi sette punti del Piano d’Azione dell’OCSE (composto da 15 punti) sono stati annunciati all’inizio di quest’anno. Anticipando il completamento del piano d’azione, il report raccomanda di intraprendere una consultazione pubblica verso la fine del 2015 per contrastare gli effetti dell’erosione della base imponibile attraverso deduzioni degli interessi.
“Tale comportamento messo in atto dalle grandi aziende solitamente sfrutta le differenze presenti nelle legislazioni fiscali dei diversi Paesi”, ha aggiunto McClay. “Le soluzioni ibride, per esempio, che possono essere utilizzate per ottenere doppie deduzioni o detrazioni senza il reddito corrispondente, sono fonte di preoccupazione per la Nuova Zelanda.”
“Ma non stiamo lasciando tutto il compito all’OCSE. Ci rendiamo conto che alcuni aspetti della nostra legislazione fiscale nazionale possono essere migliorati. La relazione, pertanto, raccomanda anche una consultazione a metà del 2015 che sia intesa a rafforzare le norme fiscali della Nuova Zelanda relative alle imposte sul reddito per i non residenti e ad introdurre misure amministrative per migliorare la qualità e l’utilità delle informazioni fiscali. Nessun paese è immune dagli effetti del base erosion and profit shifting. La nostra normativa fiscale e’ solida, ma c’è sempre spazio per migliorare. Questi report mi danno la conferma che stiamo facendo buoni progressi sulla questione “, cosi’ ha concluso McClay.
Be the first to comment