Molti investitori hanno delle perplessità sulla copertura del regime d’investimento estero della Nuova Zelanda e ritengono che sia rigido nell’applicazione. Ottenere il consenso richiede molto tempo, il processo è costoso e i risultati possono essere imprevedibili.
A quanto pare, i decisori non trovano l’Overseas Investment Act adatto allo scopo. Quindi, subito dopo le modifiche apportate lo scorso anno per attivare il sistema dei territori residenziali e facilitare gli investimenti nella rotazione delle foreste, il Tesoro ha optato per nuovi cambiamenti volti a:
- ridurre la complessità non necessaria e garantire dei costi proporzionati;
- garantire che gli investimenti all’estero siano coerenti con gli interessi nazionali della Nuova Zelanda.
In questo articolo analizziamo le tre principali aree di cambiamento proposte, vale a dire:
- rifocalizzare il regime;
- aumentare la discrezionalità dei decisori che si oppongono agli investimenti che non gradiscono;
- migliorare il modo in cui vengono controllati gli investimenti, compresa la procedura per ottenere il consenso.
Rifocalizzare il regime: cio’prevede la rimozione dei controlli relativi a:
- La maggior parte dei “terreni adiacenti sensibili”, vale a dire gli investimenti in terreni che richiedono solo uno screening perché il terreno si trova accanto ad altri tipi di terreni sensibili (ad esempio, una riserva o un luogo storico);
- Leasing relativamente a breve termine, i cui costi di screening sono spesso sproporzionatamente alti data la natura limitata dell’interesse;
- Investimenti da parte di “società fondamentali della Nuova Zelanda” – principalmente quelle quotate sulla NZX;
- piccoli investimenti da parte di investitori esteri per aumentare l’interesse in attività sensibili che già detengono.
La rimozione di questi elementi sarebbe utile al governo nella semplificazione del procedimento e per la riduzione dei costi.
Il documento di consultazione del Tesoro registra che la progettazione del test e le “lacune nella copertura” possono indebolire la capacità dei decisori di negare il consenso agli investimenti che non sono nell’interesse della Nuova Zelanda. Il documento di consultazione discute se il governo dovrebbe introdurre:
- ulteriori fattori nel “benefit test alla Nuova Zelanda”, come l’estrazione di acqua, la sicurezza nazionale, le implicazioni legate alla tassazione e i valori culturali dei Māori;
- un test semplificato al posto di quello attuale, per ridurre la sovrapposizione tra i 21 fattori esistenti e la complessità complessiva;
- un test di “danno sostanziale”, in base al quale il consenso potrebbe essere rifiutato per qualsiasi investimento che i responsabili delle decisioni considerano causa di danni sostanziali all’ordine pubblico, alla salute, alla sicurezza o agli interessi di sicurezza essenziali.
- Un test di “interesse nazionale”, che potrebbe sostituire il benefit test o essere utilizzato insieme ad esso.
Inoltre, il governo dovrebbe agire con massima cautela nel considerare l’adozione di un test che modifichi il test corrente e o consente ampia discrezionalità ai decisori politici di rifiutare il consenso. Senza una definizione appropriata c’e’ il rischio di aumentare l’incertezza con un inevitabile effetto sugli investimenti.
Il Tesoro discute anche dei modi in cui il processo di screening stesso potrebbe essere migliorato:
- Test del buon carattere: quasi tutti gli investitori che richiedono il consenso devono soddisfare il test del “buon carattere”. Questo è un test molto ampio che richiede la divulgazione e la spiegazione di ogni argomento potenzialmente rilevante per il carattere degli individui con controllo (ad esempio, consigli di amministrazione, molti dei quali possono vantare una vasta esperienza).
- Luoghi particolari: se un investimento riguarda “un terreno particolare” (litorale, fondale marino, alveo fluviale o alveo), il regime attuale impone al venditore di offrire quella terra alla Corona prima che venga offerto il consenso. Il Tesoro suggerisce alcune modifiche per chiarire e migliorare il processo, compreso il trasferimento dell’onere di trattare terreni speciali con gli acquirenti.
- Terreni agricoli: i terreni agricoli devono essere pubblicizzati per la vendita sul mercato aperto prima di poter dare il consenso a una persona estera per acquistarla. Il Tesoro suggerisce che il requisito potrebbe essere potenzialmente rimosso o, se conservato, che vengano apportate modifiche per chiarire e aggiornare le disposizioni, nonché stabilire quando possono essere applicate le esenzioni dall’obbligo.
- Tempi per le decisioni: non ci sono attualmente scadenze per le decisioni sui consensi. Il documento di consultazione prevede che, in base ai dati OIO, occorrono circa 100 giorni lavorativi per l’elaborazione di un’applicazione.
Per quanto riguarda le modifiche del “quadro generale” in discussione, i responsabili delle decisioni devono fare i conti con il fatto che le decisioni che prendono sugli investimenti esteri, pur essendo di natura essenzialmente amministrativa, hanno conseguenze politiche. Una maggiore discrezionalità potrebbe sembrare allettante, ma ridurrà di conseguenza la capacità dei responsabili delle decisioni di incolpare la struttura quando (e non se) una decisione impopolare viene presa.
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