Il Ministro delle finanze Jeroen Dijsselbloem ha fermamente escluso l’idea di abbassare le tasse nei Paesi Bassi, insistendo sul fatto che attualmente non vi è margine fiscale per farlo – una visione condivisa dal primo Ministro Mark Rutte.
Pur accogliendo con favore gli ultimi dati dell’Ufficio Centrale di Pianificazione, che prevedono una maggiore crescita e un deficit pubblico sotto il 3 % del prodotto interno lordo (PIL) nel corso dei prossimi anni, il Ministro delle Finanze Dijsselbloem ha avvertito che il prossimo anno il paese spenderà EUR 12bn (USD16.6bn), più di quanto raccoglie dalle entrate.
Il Ministro degli Affari Sociali olandese Asscher, adotta una posizione più neutrale, senza respingere ne’ sostenere l’idea di tagliare le tasse. La questione, tuttavia, è all’ordine del giorno dell’assemblea in cui il governo si riunisce per discutere il bilancio 2015 in estate, ha confermato.
Al contrario, Alexander Pechtold dei Democratici 66 (D66), uno dei quattro partiti di governo nei Paesi Bassi, ha fermamente dichiarato di essere in disaccordo con la posizione di Dijsselbloem. Abbassando la pressione fiscale aumenterebbe il potere d’acquisto e si creerebbero posti di lavoro, ha detto, descrivendo questa come la soluzione durante i periodi di alta disoccupazione.
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