La Commissione Europea ha presentato proposte volte al miglioramento delle operazioni dell’Unione Europea per la difesa del commercio; la Commissione prevede di adottare misure aventi lo scopo di offrire agli importatori maggiore prevedibilità per quanto riguarda le tasse d’importazione e di rendere più severe le norme anti-dumping.
Secondo la Commissione, le tasse anti-dumping e anti-sovvenzione sono spesso l’unico mezzo a disposizione dell’UE per proteggere le proprie industrie produttive dall’impatto di pratiche commerciali sleali adottate dalle imprese estere. Nonostante ciò, il sistema di difesa del commercio è rimasto largamente invariato dal 1995. Al termine del 2012, erano in vigore nell’UE centodue misure anti-dumping e dieci misure anti-sovvenzione. Le proposte della Commissione seguono un periodo di “riflessione” durato diciotto mesi, nel corso del quale è stata condotta anche un consultazione pubblica sui problemi riscontrati dalle imprese europee nell’affrontare le pratiche commerciali sleali.
La sezione legislativa del pacchetto di riforma presentato dalla Commissione contiene quattro direttive principali. In futuro, la Commissione comunicherà alle imprese l’introduzione di misure anti-dumping o anti-sovvenzione provvisorie due settimane prima dell’applicazione delle relative tasse. Questa iniziativa ha lo scopo di aumentare la prevedibilità per le imprese. Sarà inoltre offerto agli importatori un rimborso delle tasse riscosse nel corso di un riesame in previsione della scadenza, per offrire protezione nel caso in cui il riesame in questione concluda che dopo cinque anni non c’e’ bisogno di mantenere in vigore le misure per la protezione delle attività commerciali.
Saranno imposte tasse più elevate sulle merci importate da paesi che fanno uso di sussidi “sleali” e che creano distorsioni strutturali nei mercati interni di materie prime. Facendo questo, l’UE devierà dalla regola generale della “tassa inferiore”, che prevede che la tariffa supplementare sia in ogni caso mantenuta al di sotto del limite considerato strettamente necessario a prevenire danni all’ industria dell’ UE. Infine, nei casi in cui sia ritenuto che esiste un pericolo di ritorsione, la Commissione sarà in grado di avviare verifiche ex-officio, senza che sia necessario il pervenire di una richiesta ufficiale da parte dell’industria.
Proposte aggiuntive di natura non legislativa faciliteranno la cooperazione con le imprese e le associazioni commerciali coinvolte nelle verifiche, estendendo alcuni dei termini durante il processo. Saranno inoltre permesse verifiche antielusione ex-officio, al fine di assicurare che vi sia una reazione veloce nel caso in cui sia riscontrata l’evasione illegale delle misure, e di migliore la capacità della Commissione di monitorare i flussi commerciali.
Il Commissario al Commercio dell’UE, Karel De Gucht, ha dichiarato, a proposito della proposta: “Questo è un pacchetto di misure bilanciato che porta significativi miglioramenti per tutti colori che sono soggetti alle tasse per la difesa del commercio – produttori, importatori ed acquirenti. Vogliamo che le imprese dell’UE abbiamo i mezzi necessari ad affrontare le pratiche commerciali sleali estere, allo stesso tempo assicurando di non danneggiare i consumatori europei o le imprese che dipendono sulle importazioni”.
Sarà ora condotta una consultazione della durata di tre mesi, dopo la quale la Commissione analizzerà le osservazioni presentate e adotterà una versione finale dei piani. Gli emendamenti legislativi sono soggetti all’approvazione del Consiglio e del Parlamento europeo. La Commissione prevede che gli emendamenti entrino in vigore non prima del prossimo anno.
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