La legge finanziaria del Regno Unito per il 2013 conferma le iniziative anti-elusione

La scorsa settimana, il cancelliere dello Scacchiere britannico ha presentato quello che ha definito  “uno dei più importanti pacchetti di misure contro l’elusione e l’evasione fiscale presentati come parte della legge finanziaria.” Le misure sono state accolte con grande favore da parte dei rappresentanti d’industria, i quali hanno tuttavia fatto notare che molte delle iniziative presentate da George Osborne erano già state annunciate in precedenza.

Il 20 Marzo, nel corso della presentazione della legge finanziaria per il 2013, Osborne ha dichiarato che agire per contrastare l’elusione e l’evasione fiscale era “la cosa giusta ed equa da fare”.  Il documento sulla legge finanziaria, conosciuto come Red Book, fornisce maggiori dettagli sui cambiamenti a cui Osborne ha accennato nel suo discorso. Il Red Book definisce i quattro ambiti chiave nei quali la finanziaria prevede che siano applicati severi provvedimenti; questi si concentrano sull’ evasione fiscale offshore, sull’elusione delle tasse sul lavoro, sugli schemi di elusione fiscale, e sulle imposte sui redditi delle società. È stato stimato che le nuove misure introdotte da Osborne genereranno entrate fiscali aggiuntive pari ad un totale di 4.6 miliardi di sterline nel corso dei prossimi cinque anni. Il Tesoro ha inoltre calcolato che la chiusura immediata di dieci scappatoie fiscali proteggerà le finanze del Regno Unito da perdite pari a miliardi di sterline.

Per quanto riguarda le misure anti-elusione, il Red Book conferma l’inclusione della prima Regola Generale Anti Abusi (in inglese, General Anti-Abuse Rule; GAAR) nella legge finanziaria per il 2013. È’ scritto nel Red Book che la GAAR rappresenterà “un importante deterrente per gli scemi di elusione e rafforzerà gli strumenti a disposione delle HMRC (l’Agenzia delle Entrate inglese) per contrastarli.” Non sono stati forniti altri dettagli in aggiunta a quelli contenuti nella proposta di legge ed alle linee guida pubblicate lo scorso Dicembre. Il Governo ha reso chiaro che intende sviluppare la GAAR in modo che questa abbia un campo di applicazione relativamente ristretto, focalizzandosi sull’elusione fiscale artificiale ed abusiva. È infatti ritenuto che una GAAR ad ampio campo di applicazione non sarebbe benefica per il Regno Unito. Tuttavia, una relazione redatta da un sub-comitato della House of Lords, convocato appositamente, ha fatto emergere preoccupazioni relative al campo di applicazione della GAAR. Anche se la maggior parte dei presenti al Comitato ha supportato il concetto secondo il quale sia meglio che la Regola abbia campo di applicazione limitato, ed il Comitato è stato “pienamente convinto che la GAAR non sarà applicata a problematiche relative alla tassazione dei gruppi multinazionali”, è stato ritenuto necessario comunicare alla stampa ed al pubblico che non sarà utilizzata per “dare un schiaffo” alle multinazionali “con imponenti cartelle esattoriali.” Dovrebbe invece essere adottato un approccio più internazionale  – una preoccupazione che Osborne sembra aver preso in considerazione. Nel suo discorso, il cancelliere dello Scacchiere ha promesso che la presidenza del Regno Unito al G8 sarà utilizzata per promuove l’aggiornamento delle normative relative alla tassazione delle attività multinazionali; il Red Book descrive inoltre il Governo come “in prima linea nel chiedere un’ azione collettiva.”

Sono anche state confermate nella legge finanziaria le proposte volte a fare sì che vi sia una sforzo focalizzato sul contrastare coloro che promuovono schemi di elusione fiscale. Lo scopo è quello di contrastare sia “la domanda che l’offerta di questi schemi”.  Il Governo si consulterà a breve su questo piano, mentre l’HMRC condurrà una consultazione parallela su un’iniziativa di “identificazione ed aperta accusa” di coloro che prendono parte in questi schemi. Lo scorso mese, l’HMRC ha pubblicato per la prima volta le informazioni relative ad inadempienti fiscali “intenzionali”, in una lista che sarà aggiornata trimestralmente. In modo similare, la legge finanziaria si basa sull’ annuncio fatto in Febbraio che le società e gli individui colpevoli di aver preso parte in schemi di elusione fiscale falliti potrebbero essere squalificati dal ricevere contratti governativi. I potenziali fornitori saranno obbligati a presentare una dichiarazione relativa ad “occasioni di non conformità” occorse negli anni recenti. Il Red Book aggiunge che il Governo valuterà l’efficacia di questa politica entro il prossimo anno, e apporterà modifiche ove necessario.

Il Governo prenderà ora provvedimenti anche in relazione all’avvertimento che Osborne aveva fatto nel corso della presentazione della finanziaria 2012; in tale sede, il cancelliere aveva annunciato che il governo avrebbe potuto decidere di  introdure una legislazione retrospettiva volta a contrastare gli schemi di elusione dall’ imposta di bollo sui terreni, chiamata in inglese stamp duty land tax (SDLT). Un documento separato, pubblicato consigiuntamente al Red Book, spiega che, nonstante l’avvertimento da parte del calcelliere, due specifici schemi di elusione della SDLT stanno diventando sempre più popolari. In modo particolare, questi schemi vengono applicati alle operazioni su proprietà residenziali, e abusano le normative in materia di trasferimento dei diritti. Nelle transazioni di compravendita di immobili che prevedono che l’acquirente venda prima la propria casa, la transazione non viene completetata per diversi anni;  risulta quindi che l’acquirente che invece compra l’immobile immediatamente mantenga anche la proprietà dell’altro . L’acquirente non è quindi soggetto all’imposta di bollo territoriale, ed il trasferimento di diritti è al di sotto del limite dell SDLT. Questi schemi saranno bloccati mediante una legge che sarà applicabile su tutte le operazioni a partire 21 Marzo 2012 – la data della presenzazione della legge finanziaria del 2012. Saranno anche bloccate le scappatoie relative alle imposte di successione ed al sistema di sollievo fiscale per le perdite aziendali.

Per quanto riguarda l’evasione fiscale offshore, la legge finanziaria conferma ancora una volta iniziative precedentemente annunciate, piuttosto che introdurne di nuove. Osborne andrà avanti con l’agenda FACTA, avendo resa pubblica la scorsa settimana la pre-annunciata conclusione di accordi sullo scambio di informazioni con le isole di Man, di Guernsey e di Jersey. Stando a quanto scritto sul Red Book, questi accordi “aumenteranno in modo significativo la  quantità di informazioni su redditi potenzialmente imponibili che vengono scambiate automaticamente, contrastando ulteriormente l’evasione fiscale.” Sono stati messi a disposizione di coloro che detengono fondi presso queste isole strumenti di dichiarazione, ed è stimato che vengano generate entrate fiscali aggiuntive pari a 1 miliardo nel corso dei prossimi cinque anni. Il Governo britannico sta ora considerando di concludere accordi similari con altre giurisdizioni, e sta intrattenendo discussioni con i Territori d’Oltremare. Inoltre, come risultato di una valutazione annunciata nel corso dell’Autumn Statement 2012, il Red Book dichiara che il Governo rafforzera’ gli obblighi per i datori di lavoro, al fine di assicurare che gli intermediari di impiego offshore versino correttamente le imposte sul reddito ed i contributi di previdenza sociale. Sarà lanciata al più presto una consultazione sui dettagli di questa iniziativa.

Commentando sulla legge finanziaria, Kevin Nicholson, partner specializzato in materia fiscale presso lo studio contabile PwC, ha dichiarato: “La legge finanzia include molto in materia di elusione fiscale; tuttavia, le imprese erano gia’ a conoscenza che sarebbero state incluse misure di questo tipo e c’e’ poco che non fosse già stato annunciato.” Mary Monfries, capo del dipartimento di politiche fiscali sempre di PwC, ha concordato, sottolineando il fatto che “molte delle iniziative erano state precedentemente annunciate al fine di avviare un cambiamento comportamentale.” Nel complesso, le reazioni alle misure anti-elusione di Osbourne sono state largamente positive. John Cridland, Amministratore Delegato di CBI, ha in gran parte rimarcato cio’ che era stato dichiarato dagli ufficiali di Governo, sottolineando che “Ognuno dovrebbe pagare le tasse dovute. Il sistema fiscale deve essere aggiornato per l’era digitale, a livello globale.”

Tuttavia, vi sono state note di cautela da parte di alcuni. Per esempio, Nick Farmer, partner specializzato in materia fiscale presso Menzies LLP,  ritiene che il Governo debba fare attenzione a raggiungere “un giusto equilibio” tra la retorica pro-imprese di Osborne e le crescenti pressioni volte ad assicurare che le società multinazionali paghino le imposte dovute nel Regno Unito. Farmer descrive il calo al 20% dell’imposta sul reddito delle società come un “contentino”, ma avverte che “i piani per contrastare l’elusione fiscale da parte delle multinazionali debbano essere per il momento moderati.” In modo similare, Sean Drury, partner specializzato in mobilità internazionale presso PwC, ha avvisato che il Governo dovrà prestare attenzione a limitare le conseguenze non desiderate delle riforme alle normative in materia di impiego per gli intermediari offshore; Gary Ashford del Chartered Institute of Taxation (CIOT) ha invece sottolineato che l’HMRC deve “ riconoscere che avere semplicemente un conto bancario all’estero non significa necessariamente non essere in regola con i propri affari fiscali.” Sono emerse chiare preoccupazioni anche in relazione all’iniziativa che prevede di “identificare ed accusare pubblicamente i promotori di schemi di elusione fiscale. Patrick Stevens, Presidente della CIOT ha sottolineato la necessità di “procedure appropriate in modo da assicurare che solo coloro che promuovono schemi abusivi siano sottoposti a queste iniziative,” e ha dichiarato che “ci debba essere certezza in relazione a quali siano i comportamenti da condannare, e che vi sia un processo d’appello in modo da assicurare che sia applicato  il regolare corso della giustizia”.

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