Irlanda, Francia e Italia: irregolarità nelle esenzioni dalle accise

La Corte di giustizia europea ha stabilito che determinate esenzioni dalle accise concesse da Francia, Irlanda e Italia sono in violazione del le norme Europee sugli aiuti di Stato.

La Commissione europea ha perseguito la questione per otto anni. Nel 2005, ha stabilito per Francia, Irlanda, Italia che le esenzioni dalle accise sugli oli minerali utilizzati come combustibile per la produzione di allumina costituivano aiuti di Stato illegali e in gran parte incompatibili con la normativa europea.

Questa decisione è stata poi impugnata dinanzi al Tribunale dell’Unione europea, che l’aveva annullata. L’annullamento è stato concesso sulla base del fatto che le esenzioni in questione non fossero imputabili agli stati membri, ma all’UE, in quanto derivati da norme stabilite dal Consiglio dei ministri. Per la Corte, dunque, l’esenzione non ha rappresenta un aiuto di Stato ai sensi propri delle direttive dell’UE. Inoltre, la Corte ha sostenuto che l’azione della Commissione ha messo in discussione la validità della capacità del Consiglio di autorizzare talune esenzioni.

La Commissione ha presentato appello, ma il Tribunale ha nuovamente respinto le tesi. Ciò ha indotto la Commissione ad avvertire che la sentenza ha avuto conseguenze per le sue competenze ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato, e per la nozione di aiuto di Stato.

La Corte di giustizia ha annullato la sentenza del Tribunale. Accogliendo con favore l’annuncio, la Commissione ha affermato che ciò conferma la competenza esclusiva della Commissione nel controllo degli aiuti di Stato, insieme con l’oggettività della nozione di aiuto di Stato. La Corte di giustizia ha anche statuito che una decisione del Consiglio che autorizza uno Stato membro, in conformità con una direttiva UE sulla tassazione ad introdurre esenzioni di accisa, non poteva impedire alla Commissione di esercitare le funzioni ad essa conferite dai trattati dell’UE.

 

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