Il settore alberghiero portoghese chiede l’aliquota ridotta IVA

l governo portoghese è stato messo sotto pressione da albergatori e ristoratori per abbassare l’aliquota IVA applicata al settore.

Con una petizione da parte delle imprese, attraverso la quale si sono raccolte 21.000 firme, l’Associazione Alberghi, ristoranti e stabilimenti simili (AHRESP) ha iniziato a fare pressioni sul governo per ripristinare l’aliquota IVA al 13 %, revocata nel bilancio 2012.

L’Associazione ha sostenuto che l’imposizione del 23% condiziona negativamente l’attività turistica. E’ stato evidenziato che l’introduzione dell’aliquota contrasta con le politiche di altri Stati dell’Unione europea, in particolare l’Irlanda e la Grecia che, pur essendo subordinate ad una procedura per i disavanzi eccessivi, hanno ottenuto l’approvazione per abbassare la pressione fiscale.

Contrariamente alle affermazioni dell’Associazione, i ristoranti non sono soggetti all’aliquota IVA più elevata prevista nell’Unione europea, ma l’aliquota d’imposta è superiore alla media. In circa la metà degli Stati membri dell’Unione Europea vigono tariffe ridotte IVA, mentre l’Ungheria e la Romania sopportano oneri più elevati, rispettivamente al 27 e 24 %.

Aliquote inferiori si applicano a Madeira e nelle Azzorre, rispettivamente del 22 e 18 %.

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