Il Fondo Monetario Internazionale chiede una maggiore coesione globale in materia di tassazione sulle multinazionali

Il 25 giugno 2014 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha pubblicato un rapporto che esamina la natura e le implicazioni politiche degli effetti transfrontalieri derivanti dalle politiche nazionali in materia di tassazione alle imprese.

Il rapporto, intitolato “Spillovers in International Corporate Taxation”, evidenzia come questi effetti possano essere significativi per i Paesi in via di sviluppo, che ricevono buona parte dei loro proventi dall’imposta sulle societa’. Le conseguenti perdite di gettito fiscale sono a volte molto consistenti in relazione ai ricavi totali del Governo: questo il parere espresso nel report.

“Il nostro lavoro di assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo incontra spesso ingenti perdite di entrate causate da lacune e carenze del regime fiscale internazionale. Le somme in gioco possono essere ingenti, non solo relativamente all’imposta sulle società, ma con riferimento a tutte le entrate fiscali: in alcuni casi si parla del 10-15%”, ha spiegato Michael Keen, vice direttore del Dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale. “Il documento fornisce nuove prove sul fatto che tali effetti siano di grande importanza per i Paesi in via di sviluppo.”

La relazione ha evidenziato i rischi a cui vanno incontro i vari Paesi firmando i trattati fiscali bilaterali, come ad esempio i mancati introiti generati da ritenute alla fonte e l’erosione della base imponibile attraverso il cosiddetto “treaty shopping”. Ha inoltre richiamato l’attenzione sulle ambiguità presenti in molte leggi fiscali aventi ad oggetto la tassazione delle plusvalenze all’estero, spesso collegate alle industrie estrattive. Ha poi sottolineato che molti Paesi non riescono a fornire protezione contro l’eccessivo “debt finance” o la manipolazione dei prezzi di trasferimento.

Il documento ha anche sottolineato che il quadro istituzionale per affrontare le ricadute internazionali è debole. Siccome la forza e la diffusione delle ripercussioni fiscali diventano sempre più evidenti, aumenta la necessita’ di un approccio inclusivo e meno frammentario alla cooperazione internazionale.

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