I parlamentari britannici hanno espresso il loro scontento riguardo al regime fiscal applicato alle società multinazionali, in un dibattito al Parlamento durante il quale il Segretario dello Scacchiere David Gauke ha insistito che l’HMRC ha “metodi robusti per assicurare la conformità fiscale,” e che il Regno Unito a “assunto un ruolo di guida” nell’incoraggiare l’Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica a migliorare le normative internazionali.
I commenti di Gauke sono stati seguiti da una lunga serie di lamentele da parte dei parlamentari riguardo a particolari società, tra cui sono stati nominati numerosi gruppi che si occupano di media, ‘giganti’ dell’internet, supermercati e società che forniscono utenze come gas ed elettricità. Parlamentari di tutti i gruppi politici hanno mostrato la loro disapprovazione nei confronti di fatturati elevati per i quali vengono pagate imposte societarie basse o delle famose strutture off-shore.
Gauke ha osservato che “ci può essere un po’ di confusione per quanto riguarda l’imposta sui redditi societari”. Ha ricordato agli altri parlamentari che si tratta di un’imposta sui profitti, non sulle vendite, e che è “del tutto legittimo” per le società fare uso di sgravi e sollievi se questi sono utilizzati come inteso dal Parlamento. Gauke ha spiegato anche che l’ HMRC ha nominato Customer Relations Managers che lavorano con le grandi imprese, il cui ruolo “è essenzialmente di monitorare i contribuenti più complessi e ad alto rischio.” Ha aggiunto che questo approccio è stato approvato dall’OCSE, e che negli scorsi tre anni ha generato entrate aggiuntive pari a 23 miliardi di sterline, tra cui 8 miliardi in più nell’anno 2012-2013.
Gauke è stato confrontato sull’argomento delle società che operano su internet da Margaret Hodge, che, come capo della Comitato dei Conti Pubblici della House of Commons è stata particolarmente critica riguardo all’abilità dell’HMRC di generare entrate dalle grandi imprese. Hodge ha suggerito che non era stata presa alcuni azione nei confronti delle società che operano su internet, me Gauke ha spiegato che a causa della obbligo di riservatezza per i contribuenti non si può sapere se sia stato effettivamente così.
Facendo riferimento al problema della “stabile organizzazione” di una società, Gauke ha aggiunto: “Abbiamo assunto un ruolo di guida nell’incoraggiare l’OCSE a considerare cosa deve essere fatto per migliorare la situazione internazionale, per assicurarsi che il lavoro fatto sull’erosione della base imponibile e dello spostamento dei profitti assicuri che le norme fiscali siano aggiornate alle evoluzioni del mondo di internet.”
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