Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), ha invitato il Governo Italiano ad introdurre un’ulteriore tassazione sugli immobili.
Il FMI ha osservato che il Governo, nei suoi sforzi per promuovere la crescita economica, sta di recente cercando di equilibrare il risanamento a medio termine del bilancio con tagli fiscali pro-crescita. L’introduzione nel 2014 della detrazione dall’imposta sul reddito di 80 EUR (89USD) al mese e l’inclusione del costo del lavoro nel calcolo dell’imposta regionale sulle attività produttive nel 2015, sono stati seguiti quest’anno dalla eliminazione delle tasse locali sulle abitazioni principali.
Il Governo Italiano è ora impegnato a ridurre l’aliquota dell’imposta sul reddito delle società dal 27,5 per cento al 24 per cento nel 2017, e ad abbassare l’imposta sul reddito delle persone fisiche nel 2018.
Tuttavia, il FMI ha dichiarato che il fatto di mantenere un programma di riduzione del deficit fiscale in Italia entro i targets fissati dalla Commissione europea (CE), e “cercare di ridurre l’attuale elevato cuneo fiscale, possono richiedere difficili scelte politiche e dovrebbero essere sustenute da politiche che danno priorità ad una tassazione meno distorsiva“.
In particolare, si raccomanda che il “Modern Real Estate Tax “, insieme ad un ampliamento della base imponibile attraverso la razionalizzazione delle spese fiscali,”sarebbe una mossa nella giusta direzione.”
Le conclusioni del FMI sono in linea con le recenti considerazioni da parte della Commissione europea per l’eliminazione della tassazione sulle prime case . La CE ha già stabilito che “le recenti decisioni in materia di fiscalità immobiliare non appaiono in linea con il raggiungimento di una struttura fiscale più efficiente spostando l’onere fiscale da fattori produttivi ad altre fonti di reddito.”
Be the first to comment