All’inizio di questo anno la Finlandia ha introdotto un nuovo sistema di inversione contabile (reverse charge) per l’IVA alle forniture di rottami metallici.
Il provvedimento è stato proposto dal Governo nel maggio del 2014 con lo scopo di replicare accordi analoghi presenti in altri Stati membri dell’Unione Europea.
Il reverse charge sposta l’obbligo di versare l’IVA dal fornitore al beneficiario, quale meccanismo per prevenire la perpetrazione di frodi IVA e, in particolare, la frode cosiddetta frode intracomunitaria dell’ “operatore fittizio” (MTIC).
Tale tipo di frode consiste nell’aprofittare dell’assenza di IVA sulle cessioni intracomunitarie e la successiva inclusione dell’IVA sulle forniture destinate al mercato interno di uno Stato membro. In tali ipotesi di frode, l’IVA viene riscossa come normale dal fornitore sulle forniture destinate al mercato interno, dopo l’importazione da un altro Stato membro, ma il fornitore non versa l’IVA e scompare. Il sistema di reverse charge sposta la responsabilità di versare l’IVA al destinatario, richiedendo allo stesso di versare contemporaneamente sia l’IVA “a monte” che l’IVA “a valle”, sistema che quindi elimina la possibilità di frodi.
La Finlandia ha confermato l’intenzione di andare avanti con i suoi piani dopo aver appreso dalla Svezia che l’applicazione del meccanismo alle cessioni di rottami metallici nel 2013 ha operato come previsto e senza particolari problemi.
Secondo le stime dell’autorita’ fiscale, il sistema di reverse charge produrrà ricavi aggiuntivi del valore di circa 7.5 milioni di Euro (8.8 milioni di dollari) ogni anno.
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