La Direzione Generale per la Concorrenza della Commissione europea ha approvato la modifica al regime spagnolo del credito d’imposta su cinema e produzioni audiovisive, tra cui le opere di teatro e dello spettacolo.
Le modifiche fiscali sono state incluse nella riforma del Corporate Income Tax (CIT), che è entrato in vigore nel gennaio 2015, a seguito di una preventiva analisi fatta da un gruppo di lavoro interministeriale che ha incluso la partecipazione da parte dell’industria cinematografica.
Da un lato, la riforma fiscale aumenta il credito d’imposta dal 18 al 20 per cento del CIT per le produzioni audiovisive, con una detrazione fiscale massima di EUR 3m (USD 3,4 milioni). Essa comprende anche i costi di post-produzione, come quelli derivanti dalla promozione, pubblicità e realizzazione di copie di opere audiovisive. Le produzioni cinematografiche beneficiano anche della riduzione dell’aliquota di imposta generale dal 30 al 25 per cento di quest’anno.
Una nuova deduzione è stata anche introdotta per le produzioni straniere che scelgono di venire in Spagna per girare, con l’obiettivo di favorire gli investimenti diretti in Spagna. Questa deduzione è pari al 15 per cento delle spese effettuate in Spagna, con una spesa minima di 1 milione di euro, e la possibilità di disponibilità anticipata di tali deduzioni, senza limite di quota (equivalente al modello francese). Esso comprende anche tutte le spese di carattere tecnico (produzione e regia, scenografia, effetti speciali, costumi, rappresentazioni) e le altre spese di natura complementare, come affitti locali, pulizia, sicurezza e assistenti.
Il governo ha comunicato tutti questi cambiamenti all’Unione europea, al momento opportuno. Dopo un anno di analisi, la Commissione europea ha risposto che i suddetti incentivi sono compatibili con il sistema di sovvenzioni dello Stato e con le regole del mercato interno dell’Unione europea, in particolare ai sensi dell’articolo 107 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
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