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I vantaggi offerti dall’utilizzo delle società Holding Lettoni.

rigaChe cosa è una holding?

Una holding è un veicolo societario comunemente utilizzato per detenere quote in altre società. I dividenti percepiti dalle proprie partecipazioni vanno a formare i ricavi dell’attività caratteristica della società.

La holding è uno strumento che si interpone tra il beneficiario effettivo e le sussidiarie della stessa.

I vantaggi offerti dall’utilizzo di una società Holding:

  • Razionalizzazione della struttura di controllo;
  • Ottimizzazione dei flussi finanziari;
  •  Razionalizzazione dei costi di amministrazione;
  • Possibilità di riporto delle perdite infragruppo;
  • Protezione dei beni dalle azioni dei creditori;

Vantaggi specifici offerti dalle società Holding Lettoni

  • Spedite procedure di costituzione;
  • Tassa di registrazione contenuta e bassi costi di gestione rispetto ad altre giurisdizioni;
  • La Lettonia è tra i paesi Europei con il più basso livello d’imposizione sui redditi delle società;
  • Possibilità di riporto delle perdite degli anni precedenti senza limiti temporali;
  • Esteso network di trattati contro la doppia imposizione. La Lettonia ha siglato 52 accordi con paesi quali Stati Uniti, Russia, Ucraina Bielorussia, Kazakistan e molti altri;
  • La Lettonia non è considerato un paese a bassa o nulla tassazione;
  • Network di professionisti locali competente e multilingua (russo ed inglese);
  •  Sistema bancario solido e sviluppato con esperienza nei rapporti con clienti internazionali;

Dividendi

Sintesi vantaggi Holding Lettoni:

Dividendi in uscita: nessuna ritenuta alla fonte sui dividendi distribuiti dalla Holding.

Dal 1 ° gennaio 2013, le società residenti in Lettonia che distribuiscono dividendi alle loro società madri (non residenti) sono esentate dall’imposta sui redditi delle società in Lettonia (a prescindere dalla loro percentuale di partecipazione).

Eccezione: trattenuta alla fonte del 15% sui dividendi distribuiti a società off-shore costituite in paradisi fiscali (paesi o territori a tassazione bassa o nulla).

Dividenti in entrata: nessuna tassazione sui dividendi percepiti dalla Holding.

Eccezione: aliquota del 15% sui dividendi ricevuti da società off-shore costituite in paradisi fiscali (paesi o territori a tassazione bassa o nulla) e distribuiti a residenti in Lettonia.

Proventi dalla cessione di quote: nessuna tassazione sulle plusvalenze realizzate dalla cessione di quote;

dividendi-lettonia

Interessi

Dal 1 luglio 2013, gli interessi pagati da una società lettone alle sue controparti, residenti in uno stato membro dell’Unione Europea, sono esenti da ritenute in Lettonia.

Dal 1 gennaio 2014, gli interessi pagati da una società lettone ad una società residente in uno stato estero (ad eccezione delle giurisdizioni off-shore) sono esenti da ritenute in Lettonia.

Gli interessi e royalty ricevuti da una Holding lettone sono soggetti all’imposta sul reddito delle società all’aliquota del 15%. Se gli interessi sono ulteriormente trasferiti, l’imposta è applicata solamente margine trattenuto in Lettonia, a condizione che siano rispettate le condizioni imposte dalla normativa sui prezzi di trasferimento.  (rapporto capitale/finanziamenti 1:4, tasso di interesse medio statistico x 1.2).

interessi-lettonia

Royalty

Dal 1 luglio 2013, le royalty ed altre remunerazioni per l’utilizzo della proprietà intellettuale pagate da una società lettone alle sue controparti, residenti in uno stato membro dell’Unione Europea, sono esenti da ritenute in Lettonia.

Dal 1 gennaio 2014, le royalty ed altre remunerazioni per l’utilizzo della proprietà intellettuale pagate da una società lettone ad una società residente in uno stato estero (ad eccezione delle giurisdizioni off-shore) sono esenti da ritenute in Lettonia.

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Altre esenzioni

Dal 1 luglio 2013, plusvalenze realizzate dalla cessione di azioni o quote in altre società sono esenti da tassazione, ad eccezione delle azioni o quote di società in paesi o territori off-shore.

Nessuna restrizione in materia di:

  • Forme di organizzazione aziendale (forma giuridica in cui la società può essere organizzata e gestita);
  • Percentuale di partecipazione nelle controllate incorporate in altre giurisdizioni;
  • Limiti minimi temporali di detenzione delle quote;
  • Svolgimento di altre attività economiche da parte della società Holding;
  • Offerte al pubblico / collocamento / assegnazione di titoli;
  • Concessione di prestiti a società partecipanti e non;
  • Apertura di una branch;
  • Acquisto e vendita di licenze, brevetti e marchi;
  • Possesso di beni immobili altri beni;

generale-lettonia

Permessi di residenza per non residenti EU

A fronte di un investimento immobiliare o in un’attività commerciale, è possibile richiedere l’assegnazione di un permesso di residenza in Lettonia della durata di 5 anni.

I titolari del permesso di residenza sono autorizzati a soggiornare in Lettonia per tutto il periodo di validità dello stesso ed  inoltre a soggiornare in un paese appartenente all’area Schengen per un massimo di 90 giorni in un periodo di 180 giorni.

Informazioni generali sulle società lettoni

Le società di persone (imprese individuali) e le società di capitali a responsabilità limitata (abbreviate con ‘SIA’ in lettone) o per azioni (abbreviato come ‘AS’ in lettone) sono le forme più popolari di organizzazione aziendale.

Per le società SIA il capitale minimo autorizzato è di LVL 2,000 (~ EUR 2,850). Per le società per azioni è di LVL 25,000 (~ EUR 35,580).

I soci fondatori possono essere sia persone fisiche che giuridiche, residenti e non residenti.

Il consiglio di amministrazione è l’organo esecutivo delle società SIA e AS e deve essere composto da persone fisiche, residenti o non residenti.

Le società si costituiscono in 4-14 giorni lavorati dalla relativa richiesta. Il numero di partita IVA è assegnato in 10 giorni lavorativi.

(Fonte: Baltic International Bank. Tradotto in italiano da Dott. David Fava)

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Al lupo al lupo! Storie di esportazione di capitali

al lupoNella favola attribuita ad Esopo il pastore si divertiva a gridare: “al lupo al lupo”, voleva fare uno scherzo agli abitanti del villaggio che, spaventati dalle grida , si alzavano in piena notte per correre a proteggere i loro greggi.
Quando il lupo arrivò veramente, nessuno corse in aiuto del pastore burlone; il lupo sbrano’ tutte le pecore. Fine della burla ed ognuno trae la sua morale.

Oggi il “custode dei contribuenti” grida all’esportazione illecita dei capitali, strepita ed urla a destra ed a manca ed i giornali e la televisione si uniscono al coro.

Vediamo se la morale è sempre la stessa.

Il nostro amico Carletto, artigiano edile, che ha lavorato sodo sin dalla prima infanzia è riuscito, nonostante tutto e con grande sacrificio, a mettere da parte un gruzzoletto.
Si avvicina l’età della pensione ed il nostro Carletto pensa di aprire un conto bancario nel Regno Unito per trasferirvi  i suoi sudati risparmi, convertirli in parte in sterline, per mettersi al riparo della crisi della zona euro ove i debiti degli Stati non si contano più da tempo. Nel senso che nessuno è in grado di dirci a quanto esattamente ammontano.

Il nostro amico Carletto chiede a destra ed a manca, lui che ha sempre  e solo lavorato sodo e pagato le tasse vuol essere certo di non sbagliare.
La pensione sarà bassa e non si sa se e fino a quando sarà erogata regolarmente.

Alla televisione tutti parlano di esportazione illegale di capitali. Carletto compra un quotidiano e subito legge: arrestati due imprenditori che hanno esportato capitali all’estero, la Guardia di Finanza controlla tutti i bonifici da e verso l’estero, all’Agenzia delle Entrate hanno acquistato un super, super computer che controllerà tutte le operazioni in tempo reale. Le banche segnalano al fisco chi effettua pagamenti verso l’estero.

Carletto è spaventato e confuso, parla con il suo commercialista, chiede all’avvocato, al farmacista, al parroco e ad un amico finanziere.

Peggio che mai: chi esporta i capitali è un criminale, una persona da evitare e da indicare al pubblico disprezzo.

Il Carletto è ormai terrorizzato ed alla notte ha degli incubi terribili. Si vede obbligato a circolare con una fascia da braccio bianca portante la scritta ”esportatore di capitali”. Tutti devono sapere di che cosa è stato capace il nostro Carletto.

L’unica soluzione, pensa il Carletto, è chiedere al direttore della Banca; prende appuntamento, si mette il vestito buono e si presenta dal direttore.

Sai, caro direttore, ho messo da parte qualche risparmio e vorrei investirlo in modo da avere una rendita che mi assicuri una vecchiaia tranquilla. Ho pensato di aprire un conto bancario a Londra, convertire la metà dei miei risparmi in sterline, tanto per essere più tranquillo. Mi hanno detto che la banca inglese si occupa di gestire i miei risparmi investendoli in azioni ed altri titoli. MI sembrerebbe una buona scelta.

Il Direttore con fare paterno, da una pacca sulle spalle al Carletto, e rassicurante dice :” ma no; non è una buona idea, la nostra banca ti assicura gli stessi servizi e ti da le stesse garanzie. Il nostro Carletto ne vuol sapere un pochino di più.

Se ho ben capito, esordisce, voi potete gestire i miei risparmi investendoli nel mio interesse in azioni e obbligazioni.

Ma certo, lo rassicura il signor Direttore, noi facciamo di più, ti garantiamo il capitale; qualunque  cosa succeda i tuoi risparmi sono al sicuro.

Sappi che le banche hanno bisogno di denaro per fare dei prestiti agli imprenditori, concedere mutui a chi compra casa e finanziamenti a chi acquista un’auto, dei mobili e quant’altro può essergli utile o necessario.
Se i capitali vengono esportati le banche non possono più fare il loro mestiere ed è tutta l’economia che si blocca. Un vero disastro.

Ogni cittadino deve fare il suo dovere e contribuire al buon andamento dell’economia.

Il nostro amico Carletto è rincuorato, vuol fare la sua parte di onesto cittadino, ma mantiene alcuni dubbi.

Ed è per questo che chiede timidamente al signor Direttore se può avere della documentazione che spieghi meglio gli investimenti che gli sono consigliati nonché una lista dei principali titoli in cui saranno investiti i suoi risparmi.

Il signor direttore non se lo fa dire due volte e consegna al Carletto depliants esplicativi e la lista dei titoli suggeriti  per un redditizio e tranquillo investimento.

Tutto contento il Carletto se ne torna a casa e neppure cena; vuol leggere subito tutto questo materiale informativo che gli ha consegnato il signor Direttore.

Molti paroloni che non capisce esattamente, molte parole straniere, nel complesso tutto pare chiaro.

Le cose si complicano quando il Carletto legge la lista dei titoli suggeriti per l’investimento dei suoi sudati risparmi.

Sorpresa: sono tutti titolo esteri, dei titoli italiani solo tracce; pare di leggere i risultati delle analisi della pipi. Ma non basta nessuna delle società o dei fondi di investimento elencati ha effettuato investimenti in Italia, non hanno società controllate o partecipate, non partecipano a consorzi o altro: assenti.

Il nostro amico Carletto non è tipo da scoraggiarsi e si dice: “ Se io mando i miei soldi a Londra sono un criminale, se li lascio nella banca italiana, tutto bene, sono loro che li esportano.” Non devo neppure pagare l’imposta sugli investimenti effettuati all’estero.

Sarà vero, ma il Carletto non capisce questo strano giro dei soldi, non capisce più chi sono i buoni e chi sono i cattivi.

Non sappiamo che cosa abbia deciso di fare il nostro Carletto, non si confida più con nessuno.

Non dovremmo dirlo, ma ieri l’altro, abbiamo visto il Carletto, accompagnato dal figlio che ha studiato all’Università e parla un perfetto inglese, che stava uscendo da una banca nel pieno centro di Londra.
Certamente si è limitato a chiedere informazioni. […]